Blog dell'asino

Blog seriamente stupido o stupidamente serio?

 

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SI PARTE!

Post n°24 pubblicato il 21 Agosto 2008 da SonounAsino.62

Sabato l'asino parte per la sua vacanza! 15 giorni senza l'asino!!

Baci baci

 
 
 

La ggggente

Post n°23 pubblicato il 21 Agosto 2008 da SonounAsino.62

Ero in macchina con i miei tre asinelli la scorsa settimana, destinazione acquaparco per una giornata di acqua e scivoli (e un pisolo del vecchio asino che sono io).

 Con loro si parlava del più e del meno ma poi ci siamo addentrati in discorsi più seri: in che modo conviene prendere decisioni? come è meglio scegliere se fare o non fare? Quanto bisogna tenere in considerazione le opinioni della gente o degli amici. Quanto è pericoloso seguire il gruppo?

Allora mi è venuta in mente una piccola storiella abbastanza vecchiotta ma simpatica.

I  miei figli adorano le storielle!

 

 

IL BAMBINO, IL VECCHIO E L'ASINO

Un vecchio nonno e un piccolo nipotino devono intraprendere un lungo viaggio verso un altro paese.

Hanno un asino piuttosto malandato, vi si mettono in groppa e cominciano il viaggio.

Attraversano il primo paese che incontrano,la gente li guarda e mormora: "Guarda che insensibilità verso quel povero somaro, ci stanno sopra tutti e due con il loro peso!"

Allora, il nonno dice al bambino: "Rimani solo tu in sella, io me la farò a piedi".

E così fanno.

 Al secondo paese che incontrano, la gente li guarda e mormora: " Che bambino screanzato: lui bello vispo in sella e il vecchio nonno a piedi. Crescono senza rispetto!"

Allora il bambino dice al nonno: "Sali tu in groppa all'asino, nonno: io continuerò a piedi".

E così fanno fino al prossimo paese.

Ma anche qui la gente li guarda e mormora: "Guarda quel vecchio insensibile: lui bello comodo sull'asino, e quel povero piccolo bambino a piedi!"

Allora i due viaggiatori, ormai stanchi di sentirsele sempre dire, prendono un'altra decisione: all'ultima tappa ci arriveranno tutti e due a piedi, così la gente non avrà più da far commenti: né sul povero asino, né sul povero nonno, né sul povero bambino.

E finalmente arrivano al paese dove erano diretti.

Ma anche qui la gente li osserva e mormora: "Guarda che stupidi quei due: hanno una cavalcatura, e se la fanno a piedi!...

 

Ci siamo trovati tutti d’accordo nel concludere che tutte le idee e le decisioni vanno bene, sia quelle prese d'istinto sia  quelle ben meditate, l’importante è che siano tutte nostre, solo nostre, indipendenti dalle influenze della gente. E’ importante avere un proprio stile, un proprio modo per distinguersi.

 E’ un po’ dura agire regolarmente in questo modo ma poi alla fine si ricava  sempre una discreta soddisfazione e ….a culo la gggente!

E poi giù per scivooooooooooliiiiiiiiiiiii!! splaaaaaaasssssshhhhhh

L'asino

 

 

 

 

 
 
 

CANAGLIE

Post n°22 pubblicato il 06 Agosto 2008 da SonounAsino.62

L’anno scorso  mi è capitata sotto gli occhi una cosa carina ricevuta per mail che parlava di come si era bambini una volta e di come si è riusciti a diventare grandi nonostante tutto.

Era molto carina da leggere e penso che l’avesse scritta un a persona mia coetanea dato che in molti fatti che raccontava mi ci sono rivisto, me, bambino.

Tenete presente che io sono dei tempi che la gazzosa si chiamava gazzosa e non sprite! Che un ghiacciolo costava 50 lire, che si faceva  merenda col pane burro e zucchero oppure fette  di  pane inumidite  nel latte e cosparse di zucchero, e che si andava a letto dopo carosello.

A volte i miei figli mi chiedono che diavolo era carosello. Faccio fatica a spiegar loro che pressocchè l’unico spazio pubblicitario della televisione.

Sono dei tempi nei quali  la noia era la musa ispiratrice di  trovate geniali per divertirsi!

Oggi sembra che la noia sia una cosa da bandire. Sento genitori preoccuparsi perché il proprio figlio si annoia! “…oh poverino , si annoia così tanto…eppure lo mandiamo  a calcio, nuoto, tennis, danza, corso di inglese, corso di computer, karate, judo, minibasket, pallavolo…così non sta in casa ad annoiarsi…ma…ogni tanto poi si annoia quando non ha nulla da fare….”Eccheccaz!

 Eppure era così bello annoiarsi!! Non si sarebbe fatta  la casa sull’albero, non si sarebbe costruito  il fucile ad elastico per sparare alle mosche, niente scherzo del portafoglio legato ad un filo invisibile, niente cerbottana (con spillo in cima alle freccette di carta…altrimenti che gusto c’era se non si piantavano?), niente arco con frecce fatte staccando le stecche di un ombrello, niente riproduzione di epiche battaglie di soldatini accoppati gettando dadi  o sparati con mini cerbottana o con lancio di petardi con tanto di incendio del castello di cartone, l’allevamento di grilli, la caccia alle lucertole per poi tirarle addosso alle “femmine”, la cattura delle mosche per poi vedere come i ragni le impacchettano e se le pappano. Niente di tutto questo senza la sana noia.

Se non si da spazio alla noia come fanno i bambini a diventare creativi?? Non ne hanno il tempo!

 

Tornando al nostro argomento personalmente ricordo alcune cose buffe che oggi farebbero drizzare i capelli in testa a qualsiasi mamma o associazione difesa del fanciullo.

A 4 anni i miei mi regalarono in guantoni da box. Purtroppo li regalarono anche a mio fratello che aveva  sei anni più di me e li ha ancora  ma si notano meno. Il primo e unico incontro fu di breve durata: k.o. al primo round.

Ricordo ancora l’espressione crudele e beffarda di mio fratello quando venne verso di me in posizione da box, fu un attimo, il pugno arrivò dritto al mio occhio sinistro e mi ricordo perfettamente che mi ritrovai intontito a guardare il cielo sdraiato sul prato non capendo il perché.

  Mi misero una bistecca sull’occhio ma non sequestrarono in guantoni: ci pensai io a nasconderli!

Ricordo sempre  i miei 4 anni, la mia biciclettina e i miei esperimenti senza ruotine. Abitavo in un posto dove c’era un lungo e ampio  viale  di ghiaia (la più appuntita e tagliente d’europa!)  che correva lungo delle serre e  terminava in un piccolo spiazzo circondato  da un fosso profondo.

A 4 anni  la cosa che da felicità è riuscire ad andare senza ruotine!! E più si è felici e più si pedala! E più si pedala e più si va forte! E più si va forte e più si è felici! Insomma arrivavo a velocità folle allo spiazzo e improvvisamente ricordavo le cose importanti della vita da apprendista ciclista: non sapevo  frenare e a malappena curvare!!!

Mi esibivo in drammatiche curve e frenate sul mio ginocchio e gomito sinistro, soffrivo in silenzio mi toglievo i sassolini dalla pelle e ricominciavo la corsa.

Oggi, giuro che è vero, si vedono in giro bimbi con casco, ginocchiere, paragomiti, occhiali da sole (per proteggersi gli occhi da che?) con fighissima biciclettina rigorosamente con ruotine!!

Le croste sui ginocchi erano trofei da esibire fra noi bimbi come prova di coraggio, ne andavamo fieri!! Altro che ginocchiere!!

Il vero dolore era quello che ci aspettava in casa: la disinfezione con l’alcol !

Per noi bimbi l’alcol aveva una sola utilità ! strumento indispensabile per giocare col fuoco!

La vera pericolosità dell’alcol era per noi il bruciore insopportabile che causava sulle ferite e ovviamente l’utilizzo inquietante  nel disinfettare le nostre chiappette prima delle iniezioni.

Ricordo ancora la mia mamma che imbeva di alcol il cotone e già l’odore mi spaventava, tirava fuori la siringa di vetro da quelle vaschette in metallo dove si usava bollirle per disinfettarle insieme all’ago. Più che un ago era una sorta di excalibur col buco in mezzo che incuteva timore solo a guardarlo! Chiappe all’aria…passata di alcol…e  zac!!! La spada nella roccia!! Si perché il mio culo diventava di pietra dal terrore!

L’alcol allora veniva fatto sparire!! Non dai genitori  come si farebbe oggi, ma dai bambini!

Io personalmente consumavo una bottiglia di alcol alla settimana utilizzato per fare piste di fuoco, fiaccole, dar fuoco al castello coi soldatini, rinvigorire un fuoco che stava per spegnersi ma, cosa più bella da fare in due, stringere la bottiglia di plastica dell’alcol per farlo schizzare dal buco con un lungo getto e contemporaneamente dargli fuoco: un lanciafiamme terrificante!!

Sui giochi che costruivamo da soli non veniva applicato nessun bollino a norma C E  e nessuna indicazione sull’età adatta per il gioco: non avrebbero passato neanche i controlli della malavita cinese!!

Insomma eravamo un poco selvatici, ma che bello che era!!

Oggi non credo si venda neanche più l’alcol, sicuramente non per far bruciare le ginocchia sbucciate ai bambini, sia perché i bambini non hanno ginocchia sbucciate sia perché ora si usano cose che rigorosamente non fanno male! Comprese le iniezioni! Oggi c’è pic indolor !

A 8 anni ero diventato un medico provetto, non tanto per le mie esperienze in ferite , ma perché avevo aperto un piccolo studio dove si giocava a dottore e dottoressa. Ci si visitava a vicenda ed era bellissimo quel gioco!! Avevo parecchie pazienti! E dottoresse!  Da qualche tempo ho capito il perché ci piaceva tantissimo il gioco del dottore! A quei tempi non lo sapevo.

Oggi non si studia medicina in quel modo ma  una volta presa la licenza media si passa direttamente agli stupri di gruppo dopo aver fatto le prime esperienze a 7 anni con i video porno sul cellulare. Eccheccaspita!!!!

Si girava parecchio da bambini di casa in casa, un pomeriggio da uno e il pomeriggio dopo da un altro senza la mediazione dei genitori, senza autorizzazioni in carta bollata, senza sentirsi in debito e dover ricambiare la visita. Si suonava il campanello e via e si stava insieme e se una mamma aveva buon cuore di un po’ di pane e nutella bene altrimenti bene lo stesso.

Oggi i bambini fanno visite formali. Ci si annuncia per telefono , si chiedono permessi ai genitori i quali ponderano chi deve venire in casa e di chi è figlio, non più di tre, lui sì lui no, si sfoggiano i migliori giochi antinoia quasi tutti rotti e  poi se non si offre una buona merenda non c’è problema:gli ospiti bambini aprono il frigo e sportelli della cucina e si servono da soli (che se so che i miei figli fanno così gli tronco le manine!!e loro lo sanno!)

I bambini oggi fra loro si dividono in due categorie che non sono quelle dei simpatici e  antipatici ma quelle dei bambini con la play station 3 e quelli senza. Ovviamente i più gettonati sono quelli con la play anche se sono antipatici come una cacca attaccata sotto una scarpa, ma che importa??!! Hanno la play 3!

Il grande problema dell’avere e non dell’essere ma non voglio disquisire oltre su questo argomento.

In effetti per tutte le cose che ho scritto fino ad ora mi sento piuttosto patetico anche perché sembra che il passato sia sempre meglio del presente e non è assolutamente vero! 

Ci sono cose del passato veramente da dimenticare e per fortuna che il progresso le ha cancellate ma lo spirito col quale siamo stati bambini e siamo cresciuti quello no, non mi sembra bello dimenticarlo.

 

Insomma poi a volte ci chiediamo come abbiamo fatto a diventare grandi, senza casco, senza ginocchiere, senza bollini  C E, con freccette con ago,con  fuoco, con veleni vari sparsi per casa, con il pezzo di pizza caduto in terra che con una soffiata su era già pulito e pronto per essere addentato e non ci veniva nessuna malattia, con la gente che ci rincorreva quando suonavamo ai campanelli e scappavamo urlando, con le punizioni a scuola e la seconda ripassata a casa (si perché mica la mamma andava a scuola a sgridare la maestra! Erano guai per me!!!),con nessuno che ci badava perché in fin dei conti ci badavamo da soli.

 

 

Pensierino:

Ieri ho conosciuto un bambino coraggiosissimo che ha avuto il coraggio di prendere un mano un rospo grossissimo e schifoso e non ha neanche avuto paura che gli sputasse negli occhi e poi se lo è messo in testa tenendolo per le zampe e ci rincorreva facendo il verso del rospo!!”

 

Il bambino coraggiosissimo in questione era   quel selvaggio di mio figlio che prende in mano e pastrocchia con qualsiasi essere vivente,  sia animali senza zampe sia quelli che ne hanno svariate paia e il pensierino me lo aveva  letto  la mamma del bimbo che lo ha scritto a scuola per compito anche lei sorpresa per la disinvoltura di mio figlio nel maneggiare a 8 anni un bel rospaccio. Animale  il padre…animale il figlio…

 

Arrivederci alla prossima

 

L’asino

p.s. Ma voi come eravate ??

 
 
 

NON E' COLPA MIA!! E' LA NATURA CHE MI HA DISEGNATO COSI'!!

Post n°21 pubblicato il 17 Luglio 2008 da SonounAsino.62

studio pubblicato sulla rivista «New Scientist»Cervello maschile programmato su sessoQuello femminile sarebbe più concentrato sul processo decisionale (maggior pragmatismo) e sulle emozioni

DAL NOSTRO INVIATO

LONDRA – Se gli uomini sono ossessionati dal sesso e sgranano gli occhi non appena vedono una bella ragazza la colpa non è degli stereotipi culturali o di valori sballati di testosterone ma della conformazione del cervello maschile. I ricercatori possono provarlo senza ombra di dubbio: uomini e donne ragionano diversamente perché la loro materia grigia viaggia su binari opposti. Persino la percezione delle droghe non è la stessa. Lo studio, pubblicato sulla rivista New Scientist e ripreso dal tabloid britannico Daily Mail, dimostra che le donne sono più concentrate sul processo decisionale (di qui il maggior pragmatismo) e sulle emozioni. Mentre il cervello maschile punta sul sesso. «La ricerca rivela – scrive la rivista scientifica – che i due cervelli hanno impronte genetiche diverse che creano differenze anatomiche». I ricercatori hanno esaminato e comparato 45 parti della materia cerebrale. «Ci sono diversità – scrivono – anche nei circuiti che collegano i neuroni e nelle sostanze chimiche che trasmettono i messaggi».

ORIENTAMENTO - Il lobo frontale, per esempio, che coinvolge la risoluzione dei problemi e le decisioni da prendere, è più grande nelle donne. Secondo gli studiosi della Harvard Medical School il cervello femminile dà anche più spazio alla memoria breve e all’orientamento spaziale. I ricercatori della University of California hanno dimostrato che i due sessi usano aree cerebrali opposte per per elaborare le emozioni. Lo stesso accade per il dolore. Il che potrebbe spiegare perché la morfina fa più effetto sugli uomini e perché le donne diventano più facilmente dipendenti dalla cocaina. Una scoperta un po’ tardiva se si pensa che il sesso femminile è più soggetto a dolori cronici, come cefalee e comuni mal di testa. Ma i neuroscienziati, finora, si erano concentrati nell’analisi del solo cervello maschile, sia umano che animale, per trovare rimedi efficaci. «È scandaloso – ha detto al Daily Mail Jeff Mogil, ricercatore all’Università McGill di Montreal – di solito le nostre ricerche hanno preso come modello i topi, naturalmente maschi».

Monica Ricci Sargentini
17 luglio 2008

"Non ho commenti da aggiungere ...ne ho gia parlato sul mio post n. 4.  L'articolo parla da solo. Io cerco di pensare ad altro...MA NON CI RIESCO!!!"

L'asino

 
 
 

RIMA DEL CAVOLO

Post n°20 pubblicato il 14 Luglio 2008 da SonounAsino.62

Capita spesso di conoscere persone alle quali non piace per niente il proprio nome. La cosa per fortuna non mi riguarda. Il mio nome mi piace da matti e non sopporto quando vengo chiamato per cognome.

Mi hanno sempre raccontato che erano talmente sicuri che sarei dovuto nascere femmina che non avevano pensato ad un nome maschile per me; anzi a dire il vero avevano pensato ad un ipotetico "Massimo" giusto per tenersi da parte un nome maschile che non si sa mai.

Il mio nome era deciso da tempo: Anna. Il fatto è che poi Anna, cioè io, quando è saltata fuori aveva un attrezzo fra le gambe non propriamente femminile. Il nome Anno fu subito scartato. Pare che mi abbiano guardato in faccia escludendo subito il nome così ingombrante di Massimo per chiamarmi col nome più appropriato che la mia faccina ispirava: Paolo.

Che poi se ci pensate il nome Paolo che vuol dire piccolo, minimo è l'esatto opposto di Massimo. Non che io sia piccolo ma si vede che il mio faccino da pupo appena nato tanta maestosità da appiopparmi un Massimo non l'aveva ispirata.

Oltre al suono, al significato, alla giusta lunghezza e al fatto che lo sento proprio mio c'è una cosa che adoro del mio nome: è a prova di rima!!

Eh già!! provate a trovarci una rima ! ma una rima che sia vera rima non una semplice assonanza!

Non la troverete!!

Ci ha provato l'amica Artemide! ha accettato la mia sfida! con questo risultato!

"Paolo,Paolo,Paolo......... ma che fai li su quel tavolo? stai giocando a rubamazzo col tuo amico Paolazzo mentre li poco distante sorridente emai pedante con la moglie li vicino sta arrivando Paolino, e' in cucina Paolone sta affettando un bel melone da mangiare in compagnia la piu' bella che ci sia(?) sta anche Diana a casa sua,oh che disdetta or che il mar piu' non l'aspetta sta pensando immantinente alla rima contundente or che in ciel c'e' gia' la luna non le ne sovviene una! oh per bacco oh porco diavolo! manco fosse sotto un cavolo?vuoi veder che c'ha ragione PAVOLO!!!!"

meeeaaakkkk! grazie di aver partecipato!!

Mi ha dato ragione! non ha trovato la rima! Una vera rima con Paolo non esiste!Volete provarci voi?

Aspetto qui i vostri tentativi!


                

 
 
 

Statistica

Post n°19 pubblicato il 07 Luglio 2008 da SonounAsino.62

 **

"...poichè la statistica ci dice che metà della popolazione ha un'intelligenza inferiore alla media, dobbiamo attenderci che essa si impegni a rendere il più  dura possibile la vita all'altra metà, che fa invece il possibile per rendere la vita meno dura per tutti."

(P. Odifreddi)

** La prima foto è di Alert Sabin inventore del vaccino contro la polio il quale ne regalò il brevetto per fare sì che si potesse distribuire in breve tempo a tutti. La seconda foto parla da sola.

O mamma...a questo punto mi chiedo in che metà sono!! (l'asino)

 
 
 

Nel mezzo del cammin di nostra vita...

Post n°18 pubblicato il 23 Maggio 2008 da SonounAsino.62

Quarant'anni è un'età terribile.

Perché è l'età

in cui diventiamo

 quello che siamo.


(Charles Péguy)

 
 
 

LA CHIAVE

Post n°16 pubblicato il 02 Maggio 2008 da SonounAsino.62

E’ da  qualche giorno che mi sembra ti essere tornato ai tempi liberi e spensierati di quando ero signorino: sono riuscito ad ottenere  che la chiave venga finalmente rimessa al suo posto!

“Quale chiave?” direte voi.

Ma come non lo avete ancora capito??

La chiave del bagno.

Per 13 anni con la scusa, giustificabile, che i bambini potevano involontariamente chiudersi pericolosamente  in bagno, ho dovuto rinunciare al mio prezioso nido di privacy che fin da ragazzino faceva parte del mio quotidiano.

A parte le frequenti e normali pratiche onanistiche è  nel  bagno che ho formato buona parte della mia cultura. I più bei  libri della mia vita hanno stazionato sul termosifone del bagno, dalle trilogie galattiche di Asimov ai racconti di Poe, dal voluminoso signore degli anelli al leggerissimo cavaliere inesistente passando per Hesse e Wilde che non fan mai male.

Per le pratiche onanistiche non era prevista una segoteca (materiale letterario o fotografico specializzato) in bagno, andavo a memoria.

Il termosifone   era la seconda libreria di casa ed  invece da  molto tempo si è trasformato in un semplice porta riviste per letture veloci.

E poi voi non avete idea di che acustica ci sia ! quando suono la chitarra in bagno la vasca da bagno amplifica il suono che mi sembra di suonare una Martin! Ma non si può suonare in pace se ogni tre minuti qualcuno entra.

Sì perché una specie di legge di Murphy incombe sul bagno di casa: non appena mi siedo in pace sul water inizia un entra ed esci di tutti i componenti della famiglia cane compreso.

E’ una regola: io entro, conto fino a 20 e qualcuno entra.

Come se io non ci fossi!

Arrrgghhh!! Insopportabile!!

Chi si pettina, chi si viene a guardare allo specchio, chi mi dice che era venuta a vedere se ero in bagno, chi semplicemente apre la porta e se ne va.

Io poi ho bisogno di pace, di privacy…altrimenti non riesco…

Quindi ho preso un decisione che meditavo da tempo: ho cercato la chiave, anzi le chiavi perché i bagni sono due, e ho provato una soddisfazione quasi infantile nell’inserire quel prezioso oggetto di metallo nell’apposita fessura.

Sono entrato, ho chiuso la porta, ho contato fino a 20 e zac…la maniglia di è abbassata.

“chi c’è in bagno?”

“io”

“e perché ti sei chiuso”

“perché di sì”

“ma da quando in qua?”

“da oggi e per tutti i giorni a venire!”

“ma io dovevo venire in bagno!”

”il mutuo casa ha previsto due bagni!”

Il giorno dopo stessa scena e anche il giorno dopo ancora.

Uno potrebbe anche stufarsi.

“chi c’è in bagno?”

“io”

“e cosa stai facendo?”

(come cosa sto facendo??…che cosa pensate che uno possa fare?)

Decido per un risposta definitiva e risolutiva.

“mi sto facendo una s… spaziale!!!”

ho sentito uno “stronzo” dietro la porta e passi che si allontanavano…

he he he he!

Non vengo più disturbato.

Evviva la chiave!!!

L'asino

 

 

 

 
 
 

I 4 MUSICANTI DI BREMA

Post n°15 pubblicato il 17 Marzo 2008 da SonounAsino.62

     Sabato pomeriggio stavo comodamente seduto a leggere sotto il portico di casa. Il mio cane e la mia gatta erano lì con me a tenermi compagnia ignorandosi fra di loro quasi con indifferenza, anzi meglio dire tolleranza.

Se qualcuno fosse passato dal di lì poteva pensare di essere nella favola dei quattro musicanti di Brema! Gatto, cane, e asino c’erano, e il galletto del vicino era poco distante!

Ecco…come al solito inizio a divagare, quindi torniamo all’oggetto della mia riflessione: micina e Labrador.

Osservavo i due animali e ho iniziato a pensare a come erano riusciti a trovare questo modo di convivere nelle loro diversità.

Eh sì! Ma ci pensate? I gatti e i cani mandano segnali di comunicazione  completamente diversi.

Il cane ad esempio quando  scodinzola è contento, mentre il gatto quando agita la coda  è  proprio incazzato.

Il cane quando  ringhia ti vuole dire  che è proprio arrabbiato, mentre il fare le fusa del gatto che può assomigliare ad un ringhio, è un modo per dimostrare contentezza.

Il cane se abbassa le orecchie è segno per lui di remissività mente per  il gatto invece è segno che ti sta per aggredire.

I cani sono di norma  dei manifesti  casinari i gatti sono dei subdoli tranquilloni.

Probabilmente potrei trovare altre differenze ma queste bastano per capire come è difficile che questi due tipi di specie possano tollerarsi.

Ho avuto nel passato un cane ed un gatto che vivevano in simbiosi. Entrambi si erano snaturati e si comportavano un poco da gatto il cane e un poco da cane il gatto, ma avevano trovato in questo modo la possibilità di sfruttare al meglio il vitto e l’alloggio che gli venivano  offerti in casa mia. Dormivano assieme, mangiavano assieme e rubavano assieme. I loro interessi erano infatti dormire e mangiare il più possibile e  delle loro differenze se ne fregavano.

Un altro tipo di coabitazione era quella che c’era fra un cane lupo che ho avuto e i gatti che cercavano il modo di poter abitare casa nostra.

Il cane lupo aveva una regola semplice, l’unico gatto buono è quello morto!

Come arrivava un gatto nel nostro giardino il cane gli piombava addosso costringendolo a salire sul grande cedro che ombreggia casa mia, e lì sotto poi si metteva a sentinella. Il gatto passava giorni sull’albero col cane sotto che lo puntava. Probabilmente si insultavano a vicenda per giorni.

Poi dopo una settimana il gatto cedeva psicologicamente e con due balzi scendeva dall’albero, dribblava il cane e poi si gettava in strada per suicidarsi sotto un macchina. I gatti più coraggiosi riuscivano prima del suicidio a ferire il cane sul naso.

Il cane lupo tornava all’albero a segnava con un unghia una tacchetta sull’albero con un ghigno inquietante. Contai 5 tacchette impresse nella corteccia nel corso di quegli anni.

Direi che il modo di convivere dei miei due attuali amici è il migliore: non snaturano la loro identità mantendo le loro abitudini e le peculiarità della loro specie e nello stesso tempo non perdono tempo inutile a combattere una stupida guerra. Hanno capito che in fin dei conti c’è posto per tutti basta rispettare le abitudini dell’altro, ignorarsi quando occorre, far valere i propri diritti e quando serve chiarirsi anche con una bella discussione con qualche zampata senza troppa violenza.  Poi alla sera li vedo accoccolarsi sotto al fienile nel calduccio del fieno a pochi metri di distanza perché poi in fin dei conti e anche bello sapere che non si è soli e che forse in caso di bisogno potrebbe arrivare un aiuto.

Insomma poi alla fine la favola dei 4 musicanti di Brema viene giusta vero?  il  mio divagare non era poi così sbagliato!  Serve da esempio per spiegare  che anche se si è diversi è possibile  stare insieme, conservando le proprie identità, le proprie abitudini nel rispetto l’uno degli altri, con l’obirttivo di vivere nel migliore dei modi possibile; si può abitare sotto lo stesso tetto o sotto lo stesso cielo e nella notte buia è bello sapere che non si è soli.

 

L’asino

 

 
 
 

NUTRIE

Post n°14 pubblicato il 05 Marzo 2008 da SonounAsino.62
Foto di SonounAsino.62

NUTRIE

 

La vendetta è un piatto che va consumato caldo o freddo? La vendetta è un piatto gustoso oppure no? E soprattutto, sto benedetto piatto della vendetta va consumato?

E beh, tutte le volte che qualcuno di particolarmente maligno mi fa girare gli zebedei mi vengono in mente le peggiori idee! Avete presente nei fumetti quando  non si leggono parole ma sono disegnati nel fumetto, formato pensiero, un’impiccato, un’accoltellato, un’investito con un carrarmato ecc. ecc.? beh ecco i miei pensieri a volte sono simili! Mi manca il fumetto sulla testa.

Eppure non ho mai dato corso a niente di tutto questo.

Devo ammettere che  ci penso però:  con la fantasia studio piani di azione elaborati,  azioni di guerriglia, agguati, sicari, azioni kamikaze, pirateria informatica, manomissioni impianti frenanti, crack finanziari pilotati, alluvioni, le cavallette,  pioggia di rane, acqua che si trasforma in sangue fino alla morte dei primi geniti!

Poi questi pensieri si arrotolano nelle mosse e contromosse del nemico con quei pensieri da emicrania del tipo se io faccio così allora quella o quello farà così e allora poi io faccio cosà, ma rischio questa reazioni qui allora mi conviene fare così per poi replicare cosà….in modo che se….ufffff…cheppalle!!!

Ma è troppo faticosa la vendetta !!

Nel mentre penso a tutte queste cose, il tempo passa, la voglia di vendetta piano piano si affievolisce e rimane lì, latente, in attesa di nuovi eventi.

Esatto! avete letto bene! In attesa di nuovi eventi ! e adesso vi spiego quali.

Tre esempi.

 

Ero ragazzino ed ero seduto su una panchina  nel viale della stazione, avevo appena comprato un gelato ed avevo ancora il resto in mano quando all’improvviso è passato un ragazzo in bicicletta e mi ha strappato i soldi di mano. Ero ragazzino e mi venne una rabbia terribile ma lui era grande e non potevo far nulla…solo aspettare. Pochi anni dopo ho saputo che il tipo era morto e credo con i miei soldi di aver contribuito alla sua morte. La vendetta è arrivata da sola.

 

Anni dopo un cliente dell’ufficio dove lavoravo, non so per quale motivo, inizio a vessarmi in modo tale da chiedere il mio trasferimento, fece tanto che alla fine io fui costretto ad andarmene e trasferito in un’altra sede. A dar manforte a questo cliente ci si mise anche un amministratore della società per la quale lavoro. Ero giovane, non potevo far nulla solo una grande rabbia e depressione anche perché seppi che c’erano motivi personali di astio nei confronti della mia famiglia da parte di quei due soggetti. Tempo dopo lessi sul giornale che avevano trovato morto suicida impiccato nel capannone della sua ditta il cliente malvagio e poi venni a sapere  pochi mesi dopo che l’amministratore fetente era stato colto da ictus e aveva anche dato le dimissioni da amministratore.

La vendetta è arrivata da sola.

 

Qualche  anno fa un collega particolarmente arrogante e forse ben raccomandato non perdeva occasione di mettermi in cattiva luce presso i superiori. Era snervante andare tutti i giorni in ufficio e subire quella presenza. Ci si sente impotenti e la voglia di violenza sale tutti i giorni di più, ma attenzione! Dopo pochi mesi il collega in questione venne colto sul fatto che rubava soldi falsificando documenti contabili e la cosa andava avanti da tempo. Fu licenziato. La vendetta è arrivata da sola.

 

Mi pare che i fatti parlano da soli. Sembra quasi  che  ogni azione malvagia fatta da un malvagio crei prima o poi  il giusto contrappasso per l’autore maligno e la vittima non deve far nulla…solo aspettare.

Non voglio fare ulteriori commenti sulla vicenda perché mi aspetto di discuterne con voi che leggete.

 

Domenica era una giornata bellissima: il preludio alla primavera! Ero a casa da solo al pomeriggio e così ho deciso di fare una lunga passeggiata sugli argini del fiume vicino a casa mia.

Dopo un’ora di camminata mi sono seduto sull’erba e ho iniziato a guardare l’acqua col cervello appisolato dal tepore della giornata. Il pensiero del proverbio cinese piano piano è affiorato e ho iniziato a guardare la corrente in attesa che passasse il cadavere di qualche nemico. Ho aspettato venti minuti ma senza risultato; solo due nutrie andavano e venivano davanti a me nell’acqua come se si aspettassero qualcosa. “Ma cosa diavono vogliono quelle due topastre?” “Cazzarola!!” ho pensato…”e se non fossero nutrie ma due nemici travestiti da mega tope che aspettano che sia io a stendere gli zampetti sull’argine del fiume??”.

Mi sono alzato di scatto e le due topone   mi hanno guardato sorprese …”vaffanculo! Domani torno col fucile e vi sparo!!” e me ne sono tornato a casa, pensieroso.

L' Asino

 

 

 

 
 
 

RICOSTITUENTE E CLISTERE

Post n°13 pubblicato il 27 Febbraio 2008 da SonounAsino.62

Da bambino non ho mai ricevuto troppe tenerezze,  baci, coccole, carezze. Mia madre figlia di un magistrato  abituata ad una educazione spartana dopo la laurea  intraprese la carriera di ufficiale delle SS ed  insegnante nelle scuole superiori; queste sue due attività erano un ottimo cocktail per essere una mamma poco presente in casa e poco coccolosa con noi figli quando c’era . In compenso era coccolosissima con gli animali in particolare con i cani. Una sua vecchia amica mi ha confidato che una volta osservando come mia madre coccolava la sua piccola cocker le disse: “…ma lo sai che tu fai più carezze ai  cani che  ai tuoi figli???”

Non credo che dirle questo abbia cambiato le cose perchè in cani erano sempre iperaccarezzati mentre io non ricordo particolari attenzioni. Certo almeno non mi sverminava ne mi dava l’antipulci! Per questo gliene sono grato!

 Mio padre molto pù anziano di mia madre  invece c’era poco in casa per via del suo lavoro e pur essendo un uomo piuttosto buono di animo era però soggetto poco avvezzo ai gesti di affetto con i figli. Non ricordo che mi abbia mai preso in braccio. Era comunque un uomo che per gli altri si è sempre speso senza riserve, cercando sempre il bene di tutti.

Devo dire però  che non sono mai stato picchiato! Per quello ci pensava mio fratello grande che aveva deciso di sostituirsi ai miei genitori assenti! Merda quante ne ho prese!!! Ma questa è un’altra storia.

 

Tornando a mia madre ricordo che quando venivano amici a trovarci era facile che una qualche signora rivolta a me dicesse: “ma che bel bambino!” e subito lei interveniva  dicendo…”ma no ! che dice?...non vede come è brutto???”.

Me lo diceva talmente spesso che me ne ero convinto.

Ci ho messo molto tempo e molte fidanzate per capire che poi brutto non ero!

Forse le prime fidanzate si domandano ancora perché cercavo di difendermi quando cercavano di baciarmi. Non sapevo che cosa volessero farmi anche se poi mi piaceva!!

Mia madre era in effetti abbastanza alternativa.

I miei  primi pantaloni lunghi li ho messi che avevo dieci anni e mezzo in occasione della cresima; fino a quel momento io avevo affrontato qualsiasi condizione climatica  a ginocchia scoperte mentre quasi tutti i miei coetanei iniziavano a vestire con i pantaloni lunghi.

I jeans erano taboo, per via dell’avversione da parte di mia madre verso la moda.

Ricordo che una volta andai a trovare mia sorella grande che mi ospitò per qualche giorno a casa sua e un giorno mi portò in un negozio di soli jeans; mi ero portato dietro dei soldi per stare da lei, avevo 12 anni e una voglia incredibile di infrangere una regola e di comprarmi i miei primi jeans.

Mia sorella mi convinse a farlo: li comprai.

Per fortuna fu proprio mia sorella ad avvisare dell’acquisto la mamma  perché io ero terrorizzato che mia madre mi sgridasse e mi obbligasse poi a riportare il mio favoloso acquisto  in negozio.

Ci fu una approvazione a denti stretti …e potei tenere i jeans! Wow!!

Eppure nonostante tutto so che mi amava.

Io con i miei genitori non mi sono mai confidato però ho capito che mia madre nella sua apparente durezza percepiva le mie sofferenze adolescenziali. Ma il suo modo ci cercare di aiutarmi era tacere: ci ho messo un po’ a capirlo.

Mio padre invece aveva tre soluzioni fondamentali per i miei problemi: per il mal di testa l’Alka Seltzer, per il mal di pancia un clistere (!!!!) e se ero giù di morale dei ricostituenti ma penso che in cuor suo pensava che magari un cliesterino mi avrebbe tirato su di morale!

I mal di pancia furono le cose per quali mi confidavo di meno.

Per un uomo  che aveva visto tante cose nella vita come mio padre forse non esistevano problemi sufficientemente gravi per un ragazzino che non potessero essere curati con le cose sopra dette. Capisco ora le difficoltà dei miei nel relazionarsi con me: il lavoro, la casa, i soldi, i sentimenti sono in competizione col tempo e le attenzioni che i figli necessitano.

 

Oggi sono io che sono un papà e mi rendo conto di capire tante cose che prima non capivo del comportamento dei miei genitori  però proprio per questo cerco  di non fare mancare ai miei figli quello che è mancato a me in termini affettivi.

Credo un poco di riuscirci  perché sento che per loro sono un punto di riferimento, il consigliere autorevole, il risolutore di dubbi, quello a cui domandare qualsiasi cosa. C’è un bel rapporto e sono contento per questo. Niente alka seltzer, niente ricostituenti, niente clisteri!!

Ma una cosa è certa il rapporto dei figli con la mamma non ha eguali! E’ un rapporto che un papà non potrai mai avere perché esiste un rapporto di amore saldo, forte, profondo che solo fra madri e figli ci può essere. Una carezza e un bacio della mamma valgono  più di 1000 parole. Lì osservo i miei figli e mi sembra proprio di vederlo quel cordone che li lega ancora alla mamma e la mamma a loro.

Forse con mia figlia riesco ad avere un legame un poco più stretto che con i maschi, ma mi dicono che è normale che capiti fra padri e figlie.

Penso che quella mano della mamma che li tocca e quella bocca che li bacia sia per loro come ritornare nella protezione nel suo grembo e per la mamma come accarezzare una parte di se, perché un tempo erano stati una cosa sola.

Per cui signore  mamme che mi avete ispirato a scrivere queste parole con i vostri commenti sul precedente mio post sulla morte,  traspare  con chiara inequivocabile certezza l’amore profondo che vi lega ai vostri figli più che a qualsiasi altra cosa.

 

Ricordo infine che avevo 20 anni ed ebbi la mia ennesima storia sentimentale finita male. Ero veramente triste e a pezzi, mia madre era sulla poltrona ed io mi sedetti nella poltrona affianco, mi guardò e non disse nulla…mi prese semplicemente la mano e me la strinse. Compresi in quel momento il suo amore per me e quel momento particolare lo ricorderò per sempre.

Fortuna che non c’era mio padre!!! altrimenti una proposta di ricostituenti e di un salutare clistere l’avrebbe sicuramente tirata fuori anche i quella occasione!!

 

Un bacio!!

 

Papà Asino

 

 
 
 

QUARANTENNI

Post n°12 pubblicato il 25 Febbraio 2008 da SonounAsino.62

Questa volta non scrivo nulla di originale ma inserisco un testo che qualche tempo fa mi ha inviato una mia amica e che mi è piaciuto particolarmante.

Lo dedico alle  lettrici  di questo blog con tanta simpatia !  sia a quelle che sono lontane dai 40 sia a quelle che ci sono vicino ...più o meno.

Elogio alle 40enni

 

 

Di Andy Rooney della CBS

 

Questo scritto è dedicato alle 40enni e oltre…. per quelle che stanno per compierne 40, per quelle che temono i 50

E

Per gli uomini che sono spaventati dalle ultraquarantenni!!!


Andy Rooney dice:

Più che invecchio, più apprezzo le ultraquarantenni rispetto alle donne più giovani. Ecco alcuni dei motivi:

Una quarantenne non ti sveglierà mai nel cuore della notte per chiederti a cosa stai pensando. Non le importa un bel niente di saperlo.

Se una quarantenne non vuol guardare la partita, non ti starà intorno a piagnucolare. Farà qualcosa che le piace e, in genere, si tratterà di una cosa più interessante.

Una quarantenne si conosce abbastanza da sapere chi è, cosa è, cosa vuole e da chi. A poche quarantenni interessa cosa tu pensi di loro o di ciò che fanno.

Le quarantenni hanno dignità. Raramente ti faranno una scenata all’opera o in un ristorante costoso.

Naturalmente, se te lo meriti, non esiteranno a spararti, se pensano di farla franca!

Le donne più mature sono generose di complimenti, spesso immeritati. Sanno cosa vuol dire non essere apprezzati.

Una quarantenne è abbastanza sicura di sé per presentarti alle amiche. Una donna più giovane in presenza di un uomo ignorerà persino le sue amiche più care, perché non si fida. Alle quarantenni non interessa se tu sei attratto dalle loro amiche, perché sanno che queste non le tradiranno.

Le donne diventano telepatiche ad una certa età. Non hai bisogno di confessare loro i tuoi peccati. Li intuiscono puntualmente.

Ad una quarantenne un rossetto rosso brillante dona. Ciò non vale per le più giovani. Una volta superate le prime due o tre rughe, sono molto più sexy delle giovani.

Le donne meno giovani sono dirette e oneste. Ti diranno subito se sei un imbecille, o se ti stai comportando da tale. Non hai bisogno di chiederti in che rapporti siete.

Si, apprezziamo le quarantenni per un sacco di ragioni.

Sfortunatamente, la cosa non è reciproca. Per ogni fantastica, intelligente, sexy  e ben pettinata quarantenne (e oltre) c’è un ometto calvo e con la pancetta che si rende ridicolo con una cameriera di 22 anni.

Signore, me ne scuso.

Per tutti gli uomini che dicono: “perché comprare la mucca, se puoi avere il latte gratis”, ecco una versione aggiornata per voi:

oggi l’80% delle donne sono contro il matrimonio; perché? Perché le donne hanno capito che non conviene comprare tutto il maiale solo per avere una piccola salsiccia.

 
 
 

PAURA DA MORIRE!

Post n°11 pubblicato il 20 Febbraio 2008 da SonounAsino.62

Ok ..a questo punto mi sono venuti in mente dei pensieri. Non iniziatevi subito a toccare e poi voi signore se non sapete cosa toccare….beh…potremmo sempre metterci d’accordo….

Qualche anno fa ho rischiato di morire. E’ successo mentre stavo montando un giovane cavallo….FERMI TUTTI!!! Chiariamo una cosa! Dimenticate  per un attimo che sono un asino se no si può pensare che mi stavo beatamente sodomizzando da asino un giovane puledro! Non non è così ! A quei tempi ero un cavaliere e stavo montando nel senso che  ero sopra, stavo cavalcando, un giovane cavallo da addestrare.

Il giovane amico equino decise improvvisamente di scivolare da fermo sull’erba bagnata con me sopra e badabam! Siamo stramazzati al suolo assieme! Io rimasi incastrato sotto di lui con un gamba e poi mi preparai al peggio: lui nel tentativo di rialzarsi stava per ricadermi addosso col suo culone e il suo dolce peso di quasi 700 kg. Dovete sapere che se vi si rotola addosso un affare del genere si muore schiacciati e io lo sapevo bene! Ho visto, ancora rintronato dalla prima botta in terra il suo culone che mi stava rovinando addosso e mi ricordo bene che non ho avuto paura ne del dolore ne della morte: ero pronto!  una cosa però era chiara:  mi scocciava semplicemente morire!  una sorta di voglia di sapere …e poi come andrà a finire? Come perdere un libro e non ritrovarlo più e non avere più nessuno a cui chiedere : “ma poi che è successo?”  Davvero la morte non mi ha fatto paura, ero davvero tranquillo di andarmene, anche se sono sicuro che con la lista di peccati che ho il paradiso me lo posso scordare.

Ripeto la unica sensazione negativa  è stata : “ ma che scocciatura!”

Ci sarebbero altre cose da dire su questo episodio ma se le volete sapere ve le racconto in privato…magari di fronte ad un bicchiere di vino…rosso!!

 

In quegli stessi anni ho avuto tre gravi perdite in famiglia: mio fratello morto in un incidente stradale, mio padre morto di dolore dopo poco tempo e mia madre morta due anni dopo.

Sono stati dei dolori immensi che ancora mi stringono lo stomaco, penso soprattutto a mia madre della quale trovai il corpo esanime e  tentai una inutile rianimazione.

Ricordo con chiarezza il dolore che provai, un dolore profondo quasi fisico, e la paura ! si la paura di non poter affrontare un futuro senza punti di riferimento. Ancora oggi rivivo la scena nei miei sogni.

Ma poi le cose come sempre continuano per la loro strada .

Quello che volevo dire con questo che vi ho raccontato è che sono arrivato ad una conclusione per quello che mi riguarda: la mia morte non mi fa paura, non mi spaventa neanche il dolore, La tranquillità di quel giorno mi ha reso piuttosto sereno rispetto alla mia dipartita mentre mi spaventa e mi provoca dolore immenso la morte degli altri. Mi fa paura da morire!!

 

L’asino

 
 
 

BUGIE

Post n°10 pubblicato il 13 Febbraio 2008 da SonounAsino.62

Riflessioni sulle bugie.

 

L’altra sera mentre guardavo un film ho ascoltato questa frase “…ragazzo mio le donne mentono ma non sopportano le bugie...”. Il nonnetto saggio che aveva appena detto questa frase sembrava saperla lunga sull’argomento ed è stato per me motivo di riflessione.

In effetti se penso a tutti i profili femminili che visito nella community noto  che sono presenti nella colonna delle cose che le donne odiano sempre le parole: bugie, falsità, menzogne.

Ne deduco, dato che sono presenti le suddette parole nel 95% dei profili, che statisticamente le donne non sopportano le bugie. Quindi il nonnetto del film aveva ragione.

Ora passiamo alla prima parte della frase del nonnetto: “le donne mentono”.

Escludendo voi che mi state leggendo in questo momento che sicuramente siete senza macchia e senza peccato (e quindi non vi dovete sentire accusate) oserei dire che per  tutte le altre il nonnetto ha ragione.

Anzi io allargherei la frase sentita nel film, per giusta par conditio, l’essere umano mente ma odia le bugie (sempre escludendo chi mi sta leggendo adesso così evita di offendersi ed incazzarsi).

Ma che cosa è considerata una bugia?

Facciamo degli esempi:

1)Se mia moglie mi vede tornare in casa con delle patate in mano e alla sua domanda su dove sono stato rispondo che sono andato a comprare patate  dall’ortolano ma in realtà me le ha date la vicina di casa io ho detto una bugia. (ci tengo a dire che non ho nessuna vicina di casa)

2)Se mia moglie mi vede tornare in casa con delle patate in mano e alla domanda su dove sono andato rispondo che sono andato dalla vicina a farmi dare delle patate ma ometto di dire che mi ha dato anche la sua patata (non tubero) io non ho detto una bugia ma una mezza verità.

 

Il risultato è il medesimo: la verità è stata nascosta e la vicina mi ha dato la sua  patata, ma nel primo caso ho detto una plateale bugia che non mi fa sentire tranquillo ne con mia moglie ne con la coscienza mentre nel secondo caso ho semplicemente omesso di dire la verità che mi mette in una condizione di sufficiente  tranquillità  quasi anche con la mia coscienza.

 Ecco è questo il punto: il metro che usiamo per misurare le bugie degli altri non è lo stesso che usiamo per le nostre: si è clementi con le proprie considerandole quasi tutte mezze verità e inflessibili con quelle degli altri considerando tutto menzogna.

Mentiamo ma non tolleriamo le bugie. (sempre escludendo chi mi sta leggendo adesso)

 

Aspetto i vostri commenti a riguardo.

 

Però devo dire che le persone che sono brave a mentire mi affascinano, perché saper mentire è un’ arte! Proprio un’arte ! Ed anche scoprire chi mente non è tanto facile. C’è chi dice che basta guardare gli occhi e si capisce subito se uno mente!! Seeeee!!!

In un corso di comunicazione e PNL il docente d’aula ci ha spiegato che una persona che mente tende a girare lo sguardo verso destra, a giocherellare con qualcosa, a sorridere senza che appaiano le zampette di gallina affianco agli occhi, a gesticolare meno, ad avere una voce diversa, ecc.ecc.ecc.

Ma checcavolo!!! E se  la persona e  mancina da che parte gira lo sguardo? E se ha sempre le zampe di gallina oppure se si è fatto bel tiraggio della faccia?  E se ha un abbassamento di voce?E poi chiccavolo si ricorda tutte ste cose da osservare?

Io appartengo alla categoria di mentitore scarso ed anche di poco abile scopritore di bugie.

Me la cavo bene con le mezze verità ma la bugia vera e propria non mi riesce.

Ricordo il fratello di un mio amico che era e forse lo è ancora un mentitore da Oscar !

Una volta lui era rimasto solo in casa e non sapendo cosa fare prese una mela marcia e la lanciò contro il muro di casa spiaccicando il marciume per tutto la parete bianca. Al ritorno i genitori lo sgridarono pesantemente ma lui negò, negò ,negò, di essere stato lui nonostante fosse stata l’unica persona presente in casa; negò con tale maestria che in genitori iniziarono ad avere dubbi sulla sua colpevolezza e poi alla fine gli credettero ed ancora oggi si domandano chi mai possa essere stato a spiaccicare una mela marcia sul muro. Che artista!!!

Io ho provato a mentire usando la tecnica del camuffamento del linguaggio del corpo.

Ho iniziato ogni volta che devo mentire a roteare gli occhi a destra e sinistra bloccando ogni tanto lo sguardo fisso nel centro alternando serietà assoluta a sonore risate strizzando gli occhi , mi agito come un parkinsoniano e uso la voce come se fossi Pavarotti.

Alla casa di cura Villa Fiorita continuano a non credermi quando dico che sono perfettamente sano!

 

L’Asino.

 

 

 

 

 

 
 
 

CHI SONO? (2)

Post n°9 pubblicato il 02 Febbraio 2008 da SonounAsino.62

"IL RE MORO

Il Re Moro entrò nella scuderia. Sul volto d'ebano brillavano gli occhi feroci che tanto terrore incutevano ai nemici durante le battaglie. Osservò i due cavalli, uno bianco e uno nero, purosangue di incredibile bellezza. Lì valutò attentamente poi, con fare deciso, mosse verso il cavallo bianco. Fu questione di pochi attimi: il cavallo, con un doppio balzo, si avventò sul Re Moro e lo mangiò.

Il Re si era dimenticato di essere il re degli scacchi."

(da "L'ultima lacrima" di S.Benni)

Spietata la vita che ci costringe sempre ad essere ben presenti con la mente su chi siamo e che ruolo occupiamo. Non ci viene permessa la minima distrazione pena l'essere divorati.
A volte si desidera di essere su un'isola lontano da tutto e da tutti e forse è questo il motivo: dimenticarsi per un poco di chi si è  abbandonarsi ai sogni.


 
 
 

CHI SONO?

Post n°8 pubblicato il 02 Febbraio 2008 da SonounAsino.62

"...-Dico a voi, ehi, paladino!- insistè Carlomagno. - Com'è che no nmostrate la faccia al vostro re?

La voce uscì netta dal barbazzale. - Perchè io non esisto,sire.

-O questa poi!- esclamò l'imperatore. - Adesso ci abbiamo in forza una cavaliere che non esiste! Fate un po' vedere.

Agilulfo parve ancora esitare un momento, poi con mano ferma ma lenta sollevò la celata. L'elmo era vuoto. Nell'armatura bianca dall'iridescente cimiero non c'era dentro nessuno.

-Mah, mah! quante se ne vedono! - fece Carlomagno. - Ecom'è che fate a prestar servizio, se non ci siete?

-Con la forza di volontà, - disse Agilulfo, - e la fede nella nostra santa causa!..."

(da "Il cavaliere inesistente" di I.Calvino")

Per chi non avesse letto "Il cavaliere inesistente" vi dico che narra le gesta del paladino Agilulfo Emo Bertrandino dei Guildiverni e degli Altri di Corbentraz e Sura, cavaliere di Selimpia Citeriore e Fez (vi sfido ad imparare a memoria questo nome: io l'ho fatto) che in realtà non esiste ma pensa fortemente di esistere.
Agilulfo viene chiamato a difendere il suo onore e la sua stessa esistenza e, accompagnato dal suo scudiero Gurdulù, che esiste ma pensa di non esistere, cavalca per le terre alla ricerca della verità che lo può salvare.

Mi è venuto in mente questo libro quando in questi giorni sono stato contattato  in chat da persone differenti che in realtà erano la stessa persona, oppure anche dal fatto che io stesso ho cambiato nick e profilo.
Ovviamente questo è un gioco! Ci si diverte a presentarci con diversi aspetti e forme ed è divertente farlo nel mondo virtuale. A patto di farlo per gioco.

Mi chiedo però nella vita reale quante persone non esistono ma si aggrappano ad un unico scopo per dare un senso all'esistenza e quante persone al contrario esitono ma non lo sanno e in ogni attimo delle vita  si adattano alla realtà che li circonda incapaci di trovare una esistenza propria. Due estremi.

Argomento tosto eh?

 

 
 
 

MERCATI FINANZIARI

Post n°7 pubblicato il 29 Gennaio 2008 da SonounAsino.62
Foto di SonounAsino.62

Inizia oggi la mensile rubrica di borsa molto apprezzata e richiesta dalle lettrici e lettori di questo blog.

Se avete domande per approfondimenti e penetrare meglio negli argomenti trattati lasciate pure le vostre richieste qui nel post . Per consulenze private...ne parliamo in separata sede...

"Dopo quasi 4 anni consecutivi dove tutte le borse avevano tenuto tutti gli indici belli dritti rivolti  verso l’alto a parte i normali fisiologici afflosciamenti abbiamo assistito ad un 2007 di controverse tendenze.

Le europee e le americane hanno iniziato a far afflosciare   i loro indici  a fine primavera inizio estate seguita da una volatilità  perdurante e si sa che i volatili spesso volano a a varie altezze ! un continuo estenuante su e giù su e giù su e giù ha sfiancato i poveri indici che nei tentativi di rialzarsi hanno invece miseramente fallito precipitando in rovinosi ammosciamenti con risultati quasi da bidè di acqua ghiacciata!

 Si sperava in una inversione di tendenza di fine anno ma diverse cause esterne e forse l’ansia da prestazioni hanno segnato la terribile esperienza negativa del lunedì nero di gennaio 2008 dove tutto si è afflosciato miseramente con pianti e urla sia da parte delle europee che delle americane e delle asiatiche.  Accidenti che pianti quelle poverette chi sono ritrovate con niente in mano!

Diverso discorso la storia di questi anni per le sud americane in particolare le Brasiliane e le Asiatiche. Accidenti ci hanno saputo fare!!!

Sempre su sempre più su, un  piccolo afflosciamento fisiologico e poi ancora più su !! mamma mia che spettacolo!! Da infarto !!!

E nel 2007 vuoi la loro gioventù, la voglia di fare, la loro bravura hanno saputo far molto meglio delle europee e delle americane mantendo gli indici sempre in alto  belli dritti e promettenti!

Peccato che il panico abbia preso il sopravvento su tutte le borse l’ormai famoso recente lunedì nero ed anche le nostre giovani amiche non hanno potuto fare altro che vedere tutto scendere senza poterci  far nulla.

Cosa si prevede per il 2008?

Le previsioni sono certamente di molta incertezza.

Si assisterà per i prossimi sei mesi sicuramente ad un su e giù continuo che potrebbe portare ad una crescita degli indici lenta ma con promettenti dimensioni e vigore oppure a ulteriori afflosciamenti segno di patologica impotenza . Si ritiene che le europee molto esperte e tranquille possano fare meglio delle americane oppresse dall’ansia di primeggiare sempre e sempre orientate a gonfiare più del necessario tutto il gonfiabile.

Ancora bisogna dire che le uniche che possono dare speranze agli indici di ottenere grandi godimenti  sono  le giovani  asiatiche e sud americane ma attenzione hanno dato tutte se stesse per i loro indici in questi anni e questo sforzo potrebbe portare ad improvviso deleterio collasso che potrebbe portare a un lungo periodo di delusioni e fallimenti prima di riprendersi con sufficiante vigore anche se i loro numeri tutt'ora sono senz'altro promettenti più delle altre. Attenzione quindi! Attenzione!

Il consiglio è come sempre prudenza…non pretendete troppo!! A volte bisogna sapersi accontentare per poi approfittare di tempi migliori!

 

Per i mercati obbligazionari sembrano tornati tempi buoni dopo anni di piatta piatta piatta!

La curva sembra rialzarsi e ci si può provare a assumere posizioni   per  duration di media durata.

 

Raccomadazione per tutti!

Se dovete buttare via il vostro denaro...ditemi dove lo buttate che arrivo!

 

 

 

 

 
 
 

AMORE

Post n°5 pubblicato il 27 Gennaio 2008 da SonounAsino.62

"Ha 38 anni Bartleboom. Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che da sempre è la sua donna. Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a desiderare la cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e le scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi se non a lei? Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle

- Ti aspettavo.

Lei aprirà la scatola lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni-i giorni,gli istanti-che quell'uomo, prima di conoscerla, già le aveva regalato. O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata sorriderà dicendo a quell'uomo

- Tu sei matto.

E per sempre lo amerà."

(Da OCEANO MARE di A.Baricco)

 
 
 

PENSIERI EROTICI

Post n°4 pubblicato il 27 Gennaio 2008 da SonounAsino.62
Foto di SonounAsino.62

Pochi mesi fa in ufficio abbiamo letto che da una indagine statistica risulta che una donna ha mediamente fra i 30 e i 40 pensieri a sfondo erotico al giorno mentre un uomo ne ha mediamente fra i 130 e i 150.

I miei colleghi e le mie colleghe si sono voltati verso di me ridendo e una di loro mi ha detto:

" tu Paolo avresti stravolto  tutte le statistiche maschili!! ne hai perlomeno il doppio di pensieri erotici!"

NON E' VERO!!! E' FALSO!!! SONO SOLO MALIGNITA'!!!

UFFA!!

Nessuno mi crede! 

 
 
 

VOLTAIRE

Post n°3 pubblicato il 27 Gennaio 2008 da SonounAsino.62

"Io non concordo in niente di quello che tu dici...ma mi batterò fino alla morte! affinchè tu possa...CHIUDERE QUELLA DANNATA BOCCACCIA!!!"

Può sembrare che io mi contraddica se guardate al post precedente a proposito delle opinioni, eppure a volte mi incavolo quando ci sono persone che vogliono IMPORRE la "loro verità" come unica e assoluta citando a loro difesa la la celeberrima frase attribuita a Voltaire  che si conclude "...affinchè possa tu possa dire quello che pensi"

E allora divento poco...illuminato...

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: SonounAsino.62
Data di creazione: 27/01/2008
 

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