Alla fine arriva il NO

Oggi 5 Dicembre hanno ufficializzato la vittoria dei no al referendum. Scelta da accettare, in quanto i politicanti che hanno approntato la modifica non sono personaggi di rilevanza politica o sociale da avere dei crediti di fiducia, anzi. Ma mentre nel mondo si vota per cambiare vedi brexit in Gran Bretagna anche se molti dicono che si sono pentiti e vogliono in qualche modo rimanere nel mercato unico. O l’elezione di Trump negli USA, in Italia votiamo no perché abbiamo paura di aggiornare e non cambiare le leggi  della nostra costituzione. Infatti non venivano toccati i principi fondamentali. Ora se una legge con il passare degli anni diventa obsoleta deve essere adattata al periodo. Poi magari si aggiorna di nuovo. Ma con questo No abbiamo detto che nel 1995 stavamo bene data dell’ultima modifica. E modifica che ha portato al disastro che abbiamo oggi, con regioni che abusano dei propri poteri con sperperi e incompetenze in materia di sanità, energia, scuole e ambiente. Con regioni più virtuose e regioni in stato di abbandono. In quelle più virtuose non è che si fanno meglio le cose è solo che si sono ritrovate un tessuto economico e produttivo tale da poter spendere di più, ma non meglio. Infatti gli scandali sugli sprechi e le ruberie nelle regioni hanno colpito tutta l’Italia, e magari questa era l’occasione per mettere una fine a questa situazione con la cancellazione del titolo V della costituzione e riportando allo stato le “incopetenze” delle regioni. A quel punto era il Senato “delle regioni” a studiare caso per caso le singolarità del territorio ma sempre secondo un unico metro di giudizio. Purtroppo ora il primo ministro Renzi a dichiarato di dimettersi, dopo di lui avverrà una controriforma che cancellerà quelle riforme come il bonus di 80 euro. E senza governo verranno anche lasciati i disparte i progetti per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto.

Alla fine arriva il NOultima modifica: 2016-12-05T08:36:27+01:00da