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Come posso essere felice ... ?

Post n°228 pubblicato il 27 Marzo 2020 da AVV_PORFIRIORUBIROSA

Come posso continuare a essere felice se perdo il lavoro ? Se il mio compagno mi lascia ? Se mi ammalo ?

I filosofi dell'antichità rispondono che bisogna arrivare a dissociare la felicità dalle sue cause esterne e trovarne di nuove, in se stessi. E' la strada superiore della felicità, chiamata saggezza. Essere saggi è dire si alla vita e amarla qual'è. Non è voler a tutti i costi trasformare il mondo secondo i propri desideri. E' gioire di ciò che si ha, di ciò che c'è, senza desiderare sempre di più o altro. Questa bella formula attribuita a sant'Agostino è ben sintetizzata da queste parole: "La felicità è continuare a desiderare ciò che già si possiede." Fa eco anche alla morale stoica, che ci invita a distinguere ciò che dipende da noi da ciò che non dipende da noi. Ciò che dipende da noi, cerchiamo di cambiarlo. Sono dipendente dall'alcool o dal gioco? Posso combattere la mia dipendenza. Alcune delle mie frequentazioni sono negative? Posso limitarle. Ma come reagire di fronte a ciò che non dipende da noi? Cosa fare quando la vita ci mette alla prova con un incidente, un lutto, una catastrofe? La saggezza - dicono gli stoici - consiste nell'accettare ciò su cui non si può agire. Essi utilizzano a questo proposito la metafora del cane tirato da un carro. Se il cane resiste e si rifiuta di seguire il carro, sarà malgrado tutto tirato di forza e arriverà sfinito e ferito a destinazione. Se non si dibatte, seguirà il movimento del carro e percorrerà lo stesso tragitto con meno sofferenza. Conviene quindi accogliere l'ineluttabile, piuttosto che rifiutarlo e lottare contro il destino. Quando non si può fare diversamente, è meglio accettare le cose quali sono, dire si alla vita. Ovviamente questo non succede con un colpo di bacchetta magica: la saggezza, anche per la maggior parte degli stoici, resta un obiettivo difficile da raggiungere e poche persone ci riescono completamente.

L'ideale di saggezza così definito dagli antichi può riassumersi in una parola "autonomia", ovvero una forma di liberta interiore che non fa più dipendere la nostra felicità o la nostra infelicità dalle circostanze esterne. Questa virtù ci insegna a godere di ciò che avviene - piacevole o spiacevole che sia - avendo coscienza che, molto spesso, ciò che è piacevole è solo una percezione, così come ciò che è spiacevole.

Il saggio accetta tutto.

Il saggio sa che la vera fonte della felicità è nascosta in se stesso.

Frédéric Lenoir - La forza della gioia

 
 
 
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