Creato da artemisia_gent il 31/08/2007

Mamma & Prof.

Il flusso di coscienza di una mamma alle prese con la vita di tutti i giorni. Casa, scuola, famiglia, ideali, viaggi e pensieri: ecco cosa potete trovare.

Messaggi di Dicembre 2016

Apettando il 2017

Post n°1788 pubblicato il 31 Dicembre 2016 da artemisia_gent

Il 2016 è stato un anno difficile, un anno di nuovi inizi, un anno che mi ha portato a una nuova vita, la mia vita da adulta.

 

Non avevo propositi per questo 2016 se non leggere ... beh con mia grande sorpresa ho mantenuto tutto. Pormi degli obbiettivi raggiungibili forse è la cosa ideale.

Sono riuscita a leggere 100 libri tondi tondi, potevo fare comodamente 103 in questi ultimi giorni ma non ho voluto strafare ed esagerare, leggerò con calma, un paio di libri a settimana come ho fatto in questo 2016. Leggere molto mi ha aiutata, mi sento veramente meglio. Certi libri che ho letto mi hanno aiutata, mi hanno fatto capire delle cose di me e degli altri.

Il 2016 mi ha portato alcune soddisfazioni lavorative, dopo anni passati ad essere l'ultima ruota del carro, ora sono una delle prime. E di questo ne sono davvero felice, perchè io valgo. In ogni campo. Posso fare qualsiasi cosa.
Il 2016 è stato il mio primo anno con l'estate pagata, con la sicurezza di avere un posto fisso, non si può spiegare cosa vul dire avere la certezza del lavoro, quanti pensieri in meno! Che estate tranquilla.

Ho perso affetti. Su molti fronti. Forse non ne ho neanche mai avuti.
Ho scoperto cose terribili, che scaccio continuamente dalla mia mente. La mia vita è stata una menzogna perenne. Su questo fronte ammiro mio fratello e il suo essere cinico. Lui è sempre stato il più piccolo ma in questo momento mi sto appoggiando molto a lui e lo invidio per come prende le cose.
Non credo aggiusteremo mai questa cosa che ci è capitata, però ci proveremo.

Ho rinsaldato rapporti con l'unica persona importante della mia vita.
Se mio fratello c'è sempre stato, per me la mia ancora di salvezza da quando non c'è più la nonna è la zia. Troppo complicato spiegare tutto, ma sapere che lei c'è mi da forza.

Credo di aver gestito le difficoltà al meglio.
Meglio di come posso fare anche se la mia prima reazione davanti a tutto è spengere le emozioni, ignorare, dimenticare, far finta di niente. Mi dicono che così non si fa, ma è l'unico modo che conosco.

Penso che per il 2017 devo soltato raddrizzare le ultime storture e andare avanti.

Devo combattere a denti stretti per la fattoria, deve essere mia. Voglio passarci del tempo, voglio poterci andare ogni volta che ne sento il bisogno. Dormire nel silenzio e nel buio. Leggere davanti al camino, riposare nelle panche di pietra, fare festa coi miei amici. Anche feste che durano giorni. Rivoglio la mia casa. Posso rinunciare a tutto. Ma non a quella.

Il 2016 ci ha riportato i viaggi.
Siamo andati in Danimarca.
Vorrei che il 2017 mi portasse in giro come una volta.
Spero di riuscire a organizzare il mare a febbraio e una gita estiva, magari nelle Highlands, a Capo Nord oppure in Irlanda. In posti dove la natura fa da padrona.
Vorrei che il 2017 mi portasse calma e tranquillità. Altri 100 libri letti.

Poi insomma... quei 20 Kg in più che mi porto addosso... quello me lo prometto ogni anno... ma non faccio mai nulla di serio e concreto per liberarmente una volta per tutte.

 
 
 

Il pigiama party

Post n°1787 pubblicato il 24 Dicembre 2016 da artemisia_gent

Stanotte Vittoria ha passato la sua prima notte fuori di casa da sola. Avevo detto che non sarebbe uscita di casa la notte prima dei 18 anni ma proprio non potevo impedirglielo. L'ha invitata la sua migliore amica storica con cui ha condiviso asilo, elementari, la cabina al mare e anche la vacanza in Danimarca. Infatti le ho spiegato che le era permesso proprio per questo, conosciamo bene la famiglia che la ospita, e sono sicura che non avrebbe mai fatto niente di strano. Insomma uno strappo proprio perchè è lei. In futuro proprio non so se riaccadrà.

Oggi lei è sfatta. Non ha dormito, hanno visto tanta tv di notte dal letto (cosa che a casa non è permessa! Non abbiamo tv in camera e mai le avremo) e hanno dormito in 5 vicine vicine. Sono cose belle, ricordi di amicizie forti, ma che al mattino un po' svaniscono nella stanchezza di una notte passata a chiaccherare e a fare cose che di solito non ti permettono mai.

Per contro anch'io sono distrutta. Ennesima cena di Natale, Rachele presa da malinconia perchè non aveva con se sua sorella, la sua ombra. Ha passato una notte difficile fra lamenti, pipì e brutti sogni come non ne passava da quasi un mese. La sua inquietudine si sfoga tutta di notte. In più è decisamente euforica per la venuta di Babbo Natale, non vede l'ora, è in trepida attesa, come mai era accaduto. Io sinceramente sono distrutta e avrei solo bisogno di relax.

 
 
 

Io valgo

Post n°1786 pubblicato il 21 Dicembre 2016 da artemisia_gent

Ho passato anni in una scuola dove mi giudicavano incapace, dove non mi facevano fare niente, dove speravano che me ne andassi al più presto.

Poi senza cambiare una virgola di me stessa mi sono trovata in un posto dove mi amano, dove posso fare tutto, dove mi ascoltano, dove mi chiedono aiuto. Eppure sono la stessa identica persona.

Non riesco ancora a credere che io possa avere dei riconoscimenti, dei complimenti dal dirigente... eppure io faccio solo il mio lavoro, niente di più. Anzi mi sento così inutile... a volte penso di stare rubando lo stipendio dal poco che faccio rispetto a prima.

Mi sembra di sognare.

Non penso andrò mai via di lì. E' il paradiso.

 
 
 

Odio il Natale

Post n°1785 pubblicato il 19 Dicembre 2016 da artemisia_gent

Ogni anno che passa odio sempre di più il Natale.

Lo odio dal profondo, da sempre.

Da piccola lo odiavo perchè voleva dire stare a casa tanti giorni senza fare niente, senza scuola, a casa. Erano giorni di immensa solitudine.
I regali mi hanno sempre delusa, me li sono sempre scelti da sola, non ho mai creduto a Babbo Natale.

Crescendo il Natale è diventato un peso insostenibile, è sempre una scelta. Con chi stare, dove andare, chi accontentare. Piuttosto che scegliere vorrei sparire. Vorrei stare da sola, vorrei addormentarmi oggi e scegliarmi il 7 gennaio.

Lo odio.

E' il momento delle cose fatte per forza, delle incomprensioni, del dovere.

Vorrei sparire perchè proprio non ho voglia di dover decidere, di dover comprare per forza regali a tutti. Non ho nessuna voglia di Natale, perchè a me tutto questo fa schifo, da sempre. E nessuno lo capisce. Lo odio, lo odio da sempre e nessuno si sforza di capirmi, di comprendermi.

 
 
 

la mia scuola č diversa, parte II

Post n°1784 pubblicato il 17 Dicembre 2016 da artemisia_gent

Mi sono sempre un po' pentita di aver lasciato l'ITC per l'IPSIA perchè all'ITC avevo un gruppo di amici forte e coeso. Avevo paura di non poterlo più ritrovare. Invece mi sono ricreduta.

All'IPSIA ho trovato tantissime persone d'esperienza che mi hanno fatta crescere professionalmente, che mi hanno aiutata a diventare una profe migliore, a capire che non è vero che sono l'ultima ruota del carro ma una pedina importante. Però i colleghi esperti sono tutti un po' in là con l'eta, hanno tanto da dare sul campo dell'esperienza ma fisicamente parlando sono un pochino esauriti. Invece in questi mesi ho potuto fare gruppo con colleghi giovani, ovviamente tutti matematici, ingegneri e architetti (sia mai che io faccia amicizia con un'umanista) e abbiamo iniziato a divertirci più di quanto potevo farlo all'ITC. Anzi il nostro preside ha organizzato un gioco come nelle aziende americane, di collaborazione e cooperazione tra insegnanti e alunni e abbiamo usato la nostra scuola non come luogo di studio ma di amicizia e gioco. Non ho vinto, ma ci siamo divertiti un sacco. Mi sono divertita di più a organizzare, disegnare, decorare piuttosto che a giocare, ma è stato bello.
Ho capito che è questa la scuola per me.
Non fa per me una scuola tradizionale, ingessata, bacchettona.
L'ipsia è come la scuola che ho frequentato io, che anche se non mi ha fatto studiare come avrei voluto mi ha dato altro e comunque mi ha dato l'impulso giusto per continuare i miei studi. Quando ci ripenso so che la mia scuola in un certo senso mi ha salvata e anche l'IPSIA salva. Ed era proprio questo che volevo fare come insegnante.

 
 
 

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