Perchè il “referendum” è diventato l’arma popolare per eccellenza contro i regimi

I referendum sull’autonomia segnano un’altra batosta subita dal governo e dal PD, soprattutto perché a indirli sono state le Regioni (Lombardia e Veneto, 15 milioni di abitanti, 1/6 del Pil), ma a votarli c’era anche il M5S, che ha portato all’operazione di oltre 6 milioni di sì, almeno 2 in Veneto e 1 in Lombardia.

Quelli che sorprendono (non più di tanto) sono i commenti: la Lombardia ha un elettorato di natura completamente diversa dal Veneto, e non ci si poteva aspettare altro che un 20-25% di adesioni: è arrivata al 40; il Veneto si trova a dover combattere ai confini con due situazioni anomale e scandalose, il Friuli e il Trentino, Regioni autonome che vivono di vita propria, si arricchiscono con i soldi dello stato da 70 anni, e hanno lo stesso tenore di vita della Germania. Era ora di dire basta!

Invece i giornali di regime cosa fanno? A parte quelli di parte berlusconiana (l’elettorato azzurro, badate bene, in genere non è andato a votare, perché è conservatore e nazionalista!), che esaltano l’operazione, gli altri, pompati da un PD, da capo, scosso da queste “rivolte popolari”, discriminano i lombardi (hanno fallito!) e blandiscono i veneti (vedremo cosa otterranno, qui non siamo in Catalogna!). Né è servita la muina messa in campo dai renziani, a proposito di regioni come l’Emilia, dove è stato raggiunto un accordo su una certa autonomia, senza ricorrere a referendum: come se non fosse noto il privilegio statale che godono le Regioni rosse, rispetto alle altre!

In realtà questa operazione, che ha avuto un indubbio successo, va interpretata in modo molto diverso da quello che la Lega, ma soprattutto i mistificatori azzurri, vogliono dargli: si potrebbe dire che, dopo il 4 dicembre del 2016, in Italia tutto è cambiato (come d’altronde, da quando c’è stata la Brexit anche in Europa tutto è cambiato!). Talune forze politiche, che i regimi neo-liberisti di destra e di sinistra amano definire “populiste”, si sono ormai rese conto che ai popoli è stato sottratto il primo diritto della democrazia, la libertà di voto, dopo che erano state strappate loro la libertà di espressione e di stampa, e la libertà, che anche un diritto, del lavoro: in Italia poi, le politiche malavitose e massoniche, hanno da tempo cassato la libertà di detenere i proprio risparmi, quella di pagare le giuste gabelle, e il diritto ad avere una giustizia equa per tutti… Allora ecco che l’unica arma che resta, aldilà delle rivolte popolari, come in Catalogna, dove il peso di quel regime è divenuto, né più né meno oneroso quanto quello “fascista” precedente, soprattutto in termini di economia e diritti personali, restano le consultazioni di base, cioè i referendum, ma anche le leggi di iniziativa popolare, un altro di quei “lodi” irrisolti della nostra Costituzione, che fanno spavento al regime.

Da qui l’adesione del M5S, che non è un’adesione da poco, ma strutturale: che indubbiamente cozza con l’idiozia “nazionalista” che ancora inonda certi menti malate della destra tradizionale; la quale poi, con una contraddizione in termini a dir poco paradossale, progetta una repubblica federale, con regioni “statalizzate”, purchè ci sia l’elezione diretta del capo dello stato!

In realtà, quel che conta ormai, nei confronti di una democrazia allo sbando come quella italiana, è di indebolirla al massimo, in modo da ridurre il peso delle forze che mirano alla disgregazione dello Stato, una vera disgregazione, in termini economici e sociali, che con l’autonomia nulla ha a che fare!

E mentre Matteo si fa il proprio tour ferroviario, e viene accolto dall’ “amore” sviscerale della gente, quella stessa gente lo punisce nelle urne, partecipando compatta ai referendum, la forma, ancora pacifica, di contestazione al sistema. In attesa delle altre prove elettorali, quelle in Sicilia e politiche, dove la sua fine definitiva potrebbe finalmente liberare l’Italia da una delle sue piaghe più purulente! (D.S.)

Perchè il “referendum” è diventato l’arma popolare per eccellenza contro i regimiultima modifica: 2017-10-23T11:21:16+02:00da r.capodimonte2009