Nicholas Russo, in arte Grey Religion, è un cantante, rapper, beatmaker e produttore emiliano classe ’97.
Fin dall’età di 6 anni intraprende il percorso da musicista, studiando chitarra elettrica e batteria e ad 11 anni forma la sua prima band, iniziando a suonare nei locali e partecipando a diversi talent.
Dopo il liceo, frequenta l’accademia di musica moderna di Modena, approfondendo editing e mixing su software cubase. Crea inoltre un suo studio di registrazione in casa, autoproducendosi e realizzando diversi progetti che spaziano dal pop acustico al rock, dando anche vita ad un suo genere musicale, che lui stesso definisce ‘dark conscious’.
Nel 2019 pubblica il suo primo album, dal titolo ‘Muoio in poesie’ e frequenta la scuola di Mogol in Umbria. Nello stesso anno entra a far parte dell’etichetta indipendente PMS Studio, con la quale pubblica subito i singoli ‘Non scherzo sai’, ‘Vorrei regalarti’ e ‘Terrore’ (con la partecipazione di Sara Carione e Lolita Hankulych).
Nel 2020 escono invece ‘Non lasciarmi mai’ e ‘Prende forma’.
L’artista da sempre ama passare intere notti a registrare e scrivere canzoni, infatti ha diversi album ancora nascosti al pubblico.
Grey Religion confessa “Vedo la musica come un modo per sfogare le mie emozioni, che possono trasmettere odio oppure amore”.
Il suo ultimo singolo, dal titolo ‘Non mi fermo’, sempre per PMS Studio, è stato scritto in un periodo buoi della sua vita, in cui la musica lo ha aiutato a ritrovare forza in se stesso.
La voce, a tratti metallica ed apparentemente fredda e cupa, nasconde invece calore, grinta e grande coinvolgimento emotivo.
Il sound varia dal rap alla trap, al pop, creando una ballad dal beat deciso, capace di alternare esplosioni sonore all’incalzare del testo rap.
Il brano regala cambi ritmici e vocali molto interessanti, passando da incisi più dolci e melodici ad altri molto più duri e veloci.
Nonostante le sensazioni oscure provocate dall’andamento del beat, il brano porta però un messaggio di forza e speranza.
‘È un mondo freddo c’è poca luce ancora
poi sorrido e vedo nella testa un’ombra
ma io non mi fermo ma io non mi fermo
ma io non mi fermo ma io non mi fermo’
Grey commenta così “Questa canzone ricorda a me stesso e agli altri che non mi fermo e che porterò fino alla fine il mio messaggio. Spero che chi mi ascolta possa comprendere i testi e trasformarli in qualcosa di positivo, per vivere una vita migliore, concentrandosi sui propri sogni ed obiettivi senza mollare mai.”.
Il videoclip segue magistralmente le linee guida del testo, accompagnando visivamente la sfera di sensazioni volute dall’artista. Ambienti oscuri e cupi, quasi distaccati dalla realtà, non sfuggono però mai ad una piccola luce, sia essa data da un lampione o dal fuoco vivo di una candela. Anche nel video quindi emerge la dualità presente in testo, voce e sound. Da sottolineare la capacità espressiva e mimica evidente nelle movenze di Grey.
La copertina mostra un’immagine dell’artista con la testa china, che lascia intravedere un’acconciatura decisamente particolare, in una posa di intima e profonda riflessione. Grey è avvolto da un abito che riprende i colori scuri dello scenario circostante, che appare tra il reale e concreto ed il fantastico e indefinito.
Un dualismo tra luce/ombra, positività/negatività, gioia/dolore, odio/amore… sostiene l’intero pezzo ed è anche il leitmotiv artistico del cantante, eternamente combattuto tra bianco e nero, tanto da aver scelto una ‘grigia sacralità’.
Grey Religion è quel ‘bravo ragazzo’ che per sempre proteggerà e difenderà la piccola Demonia (questo il nome della sua fedele mascotte e musa ispiratrice) che vive in lui… e sorprendentemente la convivenza funziona!
Stefania Castino