una manciata di more
..."un importante valico e un incrocio di strade"...
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En_el_vuelo_absoluto il 26/02/10 alle 01:03 via WEB
Mi secca fare da brutta copia di chi mi ha appena preceduto (e dire che potevo essere Primo!, accidenti... maledetto Anno Zero) nel commentare qui, ma ci tenevo a dirti che conosco bene quello smarrimento. Studente d'Ingegneria fuori sede, sognatore e perditempo, da sempre privo di metodo e costanza. E sì, fottutamente votato al sacrificio per il bene altrui, mai per il mio. Non che non me ne volessi, di bene... forse è stata tutta colpa della mia presunzione, della smisurata fiducia nelle mie capacità. Non ho terminato l'università, ma ho sempre trovato stima e apprezzamento ovunque abbia seminato, goccia a goccia, il mio sudore. E non l'ho mai fatto per un padrone figlio di puttana, ma per me. Sempre e solo per me. Perché non so fare altrimenti, non so darmi che nel tutto. Non conoscevo quale sarebbe stata la mia strada, perché di mete le volevo tutte e nessuna. Ma alla fine sono gli eventi a guidarti, quelli più di qualsiasi road-map. Il che può sembrare pigrizia, invece è solo fatalismo. Quel fatalismo che, se ce l'hai, ogni volta che ti scarabocchiano la mappa tu sai comunque dove andare: avanti. Chi non ce l'ha si dispera e piange. Perdona la frase da spot televisivo, ma... credi in ciò che sei, e sarai tu a scavare la strada. Gli angeli e folletti, quelli che spostano i cartelli perché tu non perda mai la meta, saranno dalla tua.
Un abbraccio. |
DONNADISTRADA il 25/02/10 alle 22:05 via WEB
potrei raccontarti la mia vita, visto che di anni ne ho di più e più o meno ci assomigliamo
il sogno era diventare giornalista e non ero brava e non avevo neanche il sacrificio di cui parli tu e allora sono partita dietro a un lavoro qualsiasi certo senza gloria e senza ambizioni! certo!! e mi sono allontanata da quella vita di provincia che mi stava stretta cosa ho trovato? un altra provincia certo ma non dovevo più dar conto a nessuno e non erano tempi in cui era usuale convivere per anni con un uomo senza essere sposati far dei figli senza battezzarli e potrei continuare certo la giornalista per un padrone di giornale che devi scrivere o fotografare per quello che ti pagano non ho dovuto farla e del lavoro? metto coscienza e serietà, per quello che ci vuole non ho invidia di chi dice che si sente sfruttato e vorrebbe far carriera o guadagnare il doppio, il triplo o chessoio non è una vita rivoluzionaria neanche quello ma è la mia e ancor oggi va avanti senza meta e senza inganni ps. l'università non l'ho finita... ma oggi non so con la penuria di lavoro che è peggio di quella dei miei tempi, in cui si poteva emigrare al nord |
una_manciata_di_more il 25/02/10 alle 20:07 via WEB
capito l'antifona!
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En_el_vuelo_absoluto il 25/02/10 alle 13:52 via WEB
A un punto ci si arriva sempre e comunque. Personalmente, però, preferisco ringraziare che non detestare. Sii amica del tuo spavento, su. Coccolalo e vedrai che non morderà più.
Riguardo al "Primo!", non dedicarci troppi gangli: si tratta di un'immane stupidaggine a cui ho messo un vestito epico per renderla più buffa, non più importante. |
una_manciata_di_more il 25/02/10 alle 13:31 via WEB
s'arriva a un punto.
Primo...naturalmente non capisco, forse intuisco.
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En_el_vuelo_absoluto il 25/02/10 alle 13:27 via WEB
Be', è lo stesso fastidio di colui il quale ti mette in guardia ogni due per tre dal fare le cazzate. Arriva il giorno in cui giungi a detestarlo. O a ringraziarlo.
Primo, sì. E' un'antica tradizione di altri luoghi, di tenzoni epiche e serrate che mi videro costantemente vincitore. Echi di tempi andati. |
una_manciata_di_more il 25/02/10 alle 13:04 via WEB
ma...più che altro il mio è un sentimento di lotta contro natura. mi infastidisce il mio spavento a volte e dunque preferisco fingere che non ci sia. primo?
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En_el_vuelo_absoluto il 25/02/10 alle 12:39 via WEB
Lo spavento è paura condensata. La paura è quel meccanismo che la vita sfrutta per salvaguardare se stessa. Vergognarsi dell'essere spaventati significa vergognarsi di voler bene alla propria vita. IMHO.
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En_el_vuelo_absoluto il 25/02/10 alle 12:30 via WEB
Primo!
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En_el_vuelo_absoluto il 24/02/10 alle 13:12 via WEB
Brava! La seconda grandiosa invenzione linguistica dopo puntini di sospensione / punto esclamativo / punto interrogativo! E' che sono incomprese, poverine... relegate al rango di sorellastre di kappa & C. da linguisti (seee...) troppo snob. Tsk. Capiscono un cazzo, quelli.
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Non si può impedire a qualcuno di farsi o disfarsi la propria vita,
si tenta, si soffre, si lotta ma le persone non sono di nessuno,
nel bene e nel male.
P.V. Tondelli
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