Quest’anno compirà 80 anni ed è stato uno dei miei film preferiti dell’infanzia. Parlo de Il Mago di Oz, uscito nel 1939 e diretto da Victor Fleming, nonché ispirato a Il meraviglioso mago di Oz, il primo dei quattordici libri di Oz dello scrittore statunitense L. Frank Baum. Uscito nel 1900. Fleming è anche il regista di Via col vento, uscito proprio lo stesso anno e tra i due film, malgrado la trama così diversa (uno è sostanzialmente una favola, l’altro una storia d’amore tormentata nell’America della guerra di secessione), vengono riscontrate tante similitudini. Tra cui l’uso del Technicolor e il gigantismo e la complessità della produzione, affidata al colosso Metro Goldwyn Mayer (quella del leone che ruggisce, per intenderci).
Protagonista de Il mago di Oz è Dorothy Gale, interpretata da Judy Garland, una delle attrici di maggior successo dell’epoca. Madre di Liza Minelli. Gli altri 3 protagonisti sono interpretati da Ray Bolger (Lo spaventapasseri), Jack Haley: (L’uomo di latta) e Bert Lahr: (Il leone). Il sedicente mago di Oz è interpretato invece da Frank Morgan. La nota canzone Over the Rainbow è stata successivamente reinterpretata da molti artisti e usata in diversi ambiti.
Il Mago di Oz però nasconderebbe anche una scena drammatica.. che ha dato vita a più interpretazioni e leggende metropolitane. Da sommare ad altre curiosità alquanto inquietanti che poco hanno a che fare col carattere fiabesco della trama. Vediamo di cosa si tratta.