La “strana” sindrome dell’Italiano medio

Una volta tanto devo ringraziare Facebook per l’ispirazione di questo articolo. Il titolo spiega molto bene ciò che voglio dire. C’e una strana sindrome che pervade l’Italiano medio e sul modo di tifare. Ognuno ha il sacrosanto diritto di tifare per la squadra che vuole, ci mancherebbe altro. Ma negli sport di squadra (calcio, basket, pallavolo) dovremmo risiedere tutti sotto la stessa bandiera, ma stranamente non ce la facciamo. O remiamo contro oppure diventiamo tutti Ct o coach di basket o pallavolo, anche se non ne abbiamo le competenze. Tifare tifiamo, ma all’eventuale eliminazione c’e la rivolta popolare.
Ma dove diamo il meglio di noi è negli sport individuali: ecco, in questo caso diventiamo Nazionalisti fino al midollo fino ad accecarci.
Primo esempio: automobilismo. Siamo e sono Ferrarista, ma non riusciamo a vedere la superiorità di una casa costruttrice e di un pilota. Si può dire che Hamilton è fortunato, che gli gira tutto bene, ma non riusciamo a dire che il binomio Hamilton-Mercedes al momento è più forte del binomio Vettel-Ferrari.
Secondo esempio: motociclismo. Vedi sopra. Non ho mai tifato Rossi ma stimo chi vince, ma anche in questo caso non riusciamo a vedere quanto di buono riesce a fare Marquez con la sua Honda.
Terzo esempio: ciclismo. Tifiamo sempre per il ciclista italiano più forte in gara, ma anche in questo caso giudichiamo dopati Froome, Thomas e compagnia cantante.
Sta cadendo anche l’ultimo baluardo dove non pensavo mai potessero esserci rivalità: il Tennis. Qui è più semplice, il Tennis Italiano non esiste da anni ma siamo pronti a “scannarci” per Federer, Djokovic e Nadal quando sarebbe molto più semplice dire che ci troviamo di fronte a tre fenomeni che in tre contano 54 slam.
Riportare l’onesta intellettuale nello sport sarà la mia missione futura.
Buona serata a tutti.

La “strana” sindrome dell’Italiano medioultima modifica: 2019-07-15T20:24:10+02:00da Pazzogol81