Dopo che, secondo il mio modo di essere, ho commesso oggi un altro imbarazzo di comunicazione, con una persona dell’altro sesso, mi sono reso conto che, nonostante fossero state scritte righe e pagine e… volumi sulla comunicazione tra donne e uomini, nessuno ha Finora ho modificato un dizionario femminile-maschio e maschio-femmina .

Non credo che l’utilità di un simile dizionario debba essere diligentemente sostenuta, dato che il linguaggio più usato e frainteso, universalmente, è quello usato come sine qua non tra i due (unico nell’esistenza terrestre), Lui e Lei .
Lo so, sosterrete l’impossibilità della mia esistenza, invocando ragioni che sostengono l’individualità, l’unicità a scapito di una generalizzazione costantemente fastidiosa, come:Voi uomini. .. voi donne . Pur essendo d’accordo, continuo a sostenere che ogni lingua (lingua) ha le sue regole, regole che generalizzano in una certa misura, convenzionalmente accettate, la semantica dei “termini”, nel realizzare la comunicazione più efficace, tanto che la generalizzazione di cui parlavo circa è raggiunto, comunque, più o meno.

…la storia potrebbe essere lunga, forse anche infinita, ma…

… sono ancora confuso … senza sapere se la mia goffaggine è dovuta all’inesistenza di un tale dizionario (che, lo ammetto, a volte mi servirebbe, come l’aria) o ad un’inibizione dovuta al fatto di essere consapevole dell’assenza sua?