Itri

Itri, sulla via Appia in provincia di Latina, è il paese di Michele Pezza, detto Frà Diavolo. Ero andato per lavoro a Gaeta e alla fine della giornata aspettavo l’autobus per tornare alla stazione di Formia. Prima dell’autobus per Formia è passato quello per Itri, che dopo tutto ha anche lui una stazione della stessa linea ferroviaria. Così sono andato a Itri, ho fatto una passeggiata per il paese, e ho scattato questa fotografia, nel tardo pomeriggio. Poi la sera ho preso il treno per Roma. Ho usato la mia Olympus e-pm1 con l’obiettivo 14-42 mm del kit. Il pregio del sistema fotografico micro 4/3 è che è così piccolo che posso averlo con me nella stessa borsa nella quale porto il computer che uso al lavoro.

Sera d’inverno a Gaeta

Gaeta è una cittadina straordinariamente fotogenica, nella quale ho la fortuna di andare con una certa frequenza per motivi di lavoro. Quando vado porto sempre con me una mcchina fotografica (questa volta una Olympus OMD-em10ii con l’obiettivo 14-42 mm EZ del suo kit). Sto ancora studiando la risoluzione ottimale per questo sito, e le immagini pubblicate non hanno la nitidezza degli originali.

Temporale d’autunno a Gaeta

Gaeta è una città straordinaria. L’occupazione del sito è molto antica e il mausoleo di Lucio Munazio Planco sul monte d’Orlando è datato al I secolo. Le piu’ antiche costruzioni nel nucleo storico risalgono al X secolo. La situazione della città stretta tra il mare e il promontorio del monte d’Orlando è pittoresca e a volte regala splendidi scorci.

La fotografia di questo post è stata scattata nell’autunno del 2019 con una Olympus OMD em10ii e l’obiettivo 14-42 mm. Una vecchia regola dice che la migliore macchina fotografica è quella che hai con te nel momento in cui ti serve. E’ una regola verissima (la macchina che hai lasciato nell’armadio non serve) ed ha una conseguenza: la migliore macchina fotografica è quella che puoi facilmente portare con te: è leggera, piccola, piacevole da usare. Di certo ci sono sul mercato macchine fotografiche tecnicamente molto superiori alla mia Olympus, con sensori più grandi. Io stesso possiedo una Pentax  che ha un sensore APS-C, più grande di quello dell’Olympus che è un micro 4/3. Ma la Pentax è molto più ingombrante dell’Olympus, ha obiettivi più pesanti e io la porto di rado con me.

Porto di Gaeta

Due pescatori sbrogliano le reti per riporle nelle ceste. Immagine scattata con l’Olympus pen mini e lo zoom 14-42 mm. Il controluce da risalto alla lucentezza della rete di nylon, ma crea un problema nell’esposizione dei volti che risultano piuttosto scuri, nonostante l’elaborazione in GIMP.

Il ritorno dei pescherecci

Alla fine della giornata lavorativa i pescherecci rientrano al porto e durante il percorso ripuliscono le reti gettando in mare gli scarti del pescato. Quando la giornata e’ stata buona e il pescato abbondante sono seguiti da nuvole di gabbiani che banchettano con gli scarti della pesca.

Ho scattato questa fotografia con la Olympus Pen mini e l’obiettivo 40-150 mm alla massima lunghezza focale mentre aspettavo l’autobus sul lungomare Caboto.

Golfo delle Cinque Terre

Il golfo delle Cinque Terre, tra Portovenere e Punta Mesco, ripreso dal Santuario della Madonna del Montenero, sopra Riomaggiore (La Spezia).

Immagine presa con una Pentax KS1 e un obiettivo Pentax 50 mm f:1.8. Rispetto all’Olympus che porto di solito con me nelle escursioni, la Pentax ha un sensore di maggiori dimensioni  (APS-C invece che micro4/3) e un maggior numero di pixel (20 MPx invece di 12). La qualità delle immagini che si ottengono è migliore, ma il sistema è più pesante e per compensare questo di solito lascio a casa i teleobiettivi più lunghi. In questa escursione in particolare (da Riomaggiore a Portovenere) avevo portato soltanto il 15 mm f:4 e il 50 mm, per contenere il peso al di sotto di 1,5 kg. Nella fotografia outdoor il peso dell’attrezzatura è sempre un grosso limite e la fatica di portarla fa passare la voglia di fotografare. Il problema cruciale è quello dei teleobiettivi, che sono le ottiche più pesanti del corredo. Se si può rinunciare ai teleobiettivi più lunghi, il formato APS-C rappresenta certamente il miglior compromesso tra peso e qualità di immagine, mentre se il teleobiettivo è irrinunciabile, il formato micro4/3 è insuperabile.

Porto di Gaeta

Nel porto di Gaeta si raccoglie una piccola flotta di pescherecci di tutte le dimensioni. D’inverno i più grandi vengono tirati a secco per la manutenzione e probabilmente anche perché il costo di esercizio è superiore al guadagno ottenibile. Rimangono in acqua i più piccoli, in maggioranza vecchi gozzi aperti. Le barche vecchie hanno un fascino: hanno linee morbide e snelle, richieste dal fatto che usano motori piccoli. Ho scattato questa immagine con l’Olympus E-PM1 e l’obiettivo 45 mm f:1,8 e l’ho convertita in bianco e nero per rispettare il sapore di antico del soggetto.

Via Baccina, Roma


Roma ha il fascino malinconico che deriva da una straordinaria grandezza passata. Una città il cui futuro inevitabilmente non potrà eguagliare il passato. Questa malinconia è scritta nelle pietre di Roma e non è dei romani che la abitano e ne guardano il passato solo distrattamente. Olympus e-pm1 e obiettivo 45 mm f:1.8.

Rome is a melancholic city whose extraordinary past overcomes any reasonable future expectation. It cannot and does not expect its future to even approach its past greatness. Melancholy is written in Rome’s stones, and is not shared by the romans, who often pay scarce attention to their city and its history. Olympus e-pm1 with 45 mm f:1.8 lens.

 

Corno Grande, cresta Ovest

Il Gran Sasso è certamente la montagna più bella e fotogenica dell’Appenino. Questa immagine ritrae la vetta Occidentale del Corno Grande che con i suoi 2914 m costituisce la massima elevazione del gruppo; dietro il Corno Grande si vedono la Sella dei due Corni e il Corno Piccolo. L’immagine è stata ripresa dalla cresta della Portella e mette in primo piano la cresta Ovest. La salita della cresta è possibile e abbastanza facile, ma standoci sopra non se ne apprezza appieno il fantastico sviluppo. Ho usato la mia Olympus Pen E-Pm1 con lo zoom 14-42 mm venduto insieme al corpo macchina regolato sulla lunghezza focale di circa 25 mm.

Gran Sasso is the most beautiful and photogenic mountain in the Appenini. In this picture I took the west summit of the Corno Grande (Great Horn) that at 2914 m elevation is the tallest summit of the Gran Sasso. Behind the Corno Grande one sees the two Horns pass and the Corno Piccolo (Little Horn). The image was taken from the Portella ridge and gives emphasis to the West ridge of the Corno Grande. The West ridge can be climbed without great difficulty, but while climbing one has not the same perspective as in this picture. I used my Olympus E-Pm1 camera with the kit zoom 14-42 mm set at around 25 mm.

Prima neve in Val Maone

La Val Maone si trova nel cuore del massiccio del Gran Sasso d’Italia, stretta tra il monte Corno a ds. nell’immagine (Est) e il pizzo Intermesoli a sin. (Ovest). Sale da Pietracamela (Te) al passo della Portella (2266 m), dal quale si può scendere ad Assergi (Aq) ed è quindi una via di comunicazione storica tra l’aquilano e il teramano. L’immagine è stata presa l’8 ottobre 2017 dalla cresta della Portella, con un grandangolo abbastanza spinto (11 mm ful formato micro 4/3). Il punto di ripresa è sostanzialmente obbligato perché retrocedendo di pochi passi la cresta della Portella blocca completamente la vista della valle. Scattare questa foto è facilissimo perché il punto di ripresa è a Nord della valle e la luce è buona per tutta la giornata o quasi, a qualunque ora uno arrivi (il passo della Portella è a un’ora di cammino da Campo Imperatore, dove si lascia la macchina); però è necessario un grandangolo corto e di buona qualità perché il centro dell’immagine è vuoto ed è invece necessario un buon dettaglio sui bordi dell’immagine, dove si trovano le vette dell’Intermesoli e del Corno Grande.

Maone Valley is located in the middle of the Gran Sasso mountain, between mount Corno (Horn) on the right in this image (East) and mount Intermesoli on the left (West). The valley climbs from the village of Pietracamela (near Teramo) to the Portella pass (elevation 2266 m), from which one can reach the village of Assergi (close to L’Aquila); it is thus a historical connection between the two cities of Teramo and L’Aquila. The image has been taken on Oct. 8, 2017 from the Portella ridge using a wide angle lens (11 mm on the Olympus e-pm1 micro 4/3 camera). One does not have many choices for shooting the Maoune valley, because the Portella ridge blocks the sight from the south. Taking this picture is easy because the Portella pass is North to the valley, thus the light is good for the greatest part of the day (reaching the pass from Campo Imperatore where one leaves the car requires one hour walking). However one needs a good quality and quite short wide angle lens because there is nothing in the centre of the frame, and detail is required at the borders, where the Intermesoli and the Corno Grande lie.