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Non riesco ad andare avanti

Post n°135 pubblicato il 15 Maggio 2010 da pecorella83

Sono ormai passati oltre tre mesi dalla morte di mia nonna e non riesco ancora ad andare avanti, non dico a dimenticarmi di lei, perchè è impossibile, ma a sentire nuovamente la gioia nel cuore, o almeno l'assenza di dolore. Mi basterebbe riuscire a vivere senza soffrire ogni istante.

All'inizio speravo che il dolore che accumunava tutta la famiglia ci avrebbe unito ma così non è stato. Poi ho sperato che almeno gli ultimi desideri terreni di mia nonna fossero rispettati ma la cupidigia e le esigenze materiali hanno impedito anche questo. Poi ho sperato che almeno cambiasse il cuore delle persone che l'hanno conosciuta ma ne nella famiglia ne nella comunità parrocchiale a cui ha dato tanto per tutta la sua vita, sembra avvenuto ciò.

Nulla ha consolato il mio cuore in questi mesi di lutto.

Oggi sono allo stremo delle forze: non desidero più nemmeno vivere, ogni giorno devo domandare aiuto a Dio anche solo per affrontare le fatiche quotidiane e se non fosse per le Lodi Mattutine non avrei nemmeno il coraggio di affrontare il giorno che inizia. Tante volte ho domandato al Signore di far cessare questa vita e di portarmi con sè nell'altra ma per obbedienza e per amore del mio fidanzato Christopher tengo duro e continuo a vivere ogni singolo giorno cercando di farmi forza.

E' davvero dura, soprattutto perchè ho l'impressione che nessuno viva quello che vivo io e che ho la consapevolezza che nulla di buono è venuto da un simile dolore, semplicemente il mondo intorno a me è andato avanti per la sua strada come se nulla fosse, ma lei non era nulla, era una grande donna e una persona fantastica in tutti i sensi, non solo come nonna.

 

 
 
 

I soldi

Post n°134 pubblicato il 26 Marzo 2010 da pecorella83

In questo periodo purtroppo il pensiero dei soldi si è fatto molto pressante nella mia vita.

Mia nonna ne aveva tanti e non si era lasciata corrompere al contrario di mia madre che è arrivata a rubarne alla sua propria madre pur di spenderne molti di più di quelli che avrebbe potuto con lo stipendio di mio padre.

Tutti quei soldi lei li aveva pensati prima di tutto per me e mio fratello, per poterci dare una casa in cui  fare una famiglia tutta nostra e poi per mia mamma e mia zia, per la vecchiaia. Purtroppo non avendo lasciato testamento per via della sua inguaribile fiducia ora è tutto nelle mani di mia mamma e mia zia che ovviamente mettono al primo posto le loro esigenze e quelle mie e di mio fratello in secondo piano.

Se non mi fossi lasciata prendere dai soldi anche io avrei pensato solo al volere della nonna e mi sarebbe solo dispiaciuto che non fosse rispettato fino in fondo, ma i soldi e quello che vorrebbero dire per me, il matrimonio e la possibilità di avere presto dei figli, ha preso il soppravvento e mi sono invelenita.

Ho confessato la colpa domenica scorsa ma in qualche modo mi sento una persona peggiore da quando ho incominciato a pensare ai soldi.

 

 
 
 

Il senso di colpa

Post n°133 pubblicato il 27 Febbraio 2010 da pecorella83

Tutto questo ultimo periodo dal giorno in cui è morta mia nonna a oggi è stato govenrnato da un profondo senso di colpa.

Io mi sento in colpa per i lunghi anni in cui non ho capito il valore della persona che io chiamo nonna: una donna che nella mia parrocchia ha fatto di tutto dal corso pre-matrimoniale, alla catechista delle elementari, dalla cuoca ai campi alla redatrice del bollettino parrocchiale, al gruppo biblico, alla pulizia della chiesa e dei suoi ambienti, andando a trovare i malati.

Io non ho sentito per molto tempo la giusta gratitudine per quello che lei ha sempre fatto per me e per la mia famiglia: dandoci i soldi per riparare un elettrodomestico o comprarne uno nuovo quando non si poteva riparare perchè noi non ne avevamo, prendendoci da scuola ogni giorno, portandondoci ai giardini quando eravamo piccoli, portandoci a sue spese al mare quando eravamo piccoli, preparando per noi il pranzo sabato e domenica, dandoci la paghetta al posto dei nostri genitori.

Il suo modo di vivere era come ha detto il mio parroco che forse ne aveva compreso meglio questo aspetto, un santificare ogni gesto di ogni giorno, fare tutto al meglio e senza aspettarsi nulla in cambio.

Io le ho sempre voluto bene e per questo ho sempre pensato che fosse giusto rinunciare anche al sabato sera con gli amici pur di non lasciarla sola, ma fintanto che non mi è stato fatto notare quanto poco le dimostravo quello che provavo per lei, quanto poca riconoscenza le dessi riconoscenza.

Sia il parroco della parrocchia di mia nonna e della mia parrocchia fino a poco tempo fa sia quello che è il mio confessore mi hanno detto che posso trarre molto dall'esempio di mia nonna, che essendo la chiesa un corpo formato da vivi e defunti, siamo ancora uniti in un unico corpo e posso quindi ancora essere con lei. Posso pregare per lei, posso ancora dimostarle tutto il mio affetto.

Quello che sto cercando di fare in questo momento è di pregare perchè le sue ultime volontà vengano rispettate sia per quello che riguarda le sue cose materiali che aveva intenzione di distribuire con equità e giustizia, sia per quello che riguarda la famiglia e i rapporti tra noi. Il rischio è che pian piano si smetta di vedersi con regolarità fino a vedersi magari solo per le feste comandate, o peggio litigare per le cose materiali e rompere completamente.

Ce la sto mettendo tutta: ieri ho fatto un giorno di digiuno e preghiera dato che essendo sola in casa nessuno poteva preoccuparsi se facevo una cosa del genere. Ho cercato le parole da dire per convincere chiunque in famiglia sia contrario al volere della nonna, ho cercato la forza per affrontare la situazione al meglio.

Spero che la nonna da la su benedica i miei sforzi.

 

 
 
 

Mia nonna è con il Padre

Post n°132 pubblicato il 13 Febbraio 2010 da pecorella83

Mia nonna è morta ormai da più di una settimana e solo oggi ho il coraggio di scrivere di lei nel mio blog.

In questi giorni di ricordi e di enormi sensi di colpa mi sono resa conto che troppo spesso non diamo peso a quale dono sia il tempo passato con le persone care. Non solo fisicamente nella stanza con loro, ma parlando con loro esprimendo la gratitudine per il loro amore nei nostri confronti e ricambiando.

I nonni troppo spesso li ho visti trattare come un peso inutile quando non sono più utili e come dei tutto fare quando lo sono ma difficilmente ho visto nonni trattati con il rispetto e l'affetto che meritano.

Sono un pozzo di esperienze che troppo spesso non sappiamo attingere.

Io per tanti e tanti anni avrei potuto esprimere il mio amore per mia nonna e tante e tante volte avrei potuto chiederle consiglio e confidarmi con lei e non l'ho fatto un pò perchè la sentivo come una donna di altri tempi che non poteva comprendere il tempo che vivevo io (nulla di più sbagliato) e un pò perchè davo per scontato che ci sarebbe sempre stata.

Era una donna eccezionale: fin da piccola la prima della sua classe di catechismo, sposata ha insegnato alle coppie di fidanzati nel corso prematrimoniale, ha insegnato catechismo per molti anni, scriveva il bollettino parrocchiale a macchina tutte le settimane, ha pulito la chiesa per decenni, ha cucinato ai campi parrocchiali, ha visitato malati e portato conforto. E' stata una donna eccezionale che viveva vicino a me ogni momento della mia vita e non ho saputo comprendere quale fortuna e quale possibilità Dio mi aveva dato. Non lasciate che vi capiti la stessa cosa.

Oggi per rimediare alle mie mancanze mi rimane solo la preghiera e una vita che ancora posso vivere come lei avrebbe sempre voluto che la vivessi. Spero che lo Spirito mi possa illuminare e mostrare l'altra Chiesa, quella vittoriosa del Paradiso, abbastanza da farmela vedere nella gloria che si è conquistata con tutta una vita di fede e di preghiera. Per lei tutto quello che faceva era sacro e solenne.

Spero solo di non deluderla.

 
 
 

I ricordi

Post n°131 pubblicato il 31 Gennaio 2010 da pecorella83

Ultimamente, purtroppo, lentamente e inesorabilmente sto perdendo mia nonna. La sto perdendo perchè dopo aver avuto due attacchi ischemici ha perso molte delle sue facoltà e temo anche molti dei suoi ricordi e tra questi anche i ricordi di quello che abbiamo vissuto quando ero piccola e che io non riesco a ricordare.

E' l'ultima nonna che ho, mio nonno paterno è morto 8 dicembre 2006, aveva un tumore inoperabile e ha scelto di non lottare: ha smesso di mangiare e di bere e di collaborare per prendere le medicine. Io avrei voluto avere il tempo per recuperare quello che non ho fatto per tutta l'adolescenza: dimostrargli che gli volevo bene e farmi raccontare ancora una volta le sue meravigliose storie di quando era alipino. Mi è rimasto un senso di colpa, il senso di colpa di chi non ha fattu tutto quello che doveva fare e voleva fare. Pensavo che sarebbe vissuto per sempre.

Gli altri due nonni sono morti, uno prima che potessi nascere e l'altra quando avevo otto anni e non ero in grado di comprendere appieno.

Oggi so che non commetto lo stesso errore due volte con mia nonna e la vado a trovare spesso, le dico spesso che le voglio bene e cerco di raccontarle quello che mi succede anche se non capisce tutto. Contemporaneamente cerco di recuperare attraverso le fotografie quei ricordi che lei non può più trasmettermi e le sto dunque scansionando e ritoccando con il computer per poterle avere sempre perfette e poter in qualche modo conservare quei ricordi che vorrei condividere e che non posso più condividere.

Spero con l'aiuto di Nostro Signore che riesca a rimanere con me, con corpo e mente almeno fino al giorno in cui mi sposerò vorrei che quello fosse l'ennesimo ricordo di una vita assieme. Pregate con me se potete perchè non mi abbandoni prima che riesca ad accostarmi al Sacramento.

 

 
 
 
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Un blog di: pecorella83
Data di creazione: 07/10/2007
 

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