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Creato da: lifeinweb76 il 29/10/2007
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Post N° 225

Post n°225 pubblicato il 01 Aprile 2008 da lifeinweb76
 
Tag: Tibet:
Foto di lifeinweb76

Human Rights Watch critica silenzio del Cio

GINEVRA - Dura presa di posizione dell'organizzazione umanitaria Human Rights Watch contro il Comitato olimpico internazionale (Cio) che ha mancato di criticare le violazioni dei diritti umani commessi dal regime cinese. ''Il rifiuto del Cio di dissociarsi dagli abusi direttamente legati ai Giochi Olimpici in programma a Pechino mina i diritti umani in Cina e si fa beffa dello spirito e della lettera della Carta Olimpica'', afferma Hrw in un comunicato reso noto oggi a Ginevra. Per Hrw ''la domanda da porsi non e' di sapere se il Cio e' un'organizzazione per i diritti umani, ma se il movimento olimpico rispetta i diritti dell'uomo. Se tale e' il caso, rimanere silenziosi mentre si intensifica la repressione in Cina non e' accettabile''.

 
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Canada: caccia alle foche

Post n°224 pubblicato il 01 Aprile 2008 da lifeinweb76
 
Tag: foche
Foto di lifeinweb76

WASHINGTON - La tradizionale caccia alle foche in Canada continua a far discutere. La Sea Shepherd Conservation Society ha denunciato che una sua nave e' stata speronata per due volte nel Golfo di San Lorenzo, al largo di Terranova, dalla guardia costiera canadese, circostanza che pero' le autorita' canadesi smentiscono categoricamente. La caccia ai cuccioli di foca, uccisi a bastonate o scuoiati vivi, in Canada e' autorizzata per legge fino a un limite posto quest'anno a 275mila esemplari abbattuti. Le foche del Mare del Nord sono a rischio estinzione.

 
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meraviglioso!

 

diffondere!!!!!!!

Post n°222 pubblicato il 31 Marzo 2008 da lifeinweb76
 

Copio e incollo: e tu ?

Di ora in ora la situazione in Tibet si aggrava nonostante la protesta dei monaci sia pacifica...
I lama chiedono di far girare questo messaggio fra tutti i buddisti e i sostenitori perché vengano recitati mille mantra
" OM MANI PEME HUNG "
(pronuncia di Om Mani Padme Hum)



OM
       purifica tutte le impressioni dannose sorte dall'orgoglio

MA
      purifica tutte le impressioni dannose sorte dall'invidia e dalla gelosia

NI
     purifica tutte le impressioni dannose sorte dall'attaccamento e dal      desiderio

PE
      purifica tutte le impressioni dannose sorte dall'ignoranza

ME
     purifica tutte le impressioni dannose sorte dall'avidità e dall'avarizia

HUNG
          purifica tutte le impressioni dannose sorte dalla rabbia e dall'odio

 
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DAL BLOG DI BEPPE GRILLO

Post n°221 pubblicato il 30 Marzo 2008 da lifeinweb76
 
Tag: tibet

Tibet libero

tibet1.jpg
Fonte: Asianews

Se gli Stati Uniti avessero invaso il Messico. Se la Francia avesse occupato l'Algeria. Se l'Australia avesse dichiarato guerra alla Papua Nuova Guinea. Se il Giappone avesse annesso la Manciuria. Se l'Italia tornasse di nuovo in Libia con le cannoniere.Se tutto questo fosse successo nell'anno delle Olimpiadi negli Stati Uniti, in Francia, in Australia, in Giappone, in Italia. Le Olimpiadi si sarebbero tenute lo stesso in questi Paesi? In nome di cosa? Del WTO? Della globalizzazione? Del consumismo?
Il Governo italiano ha calato i pantaloni alla marinara di D'Alema (nessuno pensava che avrebbe fatto diversamente).

tibet2.jpg
Fonte: Asianews

L'umanità ha un debito enorme nei confronti del Tibet, della sua cultura, dei suoi abitanti. Lo ha lasciato solo per quasi sessant'anni in nome della realpolitik. Un comportamento semplice da capire. Se sei grosso puoi invadere, distruggere, sterminare. Se sei piccolo e hai il petrolio, allora sono c...i tuoi. Cecenia docet. Iraq ridocet.
Il blog lancia oggi una petizione al segretario dell'Onu per un Tibet libero.

Inviate il messaggio:
"Free Tibet. Stop to the China Olympic Games"
al segretario delle Nazioni Unite e diffondete l'iniziativa.

 
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ho molto apprezzato il tuo commento e lo metto in evidenza!!

Post n°220 pubblicato il 29 Marzo 2008 da lifeinweb76
 
Foto di lifeinweb76

guedj12 il 29/03/08 @ 20:59 via WEB

Ciao,siamo alle solite due pesi , due misure come al solito dove ci sono interessi L'America guarda i diritti umani e li pone come principio fondamentale, dove gli interessi sono dal lato degli aggressori, si scorda dei diritti umani. Perchè dico l'America e non l'Unione Europea, é risaputo che alla fine quelli che conducono i giochi della politica estera del continente sono solo tre stati,America Inghiltera e Russia. Stranamente tutti d'accordo, perchè ultimamente l'economia deve espandersi verso la Cina che offre condizioni di grande sviluppo, quindi il silenzio è d'obbligo, al massimo qualche dichiarazione di comodo. La Francia che è una nazione dove la parola Libertà è sentita, prova qualche piccolo scossone, ma credetemi da sola può fare veramente poco. In questo scenario, vanno a farsi strabenedire i diritti umani. Eppure come ricorda il Dalai Lama "persona molto saggia" , basterebbe fare del Tibet una regione autonoma, sempre legata alla Cina. Qua vedo una grande miopia nei Politici Cinesi, che a volte mostrano invece molta scaltrezza. perché dico questo, perchè dando al Tibet un autonomia regionale, e facendo rientrare il Dalai Lama avrebbero un ritorno di immagine grandissimo, ma non solo di immagine ma anche economico. Certo economico, l'industria del turismo ne sarebbe avvantaggiata e anche la Cina troverebbe tanti sostenitori nello sviluppo che sta perseguendo. ma la miopia, l'odio verso un popolo e una religione o meglio verso uno stile di vita, rende le menti offuscate e non riescono a vedere il giusto. Mi spiace per il Dalai Lama e per il suo popolo, che ammiro moltissimo, mi dispiace per un mondo che non riesce a sviluppare politiche di pace, ma ci sono poche soluzioni in questo momento. Non rimane che l'indignazione verso tutto ciò,nel mondo ci sono tantissimi estimatori del Dalai Lama e molte grida di protesta arriveranno. Bisogna essere sempre di più protestare, scrivere il più possibile dell'argomento, scrivere che si boicotteranno tutti i prodotti che sponsorizzano le olimpiadi. Si questo si deve fare, si deve far capire alle multinazionali, che se la Cina non cambia il suo progetto sul Tibet, il prodotto olimpiadi finirà per essere un insuccesso. Se le multinazionali capiscono , le cose potranno cambiare, se non capiscono sta a tutti noi nel nostro piccolo attaccare il sistema produttivo boicottando i loro prodotti. Per iniziare spegnendo la tv durante le olimpiadi e a seguire come dicevo boicottando le aziende che le sponsorizzano. Lo so sembra UTOPIA. Sta a noi fare diventare un Utopia realtà. Quindi il compito che dobbiamo avere e quello di parlarne, parlarne parlarne, non far cadere l'argomento nel dimenticatoi, si deve reagire adesso, ora. Facciamolo tutti insieme. BUONA VITA
Ciao, eccoti la versione tradotta :bozena2008
Hello, we are to usuals two you weigh, two measures as usual where there are interests the America watches the human rights and it places them like fundamental principle, where the interests are from the side of the aggressori, scorda of the human rights. Why I say the America and not the European Union, é risaputo that to the fine those that they lead the games of foreign politics of the continent they are alone three states, America Inghiltera and Russia. Strangely all of agreement, why lately the economy must expand itself towards the China that offers conditions of great development, therefore Hush is of obligation, to the maximum some declaration of comfortable. The France that is a nation where the word Freedom is felt, tries some small jolt, but you believe can make to me truly little alone. In this scene, they go is made to strabenedire the human rights. Nevertheless as person remembers the Dalai Blade "a lot tests", it would be enough to make of Tibet one indepe...

 
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il Dalai Lama rilancia, "Sono pronto al dialogo"

Post n°219 pubblicato il 29 Marzo 2008 da lifeinweb76
 
Tag: tibet
Foto di lifeinweb76

 PECHINO - Il Dalai Lama fa di nuovo appello a Pechino al dialogo sul Tibet: in un messaggio da Delhi ai "fratelli e sorelle cinesi", il leader tibetano in esilio ha detto che "anche in questo momento esprimo la mia volontà alle autorità cinesi di lavorare insieme con l'obiettivo di portare pace e stabilità", invitando però Pechino a non diffondere "menzogne e immagini distorte che possono alimentare la tensione tra i diversi gruppi etnici".

La Cina, che non risponde agli inviti al dialogo del Dalai Lama, ha consentito che una delegazione di diplomatici visiti Lhasa, per la prima volta dopo gli incidenti delle scorse settimane e ha detto che non punirà i monaci che ieri hanno protestato davanti ai giornalisti stranieri. Il tema del boicottaggio dell'apertura delle Olimpiadi di Pechino, intanto, divide i leader dell'Ue, mentre il presidente Usa Bush invita ancora Pechino al dialogo "nel suo interesse". A Lhasa, da dove sono ripartiti i 26 giornalisti invitati dal governo cinese, è arrivata una delegazione di diplomatici di 15 Paesi, tra cui Usa, Francia, Italia e Slovenia, presidente di turno dell'Ue.

Si ritiene che la delegazione chiederà di incontrare i giovani monaci che ieri hanno inscenato una protesta nel tempio di Jokhang durante la visita dei giornalisti. Con la clamorosa protesta, i circa 30 monaci hanno denunciato la versione dei fatti sostenuta in questi giorni dal governo cinese, che si è concentrata sulle violenze anticinesi del 14 marzo. I monaci hanno ricordato che dal 10 marzo si sono tenuti pacifici sit-in nei principali monasteri di Lhasa e di Drepung, Sera, Ganden e Ramoche.

Dall' 11 marzo questi e altri monasteri sono circondati dalla polizia e i monaci hanno difficoltà a procurarsi cibo e altri generi di prima necessità. Secondo la Free Tibet Campaign, i monaci sarebbero ridotti alla fame. Le autorità cinesi hanno tuttavia annunciato che i giovani monaci "non saranno puniti" per la loro iniziativa.

Il vicepresidente della Regione Autonoma del Tibet, Baema Chilain, ha tenuto a precisare che secondo lui "ciò che hanno detto (i monaci) non è vero", ma ha ammesso che i monaci di Lhasa sono "momentaneamente confinati nei monasteri mentre le autorità indagano perché potrebbero essere stati coinvolti nelle violenze". Il gruppo dei 26 giornalisti ieri non ha avuto l'opportunità di visitare altri monasteri oltre al Jokhang e non è ancora chiaro se i monasteri saranno aperti alla delegazione dei diplomatici.

La crisi tibetana è al centro delle discussione dei ministri degli esteri dell'Unione Europea a Brdo, in Slovenia in un'atmosfera scaldata dal presidente francese, Nicolas Sarkozy, che ha detto di voler "vedere cosa succede in Tibet" prima di decidere se boicottare la cerimonia d'apertura dei Giochi l'8 agosto.

 In una conferenza stampa alla fine della visita di Sarkozy, il premier britannico, Gordon Brown, invece s'é dichiarato contro il boicottaggio. Il presidente francese ha detto di "comprendere bene" la posizione di Brown, il cui Paese ospiterà le Olimpiadi del 2012. Durante i Giochi, ha ricordato Sarkozy, "sarò presidente Ue e dovrò sentire l' opinione degli altri membri".

Il ministro degli esteri italiano, Massimo D'Alema, ha chiesto all'Europarlamento di invitare il Dalai Lama, sottolineando che l'Europa deve sforzarsi di produrre una posizione comune. Contro il boicottaggio s'é schierato il ministro degli esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, dicendo che "non sarebbe positivo né per la Cina né per il mondo sportivo", mentre il presidente ceco, Vaclav Havel, ha detto che diserterà l'apertura. Manifestazioni anticinesi si sono svolte in Australia e in Nepal, dove 40 tibetani sono stati arrestati. Il Nepal ha annunciato che schiererà militari sull'Everest per impedire manifestazioni cinesi in occasione del passaggio della fiaccola olimpica sulla vetta himalaiana.

 
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LAV, NUOVO PARLAMENTO APPROVI LEGGE DIVIETO IMPORT

Post n°218 pubblicato il 29 Marzo 2008 da lifeinweb76
 
Foto di lifeinweb76

 
 

28 marzo 2008 - Inizia oggi in Canada l’annunciata strage dei cuccioli di foca: 275mila animali, 5mila in più rispetto allo scorso anno, saranno uccisi brutalmente, e la LAV rinnova l’appello al nuovo Parlamento italiano affinché si impegni a contrastare efficacemente questo orribile massacro approvando in via definitiva la Proposta di Legge ‘bipartisan’ per il divieto d’importazione e commercializzazione di pelli di foca e loro derivati, che lo scorso mese di dicembre è stata approvata al Senato.

“Dal nuovo Parlamento ci aspettiamo azioni concrete: l’approvazione, finalmente in via definitiva, di questa attesa Proposta di Legge – dichiara Roberto Bennati, vicepresidente della LAV – Negli ultimi anni le iniziative politiche nazionali ed internazionali per fermare questa mattanza sono state numerose, anche a livello UE, fino allo studio da parte della Commissione UE di possibili sanzioni commerciali al Canada, annunciate pochi giorni fa dal quotidiano britannico The Independent: ora è il momento di realizzarle perché il massacro di questi cuccioli è inaccettabile e l’indignazione dell’opinione pubblica verso questo commercio violento è ai suoi massimi storici”.

La portavoce del Commissario Europeo all'Ambiente Stavros Dimas, pochi giorni fa ha annunciato che la Commissione europea sta valutando l'adozione di misure restrittive contro la strage delle foche in Canada, proprio in considerazione dei metodi di “abbattimento inumano delle foche”.

“Il Commissario Dimas ha già dimostrato la sua attenzione, invitando gli Stati membri ad emanare normative nazionali di divieto di commercializzazione di tutti i prodotti derivati dalla foca – prosegue Bennati – Nella relazione che ha accompagnato tale richiesta si sottolineava come questo tipo di caccia sia particolarmente inumana e crudele perché spesso le foche vengono scuoiate vive”.

L'Italia, grazie alle azioni di denuncia portate avanti in questi anni dalla LAV, è fra i primi paesi UE che hanno già agito in tal senso, con misure temporanee in vista di una moratoria europea, a cominciare dal Decreto interministeriale del 2006 che ha introdotto una moratoria di fatto all’importazione e alla commercializzazione di pelli e derivati di foca. Il 15 marzo 2007 il Senato ha approvato una mozione che impegna il Governo a promuovere il divieto di importazione e commercializzazione dei prodotti derivanti dalla caccia alle foche e standard più elevati per gli animali negli allevamenti, oltre che a garantire il rispetto della normativa in materia di tutela della biodiversità e della fauna selvatica.

 
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ANCHE PINGUINI A 40 GRADI IN NUOVO MEGA ZOO BIRMANO

Post n°217 pubblicato il 29 Marzo 2008 da lifeinweb76
 
Foto di lifeinweb76


 
 

28 marzo 2008 - Polvere, quaranta gradi all'ombra in estate, ministeri e uffici. La città Naipytaw, scelta come nuova capitale del Myanmar dalla Giunta militare nel novembre 2005, da oggi ha anche qualcosa in piú: un enorme (si estende su una superficie di 247 ettari) zoo, con leoni bianchi e perfino pinguini tra i 400 animali ospitati. E un'ambizione irrealistica, anche se a il proclama arriva da uno degli uomini forti al potere, il generale Thiha Thura Tin Aung Myint Oo che nella scala gerarchica dell'ex Birmania è al quinto posto assoluto: diventare una meta "per i turisti stranieri".

Lo zoo, per il momento, è destinato ai residenti di Naypitaw. In primo luogo i dipendenti statali, obbligati a trasferirsi in una città che anche a loro dire non offre alcuna possibilità di svago. La Giunta ha deciso di provvedere con gli animali, prelevati come i nuovi abitanti della nuova capitale soprattutto da Yangon: hanno cambiato gabbie e recinti un paio di elefanti, scimmie, tigri, rinoceronti, uccelli tropicali e i rarissimi leoni bianchi donati al Myanmar dal Governo cinese. Per i pinguini si è provveduto a costruire una struttura in ghiaccio con impianto di refrigerazione.

Solo l'igloo è costato 130.000 euro. Le critiche (provenienti dall'estero) non riguardano i costi, peró, e nemmeno i pinguini: secondo gli ambientalisti, condizioni climatiche e assenza di infrastrutture rischiano di diventare una tortura per tutti gli altri animali dello zoo. Quanto all'arrivo dei turisti stranieri, dipenderà anche dall'allentamento delle restrizioni ai visti concessi per visitare il Paese.

 
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RIPRENDE LA STRAGE DELLE FOCHE IN CANADA

Post n°216 pubblicato il 29 Marzo 2008 da lifeinweb76
 
Tag: foche
Foto di lifeinweb76

Al via la stagione di caccia.
 
 

28 marzo 2008 - Riapre oggi la caccia alle foche in Canada. Ma si tratta di un'area limitata al Golfo del fiume San Lorenzo, che rappresenta il 30% della caccia. Il ben piu' massiccio sterminio che ogni anno si compie in Labrador e Terranova non partira' prima di aprile.
Quest'anno il numero di animali che si possono cacciare e' salito a 275mila, cinquemila in piu' dell'anno scorso.
Per quest'anno, per placare le furiose polemiche che ogni anno divampano in gran parte del mondo per la strage, le autorita' canadesi hanno stabilito nuove norme di controllo.
Phil Jenkins, portavoce dell'industria della pesca a Ottawa, ha confermato che ai cacciatori e' richiesto di tagliare le arterie sotto ciascuna pinna delle foche, per assicurarsi che siano morte prima che vengano scuoiate.
Paul Watson, attivista per i diritti degli animali della Sea Shepherd Conservation Society, ha annunciato da New York che si rechera' sul posto con la nave Farley Mowat per documentare il 'perverso abominio' della caccia.
Le autorita' canadesi hanno fatto sapere che la polizia terra' sotto controllo la sua nave e l'equipaggio e definito il gruppo di Watson 'una organizzazione estremista' che spesso mette in pericolo la sicurezza dei cacciatore di foche durante la caccia.
Anche in Canada la caccia alle foche apre ogni anno un acceso dibattito. Da una parte ci sono i difensori dell'industria, che sostengono come questo sia il solo modo di sopravvivenza delle province atlantiche canadesi, dove gli abitanti vivono di questa caccia. Nel 2005 il giro d'affari della caccia alle foche aveva superato i 16 milioni e mezzo di dollari, rappresentando una significativa risorsa, ovvero un terzo delle loro entrate annuali, per migliaia di cacciatore di foche e le loro famiglie.
Questo in una provincia come il Terranova dove il tasso di disoccupazione sopra il 15 percento.
Inoltre, in un rapporto del Canadian Veterinary Journal, si sosteneva che 'la grande maggioranza delle foche vengono uccise in modo accettabile e umano'. Secondo lo studio il 98% delle foche sarebbero uccise correttamente.
Ma numerosi gruppi di ambientalisti e difensori dei diritti degli animali si oppongono a questa visione, sostenendo che la caccia al piu' numeroso gruppo di mammiferi marini del mondo e' crudele, difficile da monitorare, devasta la popolazione di foche e non garantisce comunque abbastanza denaro ai cacciatori.
Gli Stati Uniti hanno bandito i prodotti legati alle foche dal 1972. Olanda e Belgio hanno introdotto il bando solo di recente. Anche l'Unione Europea sta considerando un bando sui prodotti legati alle foche, dopo aver bandito nel 1983 la vendita della pelle di cuccioli di foca, una mossa che quasi blocco' interamente l'industria nella meta' degli anni Novanta.

 
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