Con l’arrivo della “bella stagione“, torna il solito problema che nessuno voglia fare il lavoro stagionale. Ovvero, quel lavoro che nasce e si esaurisce nel giro di una stagione, poiché chiama a svolgere mansioni tipiche di quel periodo.
Il lavoro stagionale caratterizza soprattutto il settore turistico e agricolo. Nel primo caso, l’estate e l’inverno chiama a raccolta un certo tipo di professioni specializzate.
Il secondo, la raccolta di determinati prodotti che vengono fuori solo in determinati periodi dell’anno.
Ora, torna i dibattito sul fatto che nessuno voglia fare il lavoro stagionale. E il reddito di cittadinanza viene visto come il principale imputato.
Ma è davvero così? Non proprio.