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PASQUA

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Pasqua è la principale festività del Cristianesimo e celebra, secondo i Vangeli, la resurrezione di Gesù Cristo, avvenuta nel terzo giorno della sua morte in croce.

Essa racchiude in sé il mistero cristiano. Infatti, con la “passione” Cristo si è immolato per l’uomo, per liberarlo dal peccato originale. Con la “resurrezione” egli ha vinto sul mondo e sulla morte, mostrando all’uomo il proprio destino, ovvero la resurrezione ed il risveglio alla vera vita.

Pasqua ebraica, “Pesach” =”passare oltre, tralasciare”, celebra la liberazione degli Ebrei dall’Egitto, grazie a Mosè, con due riti: l’immolazione dell’agnello ed il pane azzimo.

Essa deriva dal racconto della “decima piaga”, nel quale il Signore, vedendo il sangue dell’agnello sulle porte delle case d’Israele, “passò oltre”, colpendo solo i primogeniti maschi degli Egiziani.

Pertanto, Pesach indica l’inizio di una nuova libertà con Dio, verso la terra promessa.

Originariamente, era una festa pagana, celebrata dagli antichi Sassoni, che festeggiavano il ritorno della primavera con un grande evento, che commemorava la dea della primavera Eastre.

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Eastre by Johannes Gehrts

Nel II sec. d.C., i missionari cristiani conobbero le tribù del nord, con le loro celebrazioni pagane e tentarono di convertirli al Cristianesimo, diffondendo lentamente il messaggio religioso tra le popolazioni. Per fare ciò, permisero loro di continuare a celebrare le feste pagane, ma in maniera cristiana.

Infatti, la festa pagana di Eastre coincideva con la stesso periodo della Resurrezione di Cristo e, per convertirla, cambiarono il nome in Easter.

Antecedentemente al 325 d.C., Pasqua era festeggiata in un giorno diverso della settimana ma in seguito, con il Concilio di Nicea, l’imperatore Costantino fece pubblicare la “Regola di Pasqua”, che stabiliva le celebrazioni la prima domenica seguente la prima luna piena, dopo l’Equinozio di primavera (21 marzo).

La Pasqua ebraica è celebrata 14 giorni dopo l’inizio dell’anno religioso, come specificato nella Bibbia ebraica.

La Pasqua cristiana, in teoria, doveva essere celebrata la prima domenica dopo la Pasqua ebraica, come specificato nei Vangeli. Invece, poiché 14 giorni dopo la luna nuova si ha la luna piena, il Concilio di Nicea  stabilì, che la Pasqua cristiana fosse celebrata la prima domenica dopo la prima luna piena di primavera.

Per i Cristiani,  Pasqua è preceduta da un periodo preparatorio di astinenza e digiuno, della durata  di quaranta giorni, la Quaresima che, nel rito romano, inizia il “mercoledì delle Ceneri”.

Di seguito, l’ultima settimana del tempo di Quaresima è chiamata “Settimana Santa”, in cui si svolgono celebrazioni, oltre al silenzio ed alla contemplazione.

La “Domenica delle Palme”  ricorda l’ingresso di Gesù Cristo a Gerusalemme, in cui fu accolto trionfalmente dalla folla, che agitava in segno di saluto alcune foglie di palma.

Oggi, si distribuiscono ai fedeli anche  rametti di ulivo benedetto (segno della Passione di Cristo).

Ma vediamo cosa succede nel mondo…

In Bulgaria, nei giorni che precedono Pasqua, si fanno grandi pulizie nelle case, si cucinano i “kozunaks” (dolce a base di farina e latte) e si colorano le uova, ricordando sempre che il primo deve essere rosso, affinché porti salute. A mezzanotte del Sabato Santo, ci si scambia auguri e le uova di Pasqua.

In Danimarca, tutto deve essere colorato di giallo, candele, tovaglia, e le case sono decorate con rami fioriti e uova dipinte.

In Romania, il menù solitamente prevede 5 pasti, comprendenti “ciorba” (zuppa acida), insalata, sottaceti, agnello, “drob” (torta di fegato d’agnello e prezzemolo), uova colorate. Inoltre, in famiglia è prevista la “battaglia delle uova”, un campionato che consiste nel colpire due uova sode una contro l’altra: l’uovo col guscio più duro vince ed il perdente deve mangiarsi tutte le uova rotte.

Infine, la mattina di Pasqua ci si lava il viso con l’acqua nella quale sono stati messi ammollo un uovo colorato di rosso (salute) ed una moneta d’argento (purezza).

In Finlandia, si mangia il “Pasha” (dolce a base di ricotta) ed il “Mammi” (budino di segale). La tradizione finlandese narra, che gli spiriti maligni vaghino liberamente il sabato prima di Pasqua, per cui durante la giornata accendono falò e si mascherano da streghe. La domenica, i bambini ricercano le uova di cioccolato, che i membri della famiglia hanno nascosto per casa.

In Francia, ai bambini si racconta che le campane sono silenziose, dal venerdì fino a Pasqua, perché sono volate a Roma. La mattina della festività i bambini escono fuori casa, per guardare le campane che sono nuovamente a casa. Nel frattempo, i genitori nascono le uova di cioccolato, affinchè i piccoli poi le trovino.

In Germania, il simbolo pasquale è il “coniglietto”, con la cui effige si abbelliscono le finestre e tutta la casa. Anche qui, il giorno di Pasqua i bambini cercano le uova di cioccolato nascoste in giardino o in casa. Tradizionalmente, si accendono i “fuochi di Pasqua”, uno spettacolo notturno davvero affascinante. I fuochi devono essere accesi con mezzi naturali, cioè silice o strofinando due pezzi di legno o con una lente d’ingrandimento. In seguito, i lumi delle chiese vengono spenti e riaccesi con la fiamma di questo “fuoco sacro”. Le ceneri sono sparse per i campi, per propiziare un buon raccolto, simboleggiando la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera. Le celebrazioni gastronomiche iniziano il Giovedì santo, con il  Gründonnerstag(mangiare solo cose verdi). Il piatto più tradizionale è la “zuppa alla sette erbe” (crescione, erba cipollina, spinaci, prezzemolo, porro verde, dente di leone). Altro piatto tipico èOsterlamm (torta a forma di agnello, cotta in uno stampo d’argilla). I Tedeschi, per le strade e nei giardini, decorano gli alberi con le uova dipinte, dando vita a delle piante pasquali,Osterstrauch”.

Osterstrauch
Osterstrauch

In Grecia, la notte di Pasqua si suonano le campane. I credenti vanno nelle chiese buie, accendendo la candela che portano con sé e che poi riporteranno a casa. Dopo giorni di digiuno, il menù prevedesoupa mayeritsa(zuppa a base di interiora d’agnello), riso alla greca, uova colorate di rosso, pane pasquale.

In Salvador, uomini travestiti da diavoli,talcigüines”, percorrono le strade della città, frustando tutti i passanti che incontrano sul loro cammino. Questa battaglia simboleggia la lotta di Gesù Cristo contro le tentazioni. Alla fine, i talcigüines capitolano di fronte al Redentore, buttandosi a terra in segno di sottomissione. Questa messa in scena dura ore, sotto il sole cocente di mezzogiorno, ed i loro familiari gettano loro dell’acqua, per evitare insolazioni.

Talcigüines
Talcigüines

Nel Regno Unito, il Giovedì Santo sono donate borse di denaro ai poveri, su di un piatto d’argento, dopo le cerimonie religiose.

Il Venerdì Santo c’è l’usanza antichissima di mangiare dolci, che un tempo simboleggiavano protezione contro il fuoco. In un pub di Londra, “Il Figlio della Vedova”,  si conservano quasi duecento esemplari di questi dolci, secondo la narrazione di una leggenda: <<Una vedova, che attendeva il figlio marinaio disperso in mare, non volle mai disperare e continuò ogni anno a cuocergli gli “hot-cross buns” (brioches a base di cannella ed uvetta, decorate con una croce di glassa di zucchero, per ricordare la passione di Cristo)>>. Anche in Inghilterra si svolgono battaglie con uova e torte. Infine, c’è l’usanza di far rotolare uova dipinte su un prato o lungo la strada, finché i gusci siano rotti.

Nelle Filippine, durante settimana di Pasqua si svolgono processioni per le vie delle città ed una rappresentazione tradizionale chiamata “Sinakulo”. Durante le processioni, alcuni devoti si autoflagellano e si crocifiggono, per condividere il dolore di Cristo. La domenica, i credenti portano foglie di palma in chiesa per essere benedetti, le stesse foglie che useranno poi per decorare le loro case.

In Israele, gli ebrei che vivono entro i confini, celebrano la Pesach in sette giorni. Durante le festività,  gli ebrei ortodossi devono astenersi dal consumare pane lievitato e sostituirlo con il pane azzimo, come quello che consumò il popolo ebraico durante la fuga dall’Egitto. Per  questo, la Pasqua ebraica è detta anche ‘festa degli azzimi’. Inoltre durante la Pasqua, i pasti devono essere preparati e serviti, usando stoviglie riservate strettamente a questa ricorrenza.

In Olanda, i genitori nascondono in giardino le uova per i bambini, che devono cercarle ed  appendono una corona decorata alla porta di casa. Si colorano le uova, che poi vengono appese ad un albero nel giardino. Un piatto tradizionale è il “Paasbrod“ (pane dolce pieno di uvetta).

In Russia, a Sagorsk, città in cui risiede il pope di Mosca e di tutta la Russia, il rito pasquale incomincia a mezzanotte di sabato, con una processione attorno alla cattedrale. La mattina del giorno di Pasqua, la famiglia russa si reca sulla tomba di un parente e lì consuma un picnic. Di sera si banchetta con diversi tipi di carne, pesce e funghi, e non manca il “Pabcha” (piatto a base di quark) e il “Kulitch”  (panettone), accompagnato dalla ricotta dolce.
In Polonia, il giorno di Pasqua i ragazzi portano in chiesa uova dipinte, salame e dolci, deponendoli ai piedi dell’altare, per ricevere la benedizione.

In Ungheria e Repubblica Ceca, i giovani spruzzano le ragazze con acqua di sorgente, in un rito di fertilità.

In Spagna, le palme, portate in chiesa per essere benedette, vengono prima decorate con un rosario di zucchero e dolci. Queste, i “palmons”, sono appese alle porte ed alle finestre, per proteggere la casa da streghe e spiriti maligni.

Palmons
Palmons

In Catalogna, il menù prevede la “Mona” (torta decorata con uova di cioccolato, piume ed un personaggio di cioccolato proveniente dal mondo delle fiabe). Questo dolce, tradizionalmente, è regalato al figlioccio dal proprio padrino.

In Svezia, il giorno delle Palme si benedicono i “gattici” (rami di pioppo bianco, le cui gemme assomigliano alla coda di un gatto) e secondo un’usanza medievale, nei giorni che precedono Pasqua, i bambini si mascherano da streghe, andando in giro per la città. Questi personaggi si chiamano “påskkärringar”, hanno il viso dipinto, una scopa e vanno bussare alle porte dei vicini per riempire il loro sacchetto di cioccolato e caramelle, tipo Halloween. Gli Svedesi decorano le case con rami di salice o betulla e mangiano “smörgåsbord(buffet composto da aringa, patate, salmone, uova, polpette, salsicce).

Per quanto riguarda la tradizione dell’uovo di cioccolato, già migliaia di anni fa, i Persiano, gli Egizi ed i Greci si scambiavano uova, come dono propiziatorio, durante le feste di primavera.

I primi cristiani pitturavano le uova di rosso, per ricordare il sangue di Gesù Cristo, decorandole con croci ed altri simboli.

Dall’uovo nasce la vita e quindi veniva associato con la rinascita del Cristo e, di conseguenza, con la Pasqua.

Secondo alcune credenze pagane, il Cielo e la Terra erano considerati due emisferi e la loro unione avrebbe creato un unico uovo.

Gli Egiziani, invece, consideravano l’uovo come fulcro dei 4 elementi, Terra, Acqua, Aria, Fuoco.

Essendo quindi l’uovo simbolo di vita, in realtà le uova decorate sarebbero potute andare bene anche a Natale. Divenne invece emblema della Pasqua perché, durante la Quaresima, i cristiani erano tenuti al “digiuno ecclesiastico”, durante il quale è vietato mangiare carne.

In passato, ed anche oggi, le Chiese cristiane orientali vietavano anche il consumo delle uova, ma le galline covavano ugualmente, quindi c’era un surplus di uova, che le persone non potevano mangiare. Pertanto, iniziarono a bollirle, per poi dipingerle con colori sacri e simbolici.

Successivamente, si passò dal sacro al profano e, nei secoli successivi, le uova iniziarono ad essere colorate con colori vivaci, non più legati a quelli sacri.

Nel Medioevo, si regalavano uova ai servitori.

Nel corso del XIX sec., si cominciarono a costruire giocattoli a forma di uova, oppure confezioni per piccoli giocattoli, costruite in cartone e coperte di seta, ovali.

La massima espressione fu raggiunta con le famose uova di Fabergé, prodotte da una famiglia di gioiellieri, per gli Zar russi, tra il 1885 e il 1917. Le uova di Fabergé erano costruite in oro od altri metalli preziosi ed erano decorate in maniera molto elaborata. Gli Zar le utilizzavano come regali pasquali per le loro mogli e madri.

a22a8d387f0a5b7e688c6ce9409af587 trifoglio Huevo 18 - 1898 Huevo de los Lirios del Valle

Sempre durante lo stesso secolo, un chimico e cioccolataio olandese di nome Coenraad Johannes van Houten, padre del cioccolato moderno, fece due invenzioni destinate a cambiare per sempre il mondo del cioccolato.

La prima scoperta di van Houten fu che, trattando i semi di cacao con alcuni sali alcalini si riusciva a renderne il sapore più dolce ed a favorirne lo scioglimento nell’acqua. La seconda fu un processo in cui, tramite una pressa, si schiacciava il seme di cacao, facendone uscire il grasso, il cosiddetto burro di cacao. Sbriciolando il seme privato di gran parte del suo grasso, si otteneva una polvere che sarebbe stata la base di tutti i successivi prodotti di cioccolata. Probabilmente in questo periodo, comparvero le prime uova di cioccolato.

In Germania ed in Francia, vennero prodotte le prime uova di cioccolato piene, in maniera artigianale, con la pasta però estremamente fragile, irregolare e friabile.

Verso la fine dell’800 i progressi tecnologici avevano migliorato il prodotto.

I dirigenti della Cadbury, un’azienda dolciaria inglese che esiste tuttora, nel 1875 crearono il primo uovo di cioccolato pasquale vuoto, con all’interno una sorpresa.

Nel 1893, la Cadbury produceva 19 tipi diversi di uova pasquali. Nel 1905, introdusse un’altra innovazione tecnologica, le uova di cioccolato al latte (che era stato inventato una trentina di anni prima in Svizzera).

Il nuovo prodotto fu un grandissimo successo di vendite ed in poco tempo si diffuse in tutto il mondo.