Creato da alexxia_74 il 22/03/2010 |


foto by Orsomax, che gentilmente me l'ha fatta utilizzare
"Dice una leggenda
che se non riesci a dormire la notte
è perchè sei sveglio
nel sogno di qualcun'altro"
Si può mentire con le fotografie
Si può persino dire la verità,
per quanto ciò sia estremamente difficile.
Il luogo comune vuole che la fotografia
sia specchio del mondo
ed io credo occorra rovesciarlo:
il mondo é lo specchio del fotografo.
Ferdinando Scianna
Fotografare è mettere sulla stessa linea di mira
la testa
l'occhio
e il cuore
E' un modo di vivere.
Henri Cartier Bresson
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Mamma
Post n°248 pubblicato il 08 Dicembre 2024 da alexxia_74
In questi giorni postumi , a una data che rimarrà nella mia mente a vita, mi ritrovo , di nuovo a fare mente locale, cercare negli apparati tecnologici, negli album fotografici ingialliti degli anni 70/80, un qualsiasi appiglio , che siano foto o video poco importa, basta che mi riporti a quel momento preciso immortalato, per attenuare un dolore improvviso, che avevo la convinzione di schivare ancora a lungo, nonostante mi fosse passato molto vicino... Il 27 novembre ho smesso di essere figlia, questa frase me la sono sentita dire durante il funerale, ma è vera in parte.. oggi mi ritrovo a piangere di un dolore forse ancestrale, forse quel primo pianto , quello che si fa quando vieni al mondo, quando il legame tra mamma e figlia viene tagliato per la prima volta.. Fateci caso: il primo pianto avviene dopo che vieni tolto dal grembo materno, quel luogo dove sei stato generato,dove sei diventato essere umano custodito, protetto per 9 mesi... e quando esci, piangi, perché tutto ciò che era prima, non vi è più... un po' come ora, il mio pianto di oggi, è un po' come il primo pianto, perché sono stata staccata materialmente da mia mamma... dire, mamma è morta, suona strano, irreale, impossibile, la mamma è un supereroe, nella nostra testa abbiamo la fatale convinzione che siano esseri immortali.. ed invece no, succede, poiché è il naturale decorso della nostra esistenza, perché anormale è quando i figli precedono i genitori.. il primo pianto è anche il primo respiro, il nostro essere autonomi, ecco, forse bisogna prendere contatto con quel primo pianto, per tornare a cercare anche la gioia di ciò che la vita ci riserva per il futuro, perché non è possibile vedere sempre nero.. la foto mentale che mi porterò sempre nel cuore: io che passo davanti al finestrone di casa , con le persiane chiuse ed io che la intravedo, seduta nella sua poltrona/trono, a fianco al camino acceso, a vedere la tv.. quell'angolo di casa , prima occupato da papà , poi ereditato a mamma, ora è vuoto.. quel camino è spento, ma presto torneremo ad accenderlo, di un calore fisico, ma anche familiare, perché l'eredità lasciataci, e di cui tanto andava fiera lei, è quella familiare... Scrivo oggi 8 dicembre perché so che ci tenevi a questo giorno in particolare, mamma.. Cercherò di essere meno razionale come al mio solito,provare a parlarti nel silenzio e nella mia salutare solitudine, evolendo , possiamo continuare anche a discutere sulle nostre posizioni differenti nel vedere le cose, noi due così differenti anche per l'età anagrafica, "perché tu Alè sei venuta al mondo "così.."... quante volte me l'hai detto".. almeno, mi parrà che tu sia ancora a fianco a me.. ciao e scusa per questo messaggio virtuale, anche tu adesso lo sei in un posto virtuale..
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L'emozione non ha Voce....
bisogna solo ascoltarla
con il cuore


"La nostra gloria più grande non sta nel non cadere mai,
bensì nel rialzarci ogni volta che cadiamo."
Confucio

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e procedette a riempirlo con delle palle da golf... Chiese poi agli studenti se il barattolo fosse pieno. Gli studenti tutti d'accordo, risposero di sì ! Allora il professore prese una scatola piena di palline di vetro e la versò dentro il barattolo di maionese. Così le palline di vetro riempirono gli spazi vuoti tra le palle da golf... Il professore chiese nuovamente se il barattolo fosse pieno e loro risposero nuovamente di si ! Il professore prese poi una scatola di sabbia e la versò dentro al barattolo... Ovviamente la sabbià riempì tutti gli spazi vuoti e il professore chiedette ancora se il barattolo fosse pieno. Questa volta gli studenti risposero con un sì unanime! Il professore aggiunse poi velocemente una tazza di caffè al contenuto del barattolo, riempiendo così effettivamente tutti gli spazi vuoti tra i granelli di sabbia... Gli studenti a questo punto si misero a ridere. Quando la risata finì il professore disse: "Voglio che vi rendiate conto che questo barattolo rappresenta la vita. Le palle da golf sono le cose importanti come la famiglia, la salute, gli amici, l' amore e le cose che ci appassionano. Sono cose che, anche se perdessimo tutto e ci restassero solo quelle, le nostre vite sarebbero ancora piene. Le palline di vetro sono le altre cose che ci importano come il lavoro, la casa, la macchina, ecc. La sabbia è tutto il resto: le piccole cose. Se prima di tutto mettessimo nel barattolo la sabbia, non ci sarebbe più posto ne per le palline di vetro nè per le palle da golf. La stessa cosa succede con la vita, se sprechiamo tutto il nostro tempo per le piccole cose, non avremo mai spazio per le cose realmente importanti. Occupatevi quindi prima delle palle da golf, di ciò che è realmente importante! Stabilite le vostre priorità, tutto il resto è solo sabbia. " Uno degli studenti alzò la mano e chiese cosa rappresentasse allora il caffè... Il professore sorridendo disse: "Sono contento che tu mi faccia questa domanda. E' solo per dimostrarvi che non importa quanto occupata può sembrare la tua vita, c'è sempre posto per una tazza di caffè con un'amico ! "
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