L’arcobaleno che oggi parte dalla terra e arriva ad un punto del cielo, è orientato verso te, la giornata insieme ai colori e le colorazioni delle ore, un pensiero stratificato su vite che trovano volta per volta modo di giustificare se stesse.

Arcobaleno, sto osservando in direzione del  mare la sua origine, o la sua fine, di certo una delle punte va verso te.

Frugo nelle sacche della memoria ed esploro il futuro, sorrido alle prime scoperte, in cuor mio sto abbracciando l’idea di stringerti forte e ridere con te.

Stavolta è come se stringessi le tue mani, impedendoti di scrivere, son pensieri che scorrono sulla tastiera di cui voglio parlarti, senza interrompermi o interrompere il tuo fare, son parole in libertà per regalarci un momento nostro.

Leggere cosa potrà dare?, un semplice sorriso, non molto di più, eppure mi sembra di poterti abbracciare e sentire il tuo profumo, di aver la possibilità per un momento di farti scordare le nostre realtà, poterti dire “ti voglio bene, tresor” come se nulla e nessuno ci separasse. E dopo questa sosta il viaggio continua, a quattro mani…