Il mondo visto da me

La settimana sta per cominciare di nuovo, peccato che io non abbia mai il tempo di far finire quella prima. E quando mezza Italia se ne stata in ferie io ho passato una serie di giorni da dimenticare. Iniziamo dal mio ex che mi chiama per chiedermi se lui con me è mai stato crudele e cattivo, mica perché si pente o si sente in colpa per qualcosa in particolare, ma perché la nuova squinzia (io sono la squinzia di 5 anni fa tanto per capirci) gli deve aver fatto notare che ha la sensibilità di un elefante. Non c’avevo voglia di rigirare il coltello nella piaga, così ho buttato giù con la scusa di una importante chiamata di lavoro (era la nonna, ma va bene uguale). Caspita mi sono scordata di lunedì che me ne stavo distesa al mare (ultimo di tre giorni di vacanza con pioggia) e a partire dalle 11 di mattina mi ha chiamato il mondo, credo che il Papa e Bush fossero impegnati perché stranamente non li ho sentiti. Comunque dopo essere stata un ora e mezza con il cell in mano in spiaggia ho capito che era meglio tornare in ufficio, così i vicini di ombrellone la smettevano di farsi i cavoli miei (una tra un po’ mi si sedeva sul lettino per ascoltare meglio) e io evitavo di uscire con un tattoo sul viso a forma di palmare. Quindi lunedì di c…., martedì idem. Mercoledì mi sveglio con le cervicali infiammate. Zitti…c’ha già pensato mio padre (spaparanzato in un beauty farm di Vipiteno) a dirmi che solo a me possono venire ste cose in agosto. Fatto sta che il mio osteopata era in ferie così sono andata dalla farmacista che mi ha imbottito di Voltaren. Alle 16 ero drogata, avevo le caldane, ma almeno stavo in piedi, giusto giusto per farmi due ore di autostrada per un servizio (di lavoro e che avete capito) che dovevo fare. Dopo la mega rottura mi rimetto in macchina all’una di notte per il ritorno, strafatta di Voltaren e con 3 espressi in corpo per non addormentarmi in auto. Chiudo alle 3 di mattina con la Polizia che mi ferma per farmi l’etilometro, vi risparmio il fatto che ho obbligato i poveretti a cercarsi il libretto dell’auto, a guardare l’assicurazione…se mi facevano il controllo per il dopping ero una Diva finita. Passiamo a giovedì? Beh arriva la notizia che è morto un ragazzino amico di famiglia, dopo 2 ore di lacrime ho dovuto dare la notizia a tutti…questa è la fortuna di chi non va in ferie ad agosto. Venerdì…funerale. Sabato un matrimonio iniziato alle 11 (due ore e dico due di cerimonia in chiesa..non aggiungo altro) e poi fino alle 8 di sera. Volevo morire! Oggi, dato che non ho sofferto e dato a sufficienza, i miei, tornati da 3 (e dico 3 settimane di ferie) mi hanno obbligato a pranzare da loro. Ovviamente ho dovuto sentire tutto il resoconto con tanto di reportage fatto di cartoline e volantini. Le foto saranno pronte solo martedì…e dio sia lodato. Può bastare per affermare che è stata una settimana da schifo???

In realtà questa telefonata l’ho ricevuta il giorno dopo a quella del mitomane che aspira a diventare il novello Costantino. Capirete che sono stati giorni duri, perché se una donna deve fare due conti statistici, dopo le due telefonate facevo bene a farmi suora o a buttarmi dal 5° piano. Questo fanciullo è uno di quei buoni, di quelli che fanno veramente tenerezza e che neppure una come me riesce a trattare male.

Giulio: “Buongiorno Diva, tutto bene? Volevo ringraziarti per tutti i favori che mi fai, sei sempre così gentile” (premetto che al tipo in 3-4 anni avrò fatto uscire due mini articoli, anche perché organizza cose mega pallose)

Diva: “Figurati è il mio lavoro, non ti preoccupare. Intanto ti auguro buone vacanze”

Giulio: “ Ma tu non vai in vacanza?”

Diva: “Ho troppi impegni presi e proprio non posso?”

Giulio: “Nemmeno a settembre?”  (e qui le domande iniziavano ad essere veramente tante)

Diva: “Si forse qualche giorno verso la fine, prima delle sfilate di Milano” (Così mi sono fregata da sola!)

Giulio: “Guarda caso io ti chiamavo proprio per questo. Mi hanno regalato un viaggio per 4 giorni in Spagna proprio alla fine di settembre, e visto che sei sempre così gentile con me volevo proportelo”

Diva (molto dubbiosa) : “Sarebbe carino ma non so ancora che giorni avrò liberi “ (inizia un’opera di depistaggio da professionista)

Giulio: “Ma guarda è una beauty farm, quattro stelle e più immersa nel verde. E’ tutto spesato dall’aereo al cibo”

Diva: “Carina”

Giulio : “E’ un vero paradiso, sai è un regalo che mi fanno perché ho seguito dei progetti culturali etc etc “

E quel “Mi fanno” proprio no mi piace ma lo lascio continuare, ad ogni frase aggiunge parecchi particolari, diciamo troppi e poi tra mille sproloqui arriva al punto, e io l’aspettavo al varco.

Giulio: “Insomma è tutto compreso, è un bel posto ed è proprio nel periodo i cui tu sei libera. C’è solo una cosa..”

Diva: “Cioè?”

Giulio: “C’è solo un posto”

Diva: “E quindi?”

Giulio: “L’altro è per me”

E qui lo volevo….un’ora al telefono per provare a portarmi in albergo, certo che certi uomini meritano proprio un applauso.

...e Flavio Briatore sinceramente non lo nacque, c’è poco da dire. Potrà anche avere tante ville faraoniche sparse per il mondo (e tralascio il suo buon gusto nell’arredarle perché mi sento buona), usare il jet privato al posto del taxi e indossare improbabili pantofole con le iniziali in filo d’oro e occhiali con lenti blu anche a letto. Tutto quello che fa diventa notizia, ma alla fine la notizia non punto all’originalità, diventa una sorta di presa in giro camuffata da notizia. O peggio…una marchetta giornalistica e qui dal settimanale Chi, a Lucignolo ed i vari telegiornali ne avrebbero da rispondere all’Ordine Nazionale dei Giornalisti (che interviene solo per rompere le palle ai poveri cristi). E per ben che se ne dica, per quanto sia bravo nella Formula 1, ottimo pr di se stesso e straricco, gli andrebbe la palma di re del kitch e del cattivo gusto (aggiungo anche mal costume…che ci sta bene). Già trovo di una tristezza infinita che un uomo della sua età se ne vada in giro in pareo, caspita almeno fosse figo, almeno ci si rifà gli occhi. Ma con doppio mento, trippa e gambe secche l’uomo sta bene a star vestito, anche con i suoi miliardi. Tralascerei i soliti discorsi sul Billionaire, anzi no. Diciamolo pure che il locale va decisamente male da due anni, è frequentato praticamente solo dalle mezze calzette della scuderia di Lelle Mora, da Francesco Arca alle residuate del Grande Fratello (o Bordello…vedete voi). E giusto perché serviva l’ultimo tocco di eleganza all’estate Briatore ha deciso che la pr e addetta stampa ideale per il suo localino vip non poteva che essere una come Raffaella Zardo, ve la ricordate la biondona implicata in un giro di prostitute d’alto bordo qualche anno fa. Non mi risultata sia stata scagionata. Cattivo gusto per cattivo gusto il buon Briatore non poteva che sposarsi la Gregoracci, gambe da urlo per carità, ma la donna finisce là. Cattivo gusto per cattivo gusto i due non potevano che fare il matrimonio che hanno fatto. E poi vogliamo dimenticarci della sua intervista con Paolo Bonolis a “Il senso della vita”? Chi se l’è persa dovrebbe recuperarla. Da li si evince tutto il Braitore-pensiero, fatto di un italiano da gergo e non da uomo di affari e cultura, insomma da fortunato arraffone nel miglior stile italiano. La tristezza continua con l’ultima novità che vede il miliardario affittare il suo yatch…la classe non è acqua e non sfreccia neanche nell’acqua!

Non mi pare il caso di darvi troppe spiegazioni, cerco di riportavi più o meno fedelmente (sono pur sempre una giornalista) una telefonata che ho ricevuto ieri:

F.A “ Buon giorni signora (SIGNORA MA A CHI???) Diva, io sono Franco Amante (Non è uno pseudonimo) si ricorda di me, ha scritto un sacco di articoli su quello che ho fatto?”.

DIVA “Al momento mi sfugge, ma che avrebbe fatto?”

FA “Ma come io sono un mister, vinco un sacco di concorsi e lei ha scritto un sacco di articoli”

Diva (sempre più confusa) “Se lo dice lei facciamo finta che mi ricordo…come mai mi ha chiamato e soprattutto chi le ha dato il mio numero (così provvedo a linciarlo domani)?

FA “Me lo ha dato un suo amico che scrive in un giornale di Vicenza (e sinceramente non conosco nessuno) e mi ha detto che lei è interessata a me”

DIVA (ancora più confusa) “A cosa in particolare sarei interessata ? tanto per capire”

FA “A intervistarmi perché ho vinto il titolo di Mister Polipo” (Vi giuro che non è uno scherzo)”

Tralascio una serie di battute e ribattute sul fatto che di intervistare il tipo non me ne poteva fregare di meno ma ad un certo punto..

FA “Guardi che le mando una serie di foto, così capisce se vuole intervistarmi o meno. Se vuole delle foto sono un po’ osé, ma così può valutare meglio”

Seguono lunghissimi secondi di silenzio in cui non capivo se mi prendesse in giro o fosse cretino fino a questo punto…ma questo ha svelato l’arcano…

FA “Sa io voglio diventare uno dei tronisti di Uomini&Donne e farei di tutto per farmi notare, lei conosce un sacco di persone importanti e poi sto raccogliendo tutti gli articoli che scrivono su di me per mandarli a Maria De Filippi”

DIVA “Guarda stella fai prima a mandare alla De Filippi le foto osé e magari mettile per conoscenza a Lele Mora…forse così qualche possibilità potresti averla…Mora preferisce gli scatti di schiena, se solo fondo schiena meglio ancora”.

Baci e Abbracci

Il prossimo che mi viene a dire che le donne perdono ore a fare shopping, che siamo un insieme di casi clinici dedite a perdere ore per scegliere un paio di scarpe ed una borsa adeguata, risponderò in primis che mica si possono scegliere gli accessori a cazzo (stiamo parlando di cose importanti e delicate) e che vorrei tanto che qualcuno fosse venuto con me con un vero caso clinico, che all’anagrafe è identificato come “maschio”, e su questo potrei anche giurarci, e che per scegliere un paio di calzini c’ha messo la bellezza di 44 minuti. Giuro che io impiego meno a rifarmi mezzo guardaroba. Il fatto che io ci sono cascata in pieno, è bastato un “Puoi accompagnarmi, ho bisogno del tuo buon gusto”…non ci vuole molto per aumentare il mio ego, farmi infilare i sandali, un paio di jeans e correre giù per le scale. Insomma il richiamo dello shopping è fortissimo, se poi ci mettiamo che si scialacquano i soldi degli altri, non c’è freno che mi tenga. Tante manfrine per scegliere un paio di bermuda e dei calzini, ma mica quelli da comuni mortali, ma un paio da trekking. E che cavolo ne so io dei calzini per andare a scalare le montagne? Al limite possiamo discutere su un paio di collant, anzi neanche quelle, gli unici calzini che porto sono per andare in palestra e da mettere con gli stivali. Ma vedere un uomo in azione shopping è ancora più deleterio. Perché prendete in mano la roba come se prima o poi dovesse mordervi? E ancora, perché dovete rivoltare ogni santo capo alla ostinata ricerca di un difetto? Non è che vostra mamma da piccoli vi metteva le mutande con l’elastico molle e siete rimasti traumatizzati. E poi come cavolo si fa a non saper abbinare un calzino ad un pantalone, santo iddio se uno compra i bermuda blu come cavolo fa a pensare di metterci i calzini neri? Che siete tutti daltonici? Parlo al plurale perché lo stesso trauma l’ho vissuto con due ex, uno che continuava a mettersi la polo nera con i pantaloni blu e l’altro che non voleva capire che il calzino in spugna (tralasciamo che comprava quelli perché più economici) fa schifo anche sotto i jeans, e poi mio padre..che dopo una serie infinita di scenate ha deciso di adeguare tutto il suo guardaroba al black color. Santo uomo, ma di papà ce n’è uno solo.