Per essere una mamma green (o quasi)

Sono sempre stata un po’ “green”, fin da ragazza credo, in realtà mi definivo semplicemente “antiquata” o “come mia nonna”, perchè ho sempre amato le tradizioni e lo stile di vita di una volta, semplice, a contatto con la natura, apprezzando i racconti della madre di mio padre, i suoi insegnamenti, i suoi regali.

Nel tempo, un po’ per le conoscenze acquisite, per le nuove persone incontrate sulla mia strada (anche virtualmente) ed altre esperienze di vita che mi hanno dato tanto, diciamo che sono “peggiorata” e diventata ancora più pignola in questo senso, soprattutto in alcuni campi.

In sostanza vorrei riassumere cosa si può fare per essere “abbastanza green” (dico abbastanza perchè la perfezione non esiste, non può esistere!), per far del bene alla propria persona, alla famiglia, all’ambiente; naturalmente il troppo stroppia, diventa difficile star dietro proprio a tutto, a volte impossibile per motivi di lavoro, di organizzazione famigliare, di luogo in cui si abita, ma si può fare comunque tanto e tutti insieme ancora di più.

  • Intanto si possono abbattere gli sprechi: vestiti riciclati dei fratelli o degli amici per i bambini, idem lettini, passeggini, molti libri e giochi;
  • ancora meglio se acquistate una fascia rigida, che solitamente va da zero a 18 kg, si lava con il bucato di tutti i giorni, non ingombra, non deve essere smaltita, costa come un passeggino ad ombrello (e molto meno di un trio dei più scarsi) ma serve davvero a soddisfare le esigenze di mamma e bambino ed è in fibre naturali;
  • allattare i bimbi e a lungo: il latte della mamma va sempre bene, protegge molto di più dalle malattie, non servono ciucci, biberon, scaldabiberon, latte artificiale (che influisce ovviamente sull’ecosostenibilità);
  • fare autosvezzamento: il bambino mangiando il nostro cibo ci aiuta ad essere più attenti nell’avere un’alimentazione sana per tutta la famiglia e senza acquistare omogenizzati ed altri prodotti confezionati si aiuta nuovamente il pianeta;
  • acquistare prodotti biologici, ma soprattutto a km zero, dal contadino vicino a casa, ai GAS  o anche al supermercato, ma prediligendo prodotti locali o perlomeno italiani!
  • bere l’acqua del rubinetto e cercare di ponderarne il consumo, come già evidenziato nel mio articolo.
  • preparare dolci fatti in casa, per la merenda, la colazione… così non avranno coloranti e conservanti e molto altro (a casa mia ad esempio vanno a ruba i muffin, che ho anche fatto in versione vegana);
  • usare i pannolini lavabili, se possibile anche di notte (ma a volte dipende proprio da bambino a bambino): un pannolino U&G impiega circa 500 anni a decomporsi, quindi è immaginabile quanto inquinamento ambientale si crei per ogni piccolo essere umano;
  • per la casa usare aceto, bicarbonato, acido citrico e altri detergenti il più possibile ecologici per pulire, lavare i piatti o in lavatrice;
  • organizzarsi per le commissioni in paese in modo da non usare la macchina: a piedi con i piccoli in fascia e i grandi per mano, o bicicletta per tutti, fa bene al pianeta, ma anche alla forma fisica;
  • per il corpo usare burro di karitè e olio di mandorle come idratanti per tutta la famiglia, saponi di Aleppo e Marsiglia e pochi altri di uso quotidiano facendo attenzione all’INCI e sperimentando anche shampoo alternativi come acqua e bicarbonato o acqua e farina di ceci (che è ottima anche per molte altre ricette di bellezza);
  • usare l’henné per tingere i capelli: costa poco, è naturale, ci sono diverse colorazioni e rinforza ed illumina i capelli, a casa in poche ore.
  • scegliere attività per la domenica e l’estate che siano all’aria aperta, in montagna, in campeggio, al fiume, perchè i bambini hanno bisogno di sperimentare, sporcarsi, osservare animali, insetti e fiori e soprattutto stare in compagnia di altri bambini;
  • per i regali ai più piccoli scegliere giochi di legno, educativi, creativi ed evitare quelli rumorosi, luminosi ecc. che implicano l’utilizzo di pile e spesso rendono i bambini troppo eccitati; meglio ancora un libro da leggere insieme per farsi le coccole prima della nanna e iniziare ad appassionare alla lettura.

Ecco qua i miei spunti… e voi cosa fate per essere “abbastanza green”? Attendo i vostri suggerimenti!

Lode ai genitori dei bambini che vanno a scuola

Oggi ero stranamente in anticipo, portando Elettra a scuola, grazie a Diamante che ultimamente si sta svegliando con me alle 6.40 e non fa storie per vestirsi o altro. Ho trovato il tempo (5 minuti eh… ma per me è tutto grasso che cola!) di parcheggiare, scendere dalla macchina, entrare al volo in cartoleria per dei fogli con i buchi a quadretti grandi (perché per “rendere tutto più semplice” alla maestra non vano bene i quadretti piccoli che Elettra aveva già) e di accompagnare Elettra davanti a scuola… e davanti a scuola ho osservato e pensato.

Come si può non lodare quei genitori che tutte le mattine parcheggiano anche sugli alberi pur di scendere per accompagnare i figli davanti al portone, o attraversano la strada con 2 zaini a spalle e 2 bambini di prima elementare per mano, che sennò dovrebbero portare una cartella più grande di loro.

Come si può non lodare chi deve chiedere permessi o trovare soluzioni alternative costose e fuori mano quando ci sono scioperi o i bambini stanno male.

E poi ci sono quelle mamme e quei papà che hanno anche un piccolino da portare all’asilo e come me fanno il giro del mondo per portare prima uno e poi l’altro e devono trafficare con il seggiolino della macchina per farlo salire e scendere, magari con il freddo e sotto la pioggia, con l’ombrello che vola via e lo zaino del più grande che si bagna.

Senza contare chi fa i turni, papà al mattino e mamma al pomeriggio, perché non ha nessuno che recuperi i figli a scuola e quindi non si vedono mai, a malapena si dicono due parole prima di dormire, eppure magari di figli ne hanno fatti anche più di uno.

Poi c’è chi come me fa fare tutti i compiti nel fine settimana, perché la sera con il dopo-scuola si arriva alle 17.30/18.00 o anche più tardi. E i bambini sono stanchi, hanno bisogno di staccare, di giocare, non di rimettersi subito sui libri (al limite solo ripassare), ma in ogni caso anche così se ne vanno intere mattine del weed end o anche tutto il sabato per avere l’intera domenica libera.

Lode a chi ha scelto di stare a casa dal lavoro per seguire i bambini perché non ha aiuti e poi fa sacrifici di ogni genere per la loro felicità e magari non può permettersi di mangiare la pizza al ristorante neanche una volta al mese.

Lode a quei genitori che, nonostante lavorino, riescono a trovare il tempo di star dietro al dopo-scuola: contabilità, organizzazione delle feste di Halloween o di Carnevale, pagamenti, merende fatte in casa, pulizie.

Come si può non lodare quelle mamme che la sera tornano dal turno delle 22 e, come faceva la mia, mettono ancora sul fuoco l’arrosto per domani (che poi qualche volta si è bruciato e ha affumicato la casa perché mia madre si addormentava stremata sul divano), per dare il pranzo al figlio che va alle scuole medie, o al marito che torna dal lavoro e poi stirano o controllano lo zaino dei piccoli, ci infilano la merenda, l’asciugamano pulito, preparano il cambio di vestiti per  l’indomani per tutti e poi finalmente, chissà a che ora, vanno a letto.

Sono vite dure, vite sempre di corsa, sempre con qualcosa in mente da fare o che mannaggia abbiamo dimenticato di fare, sono notti con tanti risvegli, serate col mal di testa, giornate lunghe e piene e senza sosta… ma ne vale certamente la pena, per loro, per i loro sorrisi, per le loro aspettative, per la loro voglia di fare, per la loro vivacità e voracità a tavola, per i nostri piccoli grandi bambini.

Buona vita cari genitori, siate orgogliosi di voi.

noi che siamo diverse…

… alla società diamo fastidio.

Ne parlavamo io e la mia ostetrica, che qualche giorno fa è passata a trovarmi, facendomi una grande e piacevole sorpresa.
E abbiamo proprio convenuto insieme che noi donne e madri che partoriamo in casa, allattiamo, portiamo in fascia e magari scegliamo la medicina alternativa e siamo anche un po’ scettiche sui vaccini siamo davvero una spina nel fianco per la società.

Credo che tutto si riconduca sempre al business e molto subdolamente a quanto il nostro pensiero potrebbe rivoluzionare il mondo e far crollare quello che si era creduto fino al giorno prima: di conseguenza crollerebbe anche tutto il castello di carte che sta su solo grazie a chi si lascia abbindolare dalle credenze popolari sui vizi e l’educazione infantile, che ormai scorrono nelle nostre vene come linfa vitale e da acquisti superflui che invece sembrano strettamente indispensabili.

Dove andrebbero a finire tutte le industrie produttrici di latte artificiale, se tutte le madri del mondo allattassero almeno un anno, che cosa farebbero i ginecologi senza più donne che si recano da loro inutilmente per nove mesi ad ogni gravidanza, cosa farebbero i produttori di passeggini stile “Cartier” se usassimo tutte una fascia, anche per 2/3 figli… e le aziende farmaceutiche? Perché chi si cura senza esagerare, senza fretta, lasciando al corpo il tempo di provare a reagire da solo, anche senza arrivare all’omeopatia che per alcuni è “acqua fresca” (ma guarda caso funziona), difficilmente un corpo diventa dipendente a vita dai farmaci, soprattutto se di base ci sono una corretta alimentazione e un allattamento prolungato.

Ebbene sì, diamo fastidio.

Non compriamo ammennicoli di ogni sorta per i nostri bambini, ma più spesso tanti libri e giochi in legno, li teniamo nel lettone se hanno paura e si svegliano molto, eppure non ne inficia nemmeno la nostra intimità, visto che di figli ne facciamo anche tre (o anche di più!), siamo strani noi con questa nostra fissazione de “meno oggetti e più affetti” e quindi la società ci emargina perché non facciamo crescere il PIL, non facciamo girare l’economia, ci etichetta come “madri talebane”, come pazze che vogliono andare indietro invece di guardare al futuro.

Eppure io credo che sia questo il futuro: i nostri figli sono il futuro del pianeta, un bambino ascoltato saprà ascoltare, un bambino felice sarà un adulto felice, un bambino amato amerà le persone e non gli oggetti, amerà animali e piante intorno a sé e quindi tutto il pianeta.

Paura di non vaccinare i bambini? Siamo noi il virus più micidiale, siamo noi uomini, con tutta questa corsa a produrre e a vendere sempre di più, che esauriremo le risorse e faremo morire il mondo e poi noi stessi, esattamente con un virus.

Dobbiamo fermarci, tornare indietro veramente, ricercare i veri valori, non il petrolio, ricercare la felicità nelle piccole cose, non nel passeggino più grande e più attrezzato.

Noi madri e donne che magari non compriamo neanche il bagno schiuma ma solo sapone di Aleppo e laviamo il pavimento con l’aceto, non siamo all’antica, anzi, stiamo solo guardando al futuro con occhi diversi, per la Madre Terra appunto e per i nostri figli.

Per i nostri figli non siamo fastidiose ed è questo quello che conta.
Sono fiera di essere fastidiosa.

Mi sono reinventata…

Ce l’ho fatta… è successo… o forse doveva accadere… o forse l’ho fatto accadere.

Sta di fatto che dopo più di 22 anni in un’azienda che per certi aspetti mi ha dato tanto, ma che dall’altra parte mi ha delusa e amareggiata, si è chiusa una porta e ho cercato di aprire il famoso portone…

Così ho maturato l’idea, il progetto, che mi stava a cuore da molto tempo: le fasce porta bebè.

Ho conosciuto il babywearing nove anni fa, quando alla nascita della mia seconda bimba, Elettra, mia cugina mi regalò una fascia lunga che mi cambiò letteralmente la vita: la bambina era così esigente che non potevo mai posarla e con la fascia invece riuscivo a gestirla e nel contempo a dedicarmi alla sorella grande, alla casa, alle commissioni in generale. Per me è stata davvero la salvezza, una manna dal cielo, tanto che mi sono informata sui benefici e i vantaggi del portare per mamma e bambino e non ho mai più usato un passeggino, nemmeno con la nascita della terza.

All’inizio è stata dura, nessuno dei miei familiari e amici è afferrato in questo campo, quindi ho dovuto tirarmi su le maniche da sola: cercavo una teleria nelle vicinanze (Biella è famosa per il tessile), ma nessuna poteva fornirmi il tessuto che cercavo per confezionare le fasce ad hoc, a trama diagonale in cotone 100% e tantomeno con qualche colore o disegno particolare.

Allora ho contattato una ragazza che compra tessuti del genere già da qualche anno e finalmente ho trovato il rivenditore che faceva per me.

E’ stata dura per me capire come funzionano i filati… come si predispongono i colori, che disegno scegliere, che investimento fare: già, perché non si tratta di acquistare qualche metro di stoffa, ma molte metrature! Quindi dovevo avere le idee ben chiare di cosa farne, di quale colore e disegno potessero piacere e di come inventare qualcosa di davvero nuovo ed originale per differenziarmi da altre produttrici artigianali.

Ed ecco che ho pensato di acquistare anche del tessuto tinta unita e di fare un ricamo centrale, con un punto semplice che non influisse sulla trama diagonale, che è la caratteristica che permette alle fasce rigide  di sembrare quasi elastiche, per avvolgere e sostenere bene dalla nascita.

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Nell’attesa di ricevere le metrature di stoffa, piena di curiosità per come sarebbero state dal vivo e non solo su disegno, ho lavorato sul web per creare il sito: non sono proprio una profana nell’utilizzo della tecnologia, ma a questo punto mi sono sentita davvero incompetente! E’ stato un lavoro abbastanza lungo e complesso capire come costruire i collegamenti, il negozio virtuale, i pagamenti… man mano che procedevo pareva mancare sempre un pezzo, mi veniva un’altra idea, aggiungevo, toglievo… volevo che fosse chiaro, semplice, ma anche ricco di spunti e aiuti alle mamme che vogliono comprare una fascia, ma che non sanno nemmeno perché la fascia sia così utile.

Alla fine ce l’ho fatta, o quasi… perché mi viene sempre in mente di aggiungere qualcosa!

E poi c’era da creare un logo, ordinare le etichette, le scatole per le confezioni, capire cosa sarebbe stato interessante e simpatico inserire nel pacco… mi sognavo le fasce anche di notte!

Quando è arrivato il materiale, ho preso subito ripetizioni di ricamo e di cucito dalla mia cara mamma (chi aveva mai usato una macchina da cucire??? Io no!) e mi sono buttata…

Mio marito mi ha creato un piccolo laboratorio, ormai pieno di stoffe, di fili, la macchina da cucire, il manichino… adesso c’è proprio tutto.

Ho già venduto qualche fascia tramite conoscenze e la cosa che più mi ha resa felice non è stato vendere come accade spesso in un qualsiasi negozio, dove prendi l’articolo e poi paghi alla cassa, ma dare consigli, aiutare a scegliere la misura, sentirmi ringraziare per la mia disponibilità e poi vedere le foto dei bimbi felici o beatamente addormentati nella loro fascia, cuore a cuore con la mamma, sapendo di aver regalato felicità, praticità e soprattutto amore.

Reinventarsi si può, voglio essere positiva e fiduciosa in questi nuovi percorsi, voglio credere in me stessa e in una società migliore… soprattutto perché i bimbi portati e cresciuti ad alto contatto saranno certamente adulti migliori.

Perché usare i pannolini lavabili

Con la prima figlia Sophia, come spesso accade, mi sono lasciata molto condizionare da usi e costumi della società moderna e, con mio rammarico, credo di aver sbagliato su molti fronti.

Durante la seconda gravidanza, ho iniziato ad informarmi molto bene sotto diversi aspetti e, quando la mia pro-zia mi chiese cosa desideravo come regalo per la nascita della bambina, ho chiesto i pannolini lavabili.

Dunque vediamo perché:

I pannolini lavabili sono definiti pannolini ecologici. Infatti i pannolini usa e getta fin dalle fasi iniziali della loro produzione (consumo di cellulosa, consumo di acqua ed energia e utilizzo di sbiancanti chimici e materie plastiche per la produzione) sprecano risorse e inquinano l’ambiente. Per produrre pannolini usa e getta per un solo bambino si richiede una quantita’ di cellulosa pari a circa 10 grandi alberi. Riempiti di feci e urine, essi costituiscono il 20% circa dei rifiuti nelle discariche. Ogni bambino produce all’incirca una tonnellata di questi rifiuti difficili da trattare e non biodegradabili. Il loro tempo di decomposizione, variabile da 200 a 500 anni, aumenta in condizioni di carenza di acqua e ossigeno, condizioni che alcuni genitori riproducono volontariamente, richiudendo ogni singolo pannolino in un sacchetto di plastica. La loro degradazione rilascia nell’ambiente sostanze chimiche nocive, tra cui sodium polyacrilate, tributyl-stagno (TBT), diossina, xylene, ethylbenzene, styrene, isopropylene.

Utilizzare pannolini lavabili è invece una scelta rispettosa dell’ambiente nel quale i nostri figli dovranno vivere. I consumi idrici ed energetici dovuti al lavaggio dei pannolini lavabili in lavatrice non sono significativamente superiori a quelli del ciclo vitale-produttivo dei pannolini usa e getta. Lavare i pannolini con lavatrici ad alte prestazioni energetiche, a carico pieno e a temperature medio-basse, ed asciugare all’aria anziché in asciugatrici meccaniche, consente di spostare anche il bilancio idrico ed energetico a favore dei pannolini lavabili. Lavare pannolini in modo ecologico fa risparmiare risorse non rinnovabili e riduce l’emissione di anidride carbonica in atmosfera!

Salute del bambino
I benefici dell’uso di pannolini lavabili anziché pannolini usa e getta sulla salute del bambino sono molteplici e relativi a: (1) migliore traspirazione delle zone genitali, (2) evitata esposizione a sostanze chimiche potenzialmente tossiche, (3) mantenimento della posizione ottimale per il corretto sviluppo dell’articolazione delle anche, (4) migliore percezione delle funzioni fisiologiche.

(1) Traspirazione – Secondo una ricerca tedesca i pannolini usa e getta, essendo rivestiti da un film plastificato, impediscono la normale traspirazione della pelle. I ricercatori hanno infatti stimato un aumento di temperatura di 1°C su bambini che utilizzavano pannolini usa e getta, rispetto a bambini che indossavano pannolini di cotone. Questo risultato ha destato preoccupazione, in quanto il surriscaldamento dell’area genitale pare essere correlato a infertilità maschile.

(2) Composti tossici nei pannolini usa e getta – I pannolini usa e getta sono sostituiti da composti sintetici con effetti tossici. Emissioni nocive per il tratto respiratorio sono state dimostrate in uno studio su topi di laboratorio. Nell’esperimento, gli animali, esposti a varie marche di pannolini usa e getta mostravano sintomi riconducibili all’asma, e irritazioni di occhi, naso e gola, mentre l’esposizione a pannolini di tessuto non produceva alcun effetto.

Il sodium polyacrilate, componente dei gel superassorbenti, può assorbire fino a 100 volte il suo peso in liquidi. A causa del suo forte effetto disidratante, è collegato all’insorgenza degli eritemi da pannolino.

L’uso di pannolini lavabili evita che le delicate parti genitali dei bimbi vadano a contatto con sostanze chimiche utilizzate per la produzione di pannolini usa e getta, con potenziali effetti nocivi per la salute.

(3) Mantenimento di posizione ottimale per le anche – L’ingombro di un pannolino lavabile, variabile da modello a modello, è mediamente superiore a quello di un pannolino usa e getta. Questo da alcuni genitori viene visto come un potenziale problema, ma non è affatto così! I pannolini lavabili non procurano alcun impedimento ai movimenti nei bambini più grandicelli, e nei neonati sono addirittura più indicati degli usa e getta, poiché mantengono meglio divaricate le gambine, aiutando il corretto sviluppo delle anche. La lussazione congenita dell’anca, che colpisce soprattutto le bambine di razza bianca caucasica, viene infatti affrontata già nelle prime settimane di vita utilizzando un doppio pannolino o una mutandina speciale o, nei casi più gravi, un apposito divaricatore. Usare pannolini lavabili già dalle prime settimane di vita favorisce quindi il normale sviluppo di questa articolazione.

(4) Percezione delle funzioni fisiologiche – La sensazione di “sederino asciutto”, tanto promossa dai produttori di pannolini usa e getta, è di fatto innaturale. Il bambino che indossa pannolini lavabili viene invece messo in condizione di associare la sensazione di bagnato al fare pipì, favorendo l’insorgere del controllo delle funzioni fisiologiche e l’abbandono anticipato del pannolino.

 Assorbimento pipì: l’assorbimento nei pannolini lavabili varia a seconda del modello, del tessuto e del livello di mantenimento del pannolino stesso. Può essere quindi inferiore, paragonabile, o anche superiore all’assorbenza di un pannolino usa e getta. Va però ricordato che l’assorbenza di tutti i pannolini lavabili può essere regolata e aumentata, con l’aggiunta di appositi inserti assorbenti, fino a trovare l’assetto idoneo per il proprio figlio e per i diversi momenti della giornata. Cosa non possibile con i pannolini usa e getta, la cui assorbenza è costante e non controllabile.

Risparmio per le famiglie: un pannolino lavabile acquistato nuovo costa mediamente 13 €, a partire dai 2 € circa dei più economici prefolds, fino ai modelli più costosi di pocket o all-in-one che arrivano a 25 € circa.

Considerando che (i) per un utilizzo esclusivo di pannolini lavabili occorre un kit di almeno 15-20 pezzi, e (ii) ad eccezione dei pannolini a taglia unica che accompagnano il bimbo dalla nascita al vasino, occorrono almeno 2 o 3 kit completi di pannolini per ogni taglia, la spesa-pannolini per i lavabili è dell’ordine delle centinaia di euro. Il genitore che compra pannolini usa e getta invece spende complessivamente di più, in quanto un bimbo in media consuma settimanalmente un pacco da 10€, il che significa almeno 500 € annuali. Pertanto, la famiglia che utilizza pannolini lavabili risparmia almeno la metà rispetto alla famiglia che acquista pannolini usa e getta per 2-3 anni. Pannolini ecologici usati acquistati di seconda mano e pannolini ecologici auto-prodotti, ovviamente, consentono un ulteriore risparmio rispetto a pannolini acquistati nuovi. Nel caso di utilizzo degli stessi pannolini per altri figli, inoltre, il risparmio conseguito usando pannolini lavabili aumenta proporzionalmente al numero di figli!

Per concludere posso dirvi di aver fatto acquistare alla pro-zia un pacco da 15 pezzi di Popolini http://www.popolini.it/ taglia unica regolabile, con mutandina esterna impermeabile di 3 diverse misure e aver utilizzato a supporto i miei vecchi ciripà. Poi nel tempo ho comprato altri pannolini usati, trovandoli su Kijiji e altri nuovi in offerta da una casa inglese che produce prefolds, spendendo davvero poco.

Proponendo il vasino alle mie bimbe fin dalle prime capacità di star sedute bene e utilizzando i pannolini lavabili (che appunto lasciano al bambino la fastidiosa sensazione di bagnato), la mia seconda bimba Elettra ha tolto il pannolino a 19 mesi (e intorno ai 24 anche di notte) e la terza, Diamante Adele, a 17 e mezzo (e di lì a pochissimo anche di notte).

Un enorme vantaggio per mamma e bambino, aggiunto al risparmio per la famiglia ed agli accorgimenti per il mondo che lasciamo ai nostri figli.

C’è solo da sbizzarrirsi nel trovare il pannolino più simpatico e comodo e tramite le pannolinoteche presenti in tanti paesi è possibile prenderli in prestito per mesi oppure provare i vari modelli per acquistare poi in proprio il più congeniale alle esigenze di mamma e bebè.

 

AAA cercasi stile di vita

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Carissime lettrici,

benvenute nella casa di Elfa Delphia: il nome nasce dalla mia grande passione per le creature fantastiche, in questo caso gli elfi, che forse erano miei antenati per via delle orecchie che porto e dalla combinazione dei nomi delle mie 3 figlie: Diamante, ELettra (nella foto), soPHIA, che sono le gioie della mia vita, anche se non senza difficoltà.

L’idea di creare una “casa sul web” inoltre è dovuta al fatto che amo molto gestire le attività domestiche, nonostante il lavoro che mi impegna per 6 ore al giorno, gli spostamenti e le mie passioni (che scoprirete man mano), desidero uno stile di vita in cui dare ordine ed organizzazione alle cose ed agli impegni, in cui preoccuparmi di non sprecare, di non sperperare denaro, in cui cucinare sano ed ottimizzare i tempi, rispettando però anche la natura e dando priorità alle persone.

Se siete approdate qui, state cercando di fare lo stesso e come me siete sempre alla ricerca di miglioramenti per voi stesse e per la vita dei vostri cari, volete uno stile di vita semplice, ma che dia tanti frutti.

Insieme scopriremo come fare il pane, quali prodotti è meglio acquistare, se l’orto si può fare sul balcone e se i bambini tenuti nel lettone diventano “viziati”.

Qui cercherò di dare un po’ della mia esperienza di mamma, moglie, casalinga e quant’altro mi verrà in mente in cambio della vostra, per diventare ogni giorno persone migliori in un mondo migliore… d’altronde è con tanti piccoli pezzi che si fa un grande puzzle.

Siete come me? Si parte… benvenuti nel mio blog!

Elfa Delphia