sottilMente

una lente di ingradimento su di me

Creato da La_Cura_dgl il 03/03/2010

Prologo

Io scrivo per me stessa.

Liberare i pensieri mi rende libera.

Pertanto non cerco applausi....

 

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Legami

Post n°439 pubblicato il 08 Novembre 2016 da La_Cura_dgl

(3) l'insieme delle forze che attraggono e riuniscono gli atomi nelle molecole

Lesse quella definizione e scoppiò a ridere.

Era restia ai legami.

Quando diventano troppo stretti, sentiva il bisogno di scappare.

Era stata abilissima, ogni volta, a tenere chiuse alcune porte.

Non per bravura. Ne' per superbia.

Ma per timore.

Il timore di mostrarsi nuda. 

Esposta alle intemperie dell'anima.

E paradossalmente, invece, sentiva il bisogno di essere (trat)tenuta al guinzaglio.

Di sentire il suo corpo in balia dell'altro.

E più il giunzaglio era corto, e più il suo corpo era leggero.

Era come se, nell'impossibilità di disobbedire all'ordine, sentisse la profondità della sua pelle.

Ne percepisse un calore inconsueto.

Un pallore ardente.

Sotto le mani di Colui che, artista della sua carne, le percuoteva le natiche fino a farle tremare le membra.

Ed allora rialzandosi da quella presa possente, ritrovava ogni volta un'anima libera in un corpo in bilico.

 

 

 

 
 
 

FUCK

Post n°438 pubblicato il 07 Novembre 2016 da La_Cura_dgl

I vaffanculo non si annunciano, si compiono.

Come gli addii.

Aveva sempre gestito la rabbia, assaporandone il suo lento fluire nelle vene.

Fino a quando arrivava allo stomaco, squarciandolo.

E con lui, lo stomaco, anche il cervello.

Sentiva un fremito in tutte le diramazioni nervose.

Sentiva pulsare dalla giugulare il bisogno quasi vitale di urlare.

FUCK.

Non era una donna dai modi composti, ma piuttosto compositi.

Già, complessa.

Pure per lei stessa, talvolta.

E aveva quella dannata caratteristica di ricordarsi tutto.

Perciò poteva tradurre ogni sua mossa.

Come in una partita a scacchi.

Ma a lei piaceva giocare a carte scoperte.

E fino a quando c'era tra loro un contatto avrebbe dovuto vedere un film che non era il suo.

Ed essere spettatrice non faceva per lei.

Fece un respiro, ed atttese.

Il momento in cui trasformare il presente in passato.

 

 

 

 
 
 

Ode

Post n°437 pubblicato il 04 Novembre 2016 da La_Cura_dgl

Le piaceva ascoltarlo.

Mentre parlava.

Guardando quelle labbra, muoversi.

Lente, morbide, grosse, sensuali, armoniose, piene.

Talvolta, durante l'intercalare, si incantava.

Seguiva ogni movimento con gli occhi.

Immaginava di percorrerne il perimetro.

Di assaggiarne la consistenza.

Ascoltava in silenzio il ritmo della lingua battere sui denti.

A volte perdeva il filo logico del discorso.

Perchè, come una bambina impertinente, sognava ad occhi aperti.

E, come quando era piccola e nonna le raccontava le fiabe, avrebbe voluto dire " Ancora".

Poi improvvisamente riapriva gli occhi e loro erano ancora lì.

A dettare con insolenza il ritmo di una passione irrefrenabile.

 

 
 
 

Mater

Post n°436 pubblicato il 19 Ottobre 2016 da La_Cura_dgl

 

E' la persona della mia vita più difficile da (de)scrivere.

E' la persona più difficile. E ci andrebbe messo il punto.

Il solo pensiero è difficile. 

Perchè per una figlia, la madre non può non essere amata.

Come non può una figlia non sentirsi amata dalla madre.

Il primo aggettivo che mi porta a Lei è freddo.

Si mamma, io a fianco a te ho avuto freddo.

Ed in quel frangente non avevo nulla di che coprirmi.

Nemmeno delle risposte alle mie domande bambine.

Al punto che, col correre della vita, ho preferito sostituire i punti interrogativi con dei punti.

Punti che dolgono come punti di sutura.

Il secondo aggettivo è trasparente.

Tu eri, e talvolta sei, capace di passarmi attraverso senza vedermi.

Ed andare oltre. Per la tua strada. Che non è la mia.

Senza voltarti, perchè il dubbio non ti appartiene.

E a volte sei riuscita a calpestare persino la mia ombra.

Ho ingoiato urla, silenzi, sottintesi, scheletri e sentenze.

Ma ho imparato ad amarti per quello che non sei riuscita ad essere.

Perchè se ti avessi amata per quello che sei, una parte di me sarebbe morta.

 

 

 

 
 
 

Incompres(s)a

Post n°435 pubblicato il 18 Ottobre 2016 da La_Cura_dgl

 

Ci si può sentire compressi da ogni parola.

Sguardo o silenzio in cui il mittente vede nel destinatario l'immagine di sè.

E non quella reale.

Perchè per vedere l'altro è necessario uscire da se' e calarsi le braghe.

Fino ad avere freddo.

 

 
 
 

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