Chi di coalizione ferisce, di coalizione perisce

Coalizioni, coalizioni, coalizioni! Lo sapevamo già dal giorno in cui il PD, con una scusa balzana, e d’accordo con Berlusconi, rompeva le “larghe intese” sulla legge elettorale “alla tedesca”, dopo aver constatato che il M5S non si riusciva a smontarlo neanche con le cannonate, e sarebbe andato sicuro verso la vittoria elettorale!

Da qui il nefasto accordo tra “pregiudicati e trasformisti” per arrivare al voto di fiducia sul “rosatellum”, per strappare dalle mani del popolo la democrazia e restituirla alle lobby di partito!

Ma di coalizione si può anche morire. Perchè questa legge insulsa, dettata e costruita da persone insulse, e avallata da un Presidente della Repubblica insulso, ha i suoi bravi punti deboli: è vero che non esiste voto disgiunto e la soglia è al 3% (ovviamente per i coalizzati!), e che non esiste premio di maggioranza; ma è anche vero che i collegi sono distinti tra proporzionali e maggioritari, anche se chi vota l’uno vota automaticamente anche l’altro (ecco la truffa, che schiaffeggia la Costituzione!). E qui casca l’asino, perché il caos e le pugnalate nasceranno proprio al momento di formare le liste: già Matteo Salvini, stretto dai sibillini sondaggi che, come al solito avvelenano la realtà, sobillati con lo scopo di confondere quel che resta dell’elettorato (poco più del 50%), vede un rischio nel nuovo rapporto morganatico tra lui e l’ex-cavaliere, con la Meloni a fare da tappezzeria, tuttavia ingrassata per quel po’ che serve ad isolarlo ancora di più. Salvini capisce che è in trappola e che Berlusconi pretende i collegi più importanti per F.I., proprio a scapito della Lega: lui ne ha da infilare dentro di “impresentabili”, a cominciare dalla pattuglia degli ex-A.N., tutti affamati di poltrone, come Matteoli e Gasparri, gente a cui le inchieste della magistratura fa il solletico, protetta com’è dalla massoneria o da altri “corpi dello Stato”.

Non parliamo del PD, il quale, nei sondaggi, sarà dato sempre più perdente, parallelamente al M5S, perché ormai è chiaro che i poteri forti, non solo nazionali, intendono coprire il c.d. centro-destra con la maggioranza assoluta. La quale, oggi come oggi, risulta irrealizzabile.

Infatti è falso che il M5S perda consensi, mentre è possibile che Renzi cali ancora, visto che per lui ogni tipo di coalizione (se si esclude quella con gli alfaniani e con altri “desperados” dello zerovirgola) è preclusa. Teoricamente, a sinistra (e anche qui i sondaggisti di regime rintuzzeranno per bene i numeri!), esiste un potenziale 10% in libertà, che veleggia come un rottame di sughero in una tempesta, ma converge sempre più verso i grillini, il porto più sicuro. E il terrore degli “impresentabili” di ogni colore, e che questi si mettano sulla direttiva comune, che non è detto diventi coalizione, e quindi, vada a sostenere un Governo post-elettorale. Che potrebbe fare la differenza se i “picciotti” di Arcore non raggiungessero la maggioranza, così come quelli del PD.

Allora, o il “sultano” si vedrebbe costretto ad accoppiarsi con Renzi, ma questo significherebbe mettere in circolazione non un sughero, ma una mina formata dalla Lega a caccia di intese (FdI, crediamo, saranno attratti invece più verso le poltroncine offerte dal padrone delle ferriere!), che porterebbe a Grillo un 15% di parlamentari, in appoggio anch’essi ad un Governo nazionale.

Attenzione perciò alle coalizioni. Perché c’è qualcuno, che ha fatto già i suoi conti, ma sono del tutto sbagliati, e in quattro mesi ne vedremo ancora delle belle! (D.S).

Chi di coalizione ferisce, di coalizione perisceultima modifica: 2017-11-14T11:17:21+01:00da r.capodimonte2009