la penna, il viaggio parte quinta

Quel bacio ha cambiato tutto, il sole negli occhi ma evito di girarmi per far penetrare il calore sin dentro il cuore, sento ancora più forte le sue mani su di me.

Vorrei che guidasse lei, voglio guidare, non so neppure io che fare, folgorato sulla via di Damasco quella siepe miracolosa mi permette di nascondere l’emozione che sto vivendo agli occhi del  mondo. Abbasso lo sguardo sino a lambire il muro, le lumache hanno costruito le loro tane lasciando che i loro gusci variopinti brillando appaiano alla pari di piccoli gioielli.

La tela di un ragno tra i rami dell’asparagina riflette come un intreccio di fili di seta preziosa, l’insetto è nascosto, forse a caccia, quei fili coprono quasi tutta la pianta.

Cerco il conforto della natura, vicino ho la più bella creatura sia mai esistita e quasi non credo a quanto è appena successo.la guardo negli occhi e prendendola per mano, iniziamo l’esplorazione di quello spazio.

Tappi di bibite, ancora tappi e bottiglie rotte, barattoli variopinti, tazzine o quel che fu tazzine, pezzi di bicchieri col vetro spesso e cotto dal sole, la tovaglia di plastica a quadretti ed un tavolino con tre sole gambe completano il quadro.

Il Mirò che risiedeva nel cuore del gestore ha lasciato per noi visitatori prove di colore. un vecchio orologio da parete riverso per terra ci fa capire che il nostro uomo aveva anche conoscenza di Dalì, vista la condizione delle plastiche voleva rappresentare per chi passasse la persistenza della memoria.

Io e lei, viaggiatori nel e del tempo, il nostro viaggio siamo noi, quel luogo appare incantato e lo stesso incanto lo troveremo nel mezzogiorno come nella luce del crepuscolo o all’alba.

Ho voglia di guidare, vorrei guidasse lei, non so che fare perché quel bacio ha cambiato il mondo, l’accompagno al lato guida e la faccio accomodare, “andiamo dove vuoi”, ed una musica d’organo esce dall’abitacolo

 

 

la penna, il viaggio parte quintaultima modifica: 2017-11-14T22:42:33+01:00da Totodess