Creato da vaniapocket il 22/01/2006
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Qualche tempo fa mi consigliarono di vedermi qualche puntata di Boris, la sitcom italiana che prende in giro il mondo della tv italiana e dei raccomandati. Quella di cui adesso fanno pure il film. Per un po' ho avuto qualche reticenza, ammetto di nutrire alcuni pregiudizi nei confronti delle sitcom italiane.
Ma mi garantivano che fosse diversa dalle solite, quindi ho deciso di dargli una possibilità.
E in effetti devo ammettere di averla trovata piuttosto divertente. L'aspetto divertente è che descrive con molto realismo il mondo italiano dei raccomandati, di quelli che ce la fanno grazie alle spintarelle di qualcuno di importante, persone senza altri meriti che non quelli di essere in qualche modo imparentati al potente di turno.
Molto realistico, appunto.
E gli attori in effetti sono bravini e simpatici.
Un giorno però – curiosa di scoprire qualcosa sugli attori protagonisti del telefilm – scopro che:
il protagonista (l'aiuto regista) è figlio di un affermato doppiatore
il co-protagonista ( il protagonista della finta serie) è nipote di Susanna Agnelli e del conte Rattazzi
il finto regista era già famoso come doppiatore
la protagonista, vabbè è Guzzanti, sorella di, sorella di, figlia di
quindi, senza sindacare sulle loro qualità di recitazione, senz'altro ottime, ma vaffanbagno va'...
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Venerdì 1 aprile a Rezzato, appena fuori Brescia, c'è un incontro con Aidan Chambers. Mi sono fatta volentieri "usare" dalla mia bibliotecaria preferita per coinvolgere la mia docente di letteratura per l'infanzia, ho fatto pubblicità sul mio sito e su facebook e ora lo scrivo pure qua, per quelle due persone che lo leggeranno. Perchè sto leggendo e scoprendo ora questo scrittore, catalogato per ragazzi, ma in realtà per ragazzi e adulti ed è davvero bravo. Scrive molto bene, sa affrontare temi scabrosi con maestria e levità, molto inglese, in questo. Ho pensato valesse la pena usare quel poco tempo che mi rimane durante il giorno - è un periodo che sono impegnatissima - per far conoscere questo autore e pubblicizzare l'evento. Si sa mai, se qualcuno non sta troppo lontano da Brescia.... Poi ci sono altri appuntamenti in giro per l'Italia, a Modena, Bologna e Piacenza. Non perdetevelo, se potete.
"Stamattina ho ricapitolato che durante le nostre sette settimane insieme noi:
abbiamo calato in acqua Calypso dodici volte, una veleggiando fino alla costa del Kent, dove abbiamo dormito in barca per la notte e siamo tornati il giorno dopo
abbiamo letto otto libri
abbiamo visto quattro film, compreso quello durante la nostra prima sera fuori
abbiamo mangiato insieme centodiciannove volte: ventitré colazioni, quarantaquattro pranzi, trentuno cene, nove picnic, e due snack notturni a letto
abbiamo percorso in moto circa ottocento miglia per lo più solo gironzolando nei paraggi, ma una domenica viaggiando fino a Norwich per la giornata
abbiamo dormito letteralmente insieme ventitré notti, e cinquantacinque in un modo o nell'altro, eufemisticamente
siamo andati a Londra in treno per vedere uno spettacolo (…) e abbiamo frugato tra le cianfrusaglie e le curiosità dello smaliziato quartiere di Piccadilly
abbiamo ascoltato centinaia di ore di musica
ci siamo scritti cinque lettere. Lui a me, tre. Io a lui, due
siamo rimasti svegli tutta la notte quattro volte perché andavamo avanti a parlare così intensamente da non volerci fermare ( Per essere precisi, ci siamo addormentati verso le cinque del mattino, ma albeggiava a quel punto)
ci siamo fatti sei regali, uno alla settimana. Il regalo che io ho fatto a lui la settima settimana è stata la morte."
(Aidan Chambers “Danza sulla mia tomba” - Rizzoli oltre, Mi, 2008)
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Mi capita spesso, soprattutto su FB, di trovare link a note e definizioni di vera amicizia.
Tutte, invariabilmente, si sprecano nel tentativo di definire cosa sia per aiutarci a riconoscere chi ci è veramente amico/a.
Però di rado mi sembra di leggere di qualcuno che si domanda se si comporta davvero come un vero amico o amica.
Insomma, stiamo tutti a preoccuparci di capire come riconoscere chi ci vuole bene, chi è sincero e onesto e disinteressato con noi, quasi sempre aspettandoci dagli altri comportamenti sovrumani, che peraltro nemmeno noi riusciremmo a porre in essere. Epperò mai che qualcuno si domandi se si sta comportando da vero amico, o da vera amica.
Allora, a tutti coloro che si aspettano di trovare sulla loro strada solo grandi e sincere amicizie, dedico qualche pensiero colto qua e là da un testo di Luigina Mortari, una di quelle docenti i cui testi mi danno ragione di continuare a studiare.
“Capace di amicizia è colui che gioisce nell'essere amico più che nell'essere oggetto di amicizia.(...) la relazione amicale si nutre della logica del dono.
La benevolenza implica innanzitutto una disponibilità che ci rende pronti per l'altro senza farsi chiamare e con sollecitudine, significa essere attendibili, capaci di attenzione premurosa, dedicando tempo all'altro.
L'attenzione implica soprattutto capacità di ascolto, ovvero saper mettere da parte le proprie preoccupazioni per fare posto al vissuto dell'altro, così che possa percepire di essere accolto nel nostro sguardo.
Proprio perché, confidandosi per ricevere aiuto, l'amico si espone allo sguardo dell'altro, questi per essere capace di autentica accoglienza dev'essere non solo presente con discrezione, ma anche con delicatezza, che non è però rinuncia ad agire con fermezza, poiché il dialogo autentico non può rinunciare a uno scambio dialogico onesto e franco.
Il vero amico non mente e non finge, ma arrischia sempre il dire la verità.
Ma l'amico agisce secondo il bene: il parlar franco deve avvenire senza ferire l'altro, e questo è possibile non perché si adottano raffinate retoriche, quelle che non fanno altro che annacquare la verità, ma facendo accadere la parola in una relazione nutrita di sentimenti positivi, che dicono tutto il rispetto e la considerazione che l'amico ha per l'altro.
(L. Mortari "La pratica dell'aver cura" - 2006, Bruno Mondadori - Mi)
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Per fortuna oggi è il 23 febbraio. Facendo qualche calcolo domani sarà l'ultimo giorno che dovrò alzarmi prestissimo perché non posso usare l'auto.
Per chiudere in bellezza però dovrò alzarmi alle 5.45 per poter essere in stazione alle 7.35.
Sperando che l'autobus non tardi troppo.
Naturalmente quei volponi del Comune di Brescia hanno pensato bene di aumentare il costo del biglietto dell'autobus del 20%, giusto prima di decidere per le targhe alterne, in seguito alla notizia che la mia città è tra quelle che da più giorni hanno infranto la soglia di inquinamento.
Alcune riflessioni:
Sul Bresciaoggi di alcuni giorni fa un articolo denunciava che in realtà non c'è stato alcun miglioramento nella qualità dell'aria, anzi non c'era correlazione tra targhe alterne e cambiamenti: alcuni giorni la percentuale era molto più alta con “metà” delle macchine, altri molto più bassa anche con un traffico normale. Metto la parola metà tra virgolette, perchè tra euro 4, euro 5, targhe pari un giorno, targhe dispari l'altro, esenzioni varie, permessi speciali, auto pubbliche a me sembra che ci sia comunque un gran traffico.
Mi domandavo se – visto che sembra che i SUV inquinino il 70% in più e che nelle nostre città italiane creano solo problemi di parcheggio (come non ce ne fossero a sufficienza) - non sarebbe più utile chiudere le città ad automobili con cilindrate superiori a 1000 cc ( e la mia è un 1400 quindi non parlo in mio favore). La città intendo, non solo il centro storico, che tra l'altro hanno riaperto.
È inoltre evidente che in questo modo si va a colpire (maddai!) gli strati più poveri della popolazione, cioè coloro che non si possono permettere di cambiare auto spesso. Nonostante le varie rottamazioni
E a proposito di rottamazioni: alcuni anni fa un amico mi raccontava di aver saputo da suo padre, ingegnere alla Fiat, che produrre un'auto nuova è massimamente inquinante: si parla di decine di migliaia di litri di acqua sprecata e di solventi tossici. Da un punto di vista dell'ambiente è senz'altro meno inquinante tenere da conto e utilizzare – magari con un po' di accortezza – una piccola vecchia macchina che un SUV.
Come se non bastasse Brescia è in una situazione spaventosa. Ci sono esperti che stanno girando nelle scuole superiori della città dando notizie allarmanti: ho già accennato alla fabbrica che una decina d'anni fa è finita sotto processo per aver scaricato nei terreni PCB, una sostanza tossica altamente inquinante, peggio della diossina. Io stessa svolgo il mio tirocinio in una scuola elementare in cui i bambini non possono uscire in giardino perché risulta avvelenato da questa sostanza. Così come il parco adiacente. E non capisco perché invece i bambini della scuola materna a 500 mt escono serenamente nel giardino. Naturalmente i vari organi si rimpallano le responsabilità e nessuno bonifica questo terreno, oltretutto di un quartiere abitato soprattutto da immigrati. Questo esperto, che gira nelle scuole, racconta che a Brescia sarebbe meglio evitare qualsiasi parco cittadino. Che la situazione è disperata. Che, se non fosse sufficiente, hanno costruito troppe discariche nei dintorni. Per non parlare dell'inceneritore praticamente in città. Che la percentuale di tumori collegati all'inquinamento sale vistosamente man mano ti avvicini alla città. E nessuno fa niente. Ah già! Che cazzo dico. Hanno messo le targhe alterne.
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aprire la cassetta della posta e trovarsi l'assegno della borsa di studio...
è uno dei miei momenti preferiti.... ;-)
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In questi giorni sono davvero pensierosa..... Ho da dare tre esami e preparar due relazioni. Per non parlar degli scrutini. Ma tutto questo e anche di più non è nulla... Il pensiero, la domanda, che istintivamente e ripetutamente mi sfrucullia nel cervello è la seguente: " Un mese in Inghliterra: come farò ad evitare le domande degli Inglesi su Berlusconi per tutto quel tempo?"
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La legge nr.5 emanata il 7 gennaio 1929 mise fine al problema dell'approvazione dei libri di testo, prevedendo l'introduzione del libro di Stato partire dall'anno scolastico 1930-1931.
il libro unico segnò un decisivo e radicale cambiamento di prospettiva. La legge annunciava un libro comune per la prima e la seconda classe e testi differenziati dalla terza alla quinta, che ogni tre anni dovevano essere sottoposti a una revisione.
L'interesse del regime per questa impresa si manifestò nello sforzo impiegato: vennero stampati, distribuiti e venduti più di 5 milioni di libri.
Gli anni 30 ,gradualmente, attraverso il controllo dei maestri e dei professori (il giuramento) degli apparati extrascolastici e lavorativi (ONB) e dei libri di testo, videro la fascistizzazione del mondo giovanile e l'instaurazione di un conformismo culturale e scolastico di regime, a cui il mercato editoriale fu strettamente correlato.
La Mondadori raggiunse sostanzialmente il controllo del mercato editoriale fascista nel 1936 e da qui partì la sua fortuna.
E' importante ricordare che questo notevole sforzo editoriale è potuto riuscire grazie alla collaborazione di molti artisti, pittori, scrittori, come il premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda: tutti al servizio di un'unica ideologia.
(M. Gecchele - Momenti di storia della scuola - dispense)
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" I fanciulli del basso popolo non sono destinati alle lettere, toltane la singolarità di qualche individuo (...) : mancherebbero alla subordinazione, e per mille modi si renderebbero molesti alla società. (...) resti il Popolo in quella felice oscurità, che lo preservi dalla malignità e invidia, cui soggiacciono i letterati! "
(Tomaso Antonio Contin, 1777)
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lui : ma perchè mi hai lasciato? cos'ha lui più di me?
lei: tu mi trascuravi per seguire le tue passioni, mentre lui si dedica alle cose che piacciono a me: i suoi addominali!
(Glee)
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Tale termine non si identifica con l'immaginazione nè tantomeno con la fantasticheria, cioè con una sorta di mondo " di sogno" in cui ci si rifugia per dimenticare o evadere dai problemi reali. L'immaginario non è da intendersi neppure come un'attività della mente oppure una specifica facoltà umana. E' piuttosto il patrimonio delle cose che si è in grado di immaginare, ovvero di evocare nella mente. Esso è il luogo della fantasia, della capacità-possibilità di vedere o anche sognare altro da quello che si vede e vive nella realtà di tutti i giorni, dove si può pensare al diverso e al possibile, dove si traggono la forza e la capacità per vivere come si vorrebbe o si penserebbe possibile e non come altri suggeriscono, dove si elaborano progetti, si costruiscono sogni e speranze.
(Petter - Livolsi in "DIventare lettori oggi - S. Blezza Picherle)
ANCORA BUON ANNO!
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"Tu non sei altro che una scheggia d'unghia infetta. Tu, marcia foglia di tè, carogna di topo, zombi verde dalle vene scoppiate, caccola di sonno, sacchetto di tè usato venti volte e tutto molliccio, pustola piena di pus e acquetta, briciola di toast tra i denti della Storia, piaga palpitante nella maratona delle mie avventure, irritante fruscio di sacchetto di pop-corn durante la proiezione del film della mia vita, pagina strappata dal tascabile della mia ambizione, pezzo di carota affettata negli urti di vomito del rigurgito della mia esistenza: tu sei una bolla, un foruncolo, un'unghia incarnita, uno sbuffo di fiato puzzolente, gelatina di sudore tra le dita dei piedi, pallina di sporco dell'ombelico, cerume degli orecchi, forfora sul colletto, tu sei tutto questo insieme e molto molto peggio!"
(P.Ridley - "Dakota delle bianche dimore" - Salani, Mi - 2000)
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Oggi viviamo in un mondo “ pseudotrasgressivo”, nel quale è diventato normale assumere comportamenti che nel passato erano considerati anticonformisti. La società attuale, in tutte le sue espressioni culturali, è un vero inno alla trasgressività e un invito al rifiuto di tutto ciò che può apparire normale, equilibrato, consueto. Vanno di moda il linguaggio scurrile e volgare, i comportamenti esibizionisti, la moda “controcorrente”, la ricerca di sport e esperienze “estreme” che rompano la monotonia di una vita percepita come vuota e noiosa. Soprattutto nei media, così incidenti sotto il profilo emotivo-affettivo, il parlare è sempre più all'insegna del turpiloquio, l'atto sessuale e il corpo vengono esibiti in modo sfrenato e in tutte le forme, il privato più intimo viene pubblicizzato e messo in mostra senza alcun rispetto e pudore. Però questi comportamenti, anziché essere espressione di un'autentica libertà di scelta o di proposte alternative al pensare abituale, sono invece frutto del conformistico adeguarsi alle sollecitazioni provenienti dalla pubblicità e dai diversi opinion leaders. Si tratta di una pseudo-trasgressione di cui il singolo non è sempre pienamente consapevole, perché “quando questo mondo riesce a farsi passare come l'unico, allora subentra l'incoscienza della coscienza omologata.(1)”
(S.Blezza Picherle - “Libri, bambini ragazzi”)
( (1) U.Galimberti – I vizi capitali e i nuovi vizi)
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Se avessi il drappo ricamato del cielo
intessuto dell'oro e dell'argento e della luce,
i drappi dai colori chiari e scuri del giorno e della notte
dai mezzi colori dell'alba e del tramonto,
stenderei quei drappi sotto i tuoi piedi:
ma io sono povero e ho soltanto i miei sogni.
Ho disteso i miei sogni sotto i tuoi piedi;
cammina leggero, perché cammini sui miei sogni.
William Butler Yeats, da "Il vento tra le canne", 1899
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" Se una persona ha brutti pensieri, dopo un po' glieli leggi in faccia. E quando i brutti pensieri li ha ogni giorno, ogni settimana, ogni anno, il suo viso diventa sempre più brutto che non sopporti quasi più di guardarlo. Una persona con pensieri gentili non potrà mai essere brutta".
( R.Dahl " Gli Sporcelli" - 1980 - Salani , Mi, 1996)
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Probabilmente dovrei stare zitta: sto spendendo un sacco di soldi per le pappe per la mia gatta. Ormai è vecchierella e ha sviluppato un'intolleranza alimentare (sigh!) così devo comprarle dei croccantini che costano come il filetto. Ma provate voi a vedere sta povera gatta che ha delle ulcere sul muso, sotto gli occhi, a volte sanguinano persino, sembra una madonna piangente!!
Ma stavo dicendo che - vista la premessa - non dovrei parlare. Ma lo faccio lo stesso. Perchè ieri, camminando nel mio quartiere, ho incrociato per ben due volte una ragazza che portava a spasso il suo cagnolino con tanto di cappottino. Rosa. Firmato Dolce e Gabbana.... SIGH!!
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minkia! meno sette!
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Adoro i "periodici". Non quelli da leggere, quelli che - periodicamente - ti lasciano un messaggio. Che una si domanda come mai ogni tanto si fanno vivi ( si fa per dire). Che poi la stessa conosce benissimo la risposta.
Ma non è quello il punto. E' che ti lasciano messaggi del tipo " sei sempre attraente" o "affascinante"...
Insomma cose così.
E allora la domanda sorge spontanea: ma ti sei accorto che son sempre le stesse foto?
Se ti piacevan prima, è altamente probabile che ti piacciano pure ora.
Poi magari la persona ritratta - nel frattempo - è ingrassata 6 kg, ne ha persi 4, ne ha rimessi 2.
Fa niente. Loro ti trovano sempre affascinante.
Che culo!!
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Inviato da: macrio1
il 25/10/2011 alle 08:49
Inviato da: marchese20111
il 04/08/2011 alle 11:17
Inviato da: vaniapocket
il 30/06/2011 alle 13:41
Inviato da: Enricostrat
il 30/06/2011 alle 11:27
Inviato da: vaniapocket
il 29/06/2011 alle 11:33