Con tutto te stesso

con tutto te stesso

03 OTTOBRE 2022

LUNEDÌ DELLA XXVII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

LITURGIA DELLA PAROLA     (clicca qui)

Prima lettura: Gal 1,6-12

Salmo: Sal 110 (111)

Vangelo: Lc 10,25-37

Gesù oggi ci invita alla compassione, un atteggiamento che fa pensare anzitutto al Signore, è Lui stesso ad insegnarcelo.

Egli è Colui che fascia le nostre ferite e le risana, si carica dei nostri pesi perché ci ama! Dio vede e non passa oltre, si ferma accanto, è la dinamicità stabile dell’amore, fa di tutto per dare sollievo al cuore dell’amato e ci insegna a fare altrettanto.

La seconda domanda di Gesù al dottore della legge è: “come leggi?” Ovvero: al di là del testo, di quello che vi è scritto, come puoi farla tua? La Parola è dentro di noi e ciascuno ha il compito di attuarla come meglio riesce, partendo dalla medesima legge.

L’invito è: “amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso”.

Cuore, anima, forza, mente, non vi è escluso nessun aspetto, tutto il nostro essere è chiamato ad amare, segno di un Amore ricevuto in cui attingere l’energia necessaria per amare così.

Quanto è grande l’amore di Dio per ogni creatura! Immenso e duraturo, non muta nonostante le circostanze e ci sarà sempre, non si stanca ed è in quella stabilità che possiamo proprio posare il nostro cuore e imparare ad amare Dio e il prossimo.

Chi è il mio prossimo? È lo stesso prossimo di Dio, siamo tutti prossimi, persone amate da Dio, di cui ha compassione e cura per sempre.

“Signore,

Tu risani le mie ferite,

il Tuo amore le fascia e se ne prende cura,

aiutami a rendermi conto non tanto delle ferita aperta,

ma dell’Amore che la cura

e per quanto sia profonda,

non ti stancherai mai di curarla.

Insegnami ad amare come Te,

rendi il mio cuore attento a chi mi è accanto,

per condividere quell’amore ricevuto

con tutto me stesso”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

Partire dal cuore

 

partire dal cuore

 

DOMENICA 07 AGOSTO 2022

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Sap 18,6-9

Salmo: Sal 32 (33)

Seconda lettura: Eb 11,1-2.8-19

Vangelo: Lc 12,32-48

 

“Fatevi borse che non invecchiano”. Verrebbe da chiedersi: come? Si è spinti quasi automaticamente ad usare il ragionamento per capire. Il testo del Vangelo prosegue dicendo: “là dove sarà il vostro tesoro, lì sarà il vostro cuore”, si tratta quindi di partire dal cuore.

È proprio lì, nel nostro cuore, che possiamo comprendere cosa vuol dire farsi borse che non invecchiano e costruire un tesoro sicuro, ovvero: prendere la nostra esperienza di fede e costruirla sempre, perché essa continuerà a vivere.

La nostra fede non si accumula, fa vivere. La Fede è credere che Cristo c’è e ci accompagna in ogni momento e questo sarà il tesoro che non invecchia mai. È un tesoro realizzato nell’amore ricevuto e donato. Diventeremo quel servo simile al suo padrone, il quale appena arrivato si cinge la veste ai fianchi e si mette subito a servire. Capiremo che servire è essere dono, non significa schiavitù o sottomissione, ma donare l’amore ricevuto da Gesù, come Gesù dal Padre.

Cosa avremo fatto di buono nella vita? Cosa davvero conta? Aver amato con tutto il cuore chi ci è accanto, aver reso viva testimonianza di una lunga catena di amore, sacrificio e speranza, che parte direttamente dal cuore di Dio. Saremo stati segno del Padre il cui amore non passa, resta e vive per sempre e a noi ci dona il compito di farlo perdurare nel tempo.

“Signore,

è tempo di vivere della fede che mi hai donato.

Essa ha accompagnato tanta fatica e sofferenza,

ma è il dono che mi hai fatto per vivere.

Spesso me ne dimentico e mi perdo,

ma chiedo a Te l’aiuto di capire

come credere nel tuo nome sia parte di me,

perché così mi hai costituito,

affinché io potessi vivere di fede

e far vivere di fede gli altri.

Soccorri il mio cuore, donami la tua forza

così da essere dono

e segno del tuo amore per sempre”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

Lungo la strada

 

 

lungo la strada

 

 

07 LUGLIO 2022

GIOVEDÌ DELLA XIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Os 11,1-4.8c-9

Salmo: Sal 79 (80)

Vangelo: Mt 10,7-15

 

Il Vangelo di oggi ci parla di incontri, che conducono a sperare e a fidarsi di Dio. Fede, speranza e carità, in questo testo si uniscono per aiutarci a comprendere a cosa il Signore ci chiama: fare esperienza di Lui e dare alle nostre vite un senso in Cristo. Se gli apostoli in altre occasioni sarebbero partiti equipaggiati, qui viaggiano senza nulla, solamente con un dono gratuito ricevuto, che è gratuitamente da ridonare ed è l’unico necessario: Gesù.

Coloro che Gesù ha chiamato a sé, hanno conosciuto e sperimentato quella guarigione, quel tocco, o quella Parola che ha cambiato la loro esistenza. Ed ora fiduciosi nelle parole del maestro, partono per donare a loro volta a chi incontreranno la fede, la speranza e la carità che hanno ricevuto.

È un brano di scoperte e rinascite, di speranza e attese, che riconducono ad una certezza fondamentale: sin dall’eternità siamo nel cuore di Dio; prima della nostra nascita era presente una Luce, così da poter vedere risplendere il volto di Dio, nella vita di ciascuno di noi.

“Signore,

oggi comprendo che nella mia storia ci sono dei solchi.

Essi rappresentano il segno di un percorso,

che altri prima di me hanno compiuto

per annunciarti, seguirti

e io ne faccio parte.

Le mie paure sono le stesse di chi mi ha preceduto

e desidero che a muovermi

sia la fede, la speranza e la carità,

che tu per primo hai dimostrato.

Aiutami a mettermi in cammino,

affinché possa lasciare la mia impronta

e incoraggiare gli altri che

una via di Amore e Misericordia

è possibile”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

Il bene fatto continua sempre

 

Il bene fatto continua sempre

 

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Sir 47,2-13 (NV) [gr. 47,2-11]

Salmo: Sal 17 (18)

Vangelo: Mc 6,14-29

 

Leggendo questo testo che narra un episodio terribile, verrebbe da pensare su cosa possiamo meditare? Oltre alla triste storia è possibile notare un insegnamento: il bene fatto continua sempre.

Il bene compiuto nel nome del Signore, non si esaurisce con la vita è sacro per sempre. Oggi siamo invitati a ricordare quei gesti di bene donati, o che abbiamo ricevuto e pensare a tutte quelle persone che ce li hanno fatti, probabilmente alcune di esse possono non esserci più, ma quel bene vivrà per sempre. Non si tratta solo di compiere una buona azione per le nostre coscienze, ma riconoscere questa come capace di dare nuova vita, dona a chi la riceve un po’ di noi e dura nel tempo.

Tutto quello che ha fatto Giovanni, non verrà dimenticato e persino noi che non l’abbiamo conosciuto, possiamo saperlo grazie a chi l’ha raccontato. Erode pensa che Gesù sia Giovanni risuscitato, questo perché ciò che Giovanni ha fatto, è stato un bene così forte da non lasciare indifferenti.

Siamo invitati a far diventare la nostra vita un dono, a rendere sacri i nostri giorni di gesti dell’ amore di Dio per celebrarlo. Siamo chiamati a essere un riflesso del Suo amore che continua nel tempo e ci rimanda a Lui.

Sarebbe bello vivere la nostra vita con l’esperienza dell’amore ricevuto e con la capacità di rendere amore, quei momenti in cui non abbiamo ricevuto del bene, dove siamo stati noi a fare la differenza e abbiamo dato luce ai nostri giorni più bui, riflettendoci nell’amore di Dio. Quando nella vita c’è un solo piccolo atto di bene ricevuto e donato, ecco, quello è per noi il nostro giorno sacro, amato e celebrato.