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Ascolta
28 Marzo 2025
VENERDÌ DELLA III SETTIMANA DI QUARESIMA
Alla domanda degli scribi su quale fosse il primo comandamento, Gesù risponde: “Il primo è: “Ascolta, Israele!”. Segue l’invito a considerare Dio l’unico Signore e quindi di amarlo con tutto il cuore, l’anima, la mente e forze.
Cuore, mente, forze: tutto di noi è implicato nell’atto di amore. Infatti non è possibile decidere di amare qualcuno, c’è bisogno del cuore e spesso il cuore non basta, c’è bisogno della mente e di tutte le forze. Lo sappiamo: amare implica il tutto di noi stessi, l’amore ci trasforma, ci forma.
Il tempo di quaresima che stiamo vivendo, ci aiuta a comprendere come questo invito è una risposta ad un essere amati così. Noi siamo già amati da Dio così, con tutto il cuore, con tutta la mente e le forze. “Li amò sino alla fine”, sentiremo tra qualche settimana; tutta la vita terrena di Gesù è un testimomare che Dio ci ama così: con tutto se stesso! Senza il timore di donarsi troppo, ma soprattutto con tutte le sue forze fino all’estremo.
Il Signore in questo venerdì di quaresima, ci faccia guardare al crocifisso, con il pensiero rivolto a tale grande amore.
“Li amo sino alla fine”(Gv 13,1), con tutto se stesso, e se potesse tornare indietro rifarebbe lo stesso, Dio ti ama così tanto che dà tutto per te. E tu? Tornando indietro apriresti questa pagina, ascolteresti la parola?
Ecco il tuo estremo oggi, il tuo tutto di te. Apri e ascolta, perché la grandezza dell’amore è in quel piccolo verbo da sei lettere: “ascolta”. Lo stesso atto di amore che fece Maria, lo stesso gesto di Gesù e dei suoi discepoli, lo stesso richiesto a noi.
“Ascolta”, e sentirai che sei amato da sempre, prima che tu aprissi quella pagina del Vangelo. “Ascolta”, perché oggi è un nuovo giorno per risalire da dove sei e scoprire che sei amato. “Ascolta”, perché Dio ama proprio te!
“Signore,
tra i frastuoni dentro e fuori di me,
fa che ti senta.
Come devo fare?
Ascoltare non è semplice,
anche il silenzio è un suono vuoto.
Aiutami a scendere nel profondo del cuore.
Che cos’è l’amore?
“Ascolta”, mi dirai tu.
Dalla croce non smettere di parlami,
perché anche solo per una parola resto accanto a te”. (Shekinaheart eremo del cuore)
Compimento e la legge
26 Marzo 2025
MERCOLEDÌ DELLA III SETTIMANA DI QUARESIMA
A guardare bene la nostra vita è fatta di azioni quotidiane, ordinarie, ma è proprio in questo ordinario che si può fare la differenza. Qui prendono forma piccoli gesti, segni d’amore, a volte quasi impercettibili, perché compiuti nel silenzio, nel nascondimento, ma che non sfuggono agli occhi di Dio.
Gesù è venuto a portare a compimento la legge dell’amore, fino al suo massimo dono: la vita. La legge infatti, mette dei limiti per evitare il male, l’amore invece, apre un orizzonte crescente di luce e rende partecipi del regno.
Abbiamo una responsabilità dell’amore a cui non possiamo esimerci: siamo figli di Dio e i figli non vivono per la legge, ma per l’amore. Chi ama non abolisce, al contrario, avvolge nell’amore tutte le cose, anche le più piccole e neno in vista. Ogni solo iota o ogni solo trattino della legge, è già compreso in questo amore che l’ha preceduto.
Compiere senza abolire, significa accogliere quell’amore che abbiamo ricevuto, ed essere disposti a offrirlo di nuovo agli altri, nella quotidianità della vita.
“Signore,
parla al mio cuore
anche se spesso giudica,
giudica in base alla legge delle mie ferite.
Ma il tuo amore può dare compimento a quel dolore estremo,
che da solo non posso portare,
così la legge diventerà una strada
e il mio giudizio
non mi inciamperà più,
perché il tuo amore mi ha risanato.
Il compimento è aver trovato il tuo amore attraverso le mie ferite”. (Shekinaheart eremo del cuore)
Ultimo
25 Febbraio 2025
MARTEDÌ DELLA VII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)
Se vuoi essere primo sii ultimo: è una logica un po’ diversa dal solito, perché quando da ultimo diventerai primo, non vorrai più esserlo. Siamo invitati a fare un cammino di discesa, per sentire di noi anche quelle cose ultime, ma che purificano il cuore. L’invito nel Vangelo di oggi è togliere il peso di quel primo posto, poiché l’amore non è una conquista, è un dono e c’è chi è più capace, chi meno, ma l’amore di Dio ci spinge a scendere più in profondità e liberare il nostro io.
Corriamo un grave rischio: dire di seguire Gesù e poi di voler prendere il suo posto. Dobbiamo chiedere a Gesù di liberarci da quel desidero del primo, perché troppo attenti ad esso, si perde la vita. Il Signore non è un concorrente, è colui che è nei nostri calvari e da ultimo prende la nostra croce. E tu sei disposto a portare la croce di qualcun altro? Se sei ultimo nella salita, vedrai chi fa fatica, sei primo, come farai? Il primo posto è di Colui che ama di più ed è più attento: non è potere, è morire.
Chiediamo a Gesù di purificare il nostro cuore, di non smettere di starci accanto, così da poter sentire la forza di Dio attraversare il nostro corpo.
Affidiamo in questi giorni il nostro Santo Padre Francesco, affinché nella sofferenza possa sentire il Suo conforto e le nostre preghiere di bene. Il Signore lo sostenga e gli dia forza e noi figli ultimi, siamo qui accanto a lui.
“Signore,
quando non ci riesco
fai tu per me.
Io che voglio essere primo,
oggi scopro che sono l’ultimo:
ultimo a scoprire il tuo amore.
Insegnami ad amare come fai tu,
a dare la vita fino alla fine,
così che un giorno,
possa sollevare il cuore di chi è lontano da te
e avvicinandomi possa dirgli:
vieni, siedi qui,
ti dico chi è Gesù.” (Shekinaheart eremo del cuore)