Euro-Dollaro da record, toccata quota 1,21 dopo Draghi
Il giorno dopo il meeting della BCE, il cross euro-dollaro continua a salire sui mercati valutari. La valuta unica ha toccato quota 1,21 e anche se poi è retrocesso sta viaggiando sui massimi da gennaio 2015. Nel corso di un anno l’euro ha guadagnato circa il 15% nei confronti del greenback e la marcia non sembra fermarsi. A dare la spinta ci ha pensato Draghi (anche se le sue intenzioni sono opposte), che ha parlato al termine del meeting dell’istituto centrale europeo. Il numero uno della EuroTower ha sottolineato i rischi connessi ad una valuta troppo forte, certificando di fatto la sua grande solidità. La conseguenza è stato un ulteriore apprezzamento sul Forex, come abbiamo visto sulle migliori piattaforme trading demo.
I driver della crescita dell’euro-dollaro
Secondo alcuni analisti la spinta verso la moneta unica continuerà ad essere sostenuta. Quello che interessa molti trader però è capire fino a che punto il cambio euro dollaro possa sostenere questa crescita, specie nel lungo periodo. Ci si chiede inoltre se sia possibile a breve una correzione. Va sottolineato che la forza del dollaro viene amplificata dalla coesistente debolezza del biglietto verde. Per tutto il corso della settimana il dollaro non ha fatto altro che deprezzarsi al punto che l’Index (che misura la variazione della divisa USA contro un paniere di altre valute principali) è crollato ai minimi di 33 mesi e continua a viaggiare in ribasso attorno quota 91,16. E’ chiaro quindi che una ripresa del dollaro passa soprattutto per le questioni interne: interventi Fed, geopolitica, debito, riforme.
Se ci si vuole avventurare nelle previsioni (chi non se la sente potrà sfruttare forex bonus senza deposito). occorre prendere in considerazione tutti i prossimi appuntamenti che riguardano Europa e USA. A cominciare dalla attesa riunione di politica monetaria della Fed, passando per le elezioni di fine settembre in Germania. Al momento le vendite sul biglietto verde e il rally della moneta unica non sembrano avere ostacoli. Alcuni analisti ritengono che il cambio possa arrivare anche a quota 1,22 nel breve periodo. Altri invece sono convinti che un rimbalzo della divisa USA sia imminente. Nel breve periodo però, sembra più plausibile un consolidamento sopra l’area 1,20.