Creato da turbine_di_pensieri il 10/03/2007

Turbine Interno

un blog per farvi capire quanto è difficile riuscire ad inquadrare una persona (soprattutto se sono io)

 

 

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INERME COME UN PUPAZZO

Post n°615 pubblicato il 27 Ottobre 2009 da turbine_di_pensieri
 

Ieri ho provato una sensazione mai provata prima.
Dopo aver fatto gli appunti, mi sono messa a parlare con 600 km. Mi stava dicendo che si stava intristendo nel vedere il profilo di una ragazza con cui era molto legato anni fa, e che però non ha mai risposto ai suoi tentativi di ricontattarla. Ho cercato di dirgli che purtroppo, molte persone le perdiamo per la strada, e che dovremmo cercare di andare avanti, a maggior ragione se sono loro che scelgono di essere delle meteore. Gli ho detto che lui è molto malinconico. In effetti, varie volte si mette a pensare alle persone che sono state significative negli anni trascorsi, e al fatto che ora non le sente più. La mia colpa è stata ritirare fuori un argomento "già tirato fuori altre 30 volte. Ora mi dirai che vivo nel passato..."
Insomma, per questa cosa si è alterato, perchè dice che sparo sentenze false sul suo conto. A parte il fatto che non mi sembra di averlo messo sulla berlina. Era solo una mia riflessione, magari sbagliata, ma pur sempre una riflessione che viene fuori ogni volta che se ne esce con certe frasi.

Inutile dirlo, si è cominciato a discutere sul fatto che lui non vive nel passato ma che anzi, a differenza mia, cerca di vivere il più possibile le emozioni. Mentre io me ne sto ferma a guardare perchè ho paura di soffrire.
Io mi sono rotta di sentirmi sempre rinfacciare sta cosa. Di sentirmi inadeguata. Una ragazza incapace di vivere, che magari fisicamente vive, ma in concreto è già morta.
Quando uno decide di stare fermo, non lo fa perchè gli piace farsi scorrere le cose addosso. Con Garghino non ci avevo pensato due volte a vivere la storia. Poi però mi sono resa conto di quanto quella situazione mi stesse svuotando. Che non mi bastava più essere felice nei momenti in cui eravamo insieme, e che l' infelicità dei momenti in cui ero da sola, pesava ogni giorno di più. Non ultime le frecciatine dei miei che non gradivano la presenza di Garghino nella mia vita. E posso assicurare che a lungo andare pesano pure quelle.
Io praticamente mi sono ritrovata ad uscire da una storia del genere, e il solo fatto di ripensare di cacciarmi in una situazione simile se non peggiore, mi ha fatto salire dei dubbi e mi ha bloccata.

E' anche un dato di fatto che ora io mi stia mangiando le mani, perchè non saprò mai come sarebbe stato. Rimarrò sempre con questa domanda in testa. Ho imparato a mie spese che il treno una volta che passa, non può tornare indietro, anche se magari sarei disposta a correre per riprenderlo: vedi il pensiero di fare il viaggio con lui.

Quelle parole mi hanno scatenato una reazione dentro. Mi sono accorta che i sentimenti che provo nei suoi confronti non hanno mai sfumature, sono molto puri e netti, invece: o gli voglio un bene dell' anima o sento di odiarlo. Questo perchè probabilmente è la prima persona che mi fa soffrire così tanto, forse proprio in relazione al bene che gli voglio.
Non è raro che quando discutiamo io senta una vocina dentro di me, che dice "ti odio,ti odio, ti odio, era meglio se non ti conoscevo" mentre dentro aumenta la rabbia, che sta lì lì, pronta per esplodere da un momento all' altro.

pupazzoAnche ieri è accaduta questa cosa. Mi sentivo questo malloppo all' altezza del petto, eppure, non lo facevo uscire. Perchè anche in situazioni del genere la razionalità non mi abbandona mai. Sono consapevole che sono cose che uno pensa in quella frazione di secondo in cui si discute, e che poi tutto passa. Quindi sarebbe inutile rovinare tutto per delle parole che neanche si pensano sul serio. Mi trovavo di fronte al portatile, a leggere le utleriori frasi che mi stava scrivendo, quando quel groppo è scomparso. Cioè, come se qualcuno avesse cliccato un interruttore nascosto non so dove. Improvvisamente dentro di me non c' era più quella rabbia. Il problema è che non c' era più niente. Non sentivo più nulla, non pensavo più nulla. Era come aver raggiunto la calma in una situazione di incoscienza. Avevo lo sguardo fisso in un punto dello schermo e le braccia poggiate sulla tastiera improvvisamente sono diventate pesanti. Sembravo un pupazzo: irrigidita, e allo stesso tempo, dentro di me c' era una calma mai provata prima. Ho tentato di rispondergli, ma non c' erano pensieri nella mia testa. Era come se con quell' interruttore fosse stato spento tutto ciò di vivente in me. Non avevo stimoli di alcun tipo. Ero semplicemente lì, seduta, a fissare un pc e mi sentivo pesante. Lui, vedendo che non rispondevo, se ne è andato via, e dopo qualche minuto, sono riuscita a spegnere il computer pure io. Sentivo gli arti rigidi, a anche il mio volto era contratto. Ho provato ad alzarmi dalla sedia,  e la gamba mi si è piegata. Non riuscivo a stare in piedi. Mi sono aiutata sorreggendomi con le mani sulla scrivania.
Quando sono riuscita a riacquistare la fermezza delle gambe, mi squilla il telefono. Faccio per prenderlo. Era lui. Ho accettato la chiamata, ma non riuscivo proprio ad aprire la bocca e muovere la lingua.
- oh? - mi fa dopo un po' di silenzio.
- mmm.. - l' unico suono che potevo usare per fargli capire che ero lì.
- ti voglio bene.
Silenzio. Per un attimo mi stavano salendo le lacrime agli occhi, ma è durato solo un attimo. Subito dopo sono ripiombata in quella situazione di assenza. Il silenzio continuava imbarazzante.
- vabbè - ho sussurrato, per dare un taglio a quella chiamata.
Silenzio.
- ok. buonanotte - mi fa rattristato
- notte - sussurro a fatica con i muscoli rigidi e riattacco.

Quando sono andata a lavarmi i denti, i movimenti a poco a poco hanno cominciato a ridiventare fluidi, però mi sembravo uno zombie. Cercavo di evitare di guardarmi fissa negli occhi, perchè mi faceva una strana impressione. Non so spiegarlo.

Non lo so, forse è un meccanismo di autodifesa. In ogni caso non mi sembra una reazione tanto normale, così come non era normale il mio attacco di panico di qualche tempo fa.

So quello che pensate. E' che mi sentivo di descrivere ciò che mi è accaduto per cercare di capire cosa mi è accaduto... son tutte sensazioni nuove che mi lasciano spiazzata.

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
eta beta il 27/10/09 alle 20:39 via WEB
mi piace il tuo blog turbine, però che palle. TAGLIA, TAGLIA, TAGLIA, TI FAI SOLO DEL MALE COSì. CERCATENE UN'ALTRO, NON MERITI QUESTO. lascialo perdere per un po', se tiene a te, ti contatterà implorando. mai pensato che tu sei un ottimo modo (perché sei lontana) per sfogare le sue paranoie e fare il pieno di autostima quando si sente giù?
 
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