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Blog di un giovane uomo sospeso tra Dante, l'Islam, il russo, il Medioevo e Topolino

 

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SULLA CRESCITA

Post n°123 pubblicato il 03 Ottobre 2008 da grandeboh83
 

Il commento di thescientist.v al precedente post mi ha fatto profondamente riflettere su quanto sia diverso il modo di "approcciare" o conoscere nuove persone una volta abbandonata l'infanzia.
In effetti quando ero piccolo e andavo con i miei in vacanza al mare bastava avvicinarmi ad altri bambini e con aria innocente domandare: "ciao, ti va di fare amicizia?" L'altro prontamente "si certo" e ci si conosceva; maschi o femmine che fossero, ho fatto amicizia con decine di bambini in alberghi o villaggi estivi. Appunto, bastava chiedere.

Poi la crescita, l'adolescenza, e i vari problemi; il "ti va di fare amcizia" divenne obsoleto e quasi folcloristico. Ci si avvicinava ad una ragazza e lei subito scattava in difesa "oddio questo ci vuole provare? naaaaah è bruttissimo", se invece tentavi di conocere  un maschio "ma che fa? vuole conoscermi? oddio ma fosse ricchione?".

E le feste, rigorosamente con gli animatori. I quali in modi più o meno divertenti coinvolgevano tutti i bambini nelle loro attività; poi, il cambio. Addio animatori, welcome assordante musica da discoteca. Ricordo con orrore gli inviti di alcune mie amiche nel 1995 circa con quel "PS si ballerà per tutta la festa" proprio per evitare che certi individui vi andassero.

Prima bastavano due macchinine, un pallone per ottenere amici a volontà, improvvisamente tutto ciò non ebbe più senso; subentrarono le prove di coraggio, i vari "vediamo se hai le palle" seguiti da qualche idiozia tipo "bevi tutto d'un fiato questo alcolico" o roba simile. E se non ci riuscivi? Eri un senzapalle, un ricchione. Il peggiore epiteto che ti si potesse dare.

Ciò prima dell'avvento dei maledetti gruppi. Perchè poi, queste crocchie di persone iniziarono ad unirsi formando un'indissolubile unione, il gruppo appunto, assolutamente chiuso agli estranei, come già detto. 

Quando dico che preferisco i gatti intendo proprio questo. Molto più facile fare amicizia con un gatto oggi.

 
 
 

SULLE FESTE

Post n°122 pubblicato il 27 Settembre 2008 da grandeboh83
 

"Sai Grandeboh sabato sarà il mio compleanno organizzo una festa qui a casa mia se ti va puoi venire"
"Ah grazie Arcibaldo verrò molto volentieri"
"Si ma sai, poichè non conosci nessuno e non sei fidanzato perchè non vieni con un amico? Così almeno non ti annoi".

Questa scena è una costante nella maggioranza dei casi; e allora il vostro (incazzato) medievalista urla la sua rabbia: "ma dico maremma diavola mi inviti ad una festa dove vi saranno  tanti individui e devo portare un amico da casa? Perchè non posso fare conoscenza lì? Non ho la lebbra, non ho malattie mortali, perchè mi è preclusa questa strada???" Roar.

La risposta è semplice. Nella stragrande maggioranza dei casi qualora non si conosca nessuno si rimane isolati poichè non è abitudine dei festeggiati introdurre i nuovi nel proprio ambiente. Soltanto in rari casi di piccole cerimonie ciò avviene, ma quando il numero dei partecipanti sale addio; ora è logico che non è possibile far stringere 300 mani ma basterebbe presentare un paio di persone al nuovo arrivato e poi se la vede lui.
Invece succede pressappoco questo. All'arrivo:

"Ciao caro/a auguri, ecco un piccolo pensierino"
"Ma ciaooo grazie davvero non dovevi disturbarti graaaazie di essere venuto... oooh ma che meraviglia è proprio quello che volevo come hai fatto a indovinare? Vieni accomodati mangia fai quello che vuoi, ora aspetta devo salutare gli altri".

E mentre cerchi invano di socializzare con gente che non ti tratta neanche di striscio (è risaputo infatti che coloro i quali hanno un gruppo non desiderino conoscere nuove persone)... rivedrai il festeggiato alla torta, a mezzanotte: "dai facciamo una foto su vieni dai anche tu forza" e alla fine delle ostilità: "ma grazie di essere venuto mi ha fatto taaanto piacere averti visto davvero... lo apprezzo molto ciao a presto".

Io amo le feste, ma talvolta proprio me le fanno odiare. Grrr!

 
 
 

SIPARIETTO              /4

Post n°121 pubblicato il 22 Settembre 2008 da grandeboh83
 

Immagino sappiate che i vaglia postali posseggono un modulo in duplice copia autoricalcante, in modo tale che una copia sia per l'ufficio l'altra per il cliente. Sabato giunse timidamente da me un ragazzo, aria stranita, passo incerto, che lasciava uscire dalla sua bocca un sottilissimo filino di voce: "scusi... sa... è questo lo sportello per... un vaglia"

Grandeboh: "un vaglia? emissione o pagamento?"
Cliente: eeeh? cosa? eh no
G: cosa no? deve farlo o riscuoterlo?
C: eh ho il modulo
G: il modulo per farlo? di emissione?
C: eh...
dopodichè apre il suo portafoglio ed estrae un quadratino di carta, e me lo porge. Tale quadratino era un modulo di emissione vaglia ultraripiegato, del quale noto con stupore l'assenza della copia per il cliente: "scusi ma perchè ha staccato l'altra parte?"
C: eh sa... ho letto copia per il cliente la dovevo tenere io no?
G:  eeeh? si ma dopo la nostra timbratura. Lei doveva portarle entrambe dopo averlo emesso io le staccavo la sua copia con tutti i riferimenti. Il foglio staccato così è senza valore...
C: aahhh
G: eh si senza aver pagato e senza timbri capisce che non può costituire prova di emissione....

GLOM.....

Continua (purtroppo certamente continuerà...)

 
 
 

ANCORA SUI FATTORI M E B

Post n°120 pubblicato il 16 Settembre 2008 da grandeboh83
 

Proprio questo pomeriggio ho avuto un'ennesima dimostrazione dell'importanza del fattore M; discutevamo qualche post fa di questi due importanti fattori che giocano un ruolo fondamentale nell'incontrare persone di sesso opposto, il M (mazzo, fortuna) ed il B (bravura nel corteggiamento).

Oggi sono andato nell'ufficio postale per ritirare un pacco e lì ho iniziato a dialogare con una delle impiegate del più e del meno, lei giovane carina mi ha avvicinato ed ha attaccato bottone (lei). Certo lavorando anch'io nel settore è stato più facile ma fatto sta che sono rimasto ben più tempo necessario per la mia operazione; mi ha chiesto età segno zodiacale, interessi, ecc ecc... Si trattava di una persona parecchio più  grande di me, ed essendo alquanto risaputo il mio debole per le donne più grandi, il dialogo proseguiva bene ed ero contento della nuova amicizia appena instauratasi.

Ma ovviamente la ragazza nel giro di pochi istanti ha detto di essere felicemente fidanzata e di convivere col suo ragazzo in un'abitazione a poca distanza da casa mia; il vantaggio delle italiane è che dicono subito di essere fidanzate, così lo sai e non ti illudi. Ora il vostro medievalista non è tipo da illudersi facilmente però...

Perchè vi racconto questa storia? Perchè se avessi avuto il fattore M lei sarebbe stata single (conditio sine qua non) e chissà ci si scambiava il numero si prendeva un caffè tanto si era colleghi, e da cosa nasceva cosa. Invece l'assenza del fattore M ha fatto sì che la ragazza avesse un partner (convivente), ammazzando qualsiasi possibilità di proseguire il rapporto in quella direzione.

Ecco quindi che il teorema è dimostrato: senza fortuna non si va avanti. Ci vuole sempre cari lettori una bella botta di c...

 
 
 

SULLE DIETE

Post n°119 pubblicato il 11 Settembre 2008 da grandeboh83
 

Oggi il vostro medievalista vi parla di un argomento di assoluta importanza: le diete e tutto ciò che riguarda il magico mondo della perdita di peso. Innanzitutto chiediamoci perchè praticamente tutte le donne vogliono dimagrire?

In questo secolo esistono programmi televisivi di svariato genere che propongno un classico identikit di donna: magra filiforme, curve perfette e fisico mozzafiato. Praticamente mai vedete una donna di 150 kg in un programma tv. Ecco quindi che ogni ragazzina inizia a soffrire se si vede grassa poichè sa benissimo che il ragazzo dei suoi sogni non la filerà (infatti l'osservazione dei media fa scaturire il seguente teorema: la quantità di carica erotica sprigionata da una donna è direttamente proporzionale alla sua magrezza), fino a giungere alle estreme conseguenze: rifiuto di uscire, rifiuto di usare costumi da bagno (quindi diniego di andare al mare) e rifiuto di vedere amici. Ed estremizzazioni come "oddio ho 3 kg in più dieta ferrea da domani!".

Senza perdere tempo su quanto siano aberranti e disgustosi i programmi televisivi zeppi di ochette (bone molto bone per carità eh? Ma troppo cretine...) passiamo alla  modalità  per lenire questi strazi psicofisici. La dieta. In effetti come si dimagrisce? Semplice: non mangiando. Ma se non mangi muori. Quindi ecco la dieta. Idea geniale. Fornire all'organismo solo l'essenziale per vivere e lavorare, in modo tale che possa sostentarsi senza mai essere sazio.

Perchè amici lettori soltanto non mangiando si dimagrisce, non ci sono cure miracolose. Il ragionamento è: tu ami la pasta con tanto condimento? Io ti obbligo a mangiarla scondita. Ti piacciono i dolci? Ti vieto di mangiarli. E così via. In tal modo vivrete senza mai saziarvi dimagrirete e non sverrete mai. Poichè il vostro corpo avrà quanto gli serve per funzionare. Nulla più.

Perciò molti individui, spingendo la dieta fino all'estremo, cadono nell'anoressia: riducono talmente tanto il già scarsissimo cibo previsto dalle diete, e quindi muoiono. Tutta colpa di questo secolaccio che propina solo donne perfette; dovrebbe propinare più donne normali secondo me...

 
 
 

SUGLI INCONTRI

Post n°118 pubblicato il 07 Settembre 2008 da grandeboh83
 

Si sa, un incontro può essere due cose: la tua fortuna o la tua disgrazia. Come funzionano gli incontri? Ossia da quali forze sono gestiti?

Io credo oggettivamente che esistano due fattori fondamentali, gestori e registi degli incontri. Il fattore M (mazzo, fortuna) e il fattore B (bravura). Solo la corretta combinazione e compresenza di questi fattori consente la buona riuscita di un incontro.

Il fattore M è importante perchè:

  • consente la conoscenza ossia ti pone dinanzi LEI, carina simpatica, e, soprattutto (conditio sine qua non), SINGLE.  In pratica fa sì che voi andiate a quella festa - dove incontrerete lei - nonostante vi sia antipatico il festeggiato, fa sì che la ragazza da voi ritenuta carina vi si sieda proprio accanto perchè il capotavola ha detto "scalate di un posto" ecc...

Il fattore B è importante perchè:

  • consente all'individuo di fare innamorare la ragazza (conosciuta grazie al fattore M). Per bravura si intende saper corteggiare.  

Quindi se possedete il solo fattore M non basterà perchè se non sarete bravi la ragazza di voi non si innamorerà, vanificando la vostra fortuna.

Se siete bravi (avete il fat. B) ma non fortunati non servirà a nulla lo stesso: infatti non conoscerete una persona all'altezza (magari solo fidanzate, sposate ecc...).

Solo la compresenza dei due fattori garantirà un incontro. Purtroppo il verdetto alla fine è uno solo: nella vita in tutto bisogna avere mazzo. Certo non da solo, lo dovete unire alla bravura, ma come poc'anzi detto, senza mazzo non si va lontano.

 
 
 

SULL'EDUCAZIONE DELLA GENTE

Post n°117 pubblicato il 31 Agosto 2008 da grandeboh83
 

Spesso capita che i clienti vogliano pagare le proprie operazioni usando il bancomat, e fin qui nulla di strano. Ma purtroppo altrettanto spesso capita che il plafond della carta sia insufficiente per eseguire l'operazione richiesta, con conseguente blocco della stessa.

Allora dinanzi alla scritta beffarda che compare sul monitor, il medievalista è ovviamente tenuto ad informare i clienti e lì inizia il putiferio. Infatti avere il plafond carta esaurito non significa non avere soldi, semplicemente essere andati oltre il tetto massimo di spesa consentito per quel mese (generalmente sui 700-900 euro per i bancomat). E' dura spiegarlo ai clienti. Ecco alcune scene che sono realmente accadute in questi mesi.

Grandeboh: il plafond carta è esaurito...
Cliente1: che cazzo dici? io li ho i soldi
G: si certo ma evidentemente ha superato il tetto mass..
C1: io li ho i soldi!
G: senta, ha contanti?
C1: ma non farmi perdere tempo ti ho dato il bancomat
G: spiacente ma senza contanti non posso eseguire l'operazione
C1: ma vafff....

Grandeboh: la macchina mi dice che il plafond carta è esaurito
C2: mi stai dando del pezzente?
G: assolutamente no, ma evidentemente in questo mese ha superato il tetto massimo di spesa consentito dalla carta
C2: io non sono un pezzente! secondo te vengo a pagare senza soldi?
G: senta se la macchina dice che sul suo bancomat non ci sono soldi non posso farci nulla
C2: io non ho speso nulla! il vostro computer è difettoso! io ho i soldi!
G: sarà...  ma...
C2: non avete voglia di lavorare non aggiustate i vostri pos!
(e va via incazzato nero...)

G: ah mi dice che non il plafond è esaurito scusi
C3: cooosaa?? stai insinuando che non ho soldi?
G: no, ma...
C3: questa è una violazione della privacy! come ti permetti?
G: eh? ma cosa sta dicendo? quale privacy? se la carta è esaurita io come le pago i bollettini?
C3: io potrei sporgere denuncia!
G (pensa): sono io che denuncerei tua mamma per aver messo al mondo un imbecille come te... (dice): lei potrebbe avere anche 10 milioni sul conto ma se ha superato il tetto di spesa la macchina non accetta la carta...
C3: guarda ecco qua ho 300 euro nel portafoglio pago con questi vedi che ho i soldi?
G: ok...

GLOM!

 
 
 

SULLE OPPORTUNITA' LAVORATIVE

Post n°116 pubblicato il 28 Agosto 2008 da grandeboh83
 

Quando cercate lavoro e spulciate ogni angolo del web e dei giornali specializzati alla ricerca dell'annuncio giusto avrete certamente notato alcuni particolari, dai quali desumere il lavoratore ideale: giovane (under 28), poliglotta (su questo vedi il post precedente), laureato (prestissimo e benissimo in economia o ingegneria), con un buon master sulle spalle (se non laureato in eco o ing), con almeno uno-due anni di esperienza nel settore. Ciò perchè:

  • L'età inferiore ai 28 anni consente l'inquadramento come apprendista. Questo significa che l'azienda paga poche tasse e quindi ha una grande convenienza Gli over 28 privi di esperienza a meno che non facciano un master di xxxmila euro hanno poche chances di inserirsi.
  • Dove è scritto "ottima conoscenza dell'inglese" basta in realtà una conoscenza più che soddisfacente in grado di interagire normalmente con un nativo. Nessun italiano (a meno che non abbia vissuto xx anni in paesi anglofoni o in possesso di genitori/familiari di madrelingua) parla inglese ad un livello ottimo...
  • Le uniche lauree a valere qualcosa sono economia o ingegneria. Apprezzate comunque tutte quelle ad indirizzo scientifico, poco o nulla considerate le umanistiche.
  • Il master ha un funzionamento pressochè camorristico: tu pagare me molto, io trovare te lavoro buono. Se tu non avere soldi, tu disoccupato. Augh! E comunque non sono agenzie di collocamento.

Infatti gli uffici che si occupano di risorse umane delle aziende sono addestrati per pagare poco i dipendenti (non solo in senso salariale ma anche e soprattutto fiscale, come si diceva gli apprendisti costano pochissimo fiscalmente), e per rinnovare i contratti a tempo determinato finchè la legge lo consente (28 anni) poi vi mandano a casa e assumono altri con cui ripetere il gioco.

 
 
 

SULLE LINGUE DEL FUTURO

Post n°115 pubblicato il 20 Agosto 2008 da grandeboh83
 

In molti, dato il periodo di fine agosto e prossimo all'inizio del nuovo anno accademico, si chiedono e si interrogano su quale facoltà scegliere o su quale corso di lingua iniziare in settembre. E qui è il dilemma. Perchè le lingue importanti, le lingue del futuro, sono quelle che NESSUNO conosce e TUTTE le aziende richiedono. Così giovani o meno giovani optano per arabo, cinese, giapponese, e altre lingue asiatiche "così il lavoro lo trovo subito".  

La convinzione che sapendo uno di questi idiomi si ottenga quasi automaticamente un contratto a tempo indeterminato è assai diffusa tra la maggioranza dell'umanità tra i 20 e 30 anni che si precipita ad affollare corsi universitari di queste lingue attratti dalla certezza assoluta dell'impiego fisso, per poi mollarli dopo poco, una volta scontratisi con le difficoltà oggettive delle lingue suddette (infatti se pochi le studiano e le parlano in modo soddisfacente, ci sarà un perchè...).

Infatti le persone sembrano non rendersi conto delle oggettive difficoltà delle lingue asiatiche. Si chiedono "uhm cinese giapponese o arabo?" come se dicessero "pizza da Michele, Antonio o Giuseppe stasera?". Per esempio:

  • In arabo ci sono infiniti dialetti e la lingua letteraria che vi insegnano all'università facendovi tradurre testi su testi e mai parlare non vi serve a nulla. Forse infatti saprete perfettamente la letteratura ma se andate al Cairo non saprete ordinare il pranzo.  Senza contare la complessità della grammatica araba, le eccezioni, la struttura della frase, la sintassi...
  • In cinese sostanzialmente non esiste grammatica, dovrete solo imparare circa 4-5000 ideogrammi che sembrano abbastanza simili tra loro...
  • Il giapponese possiede una grammatica molto tosta e circa tre alfabeti.

Solo una forte motivazione potrà portarvi al successo in queste lingue. Io infatti penso che una lingua vada studiata per passione, non perchè serve. Rischierete di impazzire sennò.  

Eppoi, per affermare che una lingua è spendibile in termini lavorativi, i suoi locutori non devono parlare l'inglese o il francese. Gli Arabi sono quasi tutti francofoni o anglofoni (tralasciando i dialetti e il fatto che professori arabisti dopo 30 anni di studi sostengano di sapere "abbastanza bene" l'arabo...) quindi c'è poca utilità commerciale. Stesso dicasi per il giapponese, i cui parlanti conoscono a perfezione l'idioma britannico; più utile il cinese, perchè i cinesi non conoscono altre lingue ma anche loro hanno tanti dialetti...

 
 
 

SULLE VACANZE

Post n°114 pubblicato il 12 Agosto 2008 da grandeboh83
 

Il vostro medievalista come già detto non va in vacanza quest'anno e lavora; proprio perciò trovandosi in ufficio ha potuto constatare una cosa.

Siamo a pochi giorni dal ferragosto, momento di massimo spicco delle vacanze estive, ma sono tutti qui!!! Ho decine di clienti, l'ufficio sempre pieno, nemmeno a maggio così tanta gente. Sarà per il caro-vita, per la mancanza di soldi, ma davvero ben pochi sono andati in vacanza quest'anno.

E d'altronde quando un ombrellone costa qualcosa come 400 euro alla settimana in Versilia (ma non a Viareggio o Forte dei Marmi, bensì in località meno esclusive) come si può pretendere che la gente vada al mare?

E così sono tutti qua.... ormai infatti va fuori solo chi ha una abitazione di villeggiatura da sfruttare mentre gli altri... sigh. Ed io (lavoro a parte) rientro nella seconda categoria purtroppo!

E voi miei cari lettori rimasti a casa oppure che leggete le avventure del medievalista da internet point di località balneari cosa ne pensate di tutto ciò?

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: grandeboh83
Data di creazione: 23/09/2007
 

SAMARCANDA ANGELO & VECCHIONI

 

LA MIA DONNA IDEALE

Vorrei trovarti così:

io vidi già nel cominciar del giorno
la parte oriental tutta rosata,
e l'altro ciel di bel sereno adorno;
e la faccia del sol nascere ombrata,
sì che, per temperanza di vapori,
l'occhio la sostenea lunga fiata:
così dentro una nuvola di fiori
che dalle mani angeliche saliva
e ricadeva giù dentro e di fori
sovra candido vel cinta d'uliva
donna m'apparve, sotto verde manto
vestita di color di fiamma viva.

(Dante, Purgatorio, XXX, 22-33)

 

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