Il razzismo di censo

La parola “razzismo”, purtroppo, fa parte ormai del lessico umano, ma non a causa dell’Olocausto: essa in realtà, deriva il suo significato più nefasto, probabilmente dai tempi remoti in cui, in una terrificante “pulizia etnica”, l’uomo di Cro-Magnon (che probabilmente era convinto di essere “superiore”, e invece poi arrivò l’Homo Sapiens, e toccò a lui il verdetto finale!), eliminò in breve tempo l’uomo di Neanderthal, il quale, oggi è dimostrato, a parte l’aspetto più simile ad un “sasquatch”, era evoluto tanto quanto il primo!

I razzismi si sono così susseguiti nei millenni, e poi nei secoli, e poi nei lustri, uno più sanguinario dell’altro, grazie anche alle religioni, di cui quella cristiana fu l’esempio più temibile: non è un mistero che l’Inquisizione fu inaugurata con la “caccia” agli Ebrei, poi ai Catari, poi ai “templari”, poi ai “protestanti” e ai “giansenisti”. Ma lo stesso accadde all’Islam (sciiti contro sunniti, e non solo), e agli induisti (buddisti contro taoisti, brahmani contro zen), ecc.

Oggi la situazione è quasi assestata, con il fatto incontrovertibile che l’Occidente che si liberò dello scomodo e autoreferenziante nazismo, non ci mise molto a reimpostare nuovi razzismi, tra cui, è innegabile, quello pragmatico e paradossale degli israeliani contro i palestinesi.

E così abbiamo il razzismo ideologico che tuttora divide i neo-nazisti tra chi considera inferiore l’ebreo e chi lo considera razza dominante (il più diffuso); il razzismo di colore, che reputa il negro alla stregua dell’uomo primitivo (e che nella storia americana si è accompagnato a quello contro il popolo pellerossa!); il razzismo “idiota” che se la prende addirittura con gli islamici, dimenticando quante batoste l’Occidente ha ricevuto da costoro nella storia; e in genere è ormai puntato contro gli immigrati di ogni razza o religione (perfino, come negli Usa, contro i cattolicissimi messicani!).

Ma c’è all’orizzonte un nuovo “razzismo”, il più brutale e cialtronesco, animato dalle dottrine economiche più estremiste, quelle del neo-liberismo: le quali sono ancora convinte, dentro alcune scatole craniche “cro-magnon”, che il nemico “diverso”, “letale”, ma nettamente “inferiore”, sia politico, o meglio sia uno “zombie-politico” chiamato “comunismo”.

Rammentando, e spesso distorcendo la tremenda realtà che questa dottrina, applicata alla rovescia dai russi sovietici “imbastarditi” dalla loro appartenenza ad una borghesia fallita, ha rappresentato nella storia, teorizzano una impossibile revanche, da posizioni se non uguali, molti simili. Ma questa volta è il “padrone” a picchiare duro contro il “debole”, cioè contro chi vuole emergere, per imporre una giustizia sociale, che tali convinzioni, attraverso l’alta finanza, la corruzione e l’usura, perfino la netta emarginazione della piccola impresa nei confronti della grande, vorrebbero negare! Il nome di questo “razzismo” battezzato dal filosofo marxista Engels, è “razzismo di censo”!

Questo razzismo, che va a pescare sulle qualità reddittuali e intellettuali dell’avversario, è il più moderno di tutti, perché crea un apartheid tra chi ha e chi non ha, in tutti i sensi: chi ha denaro e chi non ce l’ha, chi ha una laurea o istruzione adeguata e chi non ha potuto magari permettersela, chi ha il lavoro (magari ottenuto con le spinte), e chi è disoccupato; perfino chi parla “forbito” e chi commette “svarioni”; si arriva a distinguere chi gode di privilegi, come i vitalizi o le pensioni d’oro, e chi vive in mezzo all’immondizia per mangiare.

Nulla per carità, nei confronti degli altri tipi di “razzismo”, ma che sfocia, inevitabilmente, in questi, una volta che i popoli siano ridotti all’emarginazione per censo: il censo, così, prende il posto del rito religioso professato, o del colore della pelle, o della posizione di migrante. E il gioco è fatto: ludibrio, male parole, offese, disprezzo, violenza psichica (all’inizio), per chi non è neppure in grado, ancora, per esempio, di dimostrare che tutto questo livore è ingiusto, perchè non ha ragion d’essere.

IL RAZZISMO DI CENSO DOMINA IN QUESTO MOMENTO LA SITUAZIONE POLITICA ITALIANA.

La maggior parte della stampa, i partiti che hanno governato questo Paese per cinquant’anni prima o poi per altri venti (cambiando solo gli abiti dismessi!), immiserendolo e predandolo; i guru dell’economia e della finanza “crativa”, i massoni (razzisti per definizione), le varie mafie, stanno applicando questo virulento razzismo nei confronti del Movimento Cinquestelle.

Non possiamo sapere dove potrà sfociare tutta questa malevolenza e insensatezza, ma sappiamo leggere la storia: dove abbiamo veduto che i “razzismi”, alla fine hanno ingenerato follie, conflitti e guerre terrificanti; e a cadere ignominiosamente, alla fine, sono stati i “razzisti”, che in fondo se lo meritavano, ma anche, ahimè, chi fu oggetto dell’aggressione e della persecuzione.

Perciò qualcuno, dalle parti della cosiddetta “destra” si ricordi che la politica, quella che mette tutti gli uomini a gestire la loro “polis” senza barriere, filo spinato, ricchezze o miserie, in un modo o nell’altro, alla fine vince sempre… (D.S.)

Il razzismo di censoultima modifica: 2017-11-27T17:38:20+01:00da r.capodimonte2009