THAT'S ME

L'ANIMA DEL PIACERE E' NELLA RICERCA DEL PIACERE STESSO.

Creato da romagenova il 23/06/2007

COME DISSE ASMODEUS

"chi sa fa,
chi non sa fare insegna
e chi non sa insegnare fa il fottuto critico"

(Simon Bisley)

 
 

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Trenta raggi convergono sul mozzo,

ma è il foro centrale che rende utile la ruota.

Plasmiamo la creta per formare un recipiente,

ma è il vuoto centrale che rende utile un recipiente.

Ritagliamo porte e finestre nella pareti di una stanza:

sono queste aperture che rendono utile una stanza.

Perciò il pieno ha una sua funzione,

ma l'utilità essenziale appartiene al vuoto.

 
 

 

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crisi nera e profonda

Post n°607 pubblicato il 11 Marzo 2014 da romagenova
 

Altro che 50 sfumature. Qui il colore è uno solo. Nero.
Assenza di luce. Totale.
Mi sento cieca. Mi sento persa.
Da un lato è giusto che mi perda, come posso ritrovarmi se non perdendomi?
Ho passato la domenica a piangere, anche sul latte versato, a immaginare azioni e reazioni alle mie scelte.
Sto decisamente male. La goccia è caduta sabato sera, facendo traboccare un vaso che si riempiva da quasi più di 3 anni. Forse quasi 4. 

Conversazione assurda di sabato sera:

Io: "amore hai deciso quando vieni?"
Slovacco (S): "dunque se riesco parto venerdì notte, verso mezzanotte, così sabato arrivo a Livigno in mattinata e riesco a sciare fino a quando non arrivano gli altri nel pomeriggio così non spreco la giornata, poi rimango su fino a giovedì e parto o in mattinata se è brutto o nel pomeriggio se è bello così scio un'alltra mezza giornata"
Io: " ma poi quando rientri in Slovacchia?"
S: domenica nel primo pomeriggio riparto così lunedì mattina sono in cantiere.
Io:" ah.... beh potresti almeno partire giovedì mattina così arriviamo a casa quasi insieme"
S: " eh ma cosa vuoi che cambi se arrivo giovedì pomeriggio o giovedì sera?"
Io: "beh sai sono praticamente due mesi e mezzo che non ci vediamo..."
S: "ma intanto poi l'8 di aprile sono di nuovo giù che ho l'udienza per la causa XYZ"
Io: " ah ok,  ma sono comunque due mesi e mezzo che non ci vediamo, potresti anche rientrare mercoledì............." cazzo è la seconda settimana bianca che fai..........
S: "E DAI CLA............" (non ricordo le precise parole che ha detto dopo E DAI CLA, ma erano stizzite, quasi incazzate per la mia richiesta, come se gli avessi chiesto di scalare l'Everest in mutande)
Io: "come vuoi, non voglio decidere io della tua vita. Ci sentiamo domani. Buonanotte"
S: "Buonanotte".

Sabato sera non ho dormito. Domenica ho pianto tutto il giorno, mi sembra di aver girato per tutti questi anni con dei prosciutti interi sugli occhi. Penso e ripenso (nonostante sia una ferma sostenitrice che pensare fa male) a questi anni passati con lui, vedo e rivedo (anche se sono miope in questo caso vedo molto bene) fatti, episodi, non-fatti, ripercorro conversazioni, speranze che si sono dimostrate illusioni, posticipi e rimandature (esite questa parola?), indolenze, indolenze sentimentali. E mi perdo nella stranezza assurda o nella strana assurdità di questo rapporto. Dove io aspetto. Dove la persona coerente diventa incoerente. E non capisco. Non capisco cosa voglio, cosa provo, cosa vuole lui e cosa prova lui, non capisco, non capisco e non capisco. E questo non capire rischia di portarmi sull'orlo di una crisi di nervi. Per cui inizio a scrivere e a tediare chi avrà la pazienza di leggere. E scrivo, scrivo anche a lui una lettera che non leggerà mai. E mi odio perché mi sto facendo del male, e sicuramente ne farò anche a lui. E odio fare del male alle persone. Soprattutto se ci tengo.
E non capisco io dove sono posizionata nella scala delle sue priorità. Sicuramente a questo punto vengo dopo il lavoro, il Genoa, la settimana bianca, gli amici.
Un quinto posto che basta a malapena per entrare nei preliminari di Europa League. E non capisco se me lo fa per ripicca perché gli ho detto no, una intera settimana bianca non la faccio, magari vengo su da giovedì a domenica ma una intera settimana non la faccio, per tanti motivi (non sono brava a sciare per cui o rimane con me tutto il tempo sulle piste facili o io rimango da sola a girare per Livigno, non posso permettermela, non ai loro ritmi di aperitivi-cene-dopocene, non ho maturato le ferie, esco da due settimane di malattia, gli scarponi battono proprio dove mi è venuta la tromboflebite). Comunque ero disposta ad andare su 3 giorni nonostante Livigno con i mezzi pubblici non sia proprio easy da raggiungere. Ahhh, lui non mica prenotato, va in albergo prenoterà in questi giorni, quini non perde ne caparra ne altro.
E' per caso una ripicca perché sono andata a Perugia un sabato e una domenica con un mio amico? Sottolineo un sabato e una domenica 2 giorni, (ok abbiamo preso una doppia con letti singoli per pagare meno, ma non ho bisogno di andare a Perugia se gli volessi fare le corna).
Ma dico, che devo fare? Fare la muffa in casa mentre tu sei a spasso per il mondo? Che ne so io cosa fai, con chi sei, dove vai? Mi devo fidare.
Odio queste situazioni, queste stasi, perché non mi va di fare scenate al telefono, al limite ti lancio qualche frecciatina abbasatanza esplicita del tipo "sto cascando dal sonno, non ho dormito niente stanotte" "come mai?" " se proprio non ci arrivi ti farò un disegnino e comunque ne parleremo quando rientri" "...silenzio tombale..."

Minchia ma perché voi uomini-ingegneri-tifosi-orsi siete così tanto stupidi?

E comuqnue continuo a rivedere episodi, conversazioni, speranze illusorie e continuo a non capire cosa sono io per lui, cosa vuole da questo rapporto, quali intenzioni ha.

E IO ODIO NON RIUSCIRE A TROVARE UN SENSO PIU' O MENO LOGICO A TUTTO QUESTO.

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