The mule, la storia di un arzillo vecchietto corriere della droga

The mule, la storia di un arzillo vecchietto corriere della droga

Clint Eastwood è il Cinema americano. Icona del genere western, dallo sguardo perforante, le rughe sagge, il fisico asciutto e atletico. Caratteristiche che non ha perso durante la sua lunga carriera, neanche ora che ha 88 anni. Con il suo ultimo lavoro, nelle sale italiane dal 7 febbraio, ha diretto e interpretato l’ennesimo film ispirato ad una storia vera e lo ha fatto in modo egregio. Con una sceneggiatura solida e una regia impeccabile.

L’ultima pellicola – speriamo solo in ordine di tempo, perché del suo cinema abbiamo ancora bisogno – che ha regalato ai posteri è The Mule (tradotto alla lettera Il corriere). Anche in questa pellicola, che racconta come detto una storia vera, emergono alcune delle cartteristiche di Clint Eastwood e della sua lunga vita vissuta: reduce della guerra in Corea, carattere dal sangue freddo anche nei momenti più difficili nei quali tutti perderemmo la calma, puntuale e rigoroso nel proprio lavoro.

Il cinema di Clint Eastwood riesci sempre a riconoscerlo, malgrado racconti ogni volta storie diverse le une dalle altre. Cambia l’alimento, ma il condimento è sempre quello. Lo fruisci con fiducia come si fa in un ristorante in cui ci vai da sempre. Sai che il cuoco non ti deluderà. Malgrado il fatto che i tempi cambino. E che oggi il grande schermo risente della diffusione di nuove realtà, come ad esempio Netflix.

Ecco trama e recensione del nuovo imperdibile film di Clint Eastwood.

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The mule, la storia di un arzillo vecchietto corriere della drogaultima modifica: 2019-02-12T20:55:15+01:00da LucaScialo
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