Pietà di me

 

pietà di me

 

03 AGOSTO 2022

MERCOLEDÌ DELLA XVIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

 

LITURGIA DELLA PAROLA      (clicca qui)

Prima lettura: Ger 31,1-7

Salmo: Ger 31,10-13

Vangelo: Mt 15,21-28

 

Nel Vangelo di oggi c’è una donna in ansia per la malattia della figlia e vedendo Gesù, grida per strappargli un miracolo.

Gesù sembra non dargli retta; ma una madre non si perde mai d’animo, non da la vita solo una volta a sua figlia, insiste ancora, tira fuori tutta la sua forza, la sua fede, perché crede che Gesù può guarire, può dare vita nuova.

Se da prima, Gesù sembra ignorare la richiesta di quella donna, poi proclama la grandezza della sua Fede e le dona ciò che il suo cuore desidera: la guarigione della figlia.

Quando il Signore pare non ci ascolti, gridiamogli ancora con più forza la nostra richiesta di pietà. Mettiamo tutta la nostra fede, come quella donna che non avrà gridato una sola volta, ma continuava a chiedere pietà e tutti noi, abbiamo la possibilità di farlo per entrare nel cuore di Dio.

“Signore,

aiutami a pregarti

come fa il cuore di una madre.

Ella non chiede mai per sé,

ma ha a cuore i suoi figli.

Oggi sono qui a chiederti come la Cananea: pietà!

Fa che la sua insistenza diventi la mia,

la sua determinazione mi aiuti a non arrendermi.

Ti prego ascolta la mia preghiera,

affinché ogni persona che ti affido,

trovi la pace nel Tuo cuore

e viva della Tua Misericordia.

Signore, pietà di me!”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

Fratello, sorella, e madre

 

fratello,sorella e madre

 

19 LUGLIO 2022

MARTEDÌ DELLA XVI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

LITURGIA DELLA PAROLA     (clicca qui)

Prima lettura: Mi 7,14-15.18-20

Salmo: Sal 84 (85)

Vangelo: Mt 12,46-50

 

Fare la volontà del padre, non si significa eseguire alla lettera qualcosa che pensiamo sia nel progetto di Dio, ma è molto di più.

È un atto consequenziale all’invito di Gesù, di afferrare la Sua mano tesa quando afferma: “chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre”. 

Una mano tesa non solo per guarire, ma per istituire legami profondi come la parentela, perché siamo familiari con Lui ed è possibile capirlo solo mettendosi in quell’atteggiamento di ascolto dei discepoli e di fiducia, persino dell’impossibile, come Maria.

Compiere la Sua volontà, diventa dunque vivere il quotidiano con la fiducia e l’ascolto, sorretti dalla consapevolezza di un legame così profondo che niente potrà mai sciogliere.

Fratello, sorella e madre, sono figure significative e dinanzi a Lui nonostante la fragilità o le fatiche, ciascuno di noi è importante; quella mano non si slegherà mai dalla nostra e la Sua voce ci condurrà giorno dopo giorno.

“Signore,

aiutami ad afferrare la tua mano,

che tu oggi tendi

per guarirmi dalla paura di esserti lontano.

Rendi attento il mio orecchio alla tua Parola,

affinché creda

che la Tua volontà è anzitutto comprendere

il legame che ho con Te.

Fa che ogni mio gesto sia sorretto dalla tua mano

ed io ritrovi in me quel desiderio

di fiducia e ascolto,

che il tempo a volte ha consumato,

ma che tu oggi mi poni davanti

come un sentiero da percorrere

per andare incontro a Te”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

Un grande cuore

 

un cuore grande

 

SABATO 25 GIUGNO 2022

CUORE IMMACOLATO DELLA BEATA VERGINE MARIA – MEMORIA

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Is 61,9-11

Salmo: 1Sam 2,1.4-8

Vangelo: Lc 2,41-51

 

Nella memoria del Cuore immacolato di Maria, leggiamo nel Vangelo le angosce di una giovane madre, alla ricerca del Figlio. Pur sapendo Chi fosse Gesù e, forse a maggior ragione, non trovarlo generava angoscia. Maria custodiva tutto nel Suo cuore e quest’atteggiamento, la rende molto vicina a noi.

Spesso viviamo dei pesi, delle sofferenze, che facciamo fatica a spiegare, e le soffochiamo dentro di noi fino ad esplodere. Oggi Maria ci insegna ad affidarle a Lei, così da aiutarci a custodirle e piano piano affrontarle non da soli, ma con il suo sostegno.

Al cuore di Maria, volgiamo il nostro cuore e Lei ci accoglierà giorno dopo giorno nel Suo Amore

 

“Quanto è grande il Tuo cuore o Madre,

tanto da custodire la vita di tutti noi, tuoi figli.

Da sempre il Tuo cuore

è stato pieno di Presenza e silenzio.

Esso ha vissuto la gioia di due annunci straordinari:

per Te ed Elisabetta;

l’angoscia durante la ricerca di Gesù al tempio,

e sotto la croce.

Oggi ai tuoi piedi ripongo il mio cuore,

anch’esso fatto di gioie e angosce.

Sono qui, affinché tu possa custodire anche me.

O Madre, chi meglio di te,

può comprendere le parole inesprimibili?

Questo mi consola, perché nel Tuo cuore c’è tanto Amore

da farmi credere che ora, qui, sono nel posto giusto,

per ritrovare in Te la forza, il conforto

tenero e forte

come in un abbraccio,

come sei Tu.”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

Accolti per accogliere

 

Accolti per accogliere

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Gen 3,9-15.20 Oppure At 1, 12-14

Salmo: Sal 86 (87)

Vangelo: Gv 19,25-34

 

“Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé”

Siamo chiamati come il discepolo ad accogliere Maria nelle nostre vite. Gesù ce la consegna come Madre e questo segno ci unisce di più a Lui.

Il Signore sulla croce non consegna solo il suo spirito, ma completa ciò che durante la sua vita, nei suoi viaggi, nelle parabole e nei miracoli, ha sempre voluto farci capire: facciamo parte della famiglia di Dio. Maria da Madre ci accompagna in questa comprensione.

Nel dolore della perdita del Figlio, le viene consegnata tutta l’umanità. In quella sofferenza, dove il suo silenzio è assordante, non vi è una resa, ma la sua stessa consegna, tale quanto quella del Figlio.

Affidiamoci a colei che nel momento più faticoso, ha imparato a stare dinanzi alla croce, e sentiamola così davanti alla nostra.

Nel suo silenzio c’è tutta la verità di una vita intera, dove a volte le parole non bastano e dopo che sono dette spariscono, quel tacere non è un vuoto di parole, è uno spazio, un luogo, in cui imparare a stare come ha fatto Lei.

Accogliere Maria è lasciare spazio nel nostro cuore innanzitutto a una Madre, è far entrare in noi questa certezza: ella non ci lascerà mai soli.

Stare, esserci, affrontare, non temere, per tutto questo ci vuole coraggio e ora possiamo farlo anche noi. Prima di accogliere siamo accolti da colei che per noi dona tutta se stessa, suo Figlio e ci ama di un amore infinito.

“Maria, madre nostra

aiutaci a conoscere

quanto è grande il tuo amore per noi.

Facci comprendere

che la misura dell’amore,

è imparare a stare

in ogni situazione presso il cuore,

affinché esso diventi

luogo di offerta, sacrificio, amore”. Così sia.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

ACCOGLIERE

 

accogliere

 

“O Vergine, santa tra le vergini,                   

non respingere la mia preghiera,            

e accogli il mio pianto di figlio”.

(Dallo: Stabat Mater liturgico)

 

ACCOGLIERE

“Maria, sono qui con te, mentre stringi Tuo Figlio.

Quanto dolore vedo in te. Silenzio.

Le tue lacrime scendono e le mie con te.

Maria, accogli il mio pianto, fa che diventi preghiera!

Non ho molto da offrire, Tuo Figlio ha dato tutto.

Anch’io io voglio darti qualcosa, che pochi di me hanno visto:

le mie lacrime.

Sono parte della mia storia, ne ho versate,

ma ora qui, hanno un significato diverso, nuovo.

Sono lacrime di un cuore pronto a riaccogliere la vita,

gocce di speranza che irrorano il cuore.

Sono diverse, perché ci sei Tu, e per questo Figlio

che ha preso su di sé il mio dolore e ne ha fatto Risurrezione.

Maria, accogli il mio pianto, è il mio tutto!”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

Per visualizzare il POST IT di Quaresima precedente: clicca qui 

 

 

 

 

 

Ardere

 

Screenshot_2022-04-01-17-26-43-325~2

 

Fa’ che arda il mio cuore

nell’amare il Cristo-Dio,

per essergli gradito.

(Dallo: Stabat mater liturgico)

 

Ardere.

Maria assieme a te, dinanzi alla croce di Gesù, il mio cuore arde al comprendere quant’è grande l’amore ricevuto.

Sono amato! Il mio cuore si stringe a commozione vedendo il tuo dolore e quello di Tuo Figlio, e riuscire a percepire come tanto dolore possa diventare amore.

L’amore di Dio trasforma, l’amore del tuo Figlio che mi sta davanti con te, mi spiazza.

Sento ardere il mio cuore, come se ritornasse a battere dopo tanto tempo, dopo tutto quel dolore che non voglio più ricordare, desidero solo dimenticare, ma non riesco. Sono sospeso tra passato e presente, mi accorgo che le mie lacrime diventano le Tue, il mio dolore, il Tuo, non sono più solo. Ora capisco che il dolore di Tuo Figlio, ha mutato il mio cuore in un luogo di amore e non più una memoria di sofferenza. Ecco perché può ardere.

Quanto dolore Maria, quanto dolore Gesù, io lo so, lo capisco e mi stringo a voi. Il dolore e l’amore si uniscono e dal cuore nasce la speranza.

 

Per visualizzare il POST IT di Quaresima precedente: clicca qui

 

Screenshot_2022-04-01-16-42-05-387~2

Voluti, guariti, custoditi

 

voluti, amati, custoditi

 

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 1Re 11,29-32; 12,19

Salmo: Sal 80 (81)

Vangelo: Mc 7,31-37

 

Il Vangelo di oggi ci aiuta bene a riflettere sulla memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes.

Siamo dinanzi a un testo dove si narra la guarigione di un sordomuto, la differenza rispetto alle altre, è la descrizione dettagliata delle azioni che Gesù compie, vi sono dei veri e propri gesti di cura.

Come mai tutto questo dettaglio? Perché la guarigione di oggi non passi inosservata, ma rimanga ben impressa nella nostra mente quando nella vita troveremo anche solo una di queste azioni descritte e diventa così per noi una memoria da celebrare.

C’è bisogno di fare memoria, perché talvolta presi da altro ci dimentichiamo cosa abbiamo vissuto, come siamo arrivati fino a qui. Il Vangelo di oggi ci invita a chiedere al Signore di guarici dalle nostre sordità, dagli impedimenti, dai blocchi legati all’ascolto di Parole che possono far bene al nostro cuore.

Egli desidera prendersi cura di noi, guarici da tutto ciò che non ci permette di camminare, vuole dare sollievo al nostro cuore soprattutto quando stanchi non abbiamo più la forza di implorare; è Lui stesso a farsi voce di chi non ne ha più.

Il nostro grido di aiuto silenzioso o manifesto, scatena il cuore di Dio tanto da mandare Suo Figlio, affinché potessimo sentirci anche noi Figli amati, voluti dal Padre, guariti dal Figlio, custoditi dalla Madre a cui rivolgiamo questa preghiera:

“Maria, madre di Dio e madre nostra aiutaci,

siamo qui a dirti: guardaci.

Guarda il nostro cuore stanco e oppresso,

sii tu il conforto alla nostra speranza.

Nessuno dinanzi a te non è accolto, amato, custodito, portato al Signore.

Donaci la grazia di scoprirci Figli amati, benedetti, salvati.

Sii sostegno alla nostra debolezza che non ci permette di credere e sperare.

Accogli le nostre lacrime e come le tue fanne preghiera.

Donaci giorni di pace e sollievo in quelli più bui,

parlaci di Gesù, affinché nel nostro cuore

entri la luce per illuminare ogni nostra notte più profonda.

E quando non sappiamo come camminare,

guidaci per le strade del perdono, della comprensione, della fiducia,

per poter credere o continuare a credere in Dio,

perché io non mi senta abbandonato nelle mie malattie,

ma custodito, amato, benedetto,

e trovare nonostante tutto, almeno un motivo per dirti grazie:

grazie perché non sono stato dimenticato da Te.

Così sia!”  (Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

Vogliamo guardare a te

Screenshot_2022-01-01-01-50-20-665~2

 

Oggi vogliamo guardare a te o Maria

la benedizione “Ti benedica il Signore e ti custodisca”

in te ha preso un volto,

Tu sei colei che ha dato alla luce 

Colui che ci benedice.

Da te vogliamo imparare il dono della custodia

Tu hai custodito tuo Figlio nel tuo grembo e nel tuo cuore

hai custodito la gioia, il dolore, il timore,

hai saputo sperare e fidarti di una parola,

che in te è diventata per noi

luogo in cui riporre le nostre speranze.

Alziamo lo sguardo a te o Maria

la tua materna custodia illumini il nostro cuore 

e ci faccia comprendere quanto amore una madre sa donare, 

quanto gioia sa portare e quanto dolore sa prendere.

Possiamo dirti Madre nostra,

perché nel tuo Si hai dato alla luce il Figlio,

che ci ha resi Figli.

Hai concepito anche noi nella storia

e per quanto la nostra vita sia nella fatica, 

nel dolore, o in qualunque condizione, 

quel “ti benedica il Signore e ti custodisca” è nostro,

è per noi, per sempre.

( Shekinaheart Eremo del Cuore)

Screenshot_2022-01-01-03-48-29-336~2