La Vita e La Morte
Vivi ogni giorno della tua vita come se fosse l'ultimo perché il giorno che lo sarà non avrai voglia di crederlo. Diario di un Rianimatore.
Benchè l'onda delle parole ci sovrasti sempre, le nostre profondità sono sempre silenti.
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Enver Hoja
Post n°79 pubblicato il 15 Luglio 2007 da vita_e_morte
Chissà la paura in quegli occhi da bambino quando una polizia corrotta schiacciava in terra il tuo viso, fetore anfibio. Chissà le ossa di un quindicenne colpite da un manganello. Chissà quale paura quando cani dal sorriso sardonico vennero in cella a dirti “aspettaci che ripassiamo più tardi”. Chissà che pensieri a vedere il nonno rincasare prima e a fil di voce raccontare di gendarmi comunisti che fucile alla mano si eran fatti consegnare le chiavi dei tuoi palazzi. Chissà che vuol dire ritrovarsi poveri in un giorno. Chissà che si prova nel vedere la propria madre piangere per non poter cucinare la torta di compleanno al proprio figlio perché l’odore del dolce era vietato se non nelle feste di regime. Chissà che si prova a vedersi chiusi i confini da un giorno all’altro per quarant’anni e sapere del nonno in Italia che è morto senza più potervi rivedere, chissà che si prova a sapere che ogni sera, ogni giorno si sedeva su quel molo guardando verso la sua terra. Chissà che si prova a non poter più parlare, scrivere, leggere, studiare e pensare liberamente. Chissà che si prova a sapere di amici d’infanzia dimenticati in galere d’inferno per vent’anni ,torturati violentati ed uccisi per le loro idee contrarie al regime. Chissà quale voglia di scappare una volta caduta quella statua in piazza, chissà l’umiliazione continua per la fama globale fatta sporco luogo comune dei violenti della tua nazione, chissà che vuol dire piangere addio alla propria madre a diciott’anni per andare a studiare in un paese libero, chissà le volte che ti sei sentito dire “devo lasciarti perché i miei non vogliono che stia con uno della tua nazione”, chissà una nuova lingua, chissà la laurea chissà l’esame di pochi giorni fa. Sei la persona più corretta ed onesta che abbia mai incontrato, occhi d’onore come quelli di tuo padre, nessuno se lo meritava quanto te, hai vinto,finalmente. |
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PREGHIERA
"Dammi il supremo coraggio dell'amore,
questa è la mia preghiera,
coraggio di parlare,
di agire, di soffrire,
di lasciare tutte le cose, o di essere lasciato solo.
Temperami con incarichi rischiosi, onorami con il dolore,
e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò.
Dammi la suprema certezza nell'amore, e dell'amore,
questa è la mia preghiera,
la certezza che appartiene alla vita
nella morte, alla vittoria nella sconfitta,
alla potenza nascosta nella più fragile bellezza,
a quella dignità nel dolore, che accetta l'offesa, ma disdegna di ripagarla
con l'offesa.
Dammi la forza di Amare sempre e ad ogni costo."
K.Gibran
CROCEFISSIONE.
Quando l'amore vi chiama, seguitelo. Anche se le sue vie sono dure e scoscese. E quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui. Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi può ferire. E quando vi parla, abbiate fede in lui. Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino. Poiché l'amore come vi incorona così vi crocefigge.
E come vi fa fiorire così vi reciderà.
K.Gibran
LE ALI SPEZZATE
Esiste qualcosa di più grande e più puro
rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
Il silenzio illumina l'anima,
sussurra ai cuori e li unisce.
Il silenzio ci porta lontano da noi stessi,
ci fa veleggiare
nel firmamento dello spirito,
ci avvicina la cielo;
ci fa sentire che il corpo
è nulla più che una prigione,
e questo mondo è un luogo d'esilio.
K. Gibran
IL PROFETA
C'è fra voi chi cerca
la compagnia delle persone loquaci
per timore della solitudine.
Il silenzio della solitudine
svela infatti ai loro occhi
la loro nuda essenza,
cosa dalla quale rifuggono.
E vi sono quelli che parlano,
e senza consapevolezza né preveggenza
rivelano una verità
che sono i primi a non capire.
E vi sono coloro che hanno
la verità dentro di sé,
ma non la esprimono a parole.
Kahlil Gibran
CROCEFISSIONE.
Quando l'amore vi chiama, seguitelo. Anche se le sue vie sono dure e scoscese. E quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui. Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi può ferire. E quando vi parla, abbiate fede in lui. Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino. Poiché l'amore come vi incorona così vi crocefigge.
E come vi fa fiorire così vi reciderà.
K.Gibran
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