Viviamo in un mondo governato dal cervello. Godiamo delle invenzioni che questo ha prodotto, ma il cuore ci chiede se possiamo sopravvivere in questo mondo molto cerebrale e se vogliamo vivere sconnessi, ostili e timorosi. Pertanto, sebbene possano essere fatte più critiche al lavoro di Pearsall, in particolare che i dati da lui forniti non sono sufficientemente contrastati, che sono troppo eterei e che non dimostrano che la memoria e l’emozione risiedano nel cuore, Non si può negare che il suo lavoro offra una magnifica combinazione di scienza e testimonianza che permetta di percepire l’intelligenza del cuore stesso. A tal fine, Pearsall propone la pratica della cardio-contemplazione, derivata dalla tecnica della scatola congelata sviluppata dai ricercatori dell’Istituto HeartMath (California), in cui si propone di congelare situazioni o scene di stress per poterle considerare da una prospettiva più calma e centrata sul cuore. Questa tecnica prevede di rimanere fermi, fermi e consentire la risposta di risonanza. È certamente un modo interessante per mettere a tacere il nostro cervello agitato. derivato dalla tecnica del telaio congelato sviluppata dai ricercatori dell’Istituto HeartMath (California), in cui si propone di congelare situazioni o scene di stress in modo che possano essere considerate da una prospettiva più calma e centrata sul cuore. Questa tecnica prevede di rimanere fermi, fermi e consentire la risposta di risonanza. È certamente un modo interessante per mettere a tacere il nostro cervello agitato. derivato dalla tecnica del telaio congelato sviluppata dai ricercatori dell’Istituto HeartMath (California), in cui si propone di congelare situazioni o scene di stress in modo che possano essere considerate da una prospettiva più calma e centrata sul cuore. Questa tecnica prevede di rimanere fermi, fermi e consentire la risposta di risonanza. È certamente un modo interessante per mettere a tacere il nostro cervello agitato.