Pubblica amministrazione – Politica vs maggistratura chi vincerà???

In politica, la maggistratura viene usata per combattere gli avversari, come le cosche mafiose fanno le “soffiate” alla polizia per cercare di sgominare le bande rivali senza sporcarsi le mani. Ora  in Italia l’analogia tra politica e mafia ci sta tutta. Molti dei politicanti sono messi li a tempo determinato da uomini d’affari più o meno legali a fare da tramite o da contatto interno nella pubblica amministrazione. Posso dire solo una cosa…. che schifo.

Posso capire che si spinga per lavorare con la pubblica amministrazione ma che si commettano reati per gestire la spesa della pubblica amministrazione personalmente non lo ritengo uno dei reati più gravi, perchè per gli interessi di pochi si danneggia la collettività,  oltre per una questione economica e di tasse anche perchè per le opere truffaldine ci rimettono vita persone innocenti, come la casa dello studente a l’Aquila o le case popolari cadute ad Amatrice, e non c’è mai un colpevole. Pochi ladroni che deturpano o inquinano l’ambiente e che con un aggancio al posto giusto fanno come gli pare, tanto nessuno controlla e nessuno agisce, ne politici ne maggistrati le forze dell’ordine non vedono o se vedono si imbattono in una burocrazia asfissiante. Però se un politico fa unp sgarbo ad un altro politico basta una soffiata loro lo chiamano esposto e in quattro e quattr’otto ecco qui che cominciano a cadere le teste. Tutta questa solerzia dove è per gli altri reati contro la pubblica amministrazione??? Poi i media sono pronti a gettare fango addosso alle persone a cavalcare l’onda della notizia dello scoop a tutti i costi. Con la fine della prima repubblica ci hanno fatto credere che le cose sarebbero cambiate e invece niente, anzi da quei tempi le cose sono peggiorate, prima c’erano tanti partiti grandi e piccoli, poi quelli grandi come la DC e il PSI si sono sciolti sotto i colpi della maggistrature e dei giornali ma i protagonisti principali non hanno smesso di fare politica, hanno solo cambiato bandiera. Hanno creato un sistema bipolare (finto) dove tanti partiti confluiscono in una coalizione, negli ultimi anni è esploso il movimento 5 stelle che si é messo di traverso tra le due coalizioni. Ma alla fine quando uno quando un altro finiscono tutti sotto la lente della maggistratura. Intanto le città come Roma sono paralizzate da queste lotte politiche.

Alla fine arriva il NO

Oggi 5 Dicembre hanno ufficializzato la vittoria dei no al referendum. Scelta da accettare, in quanto i politicanti che hanno approntato la modifica non sono personaggi di rilevanza politica o sociale da avere dei crediti di fiducia, anzi. Ma mentre nel mondo si vota per cambiare vedi brexit in Gran Bretagna anche se molti dicono che si sono pentiti e vogliono in qualche modo rimanere nel mercato unico. O l’elezione di Trump negli USA, in Italia votiamo no perché abbiamo paura di aggiornare e non cambiare le leggi  della nostra costituzione. Infatti non venivano toccati i principi fondamentali. Ora se una legge con il passare degli anni diventa obsoleta deve essere adattata al periodo. Poi magari si aggiorna di nuovo. Ma con questo No abbiamo detto che nel 1995 stavamo bene data dell’ultima modifica. E modifica che ha portato al disastro che abbiamo oggi, con regioni che abusano dei propri poteri con sperperi e incompetenze in materia di sanità, energia, scuole e ambiente. Con regioni più virtuose e regioni in stato di abbandono. In quelle più virtuose non è che si fanno meglio le cose è solo che si sono ritrovate un tessuto economico e produttivo tale da poter spendere di più, ma non meglio. Infatti gli scandali sugli sprechi e le ruberie nelle regioni hanno colpito tutta l’Italia, e magari questa era l’occasione per mettere una fine a questa situazione con la cancellazione del titolo V della costituzione e riportando allo stato le “incopetenze” delle regioni. A quel punto era il Senato “delle regioni” a studiare caso per caso le singolarità del territorio ma sempre secondo un unico metro di giudizio. Purtroppo ora il primo ministro Renzi a dichiarato di dimettersi, dopo di lui avverrà una controriforma che cancellerà quelle riforme come il bonus di 80 euro. E senza governo verranno anche lasciati i disparte i progetti per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto.