Pausa caffé

Battute, umorismo e chi più ne ha più ne metta

Creato da stefano_pd_1965 il 15/09/2005

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La prima messa

Post n°101 pubblicato il 05 Maggio 2009 da stefano_pd_1965
 

 

Il nuovo prete della parrocchia era molto nervoso per la sua prima messa, e quasi non riusciva a parlare. Domandò quindi all'Arcivescovo come potesse fare per rilassarsi, e questi gli suggerì di mettere un pochino di vodka nell'acqua della messa. Così fece, e si sentì così bene che avrebbe potuto fare la predica in mezzo ad una tempesta. Però quando tornò in canonica trovò la seguente lettera dell'Arcivescovo...

"Caro Don Angelo, mi congratulo per aver portato a termine la sua prima cerimonia; nonostante i suoi timori mi sembra che sia stato in grado di affrontare questa prova con forza e coraggio, dando peraltro uno stile molto particolare alla messa.

Mi permetta tuttavia di darle qualche appunto spicciolo, che potrebbe tornarle utile per il futuro:
– innanzitutto la prossima volta metta un po' di vodka nell'acqua, non viceversa, e guardi che non sta bene aggiungere limone e zucchero sul bordo del calice;
– la manica della tonaca non dovrebbe essere usata come tovagliolo;
– ci sono dieci comandamenti, non dodici;
– i discepoli invece sono dodici, non dieci;
– i vizi capitali non sono i peccati degli abitanti di Roma;
– non ci si riferisce alla croce come a "quella specie di T";
– e non ci si riferisce a Gesù Cristo e ai suoi discepoli come a "J.C. e la sua band";
– e neppure ci si riferisce a Giuda come a "quel figlio di puttana", e sua madre e suo padre non erano rispettivamente una zoccola e un ricchione, o almeno non risulta questo dalla Bibbia;
– il paragone può essere simpatico e innovativo, ma non sta bene chiamare il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo come "il Vecchio, Junior e Casper il fantasmino";
– la toilette dove ha urinato a metà messa in realtà era il confessionale... e non è bello mandare all'Inferno il sagrestano perché è finita la carta igienica;
– l'iniziativa di chiamare il pubblico a battere le mani è stata lodevole, però ballare la macarena e fare il trenino mi è parso esagerato;
– l'acqua santa serve per benedire, non per rinfrescarsi la nuca sudata;
– le ostie consacrate vanno distribuite ai fedeli che si comunicano, non devono essere considerate alla stregua di patatine e accompagnate col vino santo;
– quello sulla croce, anche se ammetto che con la barba assomiglia vagamente a Che Guevara, è in realtà Nostro Signore Gesù Cristo;
– la prossima volta si ricordi di indossare le mutande, o quantomeno eviti di rinfrescarsi tirando su la tonaca se ha caldo;
– i peccatori quando muoiono vanno all'inferno, non "a farsi fottere";
– quello che le stava seduto a fianco ero io, il suo Arcivescovo, non "un travestito in gonna rossa";
– la formula finale corretta è "La messa è finita, andate in pace", non "Che mal di testa, andate tutti fuori dai coglioni".

Per il resto, mi pare andasse tutto bene. Si riguardi.

Con affetto, l'Arcivescovo"

 

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Commenti al Post:
giusipi2007
giusipi2007 il 05/05/09 alle 12:32 via WEB
Ma lo sai che riesci sempre a strapparmi un sorriso? E dire che io le barzellette non le sopporto ma le tue sono storie simpatiche che fanno pensare. A domani. G.
 
 
stefano_pd_1965
stefano_pd_1965 il 05/05/09 alle 14:03 via WEB
Donare un sorriso rende felice il cuore. Arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona. Non dura che un istante ma il suo ricordo rimane a lungo. Nessuno è così ricco da poterne far a meno nè così povero da non poterlo donare. Il sorriso crea gioia in famiglia, dà sostegno nel lavoro ed è segno tangibile di amicizia. Un sorriso dona sollievo a chi è stanco, rinnova il coraggio nelle prove e nella tristezza è medicina. E se poi incontri chi non te lo offre, sii generoso e porgigli il tuo: nessuno ha tanto bisogno di un sorriso come colui che non sa darlo.
 
giusipi2007
giusipi2007 il 07/05/09 alle 18:10 via WEB
La conoscevo già e la condivido in pieno.
 
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