La finanza italiana diventa sempre più sostenibile

finanza-verde-2In Italia il settore finanziario si sta avvicinando a un nuovo approccio, ecologico che unisce all’economia la necessità della sua sostenibilità ambientale.

Infatti oggi un numero sempre crescente di leader sia politici che finanziari indicano la finanza sostenibile come elemento essenziale per un rilancio economico del Paese.

Trasformazione sostenibile

Alla base di questo un’iniziativa nazionale lanciata dal Ministero dell’Ambiente ca un anno fa. Il Direttore Generale per lo Sviluppo Sostenibile del Ministero, Francesco La Camera, ha da subito affermato che “una profonda trasformazione economica, sociale e ambientale” è necessaria per arrivare agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e così essere in linea con gli accordi di Parigi riguardo il cambiamento climatico. E questo vuol dire anche “mobilitare risorse finanziarie nell’ordine di miliardi, non di milioni”.

L’iniziativa è stata acolta subito. Altri paesi pionieri, Cina, Francia, Regno Unito, avevano già avviato simili progettial fine di indirizzare dei capitali privati verso sostenibilità e clima.
Il G20 aveva già lanciato il “Gruppo di Studio sulla Finanza Verde”, portando sul tavolo dei ministeri finanziari e delle banche centrali un dialogo su come potere indirizzare flussi finanziari privati verso investimenti verdi.

E anche il Financial Stability Board è entrato nel dibattito sulla sostenibilità con la sua Task Force sulla trasparenza finanziaria riguardo i temi climatici.

Contesto italiano

Nel dialogo italiano da subito personaggi chiave della comunità finanziaria hanno preso a cuore la responsabilità per trovare la giusta via da intraprendere. Così molti rappresentanti di grandi banche, di assicurazioni, di società di investimento, della borsa, di regolatori e fondazioni hanno esposto le loro esperienze, e anche contribuito a trovare delle azioni pratiche per fare la differenza.

Si sono rvisti quindi impegni sempre crescenti da parte di varie istituzioni finanziarie per la promozione di iniziative come Principi per l’Investimento Responsabile o Principi per l’Assicurazione Sostenibile.
Inoltre è stata avvviata una rendicontazione per i fondi pensione sull’argomento temi ambientali, sociali e governance (Esg) che siano inseriti in politiche di investimento.

Azioni verdi in Borsa

Tra le borse dei G7, Borsa Italiana ha la quota più alta come ricavi da società “verdi” e ha lanciato tra l’altro nel mercato ExtraMOT PRO, un segmento dedicato a delle emissioni obbligazionarie “verdi” o “sociali”.

Una delle sfide per il Paese è aadesso di migliorare l’accesso anche alle piccole o piccolissme imprese verso strumenti finanziari verdi. Da un lato, si offriono capitali per fare si che possano migliorare le loro performance ambientali (anche ad esempio come efficienza energetica); dall’altro, si offrono risorse per fare in modo che le Pmi possano dare prodotti e servizi innovativi, in linea con la nuova economia verde.

Ciò significa anche realizzare prestiti verdi e raggiungere nuovi mercati molto promettenti come l’investimento di impatto e fintech.

Rincari delle sigarette elettroniche

e-cigLe sigarette elettroniche

Il costo per le sigarette elettroniche nel 2018 salirà di ben 4,50 euro per 10 ml di liquido.
Dopo la polemica sui sacchetti biodegradabili, dopo i rincari delle bollette di luce e gas e dei caselli autostradali, gli italiani per quest’anno avranno un altro duro colpo sulle spese. Si tratta delle sigarette elettroniche che quest’anno diventeranno più care rispetto all’anno scorso, per il divieto imposto dal Governo, dopo l’ultima Legge di Stabilità, di vendita online dei liquidi per la ricarica appunto delle e-cig.
I consumatori di sigarette elettroniche sono in via di protesta per questi rincari che sarebbero molto alti. Su forum e social network, gli utenti protestano contro la scelta del Governo di Paolo Gentiloni.

I rincari

Il prezzo delle e-cig quindi salirà a ca 4,50 euro per ogni 10 ml di liquido, sia che contengano o meno nicotina , seguendo così il provvedimento della Legge di Bilancio del 2018, emesso dalle Camere del Parlamento italiano prima di essere sciolte dal Presidente Sergio Mattarella.

Le persone che utilizzano queste sigarette sono contrariate da questi aumenti spropositati, dato che questa rischia così di essere solo una moda passeggera invece che una valida altermativa alle sigarette tradizionali.

Viene da ora applicata infatti un’imposta di 0,39344 Euro per ogni millimetro dei liquidi di ricarica anche privi di nicotina.

Ovviamente a tale imposta va anche aggiunta l’Iva. Se quindi si acquistasse una boccetta da 10 ml, si arriverebbe a spendere 4,50 euro.

Rincari del 2018

La misura della Legge di Bilancio sulle sigarette elettroniche o e-cig, approvata lo scorso dicembre dal Governo potrebbe essere il punto di fine per il percorso fatto fino ad ora dalle sigarette elettroniche e anche per l’intera industria che le produce. Oltre a ciò la Corte Costituzionale risulterebbe essere a fianco al Governo in questa legge, dopo aver dichiarato che va bene anche ’imposta sui liquidi che non hanno nicotina.

Accordo tra Abi e Associazioni consumatori per sospensione della quota capitale sui finanziamenti

abiForse non tutti sanno che è in corso un accordo tra l’Abi (Associazione bancaria italiana) e 15 Associazioni dei Consumatori siglato al 31 marzo 2015 per il quale si può chiedere la sospensione della quota capitale del credito sui propri finanziamenti.

Proroga all’accordo

L’ABI ha comunicatolo scorso 21 novembre 2017 che tale accordo è stato prorogato al 31 luglio di quest’anno, quindi tutte le famiglie che si trovano in difficoltà a pagare un mutuo o un finanziamento possono avere  continuità nelle misure di sostegno a tale fine.

La moratoria della sospensione viene applicata nell’arco di 12 mesi sulla quota capitale dei finanziamenti, dei mutui prima casa e sul credito al consumo e ha già interessato fino a ottobre 2017 ben 16.642 famiglie.

Denaro risparmiato

In questo modo esse hanno potuto sospendere le rate sulla quota capitale dei finanziamenti per  un valore complessivo di 475 milioni di euro.

Di conseguenza c’è stata una maggiore liquidità a disposizione  che è ammontata in totale a 118 milioni di euro.

Per quanto riguarda la ripartizione dell richieste di sospensione il Nord è la zona d’Italia in prima fila per finanziamenti (per un 35,7%) e mutui (49,3%), il Centro (con rispettivamente il 23% e il 26,4%), il Sud e le Isole (41,3% e 24,3%).

I vari punti dei requisiti

I vari punti dell’accordo specificano che possono richiedere la proroga del pagamento per la quota capitale entro il 31 luglio 2018 e solo per un finanziamento che duri più di 24 mesi, i consumatori che fossero in difficoltà con il pagamento per il verificarsi dei seguenti eventi successi al massimo entro i 2 anni precedenti alla presentazione della richiesta:

1) perdita posto di lavoro a tempo determinato o indeterminato o di rapporti lavorativi all’art. 409 cpc;
2) morte;
3) situazione di handicap grave o condizione per cui  non si è autosufficienti;
4) sospensione o riduzione orario di lavoro per almeno 30 giorni anche se in attesa dei provvedimenti di autorizzazione per trattamenti di sostegno al reddito (ad esempio Cig, Cigs, o altri ammortizzatori socialia anche in deroga etc.).

La sospensione può venire richiesta anche dai mutuatari titolari di mutui con ipoteche su immobili abitazione principale, ma solo per i casi al precedente punto 4).