Post n°14 pubblicato il 21 Maggio 2010 da simona.bua
Impresa del team di Craig Venter E' stata sviluppata in laboratorio la prima cellula artificiale, controllata da un patrimonio genetico sintetico. L'impresa, di grande valore scientifico, è firmata da un gruppo di ricercatori statunitensi guidati da Craig Venter, lo scienziato che ha "sfidato" il Progetto genoma nella corsa al sequenziamento del nostro Dna, arrivando per primo. La scoperta è un importante passo avanti vero la vita artificiale, che da oggi è più vicina.
L'equipe di Venter in passato aveva già sintetizzato chimicamente il genoma di un batterio e ne aveva trapiantato il patrimonio genetico in un altro. Ora ha messo insieme i due metodi per creare quella che gli stessi ricercatori hanno definito una "cellula artificiale", nonostante solo il suo Dna sia artificiale. http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo482085.shtml |
Post n°13 pubblicato il 12 Aprile 2010 da simona.bua
(ANSA) - ROMA, 8 APR - L'endometriosi puo' insorgere se l'embrione viene 'contaminato' nelle prime settimane da un componente della plastica di uso quotidiano. ROMA Plastica nemica delle donne. C’è infatti una componente di materiali plastici di uso comune, il Bisfenolo A, tra le cause scatenanti dell’endometriosi, una malattia che colpisce 3 milioni di italiane e in due casi su cinque porta all’infertilità.
Endometriosi: Il bisfenolo A, sostanza chimica presente nella maggior parte delle materie plastiche, è una delle cause scatenanti dell`endometriosi, malattia tipicamente femminile - dalla causa ancora sconosciuta - che interessa 3 milioni di italiane e causa infertilità nel 40% dei casi. Dalla scoperta, effettuata da un gruppo di studiosi di diverse università italiane guidati da Pietro Giulio Signorile (nella foto), presidente della Federazione Italiana Endometriosi (FIE), e presentata a Roma nel corso del congresso "Interferenti endocrini: endometriosi e infertilità" emerge, in particolare, che l`endometriosi si sviluppa nei feti femminili già nel pancione se durante la gravidanza la futura mamma viene esposta al bisfenolo A e ad altri inquinanti ambientali. di Miriam Cesta (08/04/2010) |
Post n°12 pubblicato il 29 Marzo 2010 da simona.bua
V.E.G.F. e malattie infiammatorie croniche intestinali E' stato pubblicato sull'autorevole rivista scientifica Gastroenterology il risultato di uno studio condotto dal team del Centro di Ricerca per le Malattie infiammatorie croniche intestinali di Fondazione Humanitas per la Ricerca, diretto dal dottor Silvio Danese, sull'angiogenesi nelle malattie infiammatorie intestinali (IBD), morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa. Lo studio dimostra il ruolo chiave di una particolare proteina, VEGF, nel modulare la risposta infiammatoria intestinale nei pazienti affetti da IBD. Fino a 10 anni fa le cure per queste malattie invalidanti erano poche, e i pazienti andavano incontro a ripetuti interventi chirurgici. Oggi invece farmaci diversi permettono di tenere sotto controllo l'infiammazione: grazie alla ricerca, che negli ultimi anni ha compiuto importanti progressi e ha aperto la strada a prospettive terapeutiche innovative.
V.E.G.F. e colangiocarcinoma I risultati dello studio potrebbero aprire nuovi fronti sulla fisiopatologia e terapia del colangiocarcinoma. Qualora, infatti si dimostrasse che il colangiocarcinoma è una neoplasia la cui crescita e’ sensibile al VEGF si aprirebbe lo stesso scenario descritto per diversi tumori (colon, mammella, polmone, etc.) dove l’utizzo di terapia con gli antagonisti del VEGF e’ ormai piu’ che promettente. Dato che risultati preliminari della nostra unità operativa dimostrano una forte positività immunoistochimica per VEGF nelle cellule di colangiocarcinoma, la prospettiva che il colangiocarcinoma possa rappresentare una neoplasia VEGF-sensibile è ben fondata. http://www.ricercaitaliana.it/prin/unita_op-2006068958_002.htm V.E.G.F. ed endometriosi ......interessante notare che le concentrazioni di VEGF nel liquido peritoneale nelle pazienti affette da endometriosi si correlano significativamente con lo stadio della malattia..... http://www.ricercaitaliana.it/prin/dettaglio_completo_prin-20073TXRCB.htm
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Post n°11 pubblicato il 19 Marzo 2010 da simona.bua
Pane , pasta , riso, frutta, legumi ed ortaggi : consumo giornaliero consigliato. Gruppo del latte e derivati:yogurt, latte, latticini e formaggi. La funzione principale di questi alimenti è fornire calcio all’organismo in forma altamente biodisponibile. Le proteine presenti in questi alimenti sono di elevato valore biologico. Inoltre sono presenti vitamine, specialmente vit B2 e vit A. Consumo settimanale consigliato. Gruppo carne pesce e uova: questi alimenti contengono proteine di elevato valore biologico e oligoelementi (zinco,rame e ferro altamente biodisponibile) vit. Del gruppo B (in particolare vit B12). In questo gruppo sono inclusi i legumi secchi (fagioli, ceci, piselli e lenticchie) che oltre a fornire buone quantità di fibra (piuttosto scarsa nella nostra alimentazione) forniscono nutrienti essenziali all’organismo. Consumo settimanale consigliato. La quantita’ di proteine da consumare giornalmente è dell’ordine di 1g /proteina per kg di peso corporeo ideale . Secondo un’indagine condotta all’INRAN (Istituto Nazionale della Nutrizione) la popolazione italiana assume quotidianamente un eccesso di proteine pari al 61% oltre al normale fabbisogno. I due terzi di queste proteine sono di origine animale, soprattutto derivate da consumo di carne. Questo eccesso proteico espone a tumori, malattie cardiovascolari, cataratta, malattie dell’apparato respiratorio malattie dell’apparato digerente e osteoporosi. In uno studio di Parazzini del 2004 pubblicato su Human Reproduction (purtroppo non c’è molto in letteratura) viene sottolineato come le donne che consumano molte proteine di origine animale, attraverso carni rosse a scapito di frutta e verdura, hanno un rischio maggiore di sviluppare endometriosi.Ecco perchè è molto importante consumare più proteine di origine vegetale, meglio se in associazione con cereali .Infatti i legumi sono ricchi in aminoacidi essenziali come lisina, treonina, valina e triptofano (presenti in scarse quantità nel mais, riso e grano) mentre nei cereali troviamo discrete quantità di aminoacidi solforati (scarsi nei legumi). Quindi l’associazione legumi+cereali mette a disposizione dell’organismo un pool bilanciato di proteine di elevato valore biologico. Le associazioni consigliate sono polenta e lenticchie, pasta e fagioli o pasta e ceci, riso e piselli. In questi ultimi anni va molto di moda la soia. Vorrei ricordare che i benefici legati al consumo di soia derivano dal fagiolo di soia intero, consumato come tale e non da quell’enorme quantità di prodotti a base di soia che l’industria mette a disposizione del consumatore nei quali la concentrazione di fitoestrogeni e principi antiossidanti dopo i vari processi di lavorazione è nulla. Ad esempio: cotolette, crocchette, spezzatini, olio e latte o yogurt di soia non hanno particolari benefici sul nostro organismo. Inoltre, per quanto riguarda consumo di soia e prevenzione dei tumori, la correlazione esiste solo per chi consuma questa leguminosa dall’ infanzia. http://associazioneendometriosi.splinder.com/post/20774946/endometriosi+e+alimentazione
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Post n°10 pubblicato il 19 Marzo 2010 da simona.bua
Il VEGF è una proteina solubile in grado di attivare un insieme di processi funzionali volti alla formazione di nuovi vasi sanguigni a partire da quelli esistenti (neoangiogenesi). In qualsiasi tipo di processo angiogenetico si ha l’attivazione delle cellule endoteliali (ossia di quelle cellule che compongono i tessuti della superficie interna dei vasi sanguigni) che a seguito di una forte carenza, o addirittura in totale assenza di ossigeno , iniziano a rilasciare diversi fattori in grado di mediare segnali cellulari vitali per l’organismo. Uno dei fattori in questione è una proteina solubile chiamata VEGF, il Fattore di Crescita Endoteliale, che viene espresso in tessuti differenti quali il cervello, il fegato, il rene e la milza, ed è stato ritrovato anche nell’ovaio, nell’utero e nella fase proliferativa della cicatrizzazione di una ferita. Il Fattore di Crescita Endoteliale è fondamentale sia nella regolazione dell’angiogenesi fisiologica che di quella patologica, poiché viene prodotto anche dalle cellule neoplastiche di alcuni tipi di tumore, quando si trovano in stato di forte ipossia. IL VEGF esiste in diverse isoforme (composte da 206, 189, 165 e 121 amminoacidi). La specie molecolare predominante è VEGF165 che si presenta come una glicoproteina, una proteina, cioè, alla quale sono attaccati dei residui zuccherini che le permettono l’adesione ai recettori di membrana. Il VEGF provoca l’aumento della permeabilità vascolare, il rilascio di proteasi, enzimi in grado di “tagliare” le proteine, importanti per l’invasione cellulare e il rimodellamento dei tessuti. È anche in grado di prevenire l’apoptosi, cioè il suicidio programmato, di diversi tipi cellulari. La ricerca di Giacca e dei suoi collaboratori si basa sulla terapia genica. Il gene responsabile della produzione di VEGF è stato inserito su un vettore virale AAV (virus adeno-associato) e iniettato nel muscolo cardiaco infartuato di un cane. Dopo pochi giorni si è osservato un miglioramento significativo della contrattilità cardiaca che ha continuato a progredire significativamente per le prime quattro settimane. Altri esperimenti sull’angiogenesi hanno evidenziato che l’espressione del VEGF165 sul nomale muscolo scheletrico del topo porta anche alla formazione di un numero notevole di cellule muscolari che mostrano un nucleo centrale, un segno ampiamente riconosciuto come indicatore di rigenerazione muscolare. Questo avviene soprattutto in topi che hanno subito un danno indotto, nei quali si evidenzia la formazione di capillari e di piccole arteriole. Questi risultati fanno bene sperare: il ripristino della circolazione sanguigna nelle aree infartuate e la rigenerazione della massa muscolare cardiaca sono due aspetti fondamentali del recupero della funzionalità del cuore malato. La capacità angiogenetica del fattore potrebbe però avere un risvolto molto meno positivo. Goldmann, un medico dell’inizio del secolo scorso, fu il primo a descrivere in un lavoro pionieristico del 1907, la formazione di nuovi vasi sanguigni durante lo sviluppo di un tumore: “I normali vasi sanguigni di un organo, in cui si sta sviluppando il tumore, sono disturbati da una crescita caotica, si verificano dilatazione e spiralizzazione dei vasi interessati, crescita di capillari e nuova formazione di vasi, particolarmente quelli limitrofi”. Se il fattore di crescita stimola la formazione di vasi sanguigni, potrebbe di conseguenza agevolare la crescita del tumore. Ma è proprio così? La risposta non è definitiva, ma recenti risultati sperimentali sembrano sconfermare quest’ipotesi. Iniettando VEGF (sempre veicolato da un virus AAV) in un tumore, si è ottenuta inaspettatamente una diminuzione della massa. Resta ancora da capire quale sia il meccanismo che porta alla regressione del tumore. http://www.globo.trieste.it/ar/04/vegf.htm |
ENDOMETRIOSI
INDICE
- Adesso vi fornisco subito un elenco di Link utili
- Dagnosi di endometriosi
- Terapia dell’endometriosi
- Studio dell' endometriosi e scoperte importanti 03/2009
- Endometriosi: affetta 1 donna su 10 nel 2009
- La scoperta della malattia nel 1921
- Ormoni ed alimentazione nell' endometriosi
- VEGF e biologia molecolare
- Ormoni ed alimentazione nell' endometriosi II
- Ancora sul vascular endothelial growth factor
- Endometriosi tra le cause Bisfenolo A
- Biologia :prima cellula artificiale
- Esame del sangue per prevedere la menopausa
- Gli omega3 riducono il rischio?
- Esperienza INTERVENTO in LAPAROSCOPIA
- Endometrio e adenomiosi
- Individuate due nuove varianti genetiche