Mese: agosto 2024
Olio
30 Agosto 2024
VENERDÌ DELLA XXI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
Più volte nella Bibbia la nostra vita è paragonata ad un vaso. Nella parabola di oggi vediamo che l’uscire, l’andare incontro al Signore comporta avere il nostro vaso pieno di olio, la nostra lampada viva, accesa. Il senso della nostra vita diventa ardere con quell’olio che è il dono dello Spirito.
L’olio dell’amore che Dio ci ha dato e si alimenta amando. Tutto ciò che viene compiuto nell’amore è fatto per l’eternità, l’amore rende eterni. Ciò che non viene amato, diventa una “mancanza eterna”. Ogni occasione di amore è da vivere per alimentare la nostra lampada.
Andiamo incontro al Signore già da ora, con tutto noi stessi, con il nostro vaso pieno di olio e se anche piccolo come la nostra limitatezza, può contenere la pienezza dell’amore, la saggezza della vita.
Allora non possiamo addormentarci, restiamo svegli, perché ogni momento, ogni giorno ci dà la possibilità di ricaricare la nostra lampada, cosi da non restare mai senza olio, senza lo Spirito dell’amore che ci fa vivere la comunione con Dio.
“Signore,
a tutto quello che mi manca,
opera tu.
Non voglio darti solo il difetto,
vorrei darti anche l’eccesso del mio amore,
eppure sono fragile
e la mia vita è ferita.
Fa del tuo olio il mio balsamo,
così che confortato il mio cuore,
io possa donare agli altri
tutto il bene che il tuo olio
mi ha donato
e che mi sostiene ogni giorno.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Molta gente andava ad ascoltarlo
giovedì 29 Agosto 2024
MARTIRIO DI SAN GIOVANNI BATTISTA – MEMORIA
Giovanni Battista viene definito da Gesù «il più grande tra i nati da donna»; molta gente andava ad ascoltarlo, Lui il testimone della verità non tace l’ingiustizia del più potente, per questo viene imprigionato da Erode.
Nel Vangelo di oggi notiamo due dinamiche differenti in chi ascoltava le sue parole. Erode riconosce Giovanni come uomo giusto e saggio, continua ad ascoltarlo anche se le sue parole lo mettono di fronte all’iniquità del suo comportamento; non vuole ucciderlo, ma quando si tratta di compiere una scelta e prendere una posizione importante, non difende il Battista, rimane preso dal soddisfare una truce richiesta.
Erodiare a motivo delle parole di Giovanni, cercava solo l’occasione propizia per farlo uccidere. Le sue parole le toglievano la liberta di continuare a soddisfare le sue passioni illecite, così era meglio eliminarlo.
Le parole di Giovanni qui non trasformano le vite di nessuno, ma fanno pensare, allora chiediamoci: cosa suscita in noi la Parola oggi? Non c’è più solo la sua, ora abbiamo la Parola vivente, Gesù stesso, il verbo fatto carne: come ci accostiamo perché diventi guida, alimento della nostra vita? Quale stile di vita vogliamo seguire?
Chiediamo al Signore l’aiuto perché la sua parola ci apra il cuore a uno stile di amore, di dono, di perdono, di comprensione, di misericordia, di comunione tra noi e con tutti i fratelli.
“Signore,
aiutami a guarire dal non ascolto,
una sordità che non è nell’orecchio, ma nel cuore.
Ti prego liberami da quel sentire sbagliato
che mi allontana da te.
Tu sei Padre ed io per te un figlio,
possa crescere nel mio cuore la consapevolezza,
che la tua Parola
sta germogliando in me,
per essere buono, misericordioso, segno di comunione.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Guardarsi dentro
28 Agosto 2024
SANT’AGOSTINO, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA
Oggi siamo invitati da Gesù a guardarci dentro per vedere quali sono le intenzioni del nostro cuore, a confrontarci con la sua Parola per cercare la verità di noi stessi e a considerare qual’è l’immagine di me che presento agli altri.
Nell’azione di guardarci dentro possiamo davvero trovare quello che non ci piace, scoprirci ipocriti, violenti, invidiosi… Questo non deve spaventarci, anzi può e deve essere lo spazio dove la Parola entra e trasforma il nostro male in possibilità di crescita, di vita che si lascia guidare dallo Spirito. Succederà di fare passi avanti e passi indietro, ma non dimentichiamoci che Cristo ha assunto la fragilità della nostra carne per guarirci e mostrarci la via dell’amore; ci ha donato la sua misericordia perché il nostro cuore riprenda una vita buona, cosi che l’amore che sperimentiamo “all’interno” si mostri uguale “all’estero”.
Non stanchiamoci mai di riconoscerci dei peccatori perdonati, di accostarci alla sua misericordia. Il nostro cuore non sarà più luogo di morte, ma di vita in noi e per gli altri. Impariamo dalle parole di S. Agostino di cui oggi facciamo memoria: “Tu sei il mio Dio, a te sospiro giorno e notte. Appena ti conobbi mi hai sollevato in alto perché vedessi quanto era da vedere e ciò che da solo non sarei mai stato in grado di vedere. Hai abbagliato la debolezza della mia vista, splendendo potentemente dentro di me. [… ] Ti ho gustato e ora ho fame e sete di te. Mi hai toccato e ora ardo dal desiderio di conseguire la tua pace”.
“Signore,
purifica il mio cuore,
che io non rifulga l’apparenza.
Spesso vago come un viandante
in cerca di conferme;
approvazione e speranze venali rischiano di essere il mio pane,
ma il vero pane sei Tu.
Fa che gustandoti liberi in me quell’immagine di figlio,
che da sempre tu hai prefissato
e che mi sostiene ogni giorno
e mi fa sentire
fame e sete di Te.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
In pratica
martedì 27 Agosto 2024
SANTA MONICA – MEMORIA
Chi di noi può sempre dirsi fedele alle leggi o alle norme che è chiamato a seguire e mettere in pratica? Gesù ci avverte perché il nostro agire abbia un ordine di grandezza coerente: non si deve essere esigenti con le cose minime e poi lasciar correre su quelle veramente importanti, quali la giustizia, la misericordia e la fedeltà.
Non dobbiamo apparire belli o perfetti, dobbiamo vivere al meglio delle nostre possibilità, con la forza di quell’amore che Dio ci ha donato, con la sua Parola che ci aiuta a discernere i sentimenti e i pensieri del cuore.
Il nostro vivere la fedeltà alla legge, sia la fedeltà all’amore, non ad una norma senza vita; siamo noi la vita della norma. Non spaventiamoci della nostra debolezza, della difficoltà, perché il Signore ci sostiene, ma è importante invece, non cercare scappatoie per svincolare quello che non ci piace.
Oggi chiediamo al Signore di aiutarci a diventare “astuti” nell’amore per avere uno sguardo e un cuore limpido, cosi sapremo coniugare giustizia, misericordia e fedeltà, riconosceremo il dono che siamo per noi stessi e per gli altri.
“Signore,
sia la tua Parola
la guida ai miei passi.
Ti prego: guarisci il mio cuore.
Allontana da me l’apparenza
e l’approvazione,
fa che mi interessi solo il tuo sguardo,
così da accogliere chi mi sta accanto con quella misericordia
che tu doni a me ogni giorno
e che mi precede appena mi alzo.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Realtà
26 Agosto 2024
LUNEDÌ DELLA XXI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
Un tono di rimprovero ci colpisce subito nel vangelo di oggi: “Guai a voi”. Ma Gesù non ci vuole minacciare, vuole avvertirci del male in cui possiamo incappare se non poniamo attenzione alla realtà del nostro vivere e agire, quando ci muoviamo più nell’apparenza che nella sostanza; quando anche il fare non deve essere fatto per far sembrare gli altri dei trasgressiori.
Gesù non rimprovera l’uomo nella sua fatica umana, per la sua debolezza, conosce bene i suoi limiti, le difficoltà, le sofferenze, lo avverte del male di voler apparire giusto, sembrare perfetto senza porre impegno nell’esserlo realmente. Costui è l’ipocrita che dice e non fa, come un attore che recita una parte, ma non corrisponde alla realtà, persino la verità viene distorta a suo tornaconto e non si accorge che si fa del male con le sue stesse mani.
Gesù mette in luce questa ipocrisia, vuole aiutarci a leggere la realtà con occhi nuovi, il nostro agire deve essere ispirato dall’amore cosi da percepire i segni di Dio e camminare alla luce della sua Parola.
“Signore,
accompagna i miei passi,
donagli luce,
proteggi il mio cuore
da tutto ciò che accanto a me
può ferirlo.
Donami di camminare
lungo i tuoi passi,
per poter portare pace
nel mio angolo di mondo;
un pezzo di cielo,
un pezzo di te in chi incontro
che come me ti attende.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Tu hai parole di vita eterna
25 Agosto 2024
XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B
Gesù si trova ancora una volta davanti all’incomprensione dei suoi discepoli, non lo capiscono, le sue parole sono troppo dure e decidono di abbandonarlo.
La vita di Gesù pare essere un mistero tanto grande da comprendere, cosi Egli domanda anche ai suoi apostoli: “Volete andarvene anche voi?”. Pietro rsponde a nome dei dodici: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”. Anche Pietro, come la folla dei discepoli, non aveva capito tutto di quel mistero di cui Gesù parla, ma credeva in quel Signore che lo aveva affascinato, gli aveva “preso il cuore”, intuisce che solo in Lui si può trovare la vita.
“Tu hai parole di vita eterna”. La fiducia in quel “Tu” permetterà a Pietro di attraversare le sue fragilità, i suoi tormenti e persino il suo tradimento. Pietro non si ferma a cio che non capisce con la mente, guarda all’amore che lo coinvolge, un’offerta di vita eterna che non può provenire da noi stessi.
Anche noi fidiamoci di quella promessa di vita, di quella libertà che il Signore ci dona per seguirlo e rispondere con il nostro amore al suo.
“Signore,
“Tu hai parole di vita eterna”.
È questa la mia storia:
scoprirti in me da sempre,
tra quelle parole difficili da comprendere
e quelle capaci di donare consolazione.
Aiutami a parlarti sempre
così con quel “tu” che fa casa,
perché Tu o Signore
sei la mia casa da sempre!”
(Shekinaheart eremo del cuore)