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INVESTIGATIVO NOIR
Di Avvisato&Silenzi
con
Andrea Cotrone
Un cortometraggio in bianco e nero interpretato da me che potete vedere nei miei video. e lasciare commenti e critiche...
« Tua moglie era una bugiarda | Arrevuoto ha fatto il pieno » |
Santa Giovanna dei macelli - il testo sugli scioperi del '29 nelle fabbriche di carne in scatola di Chicago - è un'opera di Brecht
fra le più significative, ma anche fra le meno note in Italia: l'unica
rappresentazione sulle nostre scene è quella diretta da Strehler nel
‘70 al Maggio Musicale Fiorentino, con Valentina Cortese e Glauco
Mauri. Ma si trattava di un'occasione un po' particolare, che cadeva
negli anni in cui il regista aveva lasciato il Piccolo, e anche in
senso artistico stava chiudendo molti conti col passato.
Sulla
vicenda incrociata di Giovanna Dark, la moderna Giovanna D'Arco,
volontaria dell'Esercito della Salvezza, e del perfido capitalista
Pierpont Mauler torna ora un gruppo fra i più vivaci e originali, Le belle bandiere
di Elena Bucci e Marco Sgrosso, alla sua prima esperienza brechtiana:
la scelta è ovviamente determinata dal parallelismo fra la Grande
Depressione di allora e l'attuale crisi economica partita dagli Stati
Uniti. La "prima" è in programma mercoledì 7 al Teatro Metastasio di
Prato.
Restando in tema di testi singolari, non si può non segnalare La confessione di Arhur Adamov,
uno dei padri del cosiddetto "teatro dell'assurdo", da tempo messo un
po' da parte: questo testo della fine degli anni Trenta, in scena da
lunedì 5 all' Out Off di Milano per iniziativa di Roberto Trifirò,
nella triplice veste di autore dell'adattamento, regista e unico
interprete, non è un copione teatrale ma il diario di una crisi
depressiva che il drammaturgo attraversò ben prima di cominciare a
scrivere le sue pièce.
Sempre lunedì 5, al Teatro Mercadante di Napoli, debutta L'esausto, il nuovo spettacolo del giovane attore Lorenzo Gleijeses, figlio d'arte e già protagonista di un interessante spettacolo, Il figlio di Gertrude, una riscrittura dell'Amleto con la regia di Julia Varley: la storica attrice dell'Odin Teatret lo dirige anche in questa seconda prova, in cui a fianco di Manolo Muoio - nel ruolo della sua ombra - esplora l'universo di Samuel Beckett affrontandone soprattutto i testi dell'ultimo periodo.
Torna dopo quasi mezzo secolo al Teatro Greco di Siracusa l'Orestiade di Eschilo: la traduzione è di Pasolini, la regia, la scena e i costumi sono di Pietro Carriglio, con Giulio Brogi, Galatea Ranzi ed Elisabetta Pozzi fra i protagonisti. La trilogia sarà presentata da giovedì 8 in due serate (Agamennone e Coefore-Eumenidi),
dopo l'anteprima del 7 che la propone tutta insieme. Essendo gli
spettacoli di quest'anno dedicati al tema della legalità, eminenti
personalità giuridiche interverranno dopo ogni replica di Eumenidi a commentare il fatto che nel testo appare il primo tribunale della storia occidentale.
di Renato Palazzi
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No te conoce el toro ni la higuera,
ni caballos ni hormias de tu casa.
No te conoce el niño ni la tarde
porque te has muerto para siempre.
No te conoce el lomo de la piedra,
ni el raso negro donde te destrozas.
No te conoce tu recuerdo mudo
porque te has muerto para siempre.
El Otoño vendrá con caracolas,
uva de niebla y montes agrupados,
pero nadie querrá mirar tus ojos
porque te has muerto para siempre.
Porque te has muerto para siempre,
como todos los muertos de la Tierra,
como todos los muertos que se olvidan
en un montón de perros apagados.
No te conoce nadie. No. Pero yo te canto.
Yo canto para luego tu perfil y tu gracia.
La madurez insigne de tu conocimiento.
Tu apetencia de muerte y el gusto de
su boca.
La tristeza que tuvo tu valiente alegría.
Tardará mucho tiempo en nacer,
si es que nace,
un andaluz tan claro, tan rico de aventura.
Yo canto su elegancia con palabras que
gimen
y recuerdo una brisa triste por los
olivos.
Di
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Oye, hijo mío, el silencio.
Es un silencio ondulado,
un silencio,
donde resbalan valles y ecos
y que inclinan las frentes
hacia el suelo.
Federico García Lorca