12 SETTEMBRE IL NOME DI MARIA
Dopo il nome di Gesù non v’è nome più dolce,
più potente, più consolante che quello di Maria;
nome dinanzi a cui s’inchinano riverenti gli Angeli,
la terra si allieta, l’inferno trema.
PREGHIERA
O potente Madre di Dio e Madre mia Maria,
è vero che non sono degno neppure di nominarti, ma Tu mi ami e desideri la mia salvezza.Concedimi, benché la mia lingua sia immonda, di poter sempre chiamare in mia difesa il tuo santissimo e potentissimo nome, perché il tuo nome è l’aiuto di chi vive e la salvezza di chi muore.Maria purissima, Maria dolcissima, concedimi la grazia che il tuo nome sia da oggi in poi il respiro della mia vita. Signora, non tardare a soccorrermi ogni volta che Ti chiamo, poiché in tutte le tentazioni e in tutte le mie necessità non voglio smettere di invocarti ripetendo sempre: Maria, Maria.
Così voglio fare durante la mia vita e spero particolarmente nell’ora della morte, per venire a lodare eternamente in Cielo il tuo amato nome: “O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria”.Maria, amabilissima Maria, che conforto, che dolcezza, che fiducia, che tenerezza sente l’anima mia anche solo nel pronunciare il tuo nome, o soltanto pensando a Te! Ringrazio il mio Dio e Signore che Ti ha dato per mio bene questo nome così amabile e potente.O Signora, non mi basta nominarti qualche volta, voglio invocarti più spesso per amore; voglio che l’amore mi ricordi di chiamarti ad ogni ora, in modo tale da poter esclamare anch’io insieme a Sant’Anselmo: “O nome della Madre di Dio, tu sei l’amore mio!”.Mia cara Maria, mio amato Gesù, i vostri dolcissimi Nomi vivano sempre nel mio ed in tutti i cuori. La mia mente si dimentichi di tutti gli altri, per ricordarsi solo e per sempre di invocare i vostri Nomi adorati.Mio Redentore Gesù e Madre mia Maria, quando sarà giunto il momento della mia morte, in cui l’anima dovrà lasciare il corpo, concedetemi allora, per i vostri meriti, la grazia di pronunciare le ultime parole dicendo e ripetendo: “Gesù e Maria vi amo, Gesù e Maria vi dono il cuore e l’anima mia”.
(SantAlfonso Maria de’ Liguori)
Sabato della XXIII settimana del Tempo Ordinario Anno A
Santissimo Nome di Maria. https://www.iosonolalucedelmondo.it/maria-settembre/
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 6,43-49)
Perché mi invocate: “Signore, Signore!”
e non fate quello che dico?
12 Settembre 2020
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 6,43-49)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo.
L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico?
Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene.
Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande». Parola del Signore.
RIFLESSIONI
La sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda
Oggi Gesù ci rivela una grande verità. Ogni nostra parola è il frutto del nostro albero. Se l’albero del nostro cuore è buono, esso produce parole buone. Se invece è cattivo, sempre produrrà parole cattive. Vedendo il frutto, all’istante si riconosce l’albero. Nessuno pensi di raccogliere frutti buoni dall’albero cattivo del suo cuore. Ognuno rassicuri se stesso: se il suo cuore è buono, anche le sue parole saranno buone. Questa verità è mirabilmente illuminata da San Giacomo.
Fratelli miei, non siate in molti a fare da maestri, sapendo che riceveremo un giudizio più severo: tutti infatti pecchiamo in molte cose. Se uno non pecca nel parlare, costui è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. Se mettiamo il morso in bocca ai cavalli perché ci obbediscano, possiamo dirigere anche tutto il loro corpo. Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e spinte da venti gagliardi, con un piccolissimo timone vengono guidate là dove vuole il pilota. Così anche la lingua: è un membro piccolo ma può vantarsi di grandi cose. Ecco: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta! Anche la lingua è un fuoco, il mondo del male! La lingua è inserita nelle nostre membra, contagia tutto il corpo e incendia tutta la nostra vita, traendo la sua fiamma dalla Geènna. Infatti ogni sorta di bestie e di uccelli, di rettili e di esseri marini sono domati e sono stati domati dall’uomo, ma la lingua nessuno la può domare: è un male ribelle, è piena di veleno mortale. Con essa benediciamo il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio. Dalla stessa bocca escono benedizione e maledizione. Non dev’essere così, fratelli miei! La sorgente può forse far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara? Può forse, miei fratelli, un albero di fichi produrre olive o una vite produrre fichi? Così una sorgente salata non può produrre acqua dolce (Gc 3,1-12).
Nessuno potrà mai governare la lingua se non governa il cuore. Il cuore in un solo modo lo si governa: togliendo dal nostro petto con la potenza dello Spirito Santo quello di pietra per metterne al suo posto uno di carne, tutto spirituale, formato ogni giorno alla verità e alla carità di Cristo Gesù. È questo un lavoro ininterrotto. Mai finisce. Sempre all’inizio. Ce ne accorgiamo quando il cuore non è tutto spirituale dalle parole poco sante che escono dalla nostra bocca. Sono esse a rivelarci lo stato della nostra anima e del nostro spirito. Una parola santa rivela un cuore santo. Una parola di peccato, menzogna, egoismo, idolatria rivela un cuore di peccato.
Il cuore va quotidianamente costruito, edificato, forgiato sulla parola di Gesù. È la Parola del Vangelo il sano e sostanzioso nutrimento del nostro cuore. Chi nutre il cuore con il Vangelo, lo rende stabile per sempre. Possono esserci anche le tempeste spirituali più brutte e violente, ma il cuore resiste. È fondato sulla Parola di Gesù. Se invece è fondato sulla sabbia delle parole umane, delle filosofie umane, dei pensieri umani, allora al primo leggero soffio di vento, il cuore crolla, diviene una canna sbattuta dal vento, si abbandona ad ogni teoria, segue ogni moda. Molti sono i cuori che ogni giorno crollano sotto le tempeste della tentazione, perché non saldamente radicati in Cristo e nel suo Vangelo. È la Parola della Buona Novella la roccia di vera stabilità della nostra vita spirituale. Chi si edifica e si innalza sopra di essa rimarrà stabile in eterno. Non ci saranno tentazioni per lui. La sua casa sarà sempre salda.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, costruiteci sulla Parola.