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Messaggi del 21/04/2015

 

Migliori Film sulla Resistenza

Post n°12318 pubblicato il 21 Aprile 2015 da Ladridicinema
 
Tag: STORIA

  • Mercoledì, 12 Gennaio 2011 17:40
  • Scritto da Thomasmann

Orgoglio nazionale e lotta per la sopravvivenza la fanno da padroni nei film che raccontano i mesi tra il settembre ’43 e il 25 aprile ’45. Italiani contro italiani, italiano contro tedeschi e in mezzo a tutti gli Alleati. La Resistenza ha dato i natali al Neorealismo, ma sta ritornando ad interessare il cinema italiano anche in tempi recenti, forse per difendersi da un certo revisionismo storico che mina l’Evento base della democrazia italiana.

 

 

1- Roma città aperta” di Roberto Rossellini (1945)

2- "L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti (2009)

3- "Tutti a casa” di Luigi Comencini (1960)

4- Il generale Della Rovere” di Roberto Rossellini (1959)

5- Paisà” di Roberto Rossellini (1946)

6- Mussollini: ultimo atto” di Carlo Lizzani (1974)

7- La notte di San Lorenzo” di Paolo e Vittorio Taviani (1982)

8- Il partigiano Johnny” di Guido Chiesa (2000)

9- I piccoli maestri” di Daniele Lucchetti (1998)

10- Le quattro giornate di Napoli” di Nanni Loy (1962)

 
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Ucraina, ucciso giornalista filorusso a Kiev. È il terzo omicidio politico in 24 ore. Lo sdegno di Putin

Post n°12317 pubblicato il 21 Aprile 2015 da Ladridicinema
 

da la repubblica

Oles Buzina, giornalista e scrittore molto noto nella capitale ucraina, è stato giustiziato sotto casa. Il presidente russo: "uno dei tanti crimini della Nuova Ucraina"

dal nostro corrispondente NICOLA LOMBARDOZZI

Ucraina, ucciso giornalista filorusso a Kiev. È il terzo omicidio politico in 24 ore. Lo sdegno di PutinPutin ha dato la notizia durante la 'linea diretta con la nazione" (reuters)MOSCA -  Qualcuno sta uccidendo sistematicamente tutti gli oppositori al governo ucraino nato dalla "Rivoluzione" di un anno fa. Stamattina è toccato a un personaggio molto noto a Kiev, Oles Buzina, giornalista e scrittore, grande protagonista dei talk show televisivi, e schierato su posizioni apertamente filo russe. Lo hanno atteso sotto casa e lo hanno giustiziato secondo il preciso copione di un delitto studiato ed eseguito da professionisti. Vladimir Putin, che lo ha comunicato in diretta mentre stava partecipando alla consueta maratona televisiva di primavera e rispondendo alle domande del pubblico, ha definito l'omicidio "uno dei tanti crimini della Nuova Ucraina".

In realtà, nel silenzio di molti media occidentali, nella Kiev democratica e in corsa per entrare in Europa, sta avvenendo una spietata operazione di repulisti di ogni forma di opposizione. Ancora ieri sera, sempre nella capitale ucraina, un commando ha ucciso Sergej Sukhobok, titolare di un sito internet e di un piccolo giornale che contrasta la politica del governo e sostiene le ragioni della gente del Donbass ribelle. Poco prima, nel pomeriggio, altri killer avevano compiuto un'identica missione sotto casa di Oleg Kalashnikov, ex deputato del Partito filorusso delle Regioni e considerato un grande oppositore dei movimenti che hanno protestato l'anno scorso sulla Majdan di Kiev e che adesso guidano il Paese.

Tre omicidi politici in meno di 24 ore che, inevitabilmente sollevano lo sdegno interessato di Putin e della stampa russa. Ma è comunque inquietante il clima di odio e di desiderio di vendetta che si respira in queste ore in Ucraina. Dopo la notizia dell'uccisione dell'ex deputato molti oligarchi, politici e personaggi popolari in Ucraina hanno rilasciato raccapriccianti dichiarazioni infarcite di "finalmente", "se l'è meritato", "eliminato un nemico".

Anche poco fa, subito dopo l'assassinio dello scrittore Buzina, il ministero dell'Interno ucraino ha diffuso la notizia definendolo "il famigerato giornalista".

Probabile che gli omicidi, almeno per quanto riguarda l'esecuzione,  siano collegati alla frangia più estrema dei "rivoluzionari" ucraini, il movimento neonazista Pravj Sektor che ha gestito la fase più violenta del ribaltamento al potere e che adesso partecipa con le sue unità paramilitari alla repressione della rivolta filorussa nell'Ucraina dell'Est. Sin dall'inizio della grande svolta di Kiev, Pravj Sektor condiziona pesantemente le scelte del governo e del presidente Poroshenko, boicottando ogni tentativo di cercare una soluzione pacifica e allestendo spedizioni punitive contro chiunque dissenta dalla nuova linea ipernazionalista e patriottica.

Il risultato è quello di inasprire ancora di più i rapporti con la Russia e complicare ogni possibile mediazione. Ieri, parlando di Ucraina, Putin ha continuato ad accusare l'Occidente di "appoggiare un governo di estrema destra" e ha negato ancora una volta che sul territorio ucraino ci siano dispiegate truppe russe
 
 
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Box Office, per la terza settimana Fast & Furious 7 in testa

Post n°12316 pubblicato il 21 Aprile 2015 da Ladridicinema
 

Box Office Italia
In Italia, così come nel resto del mondo, è ancora Fast & Furious 7 mania! Il film resiste per la terza settimana in testa alla top ten, raccoglie un altro milione e mezzo di euro e arriva a quasi 17 milioni che per ora gli valgono la terza piazza assoluta nella classifica stagionale dietro a Cinquanta sfumature di grigio e American Sniper (che hanno rispettivamente 19.5 e 19 milioni in tasca). Difficile però che Fast & Furious 7 raccolga i 2 milioni e rotti che servirebbero per colmare il gap, anche perchè la prossima settimana arriva Avengers: Age of Ultron.
Italiano il resto del podio con Moretti secondo (un po' deludente il milione incassato, viste le sale a disposizione, anche se il tema era difficile) e Se Dio vuole terzo. Parte benino Black Sea, che raccoglie mezzo milione, mentre a centro classifica troviamo tutti film in discesa (Into the Woods anche da noi non ha convinto). Ultima new entry settimanale è Le vacanze del piccolo Nicolas. Saluta la top ten Cenerentola con ben 14.7 milioni.
La prossima settimana arriva Avengers: Age of Ultron che non dovrebbe avere la benchè minima difficoltà ad ottenere il primo posto (prevediamo un incasso complessivo tra i 7 e gli 8 milioni di euro). A fargli da sparring partner ci sono Adaline - L'eterna giovinezzaI bambini sanno e Sarà il mio tipo?.

Box Office USA
In America Fast & Furious 7 non trova concorrenti validi e resiste ancora in testa. Il film raccoglie altri 29 milioni che portano il suo incasso americano a 295 milioni complessivi con un orizzonte a fine corsa di 340/350. La notizia è che Fast & Furious 7 è il primo film di quest'anno a superare il miliardo di dollari a livello worldwide (primo di tanti, il 2015 potrebbe essere un anno storico per il boxoffice): l'incasso esatto è di 1 miliardo e 152 milioni complessivi, grazie ad una super performance estera (Cina, Corea, etc.). A questi ritmi il film dovrebbe chiudere a 1.5/1.6 miliardi di dollari. Qualcuno si chiede ancora se verrà realizzato l'ottavo episodio? 
Sul podio della top ten americana salgano due new entry: Paul Blart: Mall Cop 2 con 24 milioni e Unfriended con 16 milioni. Nessuna novità a centro classifica, dove resiste bene Home - A casa, arrivato a 142 milioni complessivi e la possibilità di passare i 150 già questa settimana. Deludente il documentario Disney Monkey Kingdom, piaciuto molto alla critica e poco al pubblico: appena 4.7 milioni ed una media per sala deludente. True Story, thriller con la coppia Franco/Hill non riesce ad entrare in top ten e si ferma all'undicesimo posto con poco meno di due milioni di dollari. La migliore media per sala della classifica è appannaggio di Ex Machina, splendido film sci-fi con Oscar Isaac. Per gli americani non è ancora arrivata l'estate cinematografica, che inizia il primo maggio con Avengers: Age of Ultron, per cui la prossima settimana sarà ancora calma piatta con i drama Adaline - L'eterna giovinezza eLittle Boy a farla, si fa per dire, da padroni. 

 
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Addio a Livio Forma, voce storica di Tutto il calcio da tuttosport

Post n°12315 pubblicato il 21 Aprile 2015 da Ladridicinema
 

E' scomparso all'età di 72 il radiocronista della Rai: aveva raccontato 28 campionati, 8 Olimpiadi e innumerevoli partite di Coppa

Addio a Livio Forma, voce storica di Tutto il calcio 
TORINO - I suoi aggettivi erano come i mobili della nonna: non li avresti mai messi in casa tua, ma ci eri lo stesso affezionato. Moltissimo. Come tutti eravamo affezionati a Livio Forma, storico radiocronista di Radio Rai, scomparso ieri a 72 anni: sia chi aveva la fortuna di conoscerne il garbo d'altri tempi, sia coloro i quali si mettevano davanti ai «diffusori» per ascoltare le sue radiocronache e coglievano la pacata educazione con la quale entrava nelle casa, nelle auto o negli auricolari per raccontare una partita o uno dei mille eventi sportivi che seguiva, comprese otto Olimpiadi.

Aveva iniziato nel 1982 e per ventotto anni aveva attraversato l'Italia (quasi sempre in treno), dando voce alle emozioni di altrettanti campionati in quella scatola magica che era (e che è tuttora nella fantascienza dei nuovi media) Tutto il calcio minuto per minuto. Qualche volta lo prendevamo in giro per il suo vocabolario un po' fané e per quel «batti e ribatti in area» che compariva, immancabile, in ogni radiocronaca. Avesse avuto l'attitudine da cronista rockstar, come tanti di questi tempi, avrebbe potuto farne un marchio di fabbrica, una frase culto. Ma Livio aveva il pudore dell'autentico giornalista, che mette la notizia e il racconto davanti a tutto, tenendosi sullo sfondo.

Aostano orgogliosissimo, finiva ogni viaggio in Valle, di cui decantava le bellezze in ogni parte del mondo che il mestiere lo portava a visitare. Un tumore ci ha portato via la sua gentilezza e la sua voce. Ci mancheranno entrambe moltissimo. 

 
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MicroMega 3/2015 - Almanacco di storia: "Ora e sempre Resistenza" - Dal 23 aprile

Post n°12314 pubblicato il 21 Aprile 2015 da Ladridicinema
 
Tag: libri, news




IL SOMMARIO

Sergio Mattarella - La Resistenza rivolta morale, rivolta in armi contro il fascismo contro il conformismo 
Il saluto e l’augurio del Presidente della Repubblica alla rivista e ai lettori per questo numero monografico dedicato a ‘Ora e sempre Resistenza’.

SAGGIO 1
Angelo d’Orsi - Mito e antimito della Resistenza
Dalle riletture storiografiche di De Felice al revisionismo più compiuto dei giorni d’oggi, assistiamo nel giudizio egemone corrente ad un vero e proprio rovesciamento della realtà a proposito della Resistenza, additata come un insieme di azioni inutili e controproducenti, e alla contemporanea riabilitazione del fascismo. Ma soltanto rispolverando lo spirito della Resistenza antifascista – come elemento basilare e irrinunciabile della identità italiana – possiamo difendere i diritti sociali e il valore della Costituzione repubblicana.

A PIÙ VOCI - Dieci risposte sulla Resistenza
card. Gualtiero Bassetti / Lorenza Carlassare / Gianroberto Casaleggio / Sandrone Dazieri / Giancarlo De Cataldo / Maurizio de Giovanni / Erri De Luca / Loriano Macchiavelli / Ezio Mauro / Moni Ovadia / Giovanni Ricciardi / Corrado Stajano / Valerio Varesi / Marco Vichi / Gustavo Zagrebelsky 
Perché la Resistenza non è diventata l’unica possibile ‘memoria condivisa’ su cui costruire l’identità italiana? Come è possibile che la storiografia revisionista abbia avuto da noi tale diffusione? Qual è il lascito della Resistenza? Ha senso parlare di ‘tradimento’ della Resistenza? Sono alcune delle domande che a settant’anni dalla Liberazione MicroMega ha rivolto ad alcuni esponenti del mondo della cultura, della letteratura, della filosofia, del diritto, della religione.

ICEBERG 1 - storia e interpretazione
Franco Cordero - Etica d’una guerra partigiana
Fascismo e Resistenza non rappresentano solo due momenti storici, ma costituiscono due ‘antropologie’ radicalmente agli antipodi, divise da un’alterità incolmabile. Purtroppo, però, mentre l’antropologia fascista sembra parte integrante del corredo ‘genetico’ degli italiani, lo ‘spirito della Resistenza’ – che impone capacità critica, libertà di pensiero, autonomia – è stato un’anomalia per il nostro paese. Che non a caso, infatti, l’ha sostanzialmente lasciato cadere nell’oblio.

Luciano Canfora - Per una storia scientifica della ‘guerra di liberazione’ 
A partire almeno dal 1990 – quando Bobbio rilancia in un famoso articolo la tesi di Pavone sulle ‘tre guerre’ della Resistenza – si fa strada una vulgata secondo la quale durante la Resistenza i comunisti combattevano, oltre alla guerra di liberazione, anche una ‘guerra di classe’. Ma basta scorrere gli organi della stampa clandestina comunista di allora per rendersi conto che le cose stavano esattamente al contrario. Come dimostrano del resto anche gli aspri rapporti tra il Pci e alcune frange più estremiste, che quella ‘guerra di classe’ (che, se combattuta, avrebbe portato a una tragica soluzione ‘alla greca’) invece volevano scatenarla per davvero.

Marco Albeltaro - Resistenza e normalizzazione 
Il processo di normalizzazione – teso a quietare sul nascere le spinte innovatrici incubate nella Resistenza – inizia subito dopo la Liberazione. Con la caduta del governo Parri, cade anche la speranza di un cambiamento profondo dell’Italia e inizia la retorica dell’unità nazionale, sfruttata per far passare in secondo piano le differenze non tanto politiche, ma esistenziali, fra fascismo e antifascismo.

Paolo Borgna - La ‘meglio gioventù’: la Resistenza degli ‘azionisti’ 
Leggendo i loro diari, le loro lettere, colpisce soprattutto la lucidità del loro sguardo, la capacità di vedere in anticipo le conseguenze della storia che si stava consumando davanti ai loro occhi. La lotta armata, alla quale molti aderenti al Partito d’Azione prendono poi parte, è l’esito di una preparazione morale, intellettuale, politica maturata negli anni, che attendeva solo il momento propizio per liberare l’Italia. Il futuro di minoritarismo a cui è destinato il Pd’A è inversamente proporzionale al prezioso contributo – di idee e di sangue – che i suoi aderenti diedero alla Resistenza italiana.

Valerio Romitelli - Partigiani e qualunquisti 
La storia dell’Italia repubblicana è stata possibile esclusivamente grazie alla Resistenza. Questo semplice fatto dovrebbe bastare a fare dell’esperienza partigiana una premessa indiscussa e indiscutibile dell’attuale identità italiana. E invece fin dai primi anni del dopoguerra – con il successo del movimento qualunquista di Giannini – comincia a serpeggiare un atteggiamento scettico, quando non di aperta condanna. Atteggiamento che ha sempre trovato una sponda in quella ‘maggioranza silenziosa’ desiderosa solo di tornare al quieto vivere dopo le devastazioni della guerra.

Pierfranco Pellizzetti - La grande dissipazione del ’45 
Di ‘Resistenza tradita’ si parla spesso in riferimento alla cosiddetta Prima repubblica. Ma è già con la ‘svolta di Salerno’ – aprile 1944 – che quel tradimento si consuma. Tradimento ai danni dei giovanissimi partigiani che combattevano sulle montagne – di molti dei quali non conosciamo neanche i nomi – che la nomenklatura dei partiti (Pci in testa) ha voluto subito normalizzare. Un tradimento dell’ethos resistenziale che costituisce il peccato originale su cui si costruirà la futura Repubblica.

Alberto Asor Rosa - Lo spirito della Resistenza nella Costituzione 
La Resistenza fu in Italia allo stesso tempo lotta di liberazione nazionale contro l’occupante tedesco e lotta contro il regime fascista. Questa doppia natura la carica di valori fondativi della successiva Repubblica, aspetto che è difficile trovare altrove. Si tratta pertanto di un colossale spartiacque per la storia italiana. Purtroppo questa consapevolezza non è ancora diventata patrimonio universale. E di strada ne abbiamo ancora parecchia.

Alessandro Portelli - L’eroismo e l’eccidio 
Una contronarrazione revisionista cerca da tempo di trasformare un atto eroico dei partigiani in un agguato terroristico, responsabile tra l’altro della successiva strage delle Fosse Ardeatine. Questo testo esamina le tante menzogne su via Rasella, ribadendo alcune inconfutabili verità storiche su quel che è stato un gesto compiuto per la libertà. Un attacco gappista che la stessa Cassazione ha considerato ‘legittima azione di guerra” contro gli occupanti nazisti.

SAGGIO 2
Roberto Scarpinato - Resistenza, Costituzione e identità nazionale: una storia di minoranze? 
“La lezione della storia dimostra come le minoranze progressiste in Italia abbiano sempre avuto vita difficile. Condannate nel corso dei secoli al rogo, al carcere, all’abiura, all’esilio e, nel migliore dei casi, al silenzio e all’irrilevanza sociale, hanno svolto un ruolo spesso determinante per l’evoluzione del paese, ma solo grazie a temporanee crisi di potere delle maggioranze e a contingenti circostanze favorevoli”. Così è stato anche per la Resistenza, che ci ha lasciato una preziosissima eredità, la Costituzione, oggi più che mai sotto assedio.

ICEBERG 2 - storie resistenti
Andrea Martocchia - Il Territorio Libero di Cascia
Nella pubblicistica del partigianato e nella storiografia resistenziale viene generalmente omesso. Eppure il Territorio Libero di Cascia – esperienza sorta nella Valnerina umbra tra il febbraio e il marzo 1944 – merita un approfondimento. Oltre al fatto di essere precedente a molte altre esperienze di autogoverno dei partigiani, quella di Cascia ebbe infatti una rilevanza politico-sociale irripetibile, trattandosi di uno dei pochi casi in cui l’Italia rurale si incontrava con la componente operaia e quella straniera, rappresentata dai partigiani jugoslavi.

David Broder - I partigiani che volevano fare la rivoluzione 
Nato a Roma nel 1942 come ‘La Scintilla’, il Movimento comunista d’Italia, meglio conosciuto col nome del suo giornale Bandiera Rossa, sarebbe diventato nei mesi dell’occupazione nazista della capitale la principale spina nel fianco di tedeschi e fascisti, militarmente superiore anche alle formazioni partigiane animate dal Pci. Proprio con quest’ultimo e con la sua linea politica di unità nazionale, tuttavia, il gruppo si sarebbe infine scontrato, dovendo rinunciare al proprio obiettivo di trasformare la Resistenza in rivoluzione sociale.

Mirco Dondi - Regolamenti di conti e violenze nel dopo Liberazione 
I giorni successivi alla Liberazione sono caratterizzati, ovunque in Europa, da un desiderio di giustizia che si traduce spesso in violenze fuori controllo, perpetrate sia dalle formazioni partigiane sia, soprattutto, dai civili, la cui ira è più imprevedibile e difficilmente arginabile. Se non ci fosse stata la guerra fredda, la violenza successiva alla Liberazione sarebbe entrata nell’ordinaria tragicità di una guerra che si sconta, anche, nel dopoguerra. Con la guerra fredda invece cambia la percezione del fenomeno, che assume nuovi e distorti significati, tesi a delegittimare il nuovo nemico comunista.

Francesco Giliani - Cgl rossa e lotta di classe al Sud (1943-44) 
La ‘Cgl rossa’, rinata a Napoli nell’ottobre del 1943 e diretta, fra gli altri, da comunisti ‘dissidenti’ come Enrico Russo e Nicola Di Bartolomeo, fu per alcuni mesi e fino allo scioglimento avvenuto nell’agosto del 1944 la principale confederazione sindacale nel Sud Italia liberato dagli alleati. Attestandosi però su una linea ‘classe contro classe’ ansiosa di trasformare la lotta partigiana in rivoluzione sociale, essa sarebbe presto entrata in rotta di collisione con il Pci togliattiano e con l’‘unità nazionale’ sancita dalla svolta di Salerno, perdendo infine la lotta per l’egemonia ingaggiata con la Cgil unitaria creata dal Patto di Roma.

Guido Caldiron - La mancata Norimberga italiana 
Dopo il 25 aprile 1945 la gran parte dei criminali di guerra del nostro paese non pagò per le proprie responsabilità, mentre il fallimento dell’epurazione e le amnistie restituirono rapidamente potere e libertà ai protagonisti del Ventennio e ai repubblichini, aprendo la strada alla riorganizzazione politica degli sconfitti della seconda guerra mondiale. I casi emblematici di Graziani e Borghese.

MEMORIE
Boris Pahor - Il contributo della Resistenza slovena
Il regime fascista – odioso in ogni sua manifestazione – nelle regioni dell’Istria e della Dalmazia ha assunto anche il volto della violenta occupazione straniera che pretendeva di cancellare ogni traccia di culture e lingue con grandi tradizioni. Per questo in quei territori la liberazione dal nazifascismo è stata anche guerra di liberazione nazionale. Uno dei suoi protagonisti, esponente di spicco della cultura slovena, oggi alla soglia dei 102 anni, ricorda i momenti più significativi di quel periodo.

Tina Costa - Io, giovane staffetta partigiana 
“Fin da piccola mi avevano abituato a non chinare la testa e a 7 anni feci la mia prima azione di rivolta contro il fascismo quando mi rifiutai di indossare la divisa da ‘figlie della Lupa’. A neanche 18 diventai una staffetta partigiana: con la mia bicicletta dovevo attraversare la Linea Gotica e consegnare delle borse ai combattenti che si trovavano nel territorio occupato dai nazisti. Rischiai anche la vita ma rifarei tutto”.

Bruno Segre - Io, avvocato, partigiano di ‘Giustizia e libertà’ 
Gli anni del carcere, le rocambolesche fughe, le amicizie, i due fortuiti incontri con Umberto di Savoia, le battaglie. Il ricordo degli anni dal ’42 al ’44 di un antifascista della prima ora, partigiano di Giustizia e libertà, e successivamente protagonista di tante battaglie per i diritti civili nell’Italia repubblicana – dall’obiezione di coscienza al servizio militare al divorzio. Che si dice convinto: “Lo spirito della Resistenza vive e vivrà sempre”.

Massimo Ottolenghi - Ricordi di un ‘gagno’ di ‘Giustizia e Libertà’
L’antifascismo di Massimo Ottolenghi, nato nel 1915, comincia in realtà ben prima della guerra. Dalla distribuzione dei volantini fatti pervenire a casa della nonna come involucri per il miele, passando per la diffusione della stampa proibita fra i professori universitari torinesi sul tram numero 1 di Torino, fino alla lotta partigiana vera e propria condotta nella Valle di Lanzo, un unico filo lega diverse avventure ed esperienze: il filo dell’impegno per la giustizia e la libertà. Raccontando qui quella esperienza, Ottolenghi considera la mancata epurazione incubatrice dell’evoluzione che ancora perdura.

Luigi Fiori - Fra Diavolo, partigiano borghese 
Cresciuto nella bambagia, in una famiglia dell’alta borghesia, voleva fare lo scultore e mai si sarebbe sognato che sarebbe diventato uno dei simboli della Resistenza. È stato l’incontro con gli altri soldati al fronte che ha iniziato ad aprirgli gli occhi su un regime che fino ad allora aveva accettato, un po’ per inerzia e un po’ per ignoranza. E dopo l’8 settembre diventa il famoso Fra Diavolo, giungendo al comando di una brigata.

Giorgio Mori - Storia di un partigiano migrante. Dalle cave di Carrara alle miniere del Belgio alla delusione per l’Italia di oggi
Da soldato in Africa, dove ha incontrato per la prima volta la ferocia della guerra, a partigiano nelle cave di Carrara, dove ha sperimentato la durezza della Resistenza. E non meno difficile è stato per Giorgio Mori il dopoguerra: rimasto senza lavoro per via della sua attività sindacale, dovette emigrare in Belgio dove lavorò nelle miniere. Oggi la sua vita è dedicata a diffondere tra i giovani la conoscenza della guerra di liberazione e i valori a cui essa si ispirava.

Laura Seghettini - La maestra col fucile
Il ruolo delle donne nella Resistenza è stato spesso sottovalutato. Eppure le partigiane furono tante: molte facevano le staffette, portando viveri, armi e messaggi ai combattenti, altre hanno anche imbracciato il fucile, come racconta qui Laura Seghettini che si unì al battaglione Picelli. Un’esperienza che l’ha segnata profondamente e che le ha insegnato i valori della democrazia e della socialità, ai quali ha improntato il resto della sua vita.

Giuliano Montaldo - Il mio cinema partigiano
Da "Achtung! Banditi!" con Carlo Lizzani a "L’Agnese va a morire" e "Il tiro al piccione", un grande Maestro del cinema italiano – che coi suoi film ha trasmesso quello “spirito della Resistenza che ancora mi appartiene” – racconta aneddoti e storie della sua vita: “La Dc osteggiò i miei lavori e l’egemonia della leadership nella Resistenza, tutta nordica, escluse il Sud”.

(16 aprile 2015)

 
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Mattarella sulla Resistenza: "Pericoloso equiparare la parti in lotta" da anpi

Post n°12313 pubblicato il 21 Aprile 2015 da Ladridicinema

17 aprile 2015

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato alla rivista "MicroMega", per il numero speciale sulla Resistenza (dal titolo “ORA E SEMPRE RESISTENZA”) che uscirà giovedì 23 aprile, un impegnato messaggio di augurio, che ovviamente aprirà il numero.

Il messaggio del Presidente Sergio Mattarella, nel sottolineare che “la Liberazione dal nazifascismo [costituisce l’] evento centrale della nostra storia recente” ha voluto ricordare che “ai Padri costituenti non sfuggiva il forte e profondo legame tra la riconquista della libertà, realizzata con il sacrificio di tanto sangue italiano dopo un ventennio di dittatura e di conformismo, e la nuova democrazia”. Dittatura ma anche conformismo, questi i due mali che hanno caratterizzato il ventennio, per cui “la Costituzione, nata dalla Resistenza, ha rappresentato il capovolgimento della concezione autoritaria, illiberale, esaltatrice della guerra, imperialista e razzista che il fascismo aveva affermato in Italia, trovando, inizialmente, l’opposizione – spesso repressa nel sangue – di non molti spiriti liberi”.

Dopo aver citato una riflessione dell’allora partigiano cattolico liberale Sergio Cotta, il Presidente della Repubblica ha voluto sottolineare la partecipazione di popolo, vieppiù crescente, ad una rivolta che era stata inizialmente di minoranze di spiriti liberi: “La sofferenza, il terrore, il senso d’ingiustizia, lo sdegno istintivo contro la barbarie di chi trucidava civili e razziava concittadini ebrei sono stati i tratti che hanno accomunato il popolo italiano in quel terribile periodo. Un popolo – composto di uomini, donne e persino ragazzi, di civili e militari, di intellettuali e operai – ha reagito anche con le armi in pugno, con la resistenza passiva nei lager in Germania, con l’aiuto ai perseguitati, con l’assistenza ai partigiani e agli alleati, con il rifiuto, spesso pagato a caro prezzo, di sottomettersi alla mistica del terrore e della morte”.

Ecco perché “la ricerca storica deve continuamente svilupparsi” ma “senza pericolose equiparazioni” fra i due campi in conflitto. Perché, ricorda il Presidente rivolto al futuro del Paese, “la Resistenza, prima che fatto politico, fu soprattutto rivolta morale. Questo sentimento, tramandato da padre in figlio, costituisce un patrimonio che deve permanere nella memoria collettiva del Paese”. E conclude rivolgendo a MicroMega “i migliori auguri di pieno successo della vostra iniziativa”.

Il volume si avvale della consulenza di Angelo d’Orsi, che è anche l’autore del saggio introduttivo dal titolo “Mito e anti mito della Resistenza”, e di approfonditi saggi, tra gli altri, di Franco Cordero, Luciano Canfora, Roberto Scarpinato, delle articolate risposte (a un questionario in dieci domande) del cardinale arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti, di Gustavo Zagrebelsky, di Erri De Luca, di Ezio Mauro, Moni Ovadia, Lorenza Carlassare, Corrado Stajano, Maurizio de Giovanni, Loriano Macchiavelli, Sandrone Dazieri, Marco Vichi, Giancarlo De Cataldo, Valerio Varesi, Giovanni Ricciardi, delle testimonianze e delle memorie di protagonisti come Boris Pahor, Tina Costa, Bruno Segre, Massimo Ottolenghi, Luigi Fiori, Giorgio Mori, Laura Seghettini, Giuliano Montaldo, e degli studi e delle interpretazioni di Alberto Asor Rosa, Paolo Borgna, Marco Albeltaro, Valerio Romitelli, Pierfranco Pellizzetti, Alessandro Portelli, Andrea Martocchia, David Broder, Mirco Dondi, Francesco Giliani, Guido Caldiron.

 
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Liberazione, Mattarella a Milano per 25 aprile da Ansa

Post n°12312 pubblicato il 21 Aprile 2015 da Ladridicinema

Circa 100 eventi organizzati per celebrare anniversario

Milano, Medaglia d'oro della Resistenza, festeggia i 70 anni dalla Liberazione con un programma di manifestazioni ed eventi che animeranno la città dal 18 al 29 aprile e che culmineranno con la presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella giornata del 25 aprile.

Saranno circa cento gli eventi realizzati per la ricorrenza. Tra questi spicca la presenza del Capo dello Stato, alle 12 del 25 aprile, al Piccolo Teatro di via Rovello, dove interverranno anche il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia e il presidente nazionale Anpi Carlo Smuraglia. Alle 14, partirà da corso Venezia il corteo che si concluderà in piazza Duomo con i discorsi ufficiali. Il 24 aprile, invece, aprirà la Casa della Memoria, in via Confalonieri 14. Nel cartellone di appuntamenti, anche la Cerimonia in onore dei Caduti della guerra della Liberazione (il 23), la deposizione delle corone in onore ai Caduti (il 25), la pubblicazione delle 'mappe dei luoghi della memoria' - progetto realizzato a cura di Fondazione Memoria della Deportazione e Politecnico di Milano -, la mostra 'Dal pane nero al pane bianco', il convegno 'Il 1945 e la transizione del Dopoguerra', rappresentazioni cinematografiche e teatrali e la prima edizione del 'Premio Ponti di Memoria per l'impegno civile', destinato a personaggi o enti che si sono distinti nel recupero della memoria e nella sua trasmissione alle nuove generazioni. E la sera del 24 aprile sarà aperto il Cortile delle Armi del Castello Sforzesco per 'Liberi di cantare e ballare', l'iniziativa organizzata da Radio Popolare insieme ad Arci, Anpi e Insmli.

"E' un onore che il Presidente della Repubblica abbia deciso di affiancare Milano in questa ricorrenza straordinaria - ha detto alla presentazione la vicesindaco Ada Lucia De Cesaris -. L'apertura della Casa della Memoria, unitamente ai diversi momenti di memoria e ricordo, vuole essere il riconoscimento del patrimonio di valori che caratterizzano la nostra democrazia e che Milano vuole raccontare e trasmettere alle generazioni future". (ANSA).

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La Rai per i 70 anni della Liberazione

Post n°12311 pubblicato il 21 Aprile 2015 da Ladridicinema
 
Tag: eventi, news

 

La Rai per i 70 anni della Liberazione
Per celebrare i settant’anni della Liberazione, la Rai propone un’intera settimana dedicata all’anniversario del 25 aprile. Su tutte le Reti Tv e Radio – e sul Web – collegamenti in diretta, approfondimenti, testimonianze inedite, reportage, documentari e film per rivivere una delle pagine più importanti della Storia italiana e per ricordare il coraggio di quanti si adoperarono per un’Italia nuova e libera.

Questi i film ed i documentari in programmazione:

Lunedì 20 aprile
Rai2
La Ciociara
 (ore 23:45) (1960) regia di Vittorio De Sica 
Cast: Sophia Loren, Jean-Paul Belmondo, Raf Vallone 
Tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia, il film narra la storia di Cesira e di sua figlia Rosetta. In seguito ai bombardamenti, Cesira decide di lasciare Roma per tornare al paese d’origine in Ciociaria. Qui conosce Michele, un giovane intellettuale che si innamora di lei. Dopo l’8 settembre, gli alleati risalgono la penisola e sia lei che la figlia vengono violentate da un plotone di soldati marocchini.
Rai Movie
La croce di ferro (ore 23:15) (1977) Regia di Sam Peckinpah
Cast: James Coburn, Maximilian Schell, James Mason
Nel pieno della ritirata di Russia, un sergente tedesco cerca di salvare se stesso e i suoi uomini. Film antibellico scatenato e provocatorio. Nel cast David Warner e Senta Berger
Rai Premium
La vita che verrà Prima puntata – prima parte (ore 20:15) (1999) Regia di Pasquale Pozzessere 
Cast: Margherita Buy, Valeria Golino, Stefano Dionisi, Antonella Ponziani, Roberto De Francesco.

Martedì 21 aprile
Rai Storia
Il ribelle
 (ore 21:30) di Giancarlo Bocchi 
“Il Ribelle” è un documentario dal taglio molto classico che racconta, attraverso la ricostruzione della vita di Guido Picelli, gli eventi italiani ed europei della prima metà del ‘900. Un lavoro impreziosito dalle voci narranti di Francesco Pannofino (Picelli) e Valerio Mastandrea, che ha il pregio di porre sotto i riflettori una figura tanto importante nel secolo scorso per l’Italia quanto poco nota. Picelli viene raccontato come “antesignano di Che Guevara”, teorico della guerriglia e capace di sconfiggere con i suoi 400 Arditi del Popolo diecimila fascisti di Italo Balbo durante i cinque giorni della Battaglia di Parma. Fiero oppositore del fascismo (ridicolizzò il regime inalberando la bandiera rossa sul palazzo del Parlamento italiano), riuscì a sfuggire ai numerosi agguati subiti e si dedicò poi – con successo – alla Guerra di Spagna, alla testa del Battaglione Garibaldi. Una grande figura, scomoda anche per il partito comunista italiano, che lo relegò volentieri all’estero appena fu possibile.
Nascita di una dittatura (ore 22:30) 
L’inchiesta televisiva di Sergio Zavoli, analisi storiografica perfetta di come il fascismo prese il potere e lo mantenne per più di un ventennio, costruendo l’impero, alleandosi con il nazismo e trascinando il paese in guerra.
Rai Premium
La vita che verrà Prima puntata – Seconda parte
 (ore 20:15) (1999) Regia di Pasquale Pozzessere 
Cast: Margherita Buy, Valeria Golino, Stefano Dionisi
I percorsi incrociati di Pietro e di Nunzia, di Rosa e di Romano, dal 4 giugno del 1944 alla vittoria di Abele Bikila alle olimpiadi romane, per raccontare 16 anni di storia italiana: dalle macerie e dai lutti della seconda guerra mondiale al boom economico.

Mercoled' 22 aprile
Rai Storia
Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana
 (ore 21:30) 
Il film-documentario “25 aprile” ricorderà alcuni oppositori al nazifascismo, per lo più giovanissimi, condannati a morte in un arco di tempo che va dal dicembre 1943 all’aprile del1944. E lo farà attraverso le loro lettere, scritte ai familiari più stretti poche ore prima di essere giustiziati. Sono persone appartenenti a vari ceti sociali e uccisi nei luoghi e nelle condizioni di lotta più diversi. Ogni testimonianza esprime coraggio e serenità, consapevolezza e accettazione del sacrificio per la condivisione di un ideale. Pur così struggenti comunicano nel lettore una grande energia vitale ed è proprio questa l’emozione originaria che ha messo in moto l’idea del documentario. Le lettere sono state selezionate da un archivio italiano (Istituto Nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia) che ne conserva circa 700. Il progetto si è sviluppato con l’intento di coinvolgere le scuole e le giovanissime generazioni all’approfondimento di questo periodo così doloroso della nostra storia, per rinnovarne la commemorazione e condividerla in primo luogo con i ragazzi. Le lettere sono lette da attori e ognuna di loro sarà preceduta da una breve presentazione dell’autore affidata alla lettura degli studenti del Liceo Statale “Virgilio” di Roma che, a gruppi di 4/5, si alterneranno con le loro voci nella narrazione delle singole biografie. Inoltre, i loro commenti o le delle semplici impressioni sulle singole lettere andranno ad arricchire l’impianto narrativo del racconto. Il documentario è stato girato in completa autonomia produttiva senza fini di lucro con l’idea di diffonderlo nel circuito scolastico e universitario ed eventualmente sul web.
Quando i tedeschi non sapevano nuotare (ore 22:30) di Elisabetta Sgarbi
Il 18 febbraio del ‘45, duecento donne arrivano alla spicciolata dalle campagne ferraresi, raggiungono la piazza nascondendo manifesti sotto i vestiti e liberano il Comune di Bondeno. L’avvenimento è al centro del film “Quando i tedeschi non sapevano nuotare” di Elisabetta Sgarbi. Nonostante l’ultimo episodio di “Paisà” di Roberto Rossellini, e i racconti di Giorgio Bassani, la Resistenza nel Basso Ferrarese e nel Polesine è stata poco indagata. Raccogliendo episodi e testimonianze di chi vi ha fatto parte, il film ricostruisce le tracce di una resistenza, forse meno organizzata e coordinata, ma qualitativamente e quantitativamente inequivocabile.
Rai Movie
Miracolo a Sant’Anna
 (ore 21:15) (2008) Regia: Spike Lee 
Cast: Derek Luke, Pierfrancesco Favino, John Turturro,
 Joseph Gordon- Levitt, Michael Ealy. 
Italia: Seconda Guerra Mondiale. Mentre si trovano in un piccolo villaggio della Toscana, quattro soldati neri americani della 92ª divisione “Buffalo Soldiers” rimangono isolati dal resto delle loro truppe, dietro le linee nemiche, per aver salvato un bambino in difficoltà.
Rai Premium
Miniserie La vita che verrà Seconda puntata – Prima parte (ore 20:15) (1999) Regia di Pasquale Pozzessere 
Cast: Margherita Buy, Valeria Golino, Stefano Dionisi, Antonella Ponziani, Roberto De Francesco
Cefalonia (ore 23:40) (2005) Regia di Riccardo Milani 
Cast: Luca Zingaretti, Luisa Ranieri, Corrado Fortuna, Claudio Amendola, Jasmine Trinca, Claudio Gioè, Antonio Milo, Flavio Pistilli, Giovanni Carroni. Musiche originali di Ennio Morricone. 
Protagonista è il sergente Saverio (Luca Zingaretti) che assiste o partecipa a tutti i principali avvenimenti, la gioia delle truppe italiane per l’armistizio, la decisione di resistere con le armi alle intimazioni dei tedeschi, i combattimenti, l’eccidio degli ufficiali presi prigionieri, la resistenza nei mesi successivi di alcuni militari sopravvissuti, il ritiro delle truppe tedesche. Saverio tornerà in Italia con la donna che ama, sopravvissuta come lui a tutti i tragici avvenimenti. 

Giovedì 23 aprile
Rai Movie
Sopravvivere con i lupi
 (ore 17:30) (2007) Regia: Véra Belmont 
Cast: Mathilde Goffart, Yaël Abecassis, Guy Bedos. 
Nel maggio del 1940 una bimba ebrea scappa dalla famiglia adottiva e va alla ricerca dei genitori deportati. Camminerà a piedi attraverso l’Europa superando mille difficoltà. Una coppia di lupi le farà compagnia.
L’uomo che verrà (ore 21:15) (2009) Regia di Giorgio Diritti 
Cast: Alba Rohrwacher, Maya Sansa. 
1943/1944. Martina ha 8 anni ed è l’unica figlia di una coppia di poveri contadini. La sua famiglia vive in un paesino alle pendici di Monte Sole e la bambina ha smesso di parlare qualche anno prima quando il suo fratellino è morto dopo pochi giorni di vita. La sua mamma è di nuovo incinta e Martina trascorre le sue giornate aspettando e sognando il suo ‘nuovo’ fratellino. Nel frattempo la vita diventa ogni giorno più difficile: il paesino dove vivono è stretto tra le brigate partigiane del comandante Lupo e i nazisti che avanzano e diventa sempre più impossibile non fare i conti con la realtà della guerra. Nella notte tra il 28 e il 29 settembre del 1944 finalmente nasce il bambino e poche ore dopo le SS iniziano un rastrellamento senza precedenti. È l’inizio di quella che verrà ricordata come la strage di Marzabotto in cui persero la vita 780 civili, in maggioranza donne e bambini.
Rai Premium
La vita che verrà Seconda puntata – Seconda parte
 (ore 20:15) (1999) Regia di Pasquale Pozzessere 
Cast: Margherita Buy, Valeria Golino, Stefano Dionisi, Antonella Ponziani, Roberto De Francesco

Venerdì 24 aprile
Rai Tre

Roma Città Aperta (ore 21:05) (1945) Regia di Roberto Rossellini 
Cast: Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Marcello Pagliero. 
Roma, 1944. Ricercato dai tedeschi, il comunista Manfredi, che milita nella Resistenza, si rifugia presso Pina, una vedova che sta per sposare il tipografo Francesco. Il figlio di Pina, Marcello, mette Manfredi in contatto con don Pietro, parroco di periferia, perché questi consegni del denaro ai partigiani. Un rastrellamento operato dai tedeschi nel condominio dove si nasconde Marcello provoca la cattura di Francesco e l’uccisione di Pina. A Marcello non resta che rifugiarsi a casa di Marina, un’attricetta morfinomane con cui ha una relazione, senza sapere che è ricattata dalla Gestapo. Marina denuncia Marcello consegnandolo ai tedeschi, che intanto hanno catturato anche don Pietro. Il partigiano muore sotto tortura senza parlare e il sacerdote viene fucilato.
Rai Storia
La notte di San Lorenzo
 (ore 21:30) di Vittorio e Paolo Taviani. 
I pensieri dei protagonisti della Resistenza su fascismo e liberazione, incrociati al racconto della loro vita politica così come è raccolta negli archivi della polizia politica fascista, la famigerata Ovra. 10 racconti, da Giorgio Amendola a Paolo Emilio Taviani, da Luigi Longo a Ferruccio Parri, 10 ritratti della generazione che ha vinto la guerra civile.
Rai Movie
La lunga notte del ‘43
 (ore 10:30) (1960) Regia di Florestano Vancini
Cast: Gabriele Ferzetti, Enrico Maria Salerno, Gino Cervi, Belinda Lee. 
Per vendicarsi dell’uccisione di un gerarca, le Brigate Nere fucilano undici antifascisti. Sullo sfondo si intrecciano le vite di due amanti, in una Ferrara fotografata mirabilmente da Carlo Di Palma. Tratto da un racconto di Bassani, sceneggiato da Pasolini e De Concini.
Rai Premium
Miniserie La vita che verrà Terza puntata – Prima parte
 (ore 20:15) (1999) Regia di Pasquale Pozzessere
Cast: Margherita Buy, Valeria Golino, Stefano Dionisi, Antonella Ponziani, Roberto De Francesco.

Sabato 25 aprile
Rai Premium
Notti e nebbie
 (ore 12:40) (1984) Regia di Marco Tullio Giordana 
Cast: Umberto Orsini, Eleonora Giorgi, Massimo Foschi, Maurizio Donadoni, Senta Berger, Laura Morante. 
Le vicissitudini di Bruno Spada (Umberto Orsini), commissario di polizia a Milano negli anni della Repubblica Sociale e della Resistenza ai nazifascisti. Spada svolge i suoi compiti di polizia politica, controllo della fedeltà dei dirigenti e funzionari della Repubblica e repressione delle clandestine attività antifasciste, in una Milano e un’Italia lacerata da una vera e propria guerra civile. Attentati, violenze, torture, tradimenti, attraversano la vita di questo funzionario, lacerando a loro volta la sua coscienza e facendo vacillare le sue motivazioni di funzionario fascista, portandogli enormi crisi di coscienza e forti dubbi esistenziali. Morirà fucilato il 25 aprile 1945 per mano dei partigiani che quel giorno rovesciarono il regime repubblichino e liberarono la città dall’occupazione nazifascista.
La vita che verrà Terza puntata – Seconda parte e Quarta Puntata (ore 18:30) (1999) Regia di Pasquale Pozzessere 
Cast: Margherita Buy, Valeria Golino, Stefano Dionisi, Antonella Ponziani, Roberto De Francesco.

18/04/2015, 17:10
 
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25 aprile, 70 anni dopo. Il coraggio di essere liberi. Film, dibattiti e memoria sulla Resistenza da la repubblica

Post n°12310 pubblicato il 21 Aprile 2015 da Ladridicinema

25 aprile, 70 anni dopo. Il coraggio di essere liberi. Film, dibattiti e memoria sulla Resistenza

Dal confronto Serra-Fedez sul fascismo dentro di noi ai grandi film sul sito. Dai video dell'Istituto Luce alla storia del partigiano Vittorio. Una settimana di iniziative, in collegamento con la presidenza del Consiglio

di MASSIMO RAZZI

21 aprile 2015
Il coraggio di essere liberi... Attraverso la memoria di quanto è successo 70 anni fa, attraverso il giornalismo di Repubblica che scava nel presente per verificare se le radici della Liberazione sono ancora salde, attraverso i grandi film che raccontarono la Resistenza, attraverso il confronto sui temi di oggi. I totalitarismi possibili fuori e dentro di noi: dal fondamentalismo alle porte, al bullismo, l'intolleranza, la libertà e la sicurezza sui nuovi media. Tutto questo è il progetto Liberazione, che Repubblica.it ha costruito in queste settimane e che si collega a quello lanciato dalla Presidenza del Consiglio centrato, appunto, sul tema del coraggio e che lancia una campagna social intitolata "Cos'è per voi il coraggio? Raccontatecelo con un tweet". L'hashtag della call to action lanciata dall'account twitter @70esimo è #ilcoraggiodi.

#ilcoraggiodi, ''La Lotta di Liberazione è il racconto di chi la rese possibile''


Repubblica.it, dunque farà la sua parte con uno speciale che partirà domani e con i primi materiali in uscita adesso. Il tutto attraverso l'homepage del sito e le pagine dedicate al mondo della scuola: Repubblica scuola La Repubblica@Scuola. Si comincia con i materiali dell'Istituto Luce: una serie di video sulla Liberazione nelle grandi città (MilanoRomaVeneziaBologna,TriesteNapoli). Di particolare interesse il docufilm di Roland Sejko intitolato "Vincitori e vinti" che contiene alcune eccezionali immagini (girate dai cameramen americani con le prime telecamere a colori) che offrono una visione dei tempi e delle persone cui non siamo decisamente abituati. E ancora, le foto dei lettori sui luoghi della Resistenza.

Il tema della memoria sarà affrontato attraverso tre grandi film di Roberto Rossellini presentati da tre grandi firme di Repubblica, in visione gratuita in streaming sulla home page di Repubblica.it. Si comincia giovedì 23 aprile (ore 21) con "Roma città aperta" presentato da Filippo Ceccarelli. Venerdì 24 (sempre alle 21) sarà la volta di "Paisa'" presentato da Francesco Merlo. Il 25 sera, invece, Curzio Maltese presenterà "Il generale Della Rovere". Ma il ricordo di quanto accadde 70 anni fa sarà affidato anche ad altri materiali: dalla testimonianza del partigiano senese Vittorio Meoni intervistato da Laura Pertici, al racconto del vero Mario Gullace (il piccolo protagonista di Roma Città Aperta) raccolto da Alberto Custodero. Dai "Granai della Memoria" di Slow Food arrivano poi le testimonianze di cinque partigiani combattenti, parte di un progetto che punta a salvaguardare le voci e i racconti di quelli che imbracciarono le armi.

Dal lavoro del giornalista Teo De Luigi ecco due interviste inedite a Giorgio Bocca: una del 2005 e l'altra del 2008. Il grande giornalista di Repubblica scomparso nel 2011 svela particolari poco noti della sua vita di partigiano e le motivazioni che portarono tanti giovani in montagna, fino all'esperienza di Paraloup, il paesino dell'Alta valle Stura che fu sede della prima brigata di Giustizia e Libertà.

Dalla memoria al presente, perché della Resistenza, appunto, si deve tener vive le ragioni. Che cosa vale ancora di quella spinta a essere liberi, nei difficili anni che viviamo? Ci sono ancora rischi per la nostra libertà? Può essere che le generazioni di oggi o del prossimo futuro siano costrette a rispolverare quel coraggio e quegli ideali? Abbiamo provato ad affidare qualche riflessione e qualche risposta a tre confronti di alto spessore. Così, Bernardo Valli e Anais Ginori (per le vie di Parigi e i luoghi di Charlie Hebdo) hanno affrontato il tema dei possibili totalitarismi alle porte. Roberto Saviano e Riccardo Luna (dal Tempio di Adriano in Roma) si sono confrontati sulla libertà e i rischi di totalitarismo sui nuovi media: Internet e i suoi social sono luoghi di libertà per principio o qualcuno potrebbe (e già accade) impadronirsene? E che rapporto c'è tra la libertà che tutti vogliamo per il web e le questioni di sicurezza internazionale che passano attraverso la Rete? Alla "strana coppia" Michele Serra-Fedez abbiamo chiesto di affrontare la questione del fascismo dentro di noi: bullismo, intolleranza, violenza, machismo. Ne hanno parlato a bordo di un vecchio tram milanese che è partito dal deposito Atm di via Teodosio, da dove gli operai delle officine si mossero per gli scioperi che risultarono decisivi nella Liberazione di Milano.
 
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Festival di Cannes: in giuria Del Toro, Dolan e Gyllenhaal da radiocinema

Post n°12309 pubblicato il 21 Aprile 2015 da Ladridicinema
 

Annunciati i nomi de giurati che affiancheranno i fratelli Coen nell'assegnazione dei premi della 58° edizione

Cannes 2015 giuriaCi sono anche Guillermo del Toro, Xavier Dolan e Sophie Marceau nella giuria del 68° Festival di Cannes, presieduta dai registi e sceneggiatori Joel ed Ethan Coen.

A valutare i film che concorrono per la Palma d’Oro saranno quattro donne e cinque uomini di cui fanno parte anche le attrici Sienna Miller Rossy de Palma,icona pop e simbolo del cinema di Almodovar, la cantante Rokia Traoré, mentre tra gli uomini, due autori celebrati come l’enfant prodige Xavier Dolan e l’attore Jake Gyllenhaal (che non è nuovo al ruolo di giurato, visto che ha già partecipato ad una precedente edizione della Berlinale).
Il Festival di Cannes si svolgerà dal 13 al 24 maggio.

 
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70 anni dalla Liberazione, ecco tutti gli eventi da la stampa

Post n°12308 pubblicato il 21 Aprile 2015 da Ladridicinema

Il ricordo della resistenza in tv e radio, Al programma “The voice” si canterà “Bella ciao”
ANSA

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, saluta i partigiani presenti alla cerimonia di commemorazione del 70° anniversario della Liberazione alla Camera dei deputati

17/04/2015
PAOLO FESTUCCIA

Perfino nel programma “The voice” si canterà “O bella ciao”. Insomma, quest’anno i settanta anni della Liberazione si trasformeranno in evento: da lunedì 20 fino a domenica 26 aprile. In Tv, alla radio, ovunque «per riflettere con tutti e con i giovani soprattutto» ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Luca Lotti, «della liberazione dal regime nazifascista». 

 

Dunque un’occasione per «ricordare la guerra, e amare la pace», ha precisato il presidente del comitato storico-scientifico per gli anniversari di interesse nazionale, Franco Marini nella conferenza stampa a Palazzo Chigi coordinata dal sottosegretario Luca Lotti alla presenza di Paolo Mieli (consulenze scientifico per il governo), Simona Ercolani (consulente artistica), il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi e la ministra per l’Istruzione Stefania Giannini. Lotti ha quindi spiegato che “questa grande festa sarà all’insegna del coraggio, di ieri e di oggi” Le iniziative - ha proseguito – «sono ideate per non dimenticare quanto accaduto 70 anni fa. Dobbiamo lanciare un paragone tra lo spirito dei ragazzi di allora e quelli di oggi».  

 

Da qui, otto iniziative di street art in otto città italiane e tre spot televisivi. Obiettivo: il coraggio di ricominciare. Quel coraggio che il presidente Franco Marini ha citato come esempio nella “truppa Maiella” e nelle migliaia di partigiani italiani. Ora, a distanza di settant’anni, quelle imprese, quelle immagini, quelle sensazioni, diventeranno ancora più presenti nelle scuole, ha spiegato la ministra Giannini, tant’ è “che abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con l’Anpi, che prevede incontri proprio tra i ragazzi e i partigiani. Inoltre, abbiamo diramato una circolare a tutti gli istituti in cui sono stati sensibilizzati docenti e studenti sul tema della Liberazione, sollecitando iniziative che approfondiscano gli eventi storici della Resistenza. C’è anche un concorso nazionale, rivolto a tutte le scuole, che ha l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza della cittadinanza attiva come passaggio culturale di conquista della Resistenza».  

 

Per quanto riguarda gli spot, che sono stati prodotti dalla Presidenza del Consiglio, in collaborazione con Rai Cinema e Indiana Production, e che saranno trasmessi non soltanto dalla Rai, ma anche da Mediaset, Sky, La7, Mtv, Discovery e Tv2000, Lotti ha spiegato che «il primo rende omaggio alla Lotta di Liberazione attraverso le parole di Antonio Scurati e la voce di Adriano Giannini; il secondo ha per protagonista Alex Zanardi; il terzo Samantha Cristoforetti». 

 
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