Tutto passa attraverso il cuore.
Tutto raccoglie.
Il cuore conserva pure il dolore.
Può custodirlo anche per un certo tempo, ma poi
all’improvviso senza preavviso,
lo offre in un calice..
Dovrei iniziare da qui,
a berlo.
Ho sempre avuto più dolore che sete,
ma adesso è necessario che si diffonda
nell’anima,
lentamente,
nella carne,
nella mente che mente,
– mediatrice senza pausa –
che il dolore non abbia essenza e sostanza.
In questa offerta
la ragione, interrompendo il suo interminabile discorso,
è tenuta a sorbire,
cominciando a mescolarsi al dolore, e in esso
si unisce al cuore.
Tutto passa per il cuore e tutto esso fa passare.
Perdonare.
Per-donare.