CLARA

LEI – Dalla terrazza Clara guardava il cielo pieno di stelle. Quel buio infinito punteggiato di piccole luci occhieggianti alla luna riflessa nel mare. Nessuno avrebbe potuto disporle meglio per ottenere un tale effetto di sproporzione tra loro e gli esseri umani, spesso così spenti.

LUI – Muoversi al buio era una cosa che gli veniva bene. L’oscurità gli permetteva di concentrarsi sui due sensi che prediligeva. Si fermò un attimo ad ascoltare la notte, inspirò lentamente e sentì un odore nuovo insinuarsi nelle sue narici insieme all’aria fresca della notte.

LEI – Un lieve soffio di vento la fece rabbrividire e Clara si strinse lo scialle al petto. Era affezionata a quello scialle bianco con i fiori dipinti dalla sua amica Anna, che glielo aveva regalato per i suoi 40 anni. Dieci anni prima.

LUI – Fu allora che la vide in controluce sulla terrazza. Oltre la porta finestra, là il suo profilo si stagliava netto contro la luminosità diffusa della luna, riflessa sul mare increspato. Stava immobile appoggiata alla balaustra, avvolta in un in qualcosa di chiaro. Senza pensare, iniziò a muoversi. I suoi piedi, lenti e silenziosi, esploravano il pavimento ad ogni passo.

LEI – Assorta nei suoi pensieri, Clara non si accorse dei passi che si avvicinavano e sobbalzò sorpresa quando due braccia forti la strinsero da dietro. Sentì il calore del suo corpo mischiarsi a quello dello sconosciuto e fremette al tocco lieve ma deciso delle sue mani che le accarezzavano le spalle, salivano fino alla nuca e l’afferravano per i capelli immobilizzandola contro di sé.

LUI – Le fu addosso. Sentì i glutei di lei premere sui suoi fianchi, la strinse a sè con forza, cercando il contatto con il suo corpo. Le sue mani si infilarono sotto il vestito di lei, cercando, toccando ogni centimetro di pelle. Sentì salire in sé la passione, mentre

LEI – La vista e la mente le si annebbiarono mentre le mani dell’uomo sollevavano l’abito di seta blu per carezzarle le gambe, indugiavano abilmente sui suoi fianchi in attesa che lei si calmasse e riprendesse a respirare più regolarmente per poi riprendere ad esplorarla con decisione fino a farle perdere ogni controllo.
Clara amava essere sorpresa in quel modo e Angelo lo sapeva. Conosceva i suoi desideri e ne indovinava i pensieri più nascosti, quelli che lei non avrebbe mai osato confessare apertamente e che lui condivideva nel profondo. Una sintonia fisica e mentale che stupiva sempre entrambi dopo tanti anni e che faceva invidia a chi la percepiva.

LUI – Angelo non avrebbe mai ammesso anni prima che quella donna si era insinuata nel suo cuore allo stesso modo in cui possedeva il suo corpo e ne conosceva i punti di forza e le debolezze. In fondo anche lui, come lei, aveva paura di soffrire. Eppure, quel misto di sensualità spontanea e ingenua naturalezza lo avevano affascinato e gli avevano fatto abbassare le difese, come lei, creando una magica sintonia che non era venuta meno negli anni, anzi, quella chimica era andata misteriosamente crescendo.

LEI – Ad occhi chiusi Clara si abbandonava ansimante tra le braccia di lui, mentre le stelle illuminavano silenziose e discrete la notte accompagnate dallo sciabordio delle onde…

Il valore universale del cielo stellato

CLARAultima modifica: 2021-01-03T17:18:45+01:00da panteradicuori