Un appello per il voto referendario più importante della storia!

Quella che si apre questo lunedì è una delle settimane più significative della storia del nostro Paese: domenica 5 novembre i siciliani andranno alle urne per la prima volta, per votare un “referendum” di sopravvivenza, del proprio futuro civile, del proprio amor proprio di “piccola nazione” da sempre vivente di vita propria, nel bene e nel male, del proprio lavoro e ricchezza, ma soprattutto della propria dignità di popolo mediterraneo. Nessuno qui vuol fare paragoni irreali con la Catalogna, ma, dopo gli ultimi avvenimenti, gravi, di portanza totalitaria, messi in atto da governi che “solo superficialmente” si dichiarano “democratici”, ma in realtà rispondono a logiche di mercato, di corruzione e di violenza, soprattutto di malavitosità, frutto delle bande che dominano quest’Europa alla deriva; non è difficile comprendere come, dietro l’eventuale trionfo normalizzatore e conformista che vorrebbe lasciare l’isola in mano a chi per decenni l’ha spogliata di tutto, c’è la minaccia, verosimile quanto mai, che anche l’intero Paese rischia, dopo il passaggio vergognoso di una legge elettorale-truffa, di trovarsi immerso in una palude di vecchia impronta lobbistica, dove la libertà diventerebbe un’opzione, e i partiti predatori, gli unici protagonisti.

Perciò, bene ha detto Beppe Grillo a Catania: si tratta di un “referendum”, come lo sarà, altrettanto, a marzo, quando l’accozzaglia, di cui i nuovi “angioini” calati da nord sono il fulcro, in questa Sicilia ormai speranzosa solo nei suoi “vespri”, vorrà impadronirsi dell’Italia, per consegnarla definitivamente alle truppe d’invasione europee, poteri forti e massonerie!

Perciò non meravigliamoci più se il capo della cupola, scacciato dalle piazze (e dalle stazioni!), si rifugia nelle chiese, dove trova un’accoglienza degna di lui, mentre, nel sottofondo, un papato congeniale lo assiste e lo benedice. Né che al suo fianco rispuntino “cadaveri putrefatti di morti viventi”, che per venti anni hanno dominato questa povera repubblica, dedicandosi esclusivamente al proprio (e a quello dei loro adepti) interesse, mentre il popolo restava alla berlina: morti viventi che, ad un certo punto, sembravano morti sul serio, e invece avevano già seminato le loro spore maligne, da cui sono poi nati il renzismo, con tutte le sue amene figurette horror; né che un partito che ha ciarlato per anni di “rivolta contro il sistema”, di caccia all’immigrato per la salvaguardia dell’italianità, e altre amenità, si sia poi schiacciato penosamente ai piedi della stessa accozzaglia che dice di respingere: tipico esempio del peggiore trasformismo elettorale!

Insomma, queste non sono più parole, ma fatti: l’Italia è ad un bivio drammatico, come mai lo è stata, tantomeno nella stagione di “tangentopoli”, con tutte le sue sceneggiate, che a confronto con le situazioni attuali, è come la favole di Cappuccetto Rosso, così come bene l’ha raffigurata Diego Fusaro: “premessa obbligata” dei poteri massonici all’avvento di una “destra” che offende perfino la sua stessa definizione, tanto è stata lontana dalla sua vera essenza sociale, e soprattutto di quel che è venuto dopo, quando la sinistra si è trasformata nella peggiore delle simulazioni antipopolari!

Da qui l’inequivocabile possibilità che sia la gente, solo la gente di strada (non certo i lobbisti, le caste e chiunque viva alle spalle del regime), a impugnare quella matita e respingere l’incubo fino al mattino, quando le prime luci dell’alba lo potranno trasformare in un brutto, solo un brutto sogno… (D.S.)

Un appello per il voto referendario più importante della storia!ultima modifica: 2017-10-30T07:15:49+01:00da r.capodimonte2009