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spiritelli

Blog di poesia

 

La Nostra amica Raffy ha varcato la porta dell'eterno e ora è insieme ai suoi Angeli

Post n°164 pubblicato il 29 Dicembre 2010 da foriero0

Raffaella blu Nuovo una nostra"  

Raffy

 

La nostra cara Amica Raffy non è più tra noi: ha lasciato questa terra per Lei ingrata, tra ali di folla commossa e plaudente al suo immenso carisma.

Ella, Amica di tutti, profondamente abbarbicata, come edera alla sua esile e semplice esistenza, sempre pronta ad attivarsi in mille manifestazioni perchè di carattere solare gioioso, traeva da queste attività linfa di vita e autentica soddisfazione personale.

La chiesa era gremita: una buona porzione di paese, l'ha accompagnata all'ultima dimora e tutti per Lei, avevano una parola buona!

Nella cerimonia il Parroco, “Monsignor Gianni Vincini” durante l'omelia ha citato alcuni brani delle sue poesie facendo risaltare notevole la sua arte e puntualizzando la sua dedizione agli Angeli.

I figli: l'hanno sostenuta con amore indiscusso e con caparbia continuità tenendole le mani.

Essi sono stati insieme agli Anziani genitori, alla Sorella, al Fratello, la Cognata, il Cognato e i Nipoti tutti, e i tanti affezionati Amici gli Angeli che l'hanno accompagnata!

Ora, pur non essendo qui con noi, ella aleggia intorno a noi pronta a proteggere come qualsiasi buona Mamma i suoi teneri Cuccioli e a riservare ad essi un tenero sorriso.

Ella sarà pronta a mostrarsi nei sogni di chi ha sempre creduto in Lei per portare ad essi una parola di conforto!

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Per te Raffaella, un nostro personale regalo!

Gli amici Lisetta e Silvano.

 

Hai aperto le ali...

 

 

Stamani Hai aperto le ali
e Hai cavalcato il vento:
Ti sei alzata in un turbine emotivo
libera da tutte le paure
e Hai aperto la porta verso il cielo.

L'ultima notte, Ti ha lavato il viso
un Angelo Ti ha Preso e tolto la pena:
Ti ha condotto all'inizio del sentiero
che Ti fa arrivare al Paradiso.

Con un filo di voce
piena di speranza
Hai chiesto pace a Dio,
e il gaudio del cielo si è mostrato
dopo aver camminato
a piedi nudi in mezzo ai rovi
e aver coperto il cuor
d'amare pene.

Ma ora, nell'ultimo istante
l'Amore dei Tuoi cari
che a loro attanagliava il cuore
Ti ha lasciata in braccio a Dio:
e quel sentimento sincero, grande;
Ti ha portato alle porte dell'infinito
ove aleggia una nuova aurora
intrisa di pace e gioia.

La pace e gioia della luce Divina
che da ora, con Te cammina!

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Dedicata a Raffaella Chiocciola, una grande amica!

  

Silvano Montanari

 

 
 
 

Un pensiero per il natale che ormai è alle porte!

Post n°163 pubblicato il 14 Dicembre 2010 da foriero0

 
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La notte Santa...


Sul percorso da Nazaret a Betlemme
Per l’invito di Erode al censimento
sono in cammino attraverso i monti
Giuseppe e Maria con pochi cenci.

Freddo il sentiero di quel niveo suolo;
la comitiva arranca sulla tortuosa via
mentre Maria, dal freddo intirizzita
sta gemendo, di quel dolore intrisa.

Ecco un giaciglio su cui posare l’ossa
in quella locanda, lì, a poca distanza;
giunti: Giuseppe, chiede al locandiere
un posto caldo per passar la notte.

Quei gli risponde: “forse tu non sai
che spazio più non v’è in questi lidi
per la presenza non proprio usuale
dei tanti pellegrini da censire”.

Così, riprende il camminare stanco
di quella coppia sempre più smarrita
fino alla prossima lontana locanda
mentre Maria, dal dolore è sfinita.

Dura è la salita, e nella notte Santa
un Angelo appare, alla coppia stanca;
“Fermatevi! “Intima”, in quella grotta;
scaldatevi e riposate! È giunta L’ora!”

Una grandiosa luce squarcia il cielo
in lontananza un suono di campane
e in questo tempo di sì grande Amore
è nato a mezzanotte il Salvatore.

Questo, è l’annuncio del Divino strale
che al pellegrino ha riempito il cuore
e tutti in viaggio verso questa luce
a osannare con canti e doni il Redentore.

È nato! Cantano alla porta del cielo
gli Angeli e i Martiri in coro;
è nato! Gorgheggiano i ruscelli
nel loro alveo scosceso e tortuoso.

La stella cometa indica la via
al pellegrino a trovare l’armonia
mentre Maria, sul giaciglio riposa
dalla fatica Divinamente affranta.

Egli disteso in una mangiatoia;
Lui, l’Agnello di Dio, il Salvatore
scaldato a fiato dal bue e l’asinello
per la gloria sulla Terra del Signore!

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Silvano Montanari

 

 
 
 

In un istante la vita... Scritta un istante prima della morte di Papa Giovanni Paolo II

Post n°162 pubblicato il 26 Novembre 2010 da foriero0

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In un istante, la vita...



Aperta sull’anamnesi del passato
sopra selciati di marmi incastonati
su dura terra ancor dei nostri Padri
la breve breccia nella nostra storia.

Castelli aviti, Anime d’ Eroi in icone:
effigi chiare, custodite ad arte, su tele
antiche di colore e cariche di gloria
portano alla mente attonita, le imprese
che fecero grandi i casati degli antichi.

Un attimo per pensare; fugaci visioni
passano nel Limbo della mente
per portare in un istante l’attenzione
e rivivere quei nobili sentimenti.

Ormai è sera, l’ora concilia il sonno
vacanti i sensi, intorpiditi da Morfeo
la Vita sta passando un altro guado
e allunga i suoi tentacoli nella storia.

Ed ecco il rivivere delle impressioni
che hanno un tempo accompagnato
in tortuosi, celati meandri, la memoria
e…, tornano alla ribalta le emozioni.

Ultime, prima che giunga il buio
prima che il Sole si spenga sul sentiero
prima che l’ultimo barlume di luce
venga rapito dal mistero.

Un attimo! In questo breve istante
tutta una Vita d’Amore verso il prossimo;
una Vita tutta spesa nella luce di Dio
eccola, giungere sulla soglia
a ricordare che un Angelo ha vissuto.

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Scritta prima della morte di Papa Giovanni Paolo II

Silvano Montanari

 
 
 

Un ricordo e una preghiera per coloro che un tempo hanno vissuto con noi i loro giorni

Post n°161 pubblicato il 01 Novembre 2010 da foriero0

 
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Il giorno dei Morti



Grigio, è il mantello che ristagna l’aria;
gelido, il senso di quest’atmosfera immota
in questo giorno, mentre il pensiero corre
a commemorare chi non è più in Vita.

È tempo di ricordi, tempo di mestizia
or, che l’Estate veloce se n’è andato;
adesso, che tutta quanta la Natura dorme
e i passerotti, fan da cornice ai filari.

Gente straniera, giù per questa Valle
che mai s’era veduta, durante tutto l’anno
gira tra i loculi per ritrovar la tomba
che nelle pieghe del tempo avea scordato.

Quel giorno infausto l’ ha veduto inerme
con il corpo gelido, senza più speranze
mentre la pioggia che dalle nubi scendeva
la polvere di quella lunga strada bagnava.

Ora nel nulla, vaga il suo ricordo
oltre l’ultimo orizzonte vola il pensiero
certo, che tra le Anime del cielo
nella luce dell’Amore, troverà ristoro.

Le lacrime calde, cadute sul selciato
un fiore hanno lasciato per gli amati cari
son le speranze che nascono dal dolore
dei cari che sempre li terranno in cuore.

Dal giorno della morte, ai nostri tempi
rivolgiamo una preghiera al Creatore
perché la porti da corredo alle anime
che sulla terra hanno lasciato Amore!.


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 Silvano Montanari

 
 
 

L'urlo, quasi a difendersi da una sorte avversa

Post n°160 pubblicato il 24 Ottobre 2010 da foriero0

 

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L’Urlo!

( Riproponendo il brutale fatto di “Erba” )


La casa, ora dorme, in muta preghiera
dopo l’orrido scempio al quale ha assistito:
e di chiazze di sangue è segnata la via
che conduce alle stanze dell’ignara soglia.


L’odio ha placato il suo grande bisogno
infuriando violenza su gente indifesa
che senza aver colpa, è stata privata

della cosa che aveva più preziosa; ” la Vita “.

Un bimbo che piange, che cerca assistenza
così ripagato, da immane violenza
costretto da madre che mai ebbe il dono
di possedere ugual dolce tesoro.


Un urlo di rabbia, ora, sale dal cuore
un urlo, per abbattere il grande dolore;
dolore che insinua feroce vendetta
nelle anime intrise di profonda amarezza.

Voce di tuono risuona nel profondo
e fragori e lampi invadono il mondo:
la dove è perita la giovane vita
rimane or, soltanto, una donna impazzita
che ha perso la Fede, ha distrutto l’Amore
e in quella casa, ha lasciato dolore!



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Silvano Montanari

 
 
 

 

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