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L'utopia è come l'orizzonte: cammino due passi e si allontana di due passi. Cammino dieci passi e si allontana di dieci passi. E allora a cosa serve l'utopia ? A questo: serve per continuare a camminare.

 

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LA MIA MACCHINA... FINO AL 26 GENNAIO 2007

immagineIn realtà, è una foto presa in rete, raffigurante una macchina dello stesso modello e colore. 
 

LA MACCHINA CHE AVEVO...

18 novembre 2004, un cretinetti alla guida di una Golf ci si è andato a schiantare contro, sfasciandola completamente. Per quanto potesse essere bella, era del 1992. L'assicurazione del deficiente mi ha risarcito con pochi spiccioli, quanto mi è bastato per prendere una vecchia Passat SW, sempre del 1992 (senza riscaldamento), con la quale mi sono mosso fino al 26 gennaio.immagineimmagine
 

IL MITICO ESORCISTA DI DANIELE CALURI

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Moby Prince,140 persone persero la vita

Post n°313 pubblicato il 06 Aprile 2007 da kleombroto

Una testimonianza di Loris Rispoli scritta l'anno scorso.
Riprodotta da
http://www.centumcellae.it/leggi.php?id=10497

15 anni sono passati da quella tragica notte.
La notte in cui 140 persone persero la vita sul traghetto Moby Prince, arsi vivi in attesa di soccorsi che non sono mai arrivati.
Una collisione, il traghetto in uscita dal porto collide con la petroliera Agip Abruzzo ancorata in rada, poi il traghetto forse per una manovra tentata dalla petroliera si sfila e si incendia, viene lanciato il mayday da entrambe le navi ma quello del Moby non lo sente nessuno, i soccorsi partono ma nessuno cerca la nave investitrice che verrà vista solo per caso dopo oltre un ora e verrà tratto in salvo l’unico sopravvissuto.
Quindici anni che abbiamo passato a chiedere Verità e Giustizia, che troppo spesso in questo Paese sono stati diritti negati.

Due procedimenti penali, uno per la collisione, l’altro per una manomissione alla timoneria successiva alla tragedia (mentre si recuperavano le salme qualcuno manometteva gli strumenti di bordo).

Il processo di primo grado assolve tutti gli imputati, quello per la manomissione di fronte al Pretore assolve ma lancia severe critiche a chi ha compiuto, ordinato e permesso la manomissione, il pretore è molto duro con i colleghi e con gli inquirenti.

Avevo fiducia nella giustizia, dicevo il nostro caso è diverso, non ci sono implicazioni internazionali come Ustica, poi la delusione, il giorno che il tribunale di Livorno assolse tutti, mi sembrò che il mondo mi crollasse addosso, mi sentivo sconfitto, solo.
Poi mi sono reso conto che quello era un processo farsa a personaggi che avevano pochissime responsabilità, i veri responsabili, quelli che continuavano a manovrare nell'ombra, non erano mai stati imputati.
La sentenza della Corte di appello di Firenze è chiara: Rolla (il terzo ufficiale dell'Agip) è colpevole, ma ben piu' gravi della sua sono le responsabilità di altri, e questi altri, meticolosamente elencati, sono gli stessi che noi familiari delle Vittime consideriamo i responsabili.
L'armatore Onorato, il comandante della Capitaneria Albanese, il comandante della petroliera Superina, sono loro che con le loro azioni, i loro comportamenti, le loro omissioni hanno permesso che quella notte sul traghetto Moby prince trovassero la morte 140 persone.
Vogliamo sapere perchè si è fatto un processo a imputati di secondo piano, e perchè in ogni caso si sono assolti tutti, vogliamo sapere se ci sono responsabilità della magistratura in merito al modo in cui si è arrivati a questo processo e alle sue conclusioni; perchè i dubbi espressi dal Pretore che ha emesso sentenza sulla manomissione alla timoneria e quelli della Corte di Appello di Firenze sono anche i nostri.
Continuo a chiedermi perchè di fronte a una sentenza accusatoria cosi chiara non si sia aperto un processo con questi imputati, non mi posso arrendere e con me non si arrendono gli altri familiari delle Vittime, lo dobbiamo a loro, che così atrocemente hanno perso la vita.

Ho fatto personalmente il riconoscimento della salma di mia sorella, e di fronte a quelle file interminabili di lenzuoli bianchi ho fatto una promessa, non avrò pace finchè non sia fatta Giustizia, continuerò e continueremo a chiedere che il processo sia riaperto, che finalmente i responsabili siano sul banco degli imputati, perchè chi ha permesso e causato la morte di 140 persone deve pagare il suo debito con la giustizia.
Quello alla Verità è un diritto e nessuno è titolato a togliercelo, questo è il Paese delle verità negate, ma vogliamo che diventi un Paese diverso.

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Loris Rispoli perse la sorella nell'incidente del Moby Prince. Liana lavorava nella boutique di bordo del traghetto. Un impiego faticosamente trovato dopo aver tentato invano di proseguire la carriera cinematografica, iniziata con una parte importante nel film "Per questa notte" di Carlo Di Carlo.

 
 
 
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