Creato da vita_e_morte il 09/12/2006

La Vita e La Morte

Vivi ogni giorno della tua vita come se fosse l'ultimo perché il giorno che lo sarà non avrai voglia di crederlo. Diario di un Rianimatore.

 

 

Mezza L una

Post n°78 pubblicato il 13 Luglio 2007 da vita_e_morte
Foto di vita_e_morte

"Se dovessimo prendere un aereo insieme credo non tornerei mai più a casa."

 
 
 

Tumore di cuore.

Post n°77 pubblicato il 04 Luglio 2007 da vita_e_morte
Foto di vita_e_morte

Onda nera.

Tre notti fa la luna ha pianto, da allora, ogni girno, costante, continua a versare sangue in crateri diversi.

.

Piccola Dolly grazie per l'affetto che ci hai donato...in questi ultimi quindici anni.

 
 
 

Aneurismos.

Post n°76 pubblicato il 03 Luglio 2007 da vita_e_morte

Ti supplico non morire,

Maestro.

 
 
 

Soffio di candele.

Post n°75 pubblicato il 01 Luglio 2007 da vita_e_morte
Foto di vita_e_morte

Nacqui da ferri non sterili,

aprirono il tuo ventre per far schiudere la mia vita,

bianca nell’udire il bussare della falce,

ogni singolo alveolo per un unico urlo

“Fatemi vedere il mio bambino”.

Mi portarono via.

Il tuo grido impietrì mio padre,pallido e fermo, fuori.

 “Voglio vederlo, voglio vederlo solo un secondo”

Vibrarono anime in bilico.

Te lo negarono.

Fiumi rossi in piena feroce.

Febbre.

Sepsi.

 

Tempo…

 

Ti guardavo attraverso quel vetro,

bavagliolo e piccola mano,

non poteva esser stretta nella tua.

 

Tempo…

 

Dita d’angelo portarono il soffio che ti inviai,

carezza di vita nel miracolo di nuova luce,

tutina azzurra oramai stretta,

gusto di latte mai provato,

non importa,

abbracciami ora,

madre.

 
 
 

Collage di scatoline.

Post n°74 pubblicato il 24 Giugno 2007 da vita_e_morte

Pioggia e sole cambiano la faccia alle persone,

Fanno il diavolo a quattro nel cuore e passano e tornano e non la smettono mai

Sempre e per sempre tu ricordati dovunque sei, se mi cercherai

Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai.

 

Ho messo la testa nel secchio e devo bere per non affogare

Ho messo la testa nel secchio dentro al secchio per guardare

cosa c'era dentro al secchio e dentro al secchio c'era il mare

 

Chi è ferito e non cade, ma continua ad andare ,a sbattersi nel buio e a farsi vedere ,a sanguinare di nascosto e a pagare da bere ,a goccia a goccia, ma tu guarda, il mio cuore mangiato, l’amore ha sempre fame, non l’avevi notato e dice sempre con disinvoltura senza paura dice: “mai”, senza paura mai.

Chi raccoglie conchiglie dopo la mareggiata e il cielo è ancora scuro, ma la notte è passata e poi l’amore indecente, che si lascia guardare, l’amore prepotente che si deve fare, e gli amori ormai passati e ancora vivi nella mente

Chè dell’amore non si butta niente

E chissà quanto ho viaggiato quante volte sono stato ,quanti ponti ho attraversato quante scale che ho salito quando tu indicavi il cielo mentre io guardavo il dito

Ma ho del sangue nei capelli e non so chi mi ha ferito

E chissà quanto ho viaggiato quante facce sono stato quante volte ho chiuso gli occhi quanta polvere ho mangiato,quante volte ho chiesto scusa quante volte ho perdonato, e chissà quanto ho viaggiato quanta gente ho conosciuto, e se mi riconosceresti dopo il tempo che è passato, come sabbia dentro al vetro ,come vento sul vestito

 

E il treno sta partendo

e non è ancora partito

.

.

(Estratti di DeGregori)

.

.

 
 
 

"Maue"

Post n°73 pubblicato il 18 Giugno 2007 da vita_e_morte
Foto di vita_e_morte

Centrale di energie pulite, occhi curiosi spalancati su finestre di meraviglia, passi incerti nei tuoi primi chilometri di mondo, mi carichi l’animo, la spalla su cui ora siedi sarà per te consiglio e difesa nel libro della tua vita, meravigliosi respiri innocenti è motivo d’orgoglio e gioia avere in questo cuore globuli del tuo stesso sangue.

Dai bene la manina…

 
 
 

Glioblastoma. Due di notte.

Post n°72 pubblicato il 11 Giugno 2007 da vita_e_morte

"Ha sedici anni, lo tenga in vita almeno ancora un quarto d'ora, tempo che arrivi suo padre..."

.

.

...e dopo...ho ripreso subito sonno...

 
 
 

Cerebrale.

Post n°71 pubblicato il 10 Giugno 2007 da vita_e_morte
Foto di vita_e_morte

Sono armatura lavata di lacrime.

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...toglimi l'elmo,

.

piano.

 
 
 

Moon.

Post n°70 pubblicato il 05 Giugno 2007 da vita_e_morte

E si fa sera.

Stanchi, torniamo a casa, qualcuno è atteso, qualcun altro è solo.

E si fa notte,

il sonno non arriva, adagiati su quella sedia che da anni ci sorregge ore e giornate guardiamo fuori dalla finestra, vista terrestre che conosciamo in ogni dettaglio, sono le stelle ad esser sempre diverse. A luce spenta il bagliore della luna, fioco, entra nella nostra stanza, la luminosità degli occhi, incandescente, risplende nei suoi oceani di crateri. Ci rendiamo conto di quanto siamo piccoli, minuscoli puntini di un quadro colorato da sei miliardi di mani, osservati dalla luna, ci interroghiamo sul senso della nostra vita. Le mani poste a preghiera poggiano lievi sulla fronte, possibile che sia solo figlio del caos, di quel seme fra milioni che quasi trent’anni fa unì e raddoppiò il suo codice per far nascere me? Qual è lo scopo di un singolo puntino?

Ho letto tanti occhi puntati alla luna, alcuni non si interrogano, vivono la quotidianità a bassa quota mossi dai venti della routine, altri sono sognatori, ma lo fanno di nascosto per paura di scoprirsi deboli. Ed ancora, occhi in corpi malati che supplicano Dio di poter assaporare ancora una volta l’odore dell’aria frizzante, occhi di chi è così disilluso dalla vita che non si aspetta più niente,seduto,attende con cinquant’anni di anticipo sotto la bandiera bianca della propria esistenza. Occhi, quanti occhi, a milioni vivono accontentandosi, come se il mondo fossero quelle quattro persone che hanno intorno e quella casa, quel luogo di lavoro, quel computer, quell’amante. Va tutto bene, è un volo sicuro, pochi scossoni, turbolenze minime…no…NO…non li voglio ottant’anni di volo charter, voglio costruire un aquilone a motore nucleare.

Cosa racconteremo quando giovani menti in braccio a noi ci chiederanno di raccontar loro il mondo vissuto dai nostri capelli bianchi? Cosa penseremo quando saremo malati, quando non potremo più rialzarci, quanto non saranno più possibili i cinque continenti, la cascate del Niagara, il sorriso di un bambino africano, Capo Nord e la Terra del Fuoco. In quale luogo andrà la nostra mente nell’attimo prima che precederà la nostra morte, avremo dato un significato al miracolo dei nostri respiri? Miliardi di milioni di battiti cardiaci e gli unici che si ascoltano sono gli quegli ultimi concessi alla nostra anima, come un orologio d’orato vivremo ogni singolo,lento,ultimo impulso e ci odieremo perché sarà fioca la memoria di quando pompava a mille con forza di vita e lo lasciammo pulsare,solo, violento, senza muoverlo in nessuna direzione.

La nostra immortalità vivrà nella progenie, la nostra Vita vivrà in quei colpi di scalpello talmente forti che potranno o rompere l’opera o renderla eterna.

 
 
 

La grande potenza creativa del male d'amore

Post n°69 pubblicato il 30 Maggio 2007 da vita_e_morte

Quante volte mi hanno domandato: "Come si fa a guarire di mal d’amore, smettere di soffrire se ti sei innamorato e non vieni ricambiato?". Per rispondere ricordiamo che noi ci innamoriamo quando, stanchi del nostro attuale modo di essere, vogliamo realizzare altre nostre potenzialità e siamo pronti a ricominciare. Allora ci innamoriamo di chi ci fa intravedere la nuova futura possibile vita. Così si accende il processo di “Stato nascente” in cui noi trasfiguriamo tanto il mondo che la persona amata. Sentiamo di avere un’affinità profonda, metafisica, con lei e viviamo il nostro amore come qualcosa che contribuisce all’armonia del mondo, alla perfezione stessa del cosmo. Perciò se chi amiamo ci dice di no, ci rifimmagineiuta, non riusciamo a capire, ci sembra qualcosa di assurdo, ma non sul piano psicologico, sul piano della struttura costitutiva dell’essere. E’ un assurdo, un vuoto che ci portiamo dentro per anni. E che può essere riempito definitivamente solo con un altro innamoramento ricambiato.

Ma allora non c’è nulla da fare contro il male d’amore? No, No perché,nello “Stato nascente”, noi stavamo mutando e le energie che volevano creare una nuova vita sono bloccate, ma ancora presenti. Non possiamo realizzare una coppia amorosa, ma possiamo orientarle verso un’altra meta. La terapia dell’innamoramento frustrato è una nuova attività creativa. Goethe si era innamorato di Charlotte Buff e, quando la ragazza ha sposato un altro, ha pensato al suicidio. Però anziché suicidarsi, ha scritto il romanzo “I dolori del giovane Werther”, in cui un giovane si innamora di una ragazza che (guarda caso) si chiama Charlotte e quando lei sposa un altro, si suicida. Goethe invece si salva. Un altro esempio: nel 1883 Nietzsche si innamora di Lou Salomé, vuol sposarla ma lei lo respinge. E’ sconvolto, fugge, ha degli incubi, è disperato. Ma non si suicida, scrive di getto, in pochi giorni, un’opera straordinaria: “Così parlò Zarathustra”.

Concludendo, per guarire da un innamoramento deluso, la terapia efficace sta nel continuare il processo di trasformazione già iniziato. Anzi, nell’accelerare il cambiamento esplorando nuove strade. Soprattutto impegnandosi in un grande compito che richiede lotta, lavoro, energia e creatività.

Solo così le forze liberate dall’innamoramento possono incanalarsi in un nuovo progetto.

E la nostalgia, il dolore, la rabbia, la volontà di riscatto o di vendetta diventano potenze costruttive.

.

.

di Francesco Alberoni,

Corriere della Sera 27-11-06 , prima pagina (urlato)

 
 
 

Post N° 68

Post n°68 pubblicato il 24 Maggio 2007 da vita_e_morte

Vortici che non fanno che crescere, onde che travolgono ogni cosa, venti che spezzano il presente,

siero di spine che veleno di sogno si addentra  nelle menti,

.

.

non pungerti di me.

.

.

immagine

 
 
 

DANZA LENTA

Post n°67 pubblicato il 21 Maggio 2007 da vita_e_morte

              Hai mai guardato i bambini in un  girotondo?
              O ascoltato il rumore della pioggia
              quando cade a terra?
              O seguito mai
              lo svolazzare
              irregolare di una farfalla?
              O osservato il sole allo
              svanire della notte?
              Faresti meglio a rallentare.
              Non danzare così
              veloce.immagine
              Il tempo è breve.
              La musica non durerà.
              Percorri ogni giorno
              in volo?
              Quando dici "Come stai?"
              ascolti la risposta?
              Quando la
              giornata è finita
              ti stendi sul tuo letto
              con centinaia di questioni
              successive
              che ti passano per la testa?
              Faresti meglio a rallentare.
              Non danzare così veloce
              Il tempo è breve.
              La musica non durerà.
              Hai mai detto a tuo figlio,
              "lo faremo domani?"
              senza notare nella
              fretta,
              il suo dispiacere?
              Mai perso il contatto,
              con una buona
              amicizia
              che poi finita perché
              tu non avevi mai avuto tempo
              di
              chiamare e dire "Ciao"?
              Faresti meglio a rallentare.
              Non danzare così
              veloce
              Il tempo è breve.
              La musica non durerà.
              Quando corri cosi
              veloce
per giungere da qualche parte
              ti perdi la metà del piacere di
              andarci.
              Quando ti preoccupi e corri tutto
              il giorno, come un regalo
              mai aperto . . .
              gettato via.
              La vita non è una corsa.
              Prendila
              piano.
              Ascolta la musica.

( Questa poesia è un ultimo desiderio di una ragazza non ancora maggiorenne, malata terminale, consegnò questo scritto al porf. Alessandro Cicognani, primario pediatra pronunciando queste parole : "vorrei dire a tutti di vivere la propria vita pienamente, dal momento che io non potrò farlo.")

Morì due settimane più tardi.

 
 
 

Anaesthesia

Post n°66 pubblicato il 14 Maggio 2007 da vita_e_morte
Foto di vita_e_morte

Ti sveglierai, sarò lì.

Ore otto…ti passerò quella casacca azzurro chiaro mentre io mi vestirò di verde. Aspetteremo un signore bianco che verrà a chiamarti, mascherando l’ansia ti sdraierai un po’ imbarazzato in lenzuola fresche, ti avvolgerà una coperta rosa.

Nostra madre rimarrà in camera, questo viaggio lo facciamo io e te. Non sarai solo.

L’ascensore giungerà al piano,si apriranno le porte, eccoci, siamo quasi arrivati. Lo conosco quel sorriso forzato, lo so cosa cela, non aver paura, non aver paura.

Ci separeremo solo per poco una volta arrivati davanti a quella parete di tecnologia, entrerai da li, a me spetta un altro ingresso poco lontano, rieccomi, ora ho indosso una tuta blu, un copricapelli azzurro, zoccoli arancioni. Mi guarderai, accennerai un sorriso, non mi hai mai visto vestito così. Poggerò la mano sulla tua spalla, un pizzicotto, ti prenderò un po’ in giro.

Ancora un altro lettino, ancora pochi metri, eccoci davanti. A che pensi?...va tutto bene…sono qua io… un laccio giallo intorno al tuo braccio, un catetere verde nella vena della tua mano destra. Un millilitro, una lieve sonnolenza, ti concentrerai sui suoni…ascolterai il rombante fruscio della porta automatica, qualche voce, il cigolio delle rotelle poco oliate, ti osservo..stai sorridendo ancora,...penso…ti ricordo appena nato in quel lettino di legno, ricordo la tua foga nel succhiare quel latte che non c’era,  ricordo quando picchiavo le gambe degli adulti per paura ti facessero del male…eri puro, delicato, strappato alla morte durate il parto, donato alla vita eri il mio regalo di Natale.

E’ il momento, entriamo, la temperatura si abbassa, un brivido, un altro. Intorno a te diversi monitor, strumenti chirurgici, volti coperte da mascherine, il carrello dell’anestesia, li sopra due sacche di sangue raro, B positivo, tranquillo penso, se servisse avrai il mio.

Un ultimo spostamento, lo so che senti duro , che sei scomodo, non farci caso, concentrati su pensieri positivi…ti ricordi i pupazzi di neve a Gandino? I bagni tra gli squali alle Maldive, le corse nel deserto in Egitto e le sequoie della California?pensa a quello…Non pensare a Lei, non portarti nel sonno la fiducia tradita. Ti metterò degli elettrodi, il saturimetro stringerà un dito ed un bracciale avvolgerà il braccio destro, i monitor si accenderanno e numeri e colori scandiranno il tuo cuore, i tuoi polmoni ed il tuo cervello, non vi staccherò mai gli occhi.

Volgi lo sguardo, vedi oggetti strani, un laringoscopio, dei tubi, il computer che respirerà per te, sempre il solito curioso, girati ,guarda me.

Ti sarà avvicinata alla bocca la maschera dell’ossigeno, respira lentamente, due millilitri, il cuore rallenta, la paura svanisce, respira, così, tranquillo, a bocca aperta, centoquaranta millilitri di liquido bianco…cinque, quattro, tre, due, uno…

Ti sveglierai, sarò li.

 
 
 

"Non avessi mai visto il sole avrei sopportato l'ombra"

Post n°65 pubblicato il 08 Maggio 2007 da vita_e_morte

immagine

Esprimi un desiderio......

 
 
 

Ricchezza

Post n°64 pubblicato il 06 Maggio 2007 da vita_e_morte
Foto di vita_e_morte

Occhi di chi ha tutto pur non avendo nulla...occhi puliti.

 
 
 

Urlo privato.

Post n°63 pubblicato il 03 Maggio 2007 da vita_e_morte

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Tu tocca mio fratello, ed io ti tiro giù dal paradiso.

 
 
 

Vorrei che mi raccontaste la storia di questi due amanti...

Post n°62 pubblicato il 02 Maggio 2007 da vita_e_morte
Foto di vita_e_morte

...mia.

 
 
 

Voce calma.

Post n°61 pubblicato il 30 Aprile 2007 da vita_e_morte

Non metterti contro di me, perderesti.

 
 
 

E divenne cattivo.

Post n°60 pubblicato il 26 Aprile 2007 da vita_e_morte

immagineOgni giorno, con inesorabile costanza, il suo passato gli macellava il presente , con ineluttabile veemenza, cilicio di mente e carne.

 

io ti condanno alla non vita.

 

Si stava spegnendo, piano…, la sua luce era sempre più fioca, i colori più scuri, bradicardia, il buio lo ottenebrava nel ricordo dei ciliegi.

 

Freddo…estremità violacee in occhi senza Dio, Casta Diva nelle membra cerebrali, nervino sanguigno.

 

Decise.

 

E fu notte,

ed uccise l’Io buono.

E la bontà divenne cattiveria,

l’amore odio,

le lacrime grida,

i sogni tramutarono in incubi ed il calore ghiacciò.

 

Mortificato, sopravvisse.

 
 
 

Post N° 59

Post n°59 pubblicato il 23 Aprile 2007 da vita_e_morte

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Vorrei che esistesse un Dio con un cuore.

 
 
 

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PREGHIERA

"Dammi il supremo coraggio dell'amore, 
questa è la mia preghiera,
coraggio di parlare,
di agire, di soffrire,
di lasciare tutte le cose, o di essere lasciato solo.
Temperami con incarichi rischiosi, onorami con il dolore,
e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò.
Dammi la suprema certezza nell'amore, e dell'amore,
questa è la mia preghiera,
la certezza che appartiene alla vita
nella morte, alla vittoria nella sconfitta,
alla potenza nascosta nella più fragile bellezza,
a quella dignità nel dolore, che accetta l'offesa, ma disdegna di ripagarla
 con l'offesa. 
Dammi la forza di Amare sempre e ad ogni costo."

K.Gibran

 

CROCEFISSIONE.

Quando l'amore vi chiama, seguitelo. Anche se le sue vie sono dure e scoscese. E quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui. Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi può ferire. E quando vi parla, abbiate fede in lui. Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino. Poiché l'amore come vi incorona così vi crocefigge.

E come vi fa fiorire così vi reciderà.


K.Gibran

 

LE ALI SPEZZATE

Esiste qualcosa di più grande e più puro
rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
Il silenzio illumina l'anima,
sussurra ai cuori e li unisce.
Il silenzio ci porta lontano da noi stessi,
ci fa veleggiare
nel firmamento dello spirito,
ci avvicina la cielo;
ci fa sentire che il corpo
è nulla più che una prigione,
e questo mondo è un luogo d'esilio.

K. Gibran

 

IL PROFETA

C'è fra voi chi cerca
la compagnia delle persone loquaci
per timore della solitudine.
Il silenzio della solitudine
svela infatti ai loro occhi
la loro nuda essenza,
cosa dalla quale rifuggono.
E vi sono quelli che parlano,
e senza consapevolezza né preveggenza
rivelano una verità
che sono i primi a non capire.
E vi sono coloro che hanno
la verità dentro di sé,
ma non la esprimono a parole.

Kahlil Gibran

 
 

CROCEFISSIONE.

Quando l'amore vi chiama, seguitelo. Anche se le sue vie sono dure e scoscese. E quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui. Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi può ferire. E quando vi parla, abbiate fede in lui. Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino. Poiché l'amore come vi incorona così vi crocefigge.

E come vi fa fiorire così vi reciderà.


K.Gibran

 
 

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