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webpoetica - Il gioco dell'Anima - the Soul game reload Cap 6

 

Cap 6

Si era risvegliato sulla sabbia, almeno così gli pareva, quella polvere che

colava dal palmo della mano; ma non riusciva ad aprire gli occhi: ‘un bagliore

accecante lo feriva, non appena ci provasse ’. Ad un tratto una voce accanto

lo richiamò ad uno dei tanti ‘presente’: "Ben arrivato prof.!"

Era una voce non nuova, si chiese chi potesse essere mentre faceva un

ulteriore sforzo per aprire gli occhi, stavolta con successo.

Li aprì riparandoseli con una mano dal sole bianco accecante e si ritrovò

muso contro muso con un cammello, con qualcosa che poteva ‘anche essere

un cammello’: questo è troppo, pensò, un cammello che parla, forse quella

vinaccia alla festa della sera prima doveva essere edulcorata...  "Basta!"

la voce si rifece sentire, di certo non poteva essere il cammello.

In effetti, vide il volto sorridente di quello che riconobbe come un suo

assistente. Questi gli stava chiedendo cosa ci facesse lì, su quella spiaggia del

Mar Morto...Lui, il Prof. abbozzò una risposta, ma quello non lo lasciò finire:

"Vi stavo aspettando, Prof., lei forse non ricorda più, ma è da anni che

scrutiamo e studiamo questo mare, alla ricerca dei mangiatori d'arsenico.

Ci sono, perchè la malvagità che brancola..  è parecchia ....Tanta cattiveria"

Stava biascicando quello che, ad un tratto, gli parve un perfetto sconosciuto.

Un assistente l'aveva avuto ma era già morto da qualche tempo in un

incidente mai chiarito. Il Prof. lo guardò meglio, lui ed il suo cammello, gli

parve di cogliere un'aura malvagia. Con la coda dell'occhio vide penzolare

dalla sella del cammello qualcosa che somigliava ad un disarticolatore.

Vederlo ed imbracciarlo fu un lampo. Premette il pulsante e vide l'ectoplasma

col cammello dissolversi in un urlo selvaggio: erano due mangiatori

d'arsenico, l'aveva scampata bella.

Con la scomparsa, che aveva lasciato un insostenibile puzzo di bruciato,

si rese conto che la scena era cambiata: non era più in riva del Mar Morto.

Aveva davanti a sè quello che aveva tutta l'aria di essere un lago, conosciuto

per giunta:‘ c'era già stato per studiare il ritrovamento di un calendario astronomico Maya. Era stato ritrovato nella città sepolta nella giungla del

Petèn: la città di Tikal! E lui si trovava adesso in riva al lago Izabal.

Misterioso bacino senza emissari o immissari noti, che si alzava o abbassava

di livello in modo enigmatico e senza causa apparente..

In Guatemala, che c'era tornato a fare? Era stanco di essere sbattuto ai

quattro angoli dell'universo: lui voleva tornarsene al suo lavoro. Ma aveva

anche fame: di fronte a lui c'era Flores, un paesino su una specie di isolotto

mezzo sommerso dalle acque. Attraversò la stradina semi allagata e andò a

sedersi nel primo comedor che incontrò. Ordinò, ed attese che qualcosa

arrivasse. Intanto, fuori era calata una fitta oscurità. Una nebbia assassina

cominciava ad essere sprigionata dal lago .

Strane fosforescenze iniziarono ad intrecciare come delle danze sull'acqua e

tra gli alberi delle rive buie. Distratto da quelle visioni, non si era accorto di

una donna che gli si era seduta al suo tavolo e di fronte. Arrivò il cameriere

con la cena. Il Prof. si riscosse e la vide. La donna non gli lasciò il tempo di

capire: "Perchè non si arrende?" gli disse a bruciapelo: " Oramai lei ha perso.

L'umanità ha perso. Presto i mondi dell'acqua saranno dominati dai

mangiatori d'arsenico..."  

Si era arrestata,di fronte all'insensibilità del Prof che, invece di tremare e

preoccuparsi, si era rivolto al cameriere con un tono di rimprovero:

"Avevo ordinato una bistecca ed insalata, non una omelette ai funghi! "

Il cameriere,visibilmente contrariato, rispose:" Hei, gringo,hai voglia di

scherzare? E' passata di qui, poco prima che tu arrivassi, una vieja a dire

che saresti arrivato e che avresti voluto mangiare una omelette con

funghi... hai qualcosa da obiettare?..." terminò la frase e tornò a pulirsi le

unghia con la minacciosa navaja che aveva recuperato da sotto il bancone. La

fame era tanta. Il prof si rassegnò ad aggredire la frittata. E la donna

riprese: "..Voi ci chiamate ancora mangiatori d'arsenico, ma noi non lo

siamo più da un pezzo: Ci siamo evoluti da semplici batteri, siamo diventati

organismi complessi come voi e meglio di voi...Siete già sotto il nostro

potere, ma il vostro orgoglio vi spinge ad ignorarci...".

Mentre parlava il prof vedeva quelle labbra avvicinarsi sempre di più alla sua

bocca. Sentiva un alito ardente scuoterlo fin nelle viscere. Ad un tratto gli

cadde di mano la forchetta con l'ultimo pezzo di fungo e si ritrovò

abbracciato a lei in un amplesso furioso.

Non esisteva più nulla, tutto si era disciolto nelle acque scure del lago.

Loro si stavano amando sullo specchio d'acqua, mentre era iniziata una

sarabanda infernale attorno. Erano le fosforescenze che si manifestavano in

modo tanto vorticoso da creare un mulinello ed un gorgo che gli strappò di

mano la donna, proprio quando stava per avere l'orgasmo.

Una vecchia maya, aiutata dal cameriere, tirò fuori dall'acqua il prof e lo coprì

con un poncho. Il cameriere gli stava dicendo che doveva essere

completamente pazzo a lasciarsi incantare in quel modo. La vecchia invece lo

rimbrottò, dicendogli che aveva esagerato con i funghi: ‘ancora un po' e si

sarebbe consumato l'amplesso, alla faccia dell'effetto che avrebbe dovuto

essere depressivo’. Il Prof non riusciva a dire una parola, ancora preda di una

eccitazione folle che gli si notava ancora tra le gambe. La vecchia decise che

era meglio rispedirlo sulla starship: lì, oramai, era troppo in pericolo.

La mangiatrice sarebbe tornata, era andata troppo vicina allo scopo, per

rinunciare. Prima o poi qualcuno avrebbe dovuto spiegare al prof qual'era la

sua vera natura e quale la posta in ballo. Era meglio rispedirlo sulla Starship.

Chiese alle fluorescenze del lago di occuparsene. Lei avrebbe avuto il suo bel

da fare per tenere indietro il nemico. (Woodeship)

Cap 6.1

Lanciato a bordo della nave, nel mezzo della sala, il prof era in preda  ad un

attacco tele-onirico-patico che il tele-trasporto quantico aveva inasprito:

‘mescolava  i gesti  ed i commenti del personale e del capitano con le

istruzioni delle florescenze; come se non bastasse, continuava a percepire

Maja e quanto gli trasmetteva ’;  

la gelosia inconscia, inoltre, aveva trasformato il potenziale rivale Pat in una

bionda ossigenata e così si auto-trasmetteva una sua personalissima

interpretazione degli eventi:

“ Maya e Pat stavano entrando nella cabina del comandante, quando

inciamparono in qualcosa che le fece ruzzolare l'una nelle braccia dell'altra.

Sembrava un corpo umano e subito ne ebbero la prova: il corpo si era

levato a sedere e si stava massaggiando le costole. Era nudo. Le due donne

si portarono la mano alla bocca nel vedere lo stato in cui versava la virilità

dell'uomo. In quell'attimo sopraggiunse il capitano, che le pregò di

chiudere la porta:la faccenda era maledettamente seria. Dovevano cercare

di farlo riavere altrimenti la missione sarebbe fallita. Entrambe si diedero da

fare a lungo, fino a quando l’uomo finalmente manifestò ancora qualche

segno di lucidità”.

Il prof aprì gli occhi mettendo fine alla ‘telenovela’ e si vide ancora sul pianeta

classe Solaris, li richiuse. Qualche secondo, nuova apertura:

stavolta era, finalmente, sulla Starship.

Il comandante gli stava dicendo che era stato imprudente nel lasciarsi irretire

a quel modo. Se la creatura avesse ottenuto il suo sperma, sarebbe stata la

fine: l'unico passaggio mancante alla completa mutazione degli alieni era

quella.

 
 
 
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Ciao Alex... che gioia ricordarvi tutti
Inviato da: Ainwenn
il 11/09/2021 alle 22:08
 
... AUGURI ...di cuore orenla ... ps..forse un giorno...
Inviato da: o3radovicka
il 28/12/2015 alle 17:55
 
Ciao trigemellare, i miei auguri chissą dove sei finito con...
Inviato da: alfazulu31
il 24/12/2014 alle 21:44
 
E io invece..lo subisco!:-(
Inviato da: Katartica_3000
il 16/05/2014 alle 19:46
 
Inaccettabile questo silenzio...lo accetto. ciao
Inviato da: alfazulu31
il 10/05/2014 alle 10:51
 
 

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Atomi guizzanti in magnetici orizzonti

attraversarono il confine:

' lanciarsi

da vette di materia

annichilita

tornare alla fonte'

In vibrazioni,

ora,

quale particella

d'esperienza,

a

 ricomporre l'Ologramma:

questo era

il fine

non diverso

c e rto

dal-

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Joule

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