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FUOCO CHE BRUCIA

LO SPIRITO DI UN LAKOTA NON SI ARRENDE MAI

 

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Nel tempo
le tradizioni si spengono,
i miti si sbriciolano,
e gli uomini, inesorabilmente, dimenticano.
Ma gli Spiriti non dimenticano

Vittorio Zucconi

 

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« INTELLIGENZASAGGEZZA INDIANA »

BISOGNI

Post n°668 pubblicato il 01 Febbraio 2015 da IndianaOglala

Ieri abbiamo parlato dei  vari tipi di intelligenza.
Oggi voglio parlare con voi dei bisogni primari degli esseri umani,
che influenzano anche lo sviluppo intellettivo/cognitivo.
La più conosciuta teoria motivazionale centrata sui bisogni
fondamentali umani è quella elaborata dallo psicologo americano
Abraham Harols Maslow tra gli anni 1943 e 1954.
Maslow sudduvide le principali necessità umane in una gerarchia
che parte dai bisogni principali ( quelli fisiologici necessari alla
sopravvivenza fisica) fino ai bisogni "spirituali" tipici delle
civiltà evolute. 
In psicologia viene definito "bisogno" la mancanza totale o parziale
di uno o più elementi che costituiscono il benessere della persona.
 
Questa scala di bisogni è suddivisa in cinque differenti livelli, dai più
elementari (necessari alla sopravvivenza dell'individuo) ai più
complessi (di carattere sociale e spirituale). L'individuo si realizza
passando per i vari stadi, i quali devono essere soddisfatti in modo
progressivo. Questa scala è internazionalmente conosciuta
come "La piramide di Maslow". I livelli di bisogno concepiti sono:

  1. Bisogni fisiologici (fame, sete, ecc.)
  2. Bisogni di salvezza, sicurezza e protezione
  3. Bisogni di appartenenza (affetto, identificazione)
  4. Bisogni di stima, di prestigio, di successo
  5. Bisogni di realizzazione di sé (realizzando la propria identità
    e le proprie aspettative e occupando una posizione
    soddisfacente nel gruppo sociale).

Questa scala venne in seguito criticata perchè , secondo alcuni
scienziati, risulterebbero troppo semplificati i i reali bisogni degli
uomini e il loro livello di importanza. La scala sarebbe perciò più
corretta in termini prettamente funzionali alla semplice sopravvivenza dell'individuo che in termini di affermazione sociale.
Si tratterebbe perciò di bisogni di tipo psicofisiologico, più che
psicologico in senso stretto. Altre critiche vertevano sul fatto
che la successione dei livelli potrebbe non corrispondere ad
uno stato oggettivo condivisibile per tutti i soggetti.

Lo stesso Maslow nel libro Toward a Psychology of Being del 1968
aggiungerà alcuni livelli che aveva inizialmente ignorato.



Un aspetto importante sottolineato da Maslow è che il soddisfacimento
di un bisogno, rende poco sensibile una persona ad ulteriori stimoli
di quel tipo e lo porta, anzi, a cercare di soddisfare bisogni
di livello più alto. 
Nell’analisi di Maslow è infatti insito il concetto di “cambiamento
evolutivo”.

Secondo Maslow, bisogni e motivazioni hanno la stessa valenza e
significato e si strutturano in gerarchie relative: si può passare
ad uno stadio di soddisfazione superiore solo dopo che si sono
soddisfatti i bisogni di grado inferiore.
La base di partenza per lo studio del singolo individuo è considerarlo
nel suo insieme di bisogni. Solo in questo modo è possibile creare
un'assistenza centrata sulla persona.
Se ogni individuo è unico e irripetibile i bisogni sono invece comuni
a tutti, e permettono una vita migliore se vengono soddisfatti.
Un ulteriore approfondimento delle analisi dei bisogni si ha con McClelland,
psicologo comportamentista americano,che introduce una nuova
tipologia di bisogno: il bisogno di successo, concetto leggermente
diverso dall'autorealizzazione maslowiana.
Anche Atkinson analizza la dimensione del successo elaborando una teoria
  secondo cui la motivazione nasce dall’esigenza di misurare le proprie
abilità attraverso il raggiungimento di successi in attività valutate
come importanti. .

Tornando a McClelland, egli dimostra lo stretto legame tra motivazione
al successo e rendimento, in ambito lavorativo.
Questo legame si spiega tramite i processi di autostima che derivano
da precedenti esperienze di realizzazione e successo.
Quindo questo tipo di relazione avrebbe natura circolare :

 Viene quindi presa in considerazione la dimensione affettiva
della motivazione, secondo cui la persona, in base alle proprie
esperienze di appagamento o delusione, piacere o dolore,
è disposta o meno a compiere sforzi per raggiungere o evitare
particolari situazioni.
Secondo McClelland ogni persona presenta una di queste
motivazioni che raggruppa in tre categorie:

  • Bisogno di potere (tipico dei politici e dei top manager);
    riflette il bisogno di imporsi all’attenzione altrui, di stabilire,
    mantenere o ristabilire il proprio prestigio o potere.


  • Bisogno di successo (tipico dell’imprenditore); è l’importanza
    attribuita da una persona alla riuscita di una intenzione,
    la cui intensità e importanza possono derivare da esperienze
    positive (ad esempio nella scuola o nei primi lavori) che
    sono state particolarmente gratificanti tanto da giustificare
    una continua ricerca del successo (nell’università o in campo
    professionale).


  • Bisogno di affiliazione (tipico dei giocatori, degli impiegati);
    questa motivazione è collegata al bisogno di socialità/appartenenza,
    tipico di Maslow, e cioè al bisogno di interazione sociale e
    di stabilire, mantenere e promuovere relazioni affettive
    con altre persone.


 McClelland parte quindi dalla “motivazione alla riuscita” e giunge
a descrivere tre tipi di motivazioni:
- riuscire ed evitare il fallimento;
- ad affiliarsi e ad evitare l’isolamento;
- al potere e ad evitare la dipendenza.
L’elemento innovativo rispetto a Maslow è l’aver capito che il bisogno di autorealizzarsi, ossia il bisogno di successo, sta in mezzo agli
altri due tipi di bisogni, quello di affiliazione e quello di potere.
Ma Maslow aveva trattato anche il tema dell'amore, definendo
Deficienty love ( amore di carenza) una relazione in cui ciacun
partner dipende dall'altro per l'appagamento dei propri bisogni,
cioè un tipo d'amore basato sulla stima di sè, sicurezza e potenza
che si caratterizza con dipendenza dall'altro partner, possessività,
egoismo verso l'altro.
A questo tipo d'amore, che diciamocelo tanto
amore non è, Maslow contrappone il D - Love, un tipo d'amore libero
e non egoistico, quello come dovrebbe essere secondo me l'amore.
Voi cose ne pensate? Vi ritrovate in questi schemi?
Quali sono i vostri bisogni? Spiritualità? Successo?
Amore? Appartenenza?
Oppure seguite la filosofia buddhista secondo cui la
riduzione o la totale assenza di bisogni
e di desideri porta alla via della serenità?
 A tutti la libertà di espressione o di integrazione a quello che ho
scritto.
Buona domenica:)))


 

 
 
 
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